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L’ ELEMENTO PRINCIPALE DELLE OPERE DI
D :
ONATELLO È LA RICERCA DEL CARATTERE
egli è il primo a comprendere che una forma
perfetta non è valida se non
esprime uno stato d’animo, una
tensione umana. Attraverso il
confronto con l’antico,
costantemente attualizzato e
calato nella realtà a lui contemporanea,
Donatello riesce così a conferire una nuova
dignità fisica e morale ai personaggi scolpiti.
Essi possono vivere gli eventi in modo
drammatico o sereno, ma sempre “agendo” per
determinarne il corso; di conseguenza sono
inseriti nello spazio, poiché nel mondo si compie
il loro destino.
Prima opera certa dell'artista acquistata da
palazzo vecchio, il dinamismo di questo David
viene imposto dalla gambe divaricate, lo
scivolare del panneggio e la luce che viene
valorizzata. Qui il santo è
rappresentato
come un eroe
del mondo
classico , che
rappresenta
virtù e nobiltà
morale del
popolo
fiorentino.
Il contrasto tra
luce e ombra
mette in risalto
la costruzione
energica della figura.
fa parte del ciclo delle quattordici statue
dei protettori delle Arti di Firenze per le
nicchie esterne della chiesa di
Orsanmichele Rilievo in cui si rappresenta
il santo guerriero che
sconfigge il drago nella sua
raffigurazione tradizionale.
Basamento della nicchia di San Giorgio.
-
,
con Brunelleschi e
Ghiberti lavora a
Nel 1432 è a
Roma per il
tarbernacolo del Sacramento di San Pietro.
Nello spazio centrale, un tempo coperto
da sportellino, venne in seguito collocata
la Madonna della febbre, un dipinto
della Madonna col Bambino venerato per i
suoi poteri taumaturgici. L'edicola
centrale è decorata intorno da due gruppi
di tre angeli ai lati, scolpiti ad altorilievo,
due bassorilievi di candelabre fiorite
entro vasi ai lati e, sopra il timpano, due
puttini sdraiati.
L'"attico" è decorato da due angelo
reggicortina posti in corrispondenza dei
capitelli che reggono una tenda che rivela
il rilievo stiacciato della deposizione di
Cristo.
Donatello è un artista psicologo, come vediamo
nell'opera di San Giorgio, nel Gattamelata.
La luce e i colori in Donatello energia
naturalistica che si manifesta nei rilievi, nei
panneggi, nei contrasti.
-Nel periodo della compagnia con Michelozzo i
due scambiano idee e lavora insieme ad opere
importanti come :
è un'opera
di Donatello e Michelozzo in
marmo e bronzo dorato,
custodito nel Battistero di
Firenze e risalente al 1422-
1428 circa. In altezza misura
7,32 metri.
, Giovanni XXIIIal
secolo Baldassarre Cossa, fu una delle
figure più controverse tra gli antipapi.
Riconosciuto da molti come vero papa,
venne deposto in maniera controversa
nel concilio di Costanza del 1415 da dove
fuggì e venne imprigionato in Germania.
Fu liberato grazie al pagamento del
riscatto da parte di Giovanni di Bicci de'
Medici e, deposto definitivamente
il triregno, fu ospitato a Firenze
da Cosimo il Vecchio, che lo aiutò a
ottenere almeno il titolo cardinalizio, che
venne concesso da Martino V in segno di
conciliazione.
Non si sa per certo cosa abbia fatto uno e
l'altro.Sicuramente sono da attrbuire a
Michelozzo i disegni preparatori, Mnetre la
figura del papa , la veste e il volto è
sicuramente di mano Donatelliana.
Nel 1426 inizia a Lavorare per i
Medici mentre spedisce a Napoli Il
monumento del cardinale
Brancacci.
Commissionato a Michelozzo e Donatello che
aprirono la loro società del 1425 , si tratta di
un monumento funebre al Cardinale
Brancacci. Marmo.
Pulpito di Prato eseguito a due mani
Michelozzo e Donatello,Marmo e Bronzo.
Dal pulpito veniva ostentata la reliquia della
Cintola della Madonna.
I Rilievi che ritraggono la danza dei Putti sono
attribuibili totalmente a Donatello. Anche una
volta si vede come il maestro riusciva a
combinare elementi classici in chiave moderna
Oltre alle opere in comune con Michelozzo,
Donatello durante gli anni della compagnia
crea opere in solitudine come
San ludovico
di tolosa
La statua
venne
realizzata
con il
recupero
della
tecnica
della fusion
e a cera
persa,
creando più pezzi separati che venivano
poi assemblati. Si trattò della prima opera
di grandi dimensioni fusa con tale tecnica
in epoca moderna. Col tempo l'uso di
questa tecnica per Donatello divenne
sempre crescente, arrivando ad essere
quasi esclusiva negli anni della maturità.
Nel
bassorilievo
del festino di
erode
Donatello
sancisce la sua
prospettiva, la
prospettiva
non stringe ma
si dilata, in
confronto anche i grandi quadri che
usano la prospettiva sono fissi, rispetto a
quella così profonda di Donatello.Lo
spazio sembra espandersi oltre il rilievo e
a differenza del san giorgio il centro è
sgombro e le figure sono posizionate al
lato dell'opera.Il pavimento a schiacchera
conferisce una prospettiva ancora più
profonda tipico della pittura Fiamminga.
La formella mostra tre momenti del
banchetto narrato dai Vangeli di
Matteo e Marco. Secondo il testo
biblico Erode Antipa, tetrarca
della Giudea, conviveva con Erodiade,
moglie del proprio fratellastro, suscitando
scandalo. Rimproverato per questo
adulterio da Giovanni Battista, lo fece
rinchiudere in carcere su istigazione
dell'amante. Più tardi durante il
banchetto, venne conquistato dalla danza
diSalomè, la giovane e bella figlia di
Erodiade, e le promise in premio tutto ciò
che avesse desiderato. Salomè allora,
istigata dalla madre, chiese la testa del
Battista. Erode, benché contrario perché
sentiva la verità nelle parole di Giovanni,
ordinò che fosse decapitato e che la sua
testa fosse consegnata a Salomè.
L'annuncia
zione di
Donatello,
sembra una
rappresentazione a teatro dell'angelo gabriele
che annuncia all madonna la nascita di gesù
cristo.
La forma è molto austera, cosa che
caratterizza sia michelozzo che donatello nella
fase della loro compagnia.
L'opera nacque per la famiglia dei cavalcanti
che avevano qui la tomba della famiglia.
Le due figure sono in alto rilievo e
rappresentano una vergina meravigliata dalla
notizia e un angelo dall postura e del viso dolce
e delicato.
Sul basamento troviamo la ghirlanda alata
simbolo della famiglia Cavalcanti.Basilica di
santa croce, Firenze.
-La maturità
è
uno stucco policrom
o di Donatello che
decora uno dei
quattro medaglioni
al centro degli archi
su ciascuna delle pareti della Sagrestia
Vecchia nella basilica di San
Lorenzo a Firenze
San Giovanni è rappresentato come un
togato alla romana, seduto su uno
scranno monumentale, decorato sulla
base da girali e puttini. La sua figura è
altamente espressiva appare come
stanca, con la testa appoggiata su un
braccio, mentre contempla alcuni passi
delle Scritture. Sul blocco del leggio, che
sembra un'ara antica decorata da festoni,
sta il suo simbolo, l'aquila, appoggiata su
un capitello che regge anche un libro
chiuso.
Nel 43 a Padova viene
commissionato il
monumneto equestre
di Gattamelata dove
si tratterrà per quasi
10 anni.
una statua in bronz
o di Donatello,
situata in piazza
del Santo aPadova.
Eretta in onore del
condottiero della repubblica
veneta Erasmo da Narni, detto il
Gattamelata
Sia il cavallo che il cavaliere sono ritratti
con connotazioni psicologiche che
arricchiscono l'opera di significati e
possibile letture.
dente tensione, nonostante il movimento
trattenuto, che sembra corrispondere a
un'andatura lenta ma dritta, senza
esitazioni. Le proporzioni del cavallo
sono leggermente superiori di quelle del
cavaliere e ciò è stato interpretato come
un effetto voluto per accentuare l'impresa
del comando del condottiero, capace di
cavalcare un animale di tale stazza.
L'imbrigliatura, la sella e le decorazioni
ornamentali sono moderne e dimostrano
come lo scultore non citò
pedissequamente i modelli antichi, dove
si cavalcala con un semplice cuscino
allacciato sulla pancia dell'animale.
L'espediente di appoggiare lo zoccolo
alzato su una sfera (forse una palla di
cannone) serve per garantire un equilibrio
statico all'opera.
La testa del cavallo è fremente e
testimonia un temperamento selvaggio.
Nonostante ciò il condottiero domina
l'animale con calma sovranità, senza
fatica apparente, come testimonia la
mano leggera che non ha bisogno
nemmeno di tirare le redini. Il messaggio
che si trasmette allo spettatore è quello
della vittoria del Gattamelata, che è la
vittoria di un uomo grazie alla sua
intelligenza.Rievoca il modello di marco
aurelio.
Il Miracolo del
neonato che
parla è un rilievo
di Donatello facen
te parte della
decorazione
dell'altare della basilica del
Santo a Padova, in particolare della serie
dei quattro Miracoli di Sant'Antonio. È
in bronzo con dorature
i PERSONAGGI si muovono tra
complesse architetture e il profondo
accorpamento tra realismo e richiamo
antico.
Secondo le storie di sant'Antonio da
Padova una donna era stata accusata
ingiustamente di adulterio. Chiesto aiuto
al Santo, essa venne scagionata dal
proprio bambino, un neonato, che si mise
miracolosamente a parlare.
I personaggi principali dell'episodio sono
ritratti al centro della composizione,
mentre tutt'intorno si dispone un
semicerchio di persone che assistono al
miracolo, alcune delle quali sono in
ginocchio. A sinistra si riconosce il marito
della donna, con un ricco abbigliamento,
che indica il bambino con gesto di sfida,
poiché lo riteneva nato da un tradimento
della moglie.
La scena è ambientata in un'architettura
stupendamente scorciata in prospettiva,
che ricorda le pareti delle chiese toscane
La statua ha gli
attributi sia
dell'eroe biblico
(la testa di Golia
ai piedi, la spada)
simbolo delle
virtù civiche e del
trionfo della
ragione sulla
forza bruta e
sull'irrazionalità,
sia del
dio Mercurio (i
calzari alati), dio
dei