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DRAMMATURGIA
Struttura del testo e contesto storico per leggere un testo e comprendere la sua costituzione
Indicazioni di metodo sulla lettura del testo:
testo come storia inteso come espressione
testo come insieme di informazioni, inteso come documento, come risultante
La drammaturgia riguarda tutti gli elementi dello spettacolo e tutti questi si combinano
sia nel lavoro scenico
Posso prendere un qualsiasi spazio vuoto e chiamarlo palcoscenico vuoto. Un uomo attraversa
questo spazio vuoto mentre qualcun altro lo guarda, e questo è tutto ciò di cui ho bisogno perché
si inizi un atto teatrale
Il teatro e il suo spazio - Brook
sia nello spazio virtuale dell’elaborazione scenica
tuoni e lampi entrano tre streghe - didascalia
Macbeth
non c’è niente di materiale ma tutti gli elementi spettacolari si collocano virtualmente nello spazio
drammaturgia grazie all’immaginazione drammatica.
quando ci incontreremo ancora noi tre nel tuono, tra i lampi o nella pioggia
la battuta indica degli effetti da realizzarsi, anche questa volta è aggregazione virtuale, la parola
dell’evento determina l’immaginario scenico e diversamente l’immaginario scenico determina la
parola nel testo. L’aggregazione virtuale scenica è concatenata alla parola nel testo.
L’interazione fra questi due elementi (pratiche sceniche e invenzione virtuale della drammaturgia)
viene a determinare delle tradizioni interpretative, dinamiche sceniche ricorrenti.
Il testo è un oggetto che si scrive in un percorso nel quale il testo stesso non è il momento
conclusivo, al più è una nota espressiva di un periodo e di una modalità di pensiero del periodo in
cui è scritto il tempo o delle connotazioni sui personaggi e sulla storia.
Gli elementi della drammaturgia del Macbeth riportano subito a delle informazioni, i nomi diabolici
del gatto e del rospo tipiche delle streghe, lanciava dei segnali al pubblico e attirava l’attenzione in
quanto le streghe sotto Giacomo I, erano sempre più ricercate per metterle al rogo. Queste sono
anche valenze documentarie e informative in quanto ci dà delle informazioni, al lato della
dimensione espressiva, che ci fa capire meglio la dimensione del periodo di Shakespeare, quindi
possiamo dire che queste sono informazioni nascoste, velate, dimensione espressiva
seminascosta, è un livello dell’immaginario presente nel pubblico. Parlare delle streghe
significava parlare dell’azione del Male nell’uomo.
“bello è il brutto e brutto è il bello”, le streghe vanno via e Macbeth torna dalla guerra premiato per
il suo coraggio, le streghe tornano ancora raccontando le malefatte dandoci dei piccoli elementi:
-le streghe sul mare volano sui setacci- in Demonologia, di Giacomo I, è l’episodio narrato da
Giacomo I in Demonologia, sul fatto che la nave non poteva affondare perché le streghe
comunque non possono andare contro il Divino. I testi di Shakespeare passavano prima dalla
censura del Re e per questo l’autore elisabettiano scriveva citando anche i testi del Re che amava
tantissimo il teatro. Le streghe acquisivano un carattere grottesco.
Livello della Performance
Wagner sosteneva che per capire e leggere Shakespeare, i suoi testi vanno immaginati ad occhi
chiusi, questo perché la dimensione performativa del testo è intrinseca.
Un processo particolare è quello della sedimentazione nella testa del personaggio di alcune parole
che portano il male in egli, grazie ad una battuta e grazie alla recitazione dell’attore noi capiamo
sempre di più ciò che sarà questo personaggio e in parte sappiamo già come andrà a finire grazie
a quella battuta. Le parole delle streghe diventano nel personaggio azione muta che precede la
storia stessa. Funzione materiale del teatro e funzione teatrale più complessa ovvero la funzione
attoriale nel teatro shakespeariano. Quindi questi elementi sono riferimenti alla performatività
dell’attore. (L’attore dei King’s Men era Barbage, quando morì fu una grave perdita e ci furono
grossi funerali).
L’attore non è solo guidato dalla scrittura ma la guida anche egli stesso. Per esempio tra i vari ruoli
vi erano i personaggi di carattere comico interpretati sempre da un attore (Von Anim???) e con
parti scritte apposta per egli ovvero una parte dedicata. Molti erano gli attori con parti minori che si
presentavano per tanti ruoli. Il Portinaio del castello di Macbeth è uno dei ruoli comici fondamentali
(per comicità si intendevano battute verbali e non pantomime fisiche), ovviamente la comicità stava
nella presa in giro degli avvenimenti della Londra di Shakespeare. Espressione semi-nascosta
ancora una volta! La drammaturgia con livello espressivo semi-nascosto che scopriamo nel
momento in cui capiamo le valenze informative del testo (che riguardano quindi il tempo).
Altro personaggio comico era il Capitano a cui però vennero affidate anche informazioni importanti
da pronunciare. Il linguaggio di questo personaggio è vastissimo perché passa dal grottesco
all’aulico/alto. Le sue battute sono la pantomima stessa ovvero mettono l’attore nella condizione di
mimare il racconto. Descrizione non neutra né modellata sui fatti descritti, ma modellata sulle
capacità attoriali del narratore/attore (l’attore è il punto di forza della drammaturgia
shakespeariana).
Un altro elemento è la performatività sociale (tragedie con rituali funerari ovvero performance
che trasferiscono le performance sociali nella tragedia). L’eloquenza dell’attore veniva a
confrontarsi con una dimensione retorica di ambiti sociali come l’eloquenza giuridica/politica,
religiosa e filosofica/retorica. Ecco perché abbiamo varie modalità performative alcune derivano
dal sociale altre dall’attore!
Altro legame ancora diverso della performatività sociale tra drammaturgia e performance ovvero
l’attore stesso che influisce sul politico, sul cantante etc etc.
Altro esempio: riprendere dal quotidiano delle modalità attoriali, come il copiare certi modi di
parlare della società (Molière, Goldoni che toglie la maschera).
Così la drammaturgia è un prolungamento di un livello attoriale ma è anche un
rinnovamento del livello attoriale
codici fissi attoriali vs novità
Il testo restando si rende suscettibile di venire utilizzato per altre modalità performative rispetto a
quelle per cui è stato scritto (messa in scena del confronto, il testo confluisce in dinamiche
performative diverse). Il testo incontra teatri diversi.
Livello delle Fonti
Raramente il testo è una creazione a se stante per il testo stesso, le fonti sono tantissime anche
per Shakespeare, storie italiane, storie inglesi scozzesi e irlandesi di Holyshead. Le fonti quindi
sono anche narrative (da dove prendiamo la storia), come il teatro si modifica a secondo del posto
anche le fonti si modificano a seconda dei posti.
Le fonti possono essere di molteplice tipo: non solo narrative e storiche ma anche che vengono
dalla realtà ovvero la realtà stessa è la fonte.
Livello del Contesto
Il dramma per quale ensemble viene scritto? in quale contesto sociale? A chi viene destinato?
Ribadiamo che il drammaturgo non scrive perché il testo è il suo fine ma per la produzione di uno
spettacolo per mano della compagnia. Nella prassi la scrittura non è il fine ultimo ma il mezzo per
produrre uno spettacolo (infatti spesso non venivano pubblicati, Shakespeare non li pubblicava e
non erano consultabili, ciò che era importante era la rappresentazione tramite l’attore Goldoni per
contratto con la sua compagnia prima di 3 anni non poteva pubblicarli). Il teatro era quindi un
evento scenico. Lo strumento che veicolava la drammaturgia scritta, la conoscenza di questa, era
lo spettacolo stesso. Tutte le diverse versioni che abbiamo dei testi shakespeariani sono corrette
perché non sono forme editoriali ma sono trasposizioni di diversi momenti di rappresentazioni,
sono dei copioni e non dei testi che come fine hanno il testo. Questo segna un contatto con la
drammaturgia attuale e la drammaturgia di Shakespeare.
Nessuno degli ultimi testi cioè quelli meno noti venne scritto per i Black Friars e per questo non
venivano ricordati. Un teatro che esisteva non al sud (come il Globe) e che aveva come pubblico
una popolazione colta e selezionata che amava il teatro e la letteratura che andava in quei tempi e
i biglietti erano ancora più costosi. Quindi abbiamo dei riferimenti alle danze, alle pantomime alle
Masque perché il contesto richiedeva esattamente questo. Il contesto è così importantissimo
rispetto alle richieste e alla modalità della presentazione.
Secondo Ferrone
La drammaturgia preventiva così è quindi quando il testo pre-esiste all’idea della riproduzione
scenica. A monte quindi c’è un testo preventivo e poi c’è un regista che lo mette in scena. Pre-
esiste al processo.
La drammaturgia consuntiva è invece una drammaturgia che viene dal processo della scena e il
testo viene scritto dopo. Ad esempio anche quelli della Commedia dell’arte sono dei testi che
nascono dopo l’improvvisazione degli attori che seguono un canovaccio. Dopo la manifestazione di
un processo che è essenziale al suo esistere. Sacco e Goldoni legati ad una storicità, Emma
Dante o le Albe legati ad un ensemble un lavoro in laboratorio, Paolini per un lavoro di narrazione
ovvero quando un testo viene ripreso da un teatro di narrazione che viene riscritta dalla Garzanti. Il
narratore grazie ad un canovaccio racconta e raccontando assesta la sua narrazione, il racconto
viene fatto a degli spettatori e in più gli spettatori danno altre informazioni (nel caso del racconto
del Voiyont).
Il testo di Massini, la trilogia di Lehman di Luca Ronconi, è uno spettacolo che viene da una
drammaturgia preventiva ovvero da un testo già scritto, quello di Ronconi eppure ci sono degli
elementi consuntivi. E’ un testo che non rappresenta la divisione in battute ovvero non c’ una
successione dialogica perché parla dei personaggi in terza persona, il testo racconta una storia e
dei personaggi ed ha dei ritmi molto precisi ma le battute non sono attribuite e lasciano libertà al
drammaturgo vero e proprio.
- Polanski - Il verso conclusivo diventa il verso che sentiamo all’inizio del film, le streghe
spariscono nell’aria sporca.
- Welles - Ripresa delle figure in contro luce usati da Appia, soluzione scenica fedele al testo
(acqua bolle terra e fuoco), necessità dell’ultima parola in Macbeth, evidenzia i 4 elementi
- Bene - immaginario universale comporto dai 4 elementi. (Facoltà in Shakespeare) di indu