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ESSERE FATTA SIA IN UN'UNICA RILEVAZIONE SIA CON 3 RILEVAZIONI DIFFERENTI, PASSAGGIO PER PASSAGGIO.
FLUSSI FISICO-TECNICI-FFR IMPIANTI-COSTI SOSPESI FONDO AMMORTAMENTO IMPIANTI 20 VE--COSTI SOSPESI IMPIANTI 100 VE++RICAVI D'ESERCIZIO PLUSVALENZE 5 VE++DISPONIBILITA' LIQUIDE BANCA C/C 85 VF+
QUINDI:
TAVOLA DEL REDDITO
COMPONENTI POSITIVI (RICAVI DEL PERIDO)
PLUSVALENZA DA REALIZZO 5
TAVOLA DEL CAPITALE
INVESTIMENTI (COSTI SOSPESI O RINVIATI AL FUTURO)
IMPIANTI (100-100) = 0
FONDO AMMORTAMENTO -20 + 20 = 0
Che cos'è l'AMMORTAMENTO?
- SOTTO L'ASPETTO ECONOMICO ESPRIME IL CONSUMO DEL FATTORE PLURIENNALE AVVENUTO NEL PERIODO
- SOTTO L'ASPETTO FINANZIARIO, RICOSTITUISCE LE RISORSE FINANZIARIE IMPIEGATE PER L'ACQUISIZIONE DEL FATTORE PLURIENNALE (COSTO CHE NON PAGHIAMO MA TENIAMO DA PARTE).
- SOTTO L'ASPETTO PATRIMONIALE, ESPRIME LA DIMINUZIONE DEL VALORE DEL FATTORE PLURIENNALE COMPRESO NEL CAPITALE.
- SOTTO L'ASPETTO CONTABILE È UN...
PROCESSO DI RIPARTIZIONE (DEFINIZIONE DETTATA DAI PRINCIPI CONTABILI)
Da cosa dipende l'ammortamento?
VALORE DA AMMORTIZZARE
- DURATA UTILE O VITA UTILE DEL BENE (STIMA, PREVISIONE, RENDE L'AMMORTAMENTO SOGGETTIVO)
CRITERI E METODI DI RIPARTIZIONE (A QUOTE COSTANTI, A COSTI DECRESCENTI O A COSTI CRESCENTI)
ANALISI DELLA QUANTITÀ E DELLA QUALITÀ DEL FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO ATTUALE E PROSPETTICO.
Il fabbisogno di finanziamento ISTANTANEO (detto anche RESIDUALE) è determinato dall'attività degli investimenti in essere in un dato momento. Il fabbisogno finanziario si suddivide in:
- Fabbisogno strutturale: di lungo termine, permanente
- Fabbisogno corrente: di breve termine, permanente
- Fabbisogno straordinario: di lungo termine, non permanente
- Fabbisogno occasionale: di breve termine dovuto ad esempio da un mancato pagamento
Il fabbisogno finanziario dell'azienda dipende principalmente da 3 durate:
- Durata del CICLO DI PRODUZIONE e di
PERMANENZA NEL MAGAZZINO - Durata delle DILAZIONI CONCESSE ai clienti - Durata delle DILAZIONI OTTENUTE dai fornitori
Se si verifica la situazione in cui l'ammontare del fabbisogno finanziario supera l'ammontare delle fonti di finanziamento si può verificare una situazione di SQUILIBRIO MONETARIO. (SI RICORRE IN TAL CASO A DEI FINANZIAMENTI FORZOSI)
Squilibrio monetario: impossibilità di far fronte tempestivamente ed economicamente ad un'uscita monetaria. CAUSE: IMPOSSIBILITÀ DI RIDURRE GLI INVESTIMENTI, IMPOSSIBILITÀ DI OTTENERE NUOVI FINANZIAMENTI. Casi di finanziamento a tassi di interesse troppo onerosi, necessaria la svendita dei prodotti. Si tratta di un'entrata anti-economica.
AUTOFINANZIAMENTO: modalità con la quale può essere coperto il fabbisogno finanziario. Esprime la capacità dell'impresa di provvedere in maniera autonoma alla copertura di una parte del fabbisogno generato dalla gestione.
L'autofinanziamento è l'unica fonte interna di finanziamento, generata dall'impresa stessa. Sotto il profilo patrimoniale vi è un accrescimento netto di risorse, mentre sotto il profilo finanziario indica l'attitudine a soddisfare il fabbisogno ricevendo dipendenza da terzi. UTILI DISTRIBUITI: rappresentano una forma di autofinanziamento temporaneo perché detengo gli utili all'interno dell'azienda per un breve periodo, dopo di che vengono prelevati. UTILI RISPARMIATI: rappresentano una forma di autofinanziamento a lungo termine, in quanto sono quote di utili destinate a rimanere nell'azienda per un lungo periodo di tempo. Ovviamente l'azionista che ha investito nell'azienda vorrà prelevare l'utile, ma per l'azienda il massimo guadagno deriverebbe dal fatto che l'utile continui a permanere all'interno dell'azienda stessa e che non venga prelevato. L'autofinanziamento puòessere determinato seguendo due metodologie: il metodo diretto e il metodo indiretto. METODO DIRETTO: l'auto finanziamento è determinato così: (Totale dei ricavi di competenza aventi avuto manifestazione finanziaria e che hanno generato un aumento di crediti o di liquidità) - (Costi di competenza aventi avuto manifestazione finanziaria e che hanno generato un aumento di debiti o riduzione di liquidità) = AUTOFINANZIAMENTO DI PERIODO. Gli ammortamenti sono costi non aventi manifestazione finanziaria. METODO INDIRETTO: Ricavi di competenza - Costi di competenza = UTILE/PERDITA + AMMORTAMENTI: AUTOFINANZIAMENTO DI PERIODO. L'AUTOFINANZIAMENTO è DIVERSO DAL CASH FLOW. CASH FLOW: flusso monetario della gestione reddituale che prende in considerazione i ricavi effettivamente incassati e i costi effettivamente pagati, mentre l'autofinanziamento prende in considerazione solamente i ricavi e costi di competenza. I COSTI DI PRODUZIONE Il costo diLa produzione è dato dalla somma di valori attribuiti ai fattori impiegati o consumati nei processi e nelle combinazioni produttive. Il calcolo dei costi può avvenire relativamente a differenti oggetti di costo.
OGGETTI DI COSTO: per oggetto di costo si intende qualsiasi oggetto per cui si richieda una specifica misurazione dei costi (unità di prodotto o servizio, divisione, reparto, funzione, ecc.). Gli scopi della misurazione possono essere diversi: misurazioni di efficienza, giudizi di convenienza in situazioni decisionali, controllo di gestione, valutazione di bilancio.
In questo contesto i costi assumono il significato di valori di stima delle risorse consumate per l'ottenimento (o il funzionamento) degli oggetti di costo. I costi rappresentano la misurazione in termini economico-finanziari dell'efficienza del sistema, ad esempio: il costo unitario di prodotto sintetizza il consumo di risorse stimato per la produzione del bene/servizio da parte dell'azienda.
Il costo di un reparto o di un ufficio esprime il consumo di risorse stimato per lo svolgimento dell'attività di quella unità organizzativa. Per comprendere le modalità con le quali si giunge alla determinazione del costo di produzione è necessario prendere in considerazione:
- La distinzione tra costi diretti e costi indiretti
- L'allocazione dei costi
- I centri di costo
COSTI DIRETTI: sono quei costi che è possibile attribuire allo specifico oggetto di costo tramite misurazione della quantità di risorsa consumata, valutata ad un determinato prezzo unitario (quantità x prezzo unitario)
COSTI INDIRETTI: sono quei costi relativi a risorse utilizzate in comune da più oggetti (detti anche costi comuni). Esempio: costi di manutenzione, costi del personale, canoni di locazione ecc.
Un costo diretto può essere considerato come l'espressione in termini monetari del servizio complessivamente reso da una determinata risorsa.
all'insieme degli oggetti di costo. RIPARTIZIONE O ALLOCAZIONE: procedimento attraverso il quale si effettua una stima quantitativa della porzione di servizio utilizzata da ciascun oggetto di costo. BASE DI RIPARTO: è la grandezza utilizzata per stimare la quota di fattore produttivo a costo indiretto impiegata dai vari oggetti di costo. Le basi di riparto possono essere classificate in: - Basi di riparto fisiche: espresse da valori non monetari (volume di produzione, ore di manodopera diretta, ore macchina, ecc.) - Basi di riparto monetarie: espresse da valori monetari (costo delle materie utilizzate, costo della manodopera diretta, ecc.) Una volta individuata la base di riparto, si procede alla determinazione del coefficiente di riparto, attraverso il rapporto tra costo indiretto e valore complessivo della base di riparto. Il procedimento di allocazione si completa quindi moltiplicando il coefficiente per il valore della base di riparto relativo allo specifico oggetto di costo.Il processo per la determinazione del costo di produzione prevede di prendere in considerazione rilevazioni di contabilità analitica, utilizzando un criterio basato sulla natura dei costi e un criterio basato sulla destinazione.
La natura fa riferimento alla risorsa a cui il costo stesso è riferito. La destinazione invece fa riferimento alle modalità con cui le singole risorse sono effettivamente utilizzate nell'ambito dei processi di produzione.
IL COSTO DI PRODUZIONE: è dato dalla somma dei COSTI DIRETTI + COSTI INDIRETTI.
I CENTRI DI COSTO: sono le unità organizzative destinatarie di una serie di costi la cui entità è legata al volume di attività generato.
Per il calcolo dei costi di prodotto bisogna considerare le diverse modalità di svolgimento dell'attività di produzione: su progetto e su commessa, processi a flusso continuo.
Nelle aziende operanti su processo si attiva su
utilizzando il rapporto tra i costi totali di produzione e la quantità totale di output ottenuta. Nel caso di un prodotto/servizio specifico, invece, i costi vengono imputati direttamente o indirettamente a una commessa specifica. Solo al termine della produzione di quella commessa sarà possibile conoscere il suo costo effettivo. Nelle imprese che operano con processi di produzione a flusso continuo, invece, si producono masse di prodotti/servizi omogenei e indifferenziati (standardizzati). Il costo unitario di prodotto risulta quindi un costo medio, ottenibile dal rapporto tra l'ammontare complessivo dei costi di produzione sostenuti in un dato periodo di tempo (materie prime, manodopera) e la quantità totale di output ottenuta. In questo caso si parla di procedimento "indiretto" del calcolo dei costi, in quanto il sistema può determinare solo il costo complessivo di produzione relativamente ad un periodo di tempo e il costo unitario può essere calcolato solo utilizzando il rapporto tra i costi totali di produzione e la quantità totale di output ottenuta.Configurazioni di costo: Una configurazione di costo è costituita da una somma progressiva di valori di costo che possono essere utili per prendere le decisioni. Una prima configurazione dei costi di produzione è data dal costo primo ed è la sommatoria delle materie prime, della manodopera diretta e di altri costi diretti relativi alla trasformazione industriale (quota di ammortamento di un impianto utilizzato unicamente per fare quel prodotto, ecc.). Il costo primo è utile per valorizzare le rimanenze finali di prodotti finiti. Se aggiungiamo al costo primo una quota di costi indiretti di fabbricazione, otteniamo il costo di fabbricazione, anch'esso utile per la valutazione delle rimanenze finali di prodotti finiti.