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S.I.A.
Praga scrisse a De Roberto per adattare alcuni suoi lavori al teatro,con uno scambio di lettere per
circa 30 anni. Si volle rappresentare la trasposizione di Spasimo che Praga guidò nella realizzazione
conoscendo i gusti e le aspettative del pubblico. Consiglia l'atto unico e l'articolazione in scene,per
la promozione prende contatti con Eugenio Lombardi (primo direttore del Manzoni) e affida il
copione alla compagnia di Zacconi. Pensò anche di far leggere il copione a Giacosa e Pozza per poi
discuterne ma De Roberto era lontano da Milano e la cosa non fece. Zacconi trovò il testo
interessante ma non adatto alla rappresentazione. Nel 1899 il testo mutò il titolo e venne proposto a
Andò ma non venne comunque rappresentato.
Praga,a metà degli anni '90,diminuisce l'attività di drammaturgo e i testi che scrive si presentano più
raffinati nelle scelte di allestimento. Le didascalie si allungano e diventano più dettagliate,la trama
si semplifica e l'azione è ridotta al minimo per focalizzare l'attenzione sulla psicologia dei
personaggi.
In apertura d'atto sono previsti ambienti complessi in profondità e richiami al fuoriscena,intravisto
da porte a vetri e costituiti da giardini o verande. Questi sono anche la via di fuga per i personaggi o
un posto per origliare senza essere visti. L'interpretazione è guidata da numerose e puntali
indicazioni;scompare il raisonneur a favore di figure psicologicamente complesse e ben definite.
Nel 1904 debutta la commedia in 3 atti La crisi. Il tema è quello dell'adulterio,l'ambiente è il salotto
borghese. La novità è la protagonista,la giovane moglie Nicoletta che rifiuta le convenzioni:sposata
da 3 anni con Piero Donati,ha una relazione con Ugo Pucci e non fa nulla per negarla. Quando il
cognato Raimondo la scopre,resta sconvolto perchè il fratello sa e ignora la situazione. Nel finale
Nicoletta dirà la verità al marito che comprende e la perdona.
L'azione è minima e lo svolgimento di basa sullo scontro psicologico tra personaggi. Il I atto
presenta il rito del caffè,con una scena articolata su più livelli. Quando Nicoletta si avvicina
all'avvocato/amante Pucci rivela la sua doppia esistenza. Ricorda l'abbraccio tra Giulia e Gustavo ne
La moglie ideale e serve a svelare il segreto,motore dell'azione. Raimondo nota la confidenza e si
presenta come un acuto osservatore.
Raimondo vuole capire le ragioni di Nicoletta e lei afferma che si è sposata senza amore solo per far
tacere le voci sul suo passato. Questo ricorda la tecnica analitica di Ibsen per cui quello che conta è
solo il passato e le conseguenze che esso ha sul presente.
In II,3 Piero confessa a Raimondo di sapere ma di non aver agito per non perderla.
Il chiarimento arriva in III,1 dove Nicoletta non si difende dalle accuse del marito e i due restano
sulle proprie posizioni.
Nella scena finale Raimondo dà il via alla pacificazione inventando un motivo per cui Nicoletta
avrebbe tradito. La donna però non vuole vivere mentendo e racconta la verità fino alla
riconciliazione tra i due.
Raimondo è un personaggio vecchio costruito sul modello del raisonneur;Nicoletta è quello nuovo
che rinuncia alla falsità.
Praga fornisce indicazioni precise riguardo la scenografia che diventa elemento con cui il
personaggio interagisce. La scena è fissa con passaggi fondamentali tra una stanza e l'altra,con
elementi precisi di arredo. Il senso del dramma è dato dall'insieme di battute,scena e disposizione
dei personaggi. La mimica esprime quello che i personaggi non dicono a parole,spostando
l'attenzione dall'intreccio all'interiorità del personaggio.
Giannino Antona Traversi e Sabatino Lopez.
Giannino il vitaiolo.
Giannino Antona Traversi porta in scena la nobiltà decaduta ma ancora attaccata ai privilegi e la
borghesia priva di punti di riferimento che vorrebbe vivere come i nobili.
Giannino nasce a Milano nel 1860 in una ricca famiglia aristocratica,inizia la carriera militare in
cavalleria e conduce una vita brillante tra gli ambienti bene di Milano. Frequenta anche il Manzoni
dove è benvoluto da tutti. Nel 1892 esordisce come drammaturgo -la sua vera passione- con l'atto
unico La mattina dopo. In questo periodo perde la rendita annuale per un litigio col padre,cosa che
lo spinge a cercare di guadagnare attraverso il teatro e alcune collaborazioni giornalistiche.
Il primo lavoro rappresentato al Manzoni è l'atto unico del 1897 Il braccialetto. Di ambientazione
aristocratica,evidenzia la futilità e le contraddizioni di un ceto prigioniero di etichette ed abitudini
mondane. La serietà però è stemperata dall'azione e dal dialogo brillante e disinvolto.
Il marchese Oneglia corteggia la borghese Giulia Monti,moglie di un agente di cambio. Il marchese
le propone l'acquisto di un braccialetto ad un prezzo molto basso come segno d'amore:in segreto il
marchese avrebbe messo la differenza. Il marito però capisce e manda un amico a concludere
l'affare,beffando i due amanti.
Il finale non è un monito morale ma sarà eventualmente lo spettatore che cercherà un'eventuale
riflessione. Antona Traversi pone attenzione all'ambiente sociale e alla dialettica tra classi,in quanto
i personaggi sono esponenti di un mondo che li influenza. Nell'atto unico non c'è spazio per
l'approfondimento psicologico ma solo per un vivace contrasto di posizioni.
Per beneficenza Antona Traversi reciterà e questo influirà sulle notazioni didascaliche per
l'interpretazione ed il ritmo.
Tutte le sue scritture sono accolte con favore al Manzoni:La scalata all'Olimpo è un esempio di
trama debole sostenuta di un dialogo vivace ed efficace. È uno spettacolo di oltre tre ore per 5 atti
che racconta della borghesia provinciale che aspira alla promozione sociale.
Il cavalier Giovanni Morondi si è arricchito con spezie e riso e si è trasferito a Milano con la
famiglia in una villa di aristocratici decaduti. Vorrebbe conquistarsi un posto nella nobiltà milanese
che frequenta. Intorno ha esponenti di quelle nobiltà decaduta:il principe Raimondo della Volpe che
gli dà consigli di arredamento;il conte Gino del Maglio che tenta di sedurgli la moglie e il servitore
Prospero che non perde occasione per trattare con sufficienza i nuovi padroni ed impartire lezioni di
bon ton.
Si susseguono diversi situazioni brillanti fino al finale dove la moglie impone a Giovanni un cambio
di stile vita,lontano dall'aristocrazia che li disprezza e li sfrutta. Nel finale si trovano 23 personaggi
parlanti più una serie di figuranti che rendono la scena troppo complessa e dispersiva.
Il principe Raimondo è il portavoce del pensiero dell'autore riguardo il costume aristocratico:da
nobile decaduto ha iniziato a lavorare come arredatore e guarda alla classe condannata al declino
perchè vittima dei suoi vizi. Non condanna mai i costumi ma è una sorta di raisonneur acuto ed
elegante.
I contemporanei non colsero la base seria dei testi e li giudicarono lavori futili e divertenti,come
svago di un aristocratico.
Antona Traversi partecipa attivamente alla S.I.A. e al progetto della compagnia stabile del Manzoni.
Collabora alla scrittura a più mani di Alessandrone con Bracco (I atto) e Lopez (III atto),mentre
Praga rinuncia per mancanza di tempo. Senza accordi preliminari,il primo autore invia la scrittura
del I atto ad Antona Traversi che invia il II a Lopez per il finale. Ognuno può impiegare al massimo
3 giorni. La commedia risulta gaia ed onesta.
Bracco imposta il protagonista,Alessandrone,un pittore di 50 anni che una coppia di amici decide di
far sposare. Alessandrone protesta,facendo nasce una serie di situazione comiche.
Nel II atto deve incontrare la futura sposa ma,per far fallire l'incontro,si accorda con una cantante
che finge di essere la sua amante per poi stabilirsi a casa di Alessandrone.
Nel III atto Alessandrone è sfidato a duello per il rifiuto del fidanzamento e si scopre che in realtà
era tutto uno scherzo.
Si tratta di un documento di composizione sperimentale,di esercizi di bravura drammatica a più
mani. Il testo fu rappresentato da Praga nel 1915 ma fu disapprovata dal pubblico.
Nel 1915 Antona Traversi parte il fronte e al termine del conflitto decide di impegnarsi per dare
degna sepoltura ai soldati caduti in Tirolo e dare notizie ai famigliari. Sporadicamente tornerà in
teatro con drammi differenti da quelli prebellici.
Sabatino il professore.
Sabatino Lopez nasce a Livorno e alla fine degli anni '80 inizia a scrivere per il teatro con brevi
testi. Oriana e Di notte lo segnalano per le scena influenzate dalla poetica verista,dal ritmo rapido e
dai toni foschi con il tema dell'adulterio.
Nel 1895 Praga predice all'autore un bell'avvenire dopo aver visto Ninetta,una commedia
contemporanea dove i personaggi aderiscono a precisi ruoli e compare la figura del raisonneur che
spiega quello che avviene.
È professore di letteratura e critico teatrale per Il Secolo XIX a Genova ma è solo con il
trasferimento a Milano nel 1911 ha la sua affermazione con la sostituzione di Praga alla guida della
S.I.A.
Definisce il suo modello di commedia che tratta le passioni elementari dell'amore,l'affetto filiale e la
fedeltà senza particolari approfondimenti psicologici. I personaggi sono vivacizzati dal fraseggio
che tiene il pubblico attento.
Nel 1909 debutta con La buona figliuola,uno dei suoi massimi successi. È la storia di Cesarina che
vive a Roma come mantenuta di un deputato. Quando la sorella minore Giulia si innamora del
segretario del deputato,Cesarina decide di fare sposare i due,cercando il consenso dei genitori di lui.
Questi rifiutano perchè non possono permettere il matrimonio con la sorella di una mantenuta. Ma
quando Cesarina comunica l'ammontare della dote,la famiglia perde ogni riluttanza e acconsentono
al matrimonio.
Sotto lo svolgimento piacevole dell'azione e del dialogo,vi è del cinismo e della satira alla morale
borghese che crolla davanti al denaro.
Nel 1913 viene presentata Il terzo marito dove Fausto de Falchi è innamorato della giovane vedova
Caterina e vorrebbe ufficializzare l'unione. Solo che la donna,oltre ad essere due volte vedova,è
ancora legata alle famiglie dei due defunti mariti:queste fanno notare a Fausto il ridicolo a cui si
esporrebbe se sposasse Caterina. Questa propone di vivere l'amore in modo clandestino in modo da
salvaguardare le apparenze.
L'ironia di fondo non offusca la trama e il dialogo brillante fa procede il testo. Il dialogo prevale
sull'azione e la scena è stata allestita da Praga.
L'anno dopo presenta Gelsomina dove la protago