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Castri realizza questa commedia di Goldoni mantenendo un impianto fedele a quella di

Goldoni con i costumi settecenteschi, ma mantenendo una visione più realistica, e quindi

ottocentesca, più sbilanciata nella visione della realtà e quindi meno comica, ma più seria,

per vedere la dimensione psicologica dei personaggi e messa in correlazione con loro. !

!

Visione atto I, scena 2 e 3!

!

Abbiamo individuato l’importanza del fattore economico e di figurare, con termini ossessivi

nel discorso dei due fratelli, da un lato di fare le spese nonostante non fossero in grado di

pagare i conti e quindi il leitmotiv di Leonardo e quello di pagare al ritorno, ottenendo

crediti, e fa vedere come i creditori non siano molto disposti ad avere difetti nel

regolamento dei conti, ma abbiamo un altro aspetto importante, come l’obbligo che i

giovane uomo sente nel rischio di fallimento economico, come obbligo sociale di

presentarli con uno status esteriore per contare nel giudizio degli altri, nella convenienza

del mondo borghese, la esteriorità ed apparenza, tipico dei drammi Ibseniani. !

!

Leonardo è un personaggio borghese, che ha bisogno del riconoscimento altrui, infatti se

analizziamo la prima scena e le sue battute, ci rendiamo conto che il tema diventa

l’elemento fondamentale sul quale è costruito il personaggio, nella prima battuta abbiamo

il dover fare, che diventa una costruzione presente in tutte le tre commedie, come un

obbligo di adempiere ad una norma sociale, e quando il servo Paolo, come se fosse un

anziano, invecchiandolo anagraficamente all’età del suo padrone per conferirgli una

saggezza che c’è nel padrone, visto che fa portavoce del buon senso e fa notare al suo

padrone di non essere obbligato di fare tutti quelli che hanno molti fiorini, il quale vive al di

sopra delle sue possibilità, la risposta è che c’è l’obbligo i sopravvivere in questo contesto

sociale, con una costruzione quasi pirandelliana, ed è il nucleo del teatro borghese. !

!

Abbiamo una mentalità del singolo che si attribuisce al riconoscimento collettivo. !

!

La Locandiera non avrebbe mai detto questo, nella Villeggiatura necessita il consenso

degli altri e questo viene valutato dallo status symbol esteriore, tanto che Leonardo si

trova in soggezione, si ha l’obbligo di apparire e di evitare la vergogna da parte della

collettività. !

!

All’interno di questo dialogo, Leonardo si mette a confronto con il suocero Filippo, e si

confronta con lui a livello di apparenza, facendosi scorgere e scomparire, trattando di un

ambito lessicale legato al senso della vista. !

La necessità di questa borghesia è l’apparenza, e quindi si vale per quello che si riesce ad

apparire. !

!

Goldoni mette in scena un tema molto serio, tutt’altro che comica, con modello

comportamentale colto agli inizi, che sarà gravido di tutto il teatro ottocentesco, con il tema

dell’apparire e riconosciuto solamente con l’esteriorità, s ripete al femminile con Vittoria,

visto che il sarto non le consegna il vestito e non è disponibile a farle di nuovo credito. !

Anche qui abbiamo il fraseggio dell’obbligo e della necessità di Vittoria con il verbo

“volere” e “scomparire”, facendo capire che questi borghesi sono accomunati dal fatto che

hanno un loro modo di vedere legate all’apparire esteriormente, e dipende dall’ambiente

sociologico a cui appartiene. !

!

Non era possibile immaginare per lei di presentarsi con una mise non all’ultima moda,

perché rappresentava, quel vestito, una condizione sociale migliore.!

Il modello dell’abito si chiama “mariage”, e quindi “matrimonio”, legata all’invenzione di

Goldoni, molto trasparente e fato su due colori, evidentemente è una allusione trasparente

ad un altro status ambito dalle fanciulle della borghesia, come quello del matrimonio, che

nel mondo borghese rappresenta un riconoscimento sociale, e codesto garantiva

l’autonomia e una maggiore reputazione, per il mondo borghese del Settecento. !

!

Questa gamma di temi, ritorna simmetricamente nell’altra famiglia, simo alla fine del primo

atto, scena decima, quando in casa di Filippo assistiamo al primo dialogo tra lui e Giacinta. !

Giacinta è il personaggio più complesso di tutta la drammaturgia goldoniana, perché

psicologicamente unica, che acconsente al drammaturgo di lavorarla con maggiore

finezza, e di connotarla in maniera dettagliata e sfaccettata. !

Questo personaggio fu costruito per Caterina Bresciani, conosciuta nei primi anni del

Teatro San Luca da Goldoni, la quale diventava il personaggio più interessante per lui

negli ultimi anni, anche quando l’attrice era maturata, e da seconda donna diventa

protagonista di molti personaggi di altre commedie goldoniane. !

!

Giacinta appartiene alla stessa matrice degli altri, anche se è il personaggio più

importante, e viaggia in carrozza con il signor Leonardo, facendo il viaggio insieme al

padre e alla figlia Giacinta, peccato che il padre, più che attento alle dinamiche della

famiglia, inviti a viaggiare con loro il giovane Guglielmo, un segreto spasimante di

Giacinta. !

!

Guglielmo è un aspirante corteggiatore di Giacinta, e quando scopre che sarà invitato al

posto suo, egli cade in una crisi depressiva, annullando tutto. !

Per Giacinta, l’invito di Guglielmo è un modo per smaniare Leonardo, ed esordisce,

entrando in scena con una battuta economica, favorendole altri sei zecchini. !

Ricadiamo nello stesso ambito e parte di formulazioni verbali, e nella stessa ottica per cui

la ragazza conta per come i presenta e per come viene giudicata dagli altri. !

Goldoni ci dice che Giacinta è un personaggio borghese come tutti gli altri. !

!

!

Lezione 12, 16 marzo 2015 !

!

Analisi Trilogia della Villeggiatura (Smanie) !

!

Scena 10-12 !

!

Rappresentano la prima occasione per cui Goldoni presenta il personaggio d Giacinta, la

ci complessità è superiore a quella degli altri ed offre una sfaccettatura psicologica e

sentimentale molto importante e tipico della classe borghese. !

Questa adesione del personaggio alla mentalità borghese, all’interno delle smanie,

emerge nella prima scena quando Giacinta si mostra del tutto preoccupata della necessità

di comparire agli occhi degli altri, richiesta di denaro con cui esordisce con il colloquio del

padre, ci mette sulla strada di un personaggio che aderisce alla idea del comportamento

borghese rispettoso ed adeguato, per cui il giudizio degli altri conferisce uno status del

personaggio.!

!

Forte determinazione di Giacinta che si impone sul padre ci appare di forte energia, fuori

dal comune per una ragazza della sua età, dotata d una grande capacità di spirito e buona

dialettica e forte autocontrollo, il padre obbedisce a lei e non viceversa, infatti lei non

mostra nessuno sconvolgimento quando il padre, alla fine della scena, le comunica l’invito

al signor Guglielmo, uno dei suoi corteggiatori. !

Questa autodeterminazione è il punto di partenza della costruzione di questo personaggio,

durante le tre commedie, e la cui psicologia si definisce nella scena undicesima, in un

dialogo fra Giacinta ela sua cameriera Brigida, ed è il primo dei tre dialoghi che Goldoni

distribuisce nelle tre commedie, definendo la fisionomia del carattere della protagonista. !

Questi dialoghi ci sono anche nella seconda commedia e nella terza, e in tutte e trelescen,

Goldoni offre allo spettatore degli spunti utili per conoscere il personaggio, sostituendo al

soliloquio un dialogo, con lo scopo di rendere in maniera realistica la scena. !

!

Questa è una spia dello sbilanciamento del dramma borghese, che si trova all’interno della

composizione della Villeggiatura, superando la scrittura comica della tradizione, che al

momento della necessità di esprimere un emozione, la introduce con il monologo o il

soliloquio. !

Abbiamo la confidenza della eroina con la sua cameriera, che trova un antecedente nella

scrittura tragica e non nel genere comico, e Goldoni utilizza queste scene per dirci molto

del personaggio, perparandoci alle azioni conseguenti di questo personaggio. !

!

La prima cosa che apprendiamo è il fato che Giacinta si presenta a Brigida in maniera

dominante, e quindi un personaggio dotato d integrità e sicurezza nelle proprie capacità. !

Questa sicurezza, le deriva dalla padronanza con cui Giacinta si adegua alle regole

comportamentali della classe borghese e a precisa conoscenza delle convenienze,

vedremo che in tutte le smanie, Giacinta si appella alle regole del buon comportamento, al

dovere e rispettabilità esteriore come delle garanzie per una riuscita e affermazione del

singolo nella società. !

!

Giacinta utilizza queste norme di comportamento che la borghesia si è creata per offrire la

migliore immagine di se come forma di difesa e strumento sociale. !

Il comportamento che si attiene alle norme della società consente al singolo di affermarsi

in quella società, garantendosi una autonomia maggiore. !

!

Giacinta è notoriamente corteggiata da Leonardo, ma si trova nella situazione di fare un

viaggio con un altro uomo, e potrebbe suscitare in Leonard un disappunto, e Giacinta

risponde con disappunto a questo fastidio di Leonardo, perché sa come ci si deve

comportare all’interno della società, e Brigida coglie il cinismo dell’affermazione di Giacinta

dicendo che il giovane le vuole troppo bene. !

!

Giacinta imposta la idea di un futuro matrimonio come un contratto borghese e Goldoni è

molto acuto ne registrare questa prospettiva che si afferma nella borghesia dell’Italia

settentrionale del secondo Settecento, e il matrimonio è un contratto voluto dalle due

famiglie, in cui l’amore può essere compreso, ma non necessario. !

!

Il matrimonio, nel gioco terminologico del Mariage, è uno strumento di avanzamento

sociale, e per Giacinta corrisponde ad uno status maggiore di autonomia. !

Il grande tema della letteratura borghese, e la stretta interdipendenza tra soldi e

sentimenti, tipico esempio è il matrimonio, e c’è l’idea che il rapporto sentimentale si

progetti all’interno di una prospettiva di affermazione sociale, Giacinta si afferma in esso

con una scurezza estrema e messa in dubbio nella commedia successiva. !

!

Brigida, rappresenta il buon senso e più vicina agli affetti, dicendo di cercare di essere

soddisfacente nei suoi confronti, ma Giacinta, al contrario, risponde di non volersi privare

della sua onesta libertà, e il matrimonio è raggiungimento d uno status sociale, che per

una donna è un aumento di lib

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
68 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dreamandhope4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Drammaturgia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cambiaghi Mariagabriella.