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LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA

Goldoni non rinnova il contratto con Medebach e nella Quaresima del 1753, lascia la compagnia

per passare al servizio del teatro S. Luca, il teatro più grande di Venezia destinato alla prosa. Il

contratto già firmato dal 1752 per Goldoni è molto vantaggioso: egli aveva il pagamento delle

commedie sin da subito, prima che fossero messe in scena e gli era permesso di decidere

liberamente quante commedia produrre fissando il numero 6 come minimo. Le commedie erano

pagate autonomamente e in più Goldoni aveva una base di stipendio di 200 ducati solo per la

collaborazione con il teatro. Un altro elemento importante era la possibilità di non seguire la

compagnia fuori da Venezia, cosa che gli lasciava un margine di autonomia nell'attività. In più

c'era la possibilità di pubblicare le opere dopo tre anni dalla prima rappresentazione al teatro.

Erano clausole che Goldoni aveva voluto fortemente dopo i contrasti sorti con il primo

capocomico nel corso degli anni. Egli pensava che presso il San Luca avrebbe avuto una vita più

tranquilla. Ma dal 1753 al 1759 ci saranno anni bui in cui il suo teatro non avrà più il successo degli

anni precedenti e dovette fronteggiare la concorrenza. Le ragioni sono:

Il Teatro san Luca era un teatro impresariale, gestito da una famiglia aristocratica di impresari, i

fratelli Antonio e Francesco Vendramin, che avevano investito nella sala e stipendiavano una

compagnia alle loro dipendenze. Non c'era un capocomico, ma una compagnia molto più

numerosa legata agli impresari. Questo faceva si che la rotazione dei componenti della

compagnia fosse molto più frequente della compagnia con Medebach, che gestiva il tutto e

teneva i rapporti con gli attori e gli autori. Gli scritturati raramente restavano per anni sotto il loro

servizio e quindi questo rendeva difficile a Goldoni realizzare il metodo di scrittura precedete.

Goldoni dovette trovare autori di riferimento, adattarsi ad una compagnia con molte parti,

scrivendo opere più corali.

La struttura della sala: il teatro era molto grande cosa che giustificava la grandezza della

compagnia e queste strutture erano poco adatte al tipo di commedia di Goldoni, che deve dare

all'opera un impianto testuale particolare. Il Sant'Angelo era un teatro piccolo con il palcoscenico

e ridosso degli spettatori, cosa che rendeva i giochi mimici molto più efficaci. Il San Luca aveva lo

spazio per l'orchestra, era molto più grande

La distribuzione degli utili--> i Vendramin pagavano gli attori con un modello contrattuale misto:

ognuno aveva il suo stipendio e poteva aumentarlo con le provvigioni sugli incassi. Dopo le spese

per la gestione della struttura e la gestione dello spettacolo, gli utili erano divisi in base al ruolo

occupato. Per questo gli attori volevano che le spese fossero contenute perché incidevano sugli

utili. Tutto ciò che riguardava la scena e lo spettacolo doveva essere ridotto. Goldoni, che voleva

investire della spettacolarità, fu ostacolato dagli attori che volevano ridurre i costi di scena per

mantenere così più alti i loro salari. Goldoni con Medebach aveva contato sulla fiducia della

compagnia, ma al San Luca, soprattutto nel primo quinquennio egli trovò ostacoli al suo lavori

anche negli attori. Nelle sue memorie Goldoni registra una profonda crisi depressiva nel 1754, che

gli impedì di lavorare per alcuni mesi.

La questione che maggiormente aveva destabilizzato Goldoni in questo tempo era stata la lotta

con Medebach per il possesso dei diritti dei copioni. era un problema già affrontato durante la loro

collaborazione nonché ragione per andare via dalla compagnia Medebach. Goldoni,

consapevole del suo valore di drammaturgo, voleva pubblicare le sue opere. Medebach capiva

che stampare una commedia di successo significava perderne l'esclusiva. Egli aveva tergiversato

per alcuni anni, ottenendo un riconoscimento economico per Goldoni dopo la pubblicazione di

quattro volumi. Negli anni successivi, dopo le 16 nuove commedie, Goldoni era tornato alla carica,

dato che Medebach non gli dava contributi aggiuntivi nonostante il numero di commedie fosse

duplicato.

DRAMMATURGIA 09.03

Giovedì 16 aprile PARZIALE dalle 14.30 - 16.30. APPUNTI E BIBLIOGRAFIA DEL PRIMO MODULO.

5 domande aperte con numero di righe. Una domanda analisi del testo. Risultati 10 giorni prima del

primo appello (11 Maggio). Primo appello 21 Maggio.

Vacanze di Pasqua dal 2 all' 8. 9 NO LEZIONE. Si riprende il 13 Aprile. Il 14 Aprile ultima lezione per i 6

crediti.

PERIODO EDITORIALE DI GOLDONI

Il periodo al teatro S.Luca che Goldoni si aspettava come un periodo più facile in realtà si era

rivelato un periodo complesso. Quello che più disturba Goldoni negli anni che vanno dal '53 al '56

e' il contenzioso legale con Medebach e l'editore Bettinelli. La prima edizione che Goldoni fa

stampare dei suoi testi è quella del 1750, l'idea è quella di far stampare 4 commedie all'anno

dividendo i diritti d'autore con Medebach. Spesso i testi sono riveduti da Goldoni stesso e modificati

anche pesantemente. Un volume all'anno per tre anni ('50,'51,'52) fino a quando aumentano le

tensioni con Medebach. Goldoni ha un senso di rivalsa su Medebach visto che non si sente

gratificato economicamente nell'anno delle 16 commedie, Medebach non l'aveva ricompensato.

Goldoni comincia ad avanzare delle richieste di esclusivismo nella proprietà letteraria dei testi. Gli

sembra doveroso che Medebach rinunci alla sua parte di diritti. La situazione degenera quando

nel '53 Goldoni lascia la compagnia aspettandosi che l'edizione Bettinelli terminasse con la sua

uscita dal Sant'angelo. Al contrario Medebach continua autonomamente la stampa e mette a

disposizione del tipografo i copioni che Goldoni gli aveva ceduto traendoli dal baule dove li

conservava. Medebach fa anche di più, visto che i copioni erano scritti per un immediato uso

scenico (didascalie incomplete, scene a soggetto, ... non serviva perché l'autore era presente), li

fa completare dal suo nuovo drammaturgo. Dal quarto volume di Bettinelli (il primo non

autorizzato) Medebach spiega la situazione allo stampatore e gli dice di stamparle con un

carattere diverso. Su questo modello escono quattro tomi tra il '53 e il '56 mentre si scatena una

polemica giudiziaria. Goldoni denuncia sia Medebach che lo stampatore al tribunale di Venezia e

contemporaneamente con lo stampatore di Firenze Paperini pubblica una contro edizione

denunciando quella di Bettinelli come una edizione spuria e rivendicando la differenza tra il

copione per la scena e il testo per la pagina. Due versioni completamente differenti perché

diversa è la loro destinazione. Il tribunale non è d'accordo con Goldoni e lo condanna perché in

base a regolare contratto aveva ceduto i diritti a Medebach. Il diritto d'autore non è riconosciuto.

Goldoni ricorre in appello ma si trova coinvolto in una nuova causa perché Medebach e Bettinelli

lo denunciano per aver pubblicato una contro-edizione. La sentenza blocca l'edizione pubblicata

a Firenze e impediscono alle copie dell'edizione di entrare nel territorio di Venezia e intimano a

Goldoni di pagare un risarcimento danni a Medebach e Bettinelli. Viene pubblicato un nono

volume pubblicato da uno stampatore anonimo ma alla fine la vicenda si conclude con la

sconfitta di Goldoni. L'edizione Paperini, che Goldoni cura personalmente riscrivendo molte parti

delle commedie, diventa la prima edizione veramente autorizzata da Goldoni avendo una

diffusione però al di fuori dello stato di Venezia. Conclusa la diatriba legale Goldoni inizia, nel 1757,

i lavori per una nuova edizione, un'edizione Pitteri, stampatore veneziano; edizione che andrà

avanti fino al 1763 che ripropone sostanzialmente l'edizione fiorentino che i lettori veneziani non

potevano leggere. Negli anni '60 Goldoni decide di impostare una edizione curata

tipograficamente in cui rivedere in maniera definitiva il testo del suo teatro. Si tratta dell'edizione

Pasquali che è l'edizione base per il teatro goldoniano ancora oggi. E' un'edizione che vede

inizialmente impegnato moltissimo Goldoni, che la definisce magnifica e che la concepisce come

un prodotto editoriale di lusso, con una bella rilegatura e altri elementi decorativi per aumentarne il

pregio. Di questa edizione usciranno 17 volumi e in ogni volume Goldoni scrive una prefazione in

cui ricostruisce la sua vita. Queste 17 prefazioni sono anche raccolte in un volume che è stato

chiamato "Le memorie italiane" per differenziarle dall'opera "Le memoires", biografia scritta solo in

francese dall'87 all'88 a Parigi. Ogni commedia è preceduta da una introduzione che rivede le

parti più scurrili o banalmente comiche per cui gran parte delle commedie che leggiamo sono il

ripensamento tardo dell'autore per cui molto spesso non presentano dei caratteri che avevano

reso grande il suo teatro. A Goldoni interessa dare una lettura più colta e letteraria soprattutto

delle sue prime commedie. Ci sarà anche un'altra edizione meno importante che è l'edizione Zatta

impostata da questo stampatore veneziano dal 1787 al 1793 nonostante sia la più vasta. Questa

edizione è composta da 44 volumi, serve per raccogliere tutto il teatro di Goldoni ristampando le

edizioni precedenti e riordinando le sue commedie. Come base ha la Pasquali ma raccoglie

anche gli altri volumi esterni in modo da raccogliere tutto il teatro. Goldoni però non ci mette

mano e quindi sono gli stampatori a scegliere a quali commedie dare risalto.

Il periodo editoriale si mescola agli altri contrasti che Goldoni avrà al San Luca, territorio difficile per

applicare la riforma, e soprattutto si rivela un teatro meno agevole da riempire rispetto al

Sant'Angelo, più grande era la sala e maggiore era la concorrenza. Il teatro drammatico era

diventato il principale mezzo di intrattenimento in Venezia e quindi la concorrenza era aumentata.

Per tutti gli anni '50 e' costretto ad assecondare il gusto del pubblico per ragioni commerciali. Il suo

maggiore concorrente fino al 1759 era Girolamo Medebach che aveva scritturato al suo posto

Pietro Chiari (che scrive anche i buchi per la Bettinelli). Pietro Chiari era un grande drammaturgo,

molto attento a cavalcare i gusti del pubblico. Chiari era un abate bresciano arrivato a Venezia

agli inizi degli anni '50. Scriveva anche romanzi e saggi ma con Medebach aveva una straordinaria

fonte di reddito. Chiari costruiva modelli imitativi molto simili ai grandi successi della commedia

veneziana. Dal '53 sarà il suo più temibile concorrente. Goldoni esordì con "Molière" al san Luca,

Chiari rispose con "Molière marito

Dettagli
A.A. 2015-2016
41 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BaconBurgerSushi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Drammaturgia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cambiaghi Mariagabriella.