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Il testo e la scena
Parola teatrale e drammaturgia
Kostelanetz: peculiarità della scrittura scenica è l'assenza di un testo.
Critica: è improprio, e ancora più improprio è sancire l'estraneità della scrittura scenica alla dimensione drammaturgica del linguaggio teatrale.
La questione dovrebbe invece riguardare un diverso posizionamento nei confronti della materia letteraria, e una sostanziale ridefinizione della nozione di drammaturgia.
Drammaturgia: è diventato sinonimo di letteratura drammatica.
Ma il termine in sé dice altro.
Etimo della parola - dramatos - ergon lavoro, costruzione dell'azione.
La drammaturgia indica il regime di costruzione che sottende la dinamica performativa dell'evento scenico.
È progetto e pensiero che precedono e determinano il momento dell'atto rappresentativo.
Allora la drammaturgia nella sua matrice originaria è l'elemento di progettazione che lega insieme evento
performativa e la produzione di senso sono elementi fondamentali nel teatro. Nella concezione originaria del termine, non c'è una contrapposizione tra la pagina e la scena, tra l'azione agita e il racconto. C'è un'organizzazione complessiva del lavoro teatrale, in cui l'elemento letterario rappresenta una componente essenziale e di sintesi, poiché concentra la dimensione autoriale dell'operazione. È indiscutibile che nella tradizione occidentale il testo drammatico non sia semplicemente un pezzo di letteratura prestato occasionalmente al teatro. È il momento progettuale dell'operazione, è la scrittura dello spettacolo nelle sue intenzioni drammaturgiche e costruttive. Le avanguardie teatrali del '900 negano il ruolo guida del testo letterario, considerandolo estraneo alla consistenza scenica del linguaggio. Tuttavia, non negano la dimensione drammaturgica del teatro, ma ne ripensano le forme. La scrittura performativa e la produzione di senso sono elementi fondamentali nel teatro.Scenica propone una comunicazione teatrale che si realizza per vie visive. Allora anche la drammaturgia dovrà avere una dominante visiva. C'è drammaturgia anche in assenza di parola. Craig Il testo in teatro non è necessariamente una presenza letteraria. Testo è idea che si forma. Coincide con il momento progettuale che sta all'origine del fatto spettacolare e ne rappresenta il principio di coesione. Attenzione: tale elemento solo nella cultura occidentale viene confinato dentro l'ambito della letteratura teatrale. Ambito peraltro inadatto ad accoglierlo perché estraneo al teatro come linguaggio specifico. I materiali di cui si deve servire l'artista del futuro sono (elementi costitutivi di quella che verrà poi codificata come scrittura scenica): azione, scena, voce. Non possono essere agiti o improvvisati nella estemporaneità del momento, ma devono essere ricondotti dentro un principio di costruzione aprioristico, cioè
dentro una drammaturgia. Distinzione (proposta da Craig): - drammaturgo: discende dal danzatore. Cosa intende dire? Che il costruttore dello spettacolo è tale a partire dalla consapevolezza di un'arte del movimento, che è componente fondamentale della scrittura scenica. È presente alla specificità del codice teatrale. - poeta drammatico: poeta che si dedica alla scrittura del teatro dall'esterno, sovrapponendo ai codici della scena (che non padroneggia) quelli della letteratura. Domanda: Craig allude alla gradazione di attitudine (autori capaci o meno) di una stessa professione, o vuole dire altro? La distinzione tra drammaturgo e poeta drammatico è una distinzione di merito: - drammaturgo: elabora una drammaturgia (progetto teatrale) a partire dalla scrittura che agisce in scena e con la scena, dotando tali scritture di una propria, rigorosa formale struttura di costruzione. - poeta drammatico: scrive l'azione solo nella pagina, attraverso gli codici della letteratura.strumenti della letteratura elimita il suo interesse per il teatro all'ambito della parola
Questa distinzione sembra essere corrispondente a quella tra:
- parole scritte per essere dette
- parole scritte per essere lette
distinzione tra:
- drammaturgia
- parola
e conseguente ridefinizione della nozione di testo.
La centralità dei linguaggi della scena non postula necessariamente la cancellazione della parola e del verbale dall'orizzonte del teatro, ma li distingue nettamente dal testo.
Testo: partitura, principio di coesione, progetto del teatro
Il testo, cioè la drammaturgia di uno spettacolo, sono rappresentati dall'organizzazione delle diverse scritture della scena in un progetto artistico di scrittura comune, al cui interno la parola assume il ruolo di interfaccia dialettico degli elementi visuali.
Dinamica del rapporto:
- scrittura scenica
- testo letterario
nel Nuovo teatro va meglio specificata. Non può essere ridotta alla giustapposizione tra:
esperienze teatrali che fanno ancora riferimento ad un testo letterario- esperienze teatrali che rifiutano il testo letterario (portatrice del vero rinnovamento)Ambito della Regia viene formulata la doppia identità dell'autore teatrale- letteraria- scenica rapporto col testo letterario in termini di variazione rispetto alla sua versione scenica originaria.Il regista pensa il rapporto col testo letterario in termini di riscrittura, anche quando l'intenzione è di affermare un'assoluta fedeltà all'originale.La trascrizione registica di una pièce teatrale, anche quando ne rispetta fedelmente la lettera, prevede un ampio margine di libertà per quanto riguarda- ambientazione- caratterizzazione complessiva- identità specifica dei personaggiquesto significa che la dimensione drammaturgica (progettuale e costruttiva) del testo viene profondamente modificata.Il teatro della scrittura scenica porta a conseguenze estreme l'operaDi disarticolazione drammaturgica del testo.
Domanda: in che modo la presenza di un testo letterario non riduce la portata eversiva della scrittura scenica, riportandola dentro l'ambito della messinscena.
Risposta:
- La vocazione drammaturgica del materiale letterario viene ridotta attraverso il processo di riscrittura ambientale e del personaggio.
- Il materiale letterario viene sottoposto ad un intervento dirompente sul fronte letterario stesso.
- Non è più riconoscibile il materiale letterario originario: tagliato, sezionato, rimontato, incastonato di incisi.
- Il testo letterario originale è un'altra cosa da tutti i punti di vista eppure comunque sempre lo stesso.
- Continua a far riferimento a sé stesso primario, che fa sì che ogni scrittura di scena sia, in qualche misura, una riscrittura.
- Teatro di regia: offre una nuova dimensione drammaturgica al testo letterario.
- Teatro della scrittura scenica: afferma una drammaturgia che è totalmente
Distinta da quella letteraria, anche se da essa si origina e con essa si confronta e di essa ha bisogno. Bene esempio più evidente di una scrittura che si fa drammaturgia a partire dalla scena, tradendo, ma non rinnegando, la dialettica con un testo-fonte.
Della letteratura drammatica non utilizza il racconto, il personaggio come identità psicologica, come Io. Della letteratura drammatica utilizza il magma indistinto del tragico, la potenzialità di significazione che va al di là di ogni significato possibile, negando ogni significato possibile.
La drammaturgia, la costruzione dell'azione non si compie sulla pagina, ma nel momento in cui il teatro, direttamente come scena, assorbe la parola, la deglutisce, la coinvolge in una riscrittura totale.
Grotowski
Il regista viene messo a confronto con l'attore, ed entrambi vengono messi a confronto con il testo. Non si è in grado di esporre il testo in modo oggettivo, perché solo testi molto deboli.
offrono un’unicapossibilità di interpretazione. Tutti i grandi testi si presentano come un abisso.
Il testo è un trampolino, un luogo di lancio, una sfida da accettare e rilanciare negando le soluzioni di- semplice illustrazione o interpretazione attorica- riduzione a strumento pretestuale
Il testo, la letteratura non sono teatro, ma negli anni ’60 G. ritiene indispensabile l’esperienza di attraversamento di un testo letterario.
Attore e regista avviano un processo creativo di scambio, di lavoro sul sé, di conoscenza del corpo e della sua espressività in relazione allo stato d’animo, e immergono questa esperienza, questa scrittura che si è fatta tutta e solo in scena nell’abisso del testo letterario. (mare infinito, come lo chiama Bene).
Perché questa esperienza abbia un senso è necessario un testo letterario forte, un testo abisso di cui non è possibile scorgere il fondo, che non sia riducibile allo schema
di un senso drammatico fissato una volta e per sempre. Il testo "abisso" non individua i limiti del dicibile teatrale, consente alla scrittura dell'azione di non essere riconducibile ad un unico piano semantico. Il principe Costante è un testo di Calderon de la Barca nella trascrizione di Slowacki. La classicità della scelta corrisponde alla necessità di un testo forte che sappia produrre un abisso di fronte ad attore e regista. Cosa conserva Grotowski del testo di Calderon de la Barca: - ritmo delle sequenze narrative - ampi stralci di dialogo organizzati per scene - parti più significative delle lunghe tirate di don Fernando - iter simbolico della imitatio Christi su cui si ricalca l'esperienza drammatica del Principe Grotowski vuole concentrare l'attenzione dello spettatore sul processo di sublimazione e purgazione cui è sottoposto un corpo d'attore che rinuncia all'assicurazione della rappresentazione, dell'illusione e della finzione per.Affrontare davvero un percorso di sacrificio e martirio (analogia col percorso di spoliazione del sé che sperimenta don Fernando). La costruzione drammatica è ricondotta a qualcosa che assomiglia ad un monodramma, ma sono comunque conservati anche i temi secondari della tragedia (dinamica amorosa).
L'impianto narrativo originale è profondamente sfrondato, i nessi logici, i passaggi tra le diverse fasi della trama vengono elisi. È quasi impossibile ricostruire l'intero dramma, il filo del racconto, che comunque resta come interfaccia dialettico della riscrittura scenica che è a metà tra citazione, tradimento e rivestimento.
Lo spettacolo viene percepito come decostruzione dell'originale o come qualcosa di inedito?
Il momento decostruttivo è determinante, esprime quel rapporto col testo che è definibile di "po