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3.1 IL TESTO E LA SCENA
Parola teatrale e drammaturgia
Il rapporto col testo e con l'identità drammaturgica del teatro è il primo degli elementi da cui partire per
entrare nel meccanismo della costruzione della decostruzione.
Il problema sta nel porci in modo diverso nel confronti della materia letteraria, ci serve una ridefinizione
dramatos ergon
del concetto di drammaturgia: – costruzione dell'azione. Qualcosa che indica il regime di
costruzione che implicare la dinamica performativa dell'evento storico. È progetto e pensiero che
determinano il momento dell'atto rappresentativo.
La drammaturgia è quell'elemento di progettazione che lega evento performativo e produzione di senso:
dato visivo, scenico e racconto.
Non è prevista una contrapposizione tra pagina e scena, azione agita e racconto, ma c'è un
organizzazione complessiva del lavoro teatrale di cui l'elemento letterario è una componente essenziale
Nella tradizione occidentale il testo drammatico rappresenta il vero momento progettuale, la scrittura
dello spettacolo nelle sue intenzioni drammaturgiche e costruttive.
Le avanguardie del 900 vogliono negare il ruolo guida del testo letterario sentendolo estraneo alla
consistenza scenica del linguaggio.
Craig nel suo dialogo del 1905 propone che il teatro potesse farsi anche senza testo. Il testo per lui è
l'idea che si forma, va a coincidere con il momento progettuale.
drammaturgo e poeta drammatico
Iniziando il suo discorso propone anche una distinzione tra .
• Poeta drammatico colui che si dedica alla scrittura del teatro dall'esterno, unendo codici di
scena con letteratura
• Drammaturgo discende direttamente dal danzatore. Vede il costruttore dello spettacolo come
una persona capace di partire dalla consapevolezza di un arte del movimento, componente
fondamentale della scrittura scenica.
I due si distinguono perché il drammaturgo presenta una specificità del codice teatrale e l'altro ne è
estraneo.
La distinzione tra i due è una distinzione di merito: il drammaturgo è colui che elabora una
drammaturgia a partire dalla scrittura che agisce in scena e con la scena attraverso una struttura di
costruzione. Il poeta drammatico è colui che scrive l'azione sono nella pagina, solo con gli strumento
della letteratura e limita i suoi interessi per il teatro alla parola.
La dinamica del rapporto tra scrittura scenica e testo letterario nel nuovo teatro va vista come
giustapposizione tra esperienze teatrali che fanno riferimento ad un testo e quelle che lo rifiutano. È
nella natura della regia pensare il rapporto con il testo letterario in termini di riscrittura anche quando
abbiamo un assoluta fedeltà al testo.
La trascrizione registica di una piece teatrale prevede un ampio margine di libertà per l'ambientazione ,
la caratterizzazione complessiva e l'identità dei personaggi. Il testo vede la sua dimensione
drammaturgica modificata.
Il teatro della scrittura scenica porta a conseguenze estreme l'opera di disarticolazione
drammaturgica del testo. Questo perché segue il processo di decostruzione. Il materiale letterario non è
più riconoscibile, abbiamo una riscrittura ambientale e del personaggio e variazioni sul piano della forma
letteraria; tagliato, selezionato, rimontato.
Abbiamo così un attitudine alla citazione, al travestimento che caratterizza l'arte contemporanea e
l'avanguardia definendo un rapporto con la tradizione che è di continuità e discontinuità.
Bene usa una scrittura che si fa drammaturgia a partire dalla scena tradendo la dialettica con un testo-
fonte.
Ciò che serve a Bene della letteratura drammatica non è il racconto, il personaggio come identità
psicologica. Il testo viene assunto come l'indistinto del dire, come potenzialità di ogni accadere
simbolico. Il testo conserva al suo interno dei diversi linguaggi che compongono la scrittura scenica ma
perde la sua consistenza drammaturgica. La drammaturgia, la costruzione dell'azione si compie altrove
ossia nel momento in cui il teatro assorbe la parola e la coinvolge in una riscrittura teatrale.
Growtoski
La posizione di la possiamo considerare simile a quella di Bene. Lui vede il testo come un
trampolino, un luogo di slancio per rilanciare le soluzione dell'interpretazione attorica. Negli anni
Per lui regista e attore non lavorano nella
Sessanta ritiene indispensabile l'esperienza attraverso un testo.
prospettiva della messa in scena di un materiale testuale preesistente ma avviano un processo creativo di
scambio, di lavoro su di se, di conoscenza del corpo e immergono questa loro esperienza nel testo (Bene).
Questo solo che siamo alla presenza di un testo abisso: testo che non ha la pretesa di produrre una sola
visione di teatro. Al testo viene sottratta la drammaturgia.
Il principe costante – Growtoski
• il testo di Calderon de la Barca è un classico della letteratura drammaticamente
• G. ne mantiene il ritmo delle sequenze narrative, le parti più significative
• l'iter simbolico della imitatio Christi su cui si ricalca l'esperienza drammatica del principe
• conserva anche temi secondari, quelli della dinamica amorosa tra Fenice e Muley
• l'impianto narrativo è distrutto, non ci sono i nessi logici, impossibile ricostruire l'intero
drammatico
• il momento decostruttivo è determinante: rapporto con il testo di potatura – scarta ed elimina
tutto ciò che è superfluo per cogliere meglio il nucleo
• il nucleo a cui guarda G è un'entità simbolica. Lui non pota il testo per trovare l'essenza
drammaticamente
• Lui attinge alle parole di Calderon non alla sua drammaturgia
• elabora un testo che privilegia il tema del sacrificio
• la dimensione coreografica imposta all'azione è in netto contrasto con il piano narrativo
Ciò che accade in teatro non è l'illustrazione di quanto è scritto ma ha una sua autonoma sfera di
significazione che assorbe in se le parole del testo facendole convergere in un testo nuovo, un testo
scenico con una propria drammaturgia.
L'obiettivo di G non è creare un testo dramma diverso dall'originale con una riscrittura registica, ma
slanciarsi dal testo per creare un teatro diverso.
1967 il Living Theatre Antigone.
mette in scena Usa come materiale drammaturgico il Modellbuch
brechtiano, il quaderno di lavoro creato durante l'allestimento del Berliner Ensamble seguendo le
indicazioni degli inserti per allenarsi nell'effetto straniamento. La loro scelta è etico politica.
Nell'Antigone di Brecht vedono un modello di comportamento.
• Decidono di conservare il Modellbuch nella sua interezza recitando anche parti destinate alle sole
prove
• l'operazione di messa in atto con Antigone è più vicina ad una soluzione registica rispetto a
Paradise Now
• l'approccio alla scena è di tipo non rappresentativo. Vogliono entrare dentro le sue motivazioni
etiche ed umane per riscriverlo con un esperienza di scrittura parallela, individuale e soggettiva
dell'attore.
• Dal teatro di Antigone è cancellato tutto, non c'è scena, costumi, luci, musica. Tutto si risolve nel
È il corpo dell'attore che assume tutte le significazioni teatrali da contrapporre o integrare alla parola
è macchina espressiva: gestualità codificata, simbolica e astratta
è spazio rappresentativo: costruendo diversi luoghi dell'azione con l'architettura di corpi
è luogo musicale: uso di materiale preverbale che integra alla parola e suoni che può produrre
Questa struttura gestuale e comportamentale definisce una vera costruzione architettonica dell'azione.
Questa Antigone funziona su un piano drammaturgico perché l'azione scenica è portatrice di una sua drammaturgia,
gesto e corpo definiscono una partitura semantica che agisce con e non dentro il testo.
La drammaturgia come linguaggio plurale
La drammaturgia può essere presente nella scrittura scenica non solo come decostruzione o derivazione
ma anche come creazione autonoma.
Ruggero Bianchi ne individua i termini nella dialettica tra:
• script : materiale di programmazione dell'evento spettacolare, progetto iniziale dello spettacolo.
Non è un materiale pre- testuale, ha già la propria identità, forma. Quelli di Foreman sono dei
condensati letterari e poetici a cui l'autore da una forma teatrale. Non hanno dialoghi, gli manca
una consistenza drammaturgica che possa tradursi in azione, quelli di Wilson invece sono meno
ricchi di riferimenti culturali e letterari.
Wilson
Il testo di sarebbe irriconoscibile, la sua è un organizzazione di suoni più che di senso. Il suo
immaginario teatrale è un immaginario visivo, anche la sua drammaturgia da riferimento all'immagine
anche per disegnare il ritmo narrativo dell'azione.
Lo script è un testo in assenza di drammaturgia, la quale va ad assumere la propria forma con un lavoro
di montaggio durante il processo di prova. È in questo momento che le scritture di scena interagendo
coi materiali del pre testo danno vita alla forma drammatica dello spettacolo. Il risultato è un post-testo,
una testimonianza a posteriori di un testo.
Beckett – Giorni Felici
Un esempio è : testo di drammaturgia, condensato di teatro, la sintesi di un
azione scenica
Costruisce i suoi testi come un incastro di azioni agite, progetta i suoi testi come scritture sceniche.
I testi di B nascono come scrittura drammaturgica ma questa è già scenica. La sua novità più
significativa è questo senso letterale della scena. Scena che è già scrittura e che crea un ponte tra
parola e lingua della scena del 900.
Ruggero Bianchi ci aiuta a capire come la drammaturgia sia un entità dinamica, il risultato di un
processo di slittamento dal verbale allo scenico, dall'attore al visivo.
Eugenio Barba negli anni formula un ipotesi di scrittura teatrale che partendo dalla centralità
dell'attore, dalla sua presenza e tecnica coinvolge anche il momento drammaturgico. È una
drammaturgia risultante da una serie di scelte, lavoro con il regista. Per drammaturgia Barba intende
quella strategia di costruzione che organizzai diversi linguaggi in un organismo narrativo e simbolico. È
un processo creativo che nasce all'interno del lavoro di gruppo, nella dialettica tra regista e attori che gli
rimandono una serie di materiali disomogenei realizzati a partire dagli stimoli da lui chiamati, che il
regista dovrà montare.
È un processo creativo composito che segue tre momenti drammaturgici:
• insieme delle az