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La luce diffusa nel ritratto Uomo con turbante di Jan Van Eyck
La luce proviene dall'alto e si diffonde su tutta la figura, creando un effetto chiamato luce diffusa. Questo è particolarmente evidente nel ritratto Uomo con turbante di Jan Van Eyck, in cui la luce si concentra sulle volute del turbante e sulle rughe del volto.
Quest'opera, probabilmente realizzata da San Bernardo San Sebastiano nel 1476, si trovava originariamente a Venezia nella chiesa di San Giuliano, ma attualmente si trova in Germania (Dresda). È dipinta ad olio su tavola.
Il paesaggio rappresentato nel dipinto non potrebbe essere più italiano, ma si ispira chiaramente a Venezia. La figura del santo è resa con geometrie e plasticità tipiche di Piero della Francesca. Tutto è reso con un'attenzione proverbiale alla prospettiva, enfatizzata dalle linee del pavimento e dagli scorci della colonna frammentata, che appare come un cilindro perfetto.
I dettagli fiamminghi sono rintracciabili solo sui tappeti presenti nell'opera. La luce, infatti, sembra provenire dalla conoscenza di Piero della Francesca, poiché l'albero al centro sembra spuntare dal nulla o dal pavimento della piazza. L'ambientazione complessiva del dipinto è molto suggestiva e ricca di dettagli.
Infatti un esterno urbano. Punto di vista rialzato: rispetto al punto di fuga che si trova leggermente ribassato. La luce non indaga i dettagli ma da volume alle figure, la luce proviene da sx in alto e possiamo vedere ombre portate tra l'edificio in primo piano e quello in secondo piano. Confronto con il San Sebastiano di Giovanni Bellini, del polittico di San Lorenzo Ferre nella posa del santo e dal viso dolce. Salvator Mundi, 1465/75, National Gallery Londra, olio su tavola Ritratto di Cristo benedicente, sarebbe firmato e datato tuttavia la data è incerta. Anche il cartellino subisce l'indagine prospettica. Non si comprende se si tratta del 1465 o del 1475, una terza opzione vuole che si tratti del 1460. L'indizione ci dà delle informazioni sulle date. Probabilmente la data del 1465 non è attendibile perché è già un pittore maturo quando realizza quest'opera. Crocifissione di Anversa, 1475, Anversa (Belgio), olio su tavola Crocifissione di Londra, 1475, National Gallery.
olio su tavola
Tanto la crocifissione di Anversa quanto quella di Londra manifestano una maggiore cura del dettaglio assente in quella di Sibiu, dovuta probabilmente al legame più solido con l'opera dei fiamminghi. Si può notare una differenza tra la parte superiore e quella inferiore del dipinto, probabilmente la parte superiore fu realizzata in un secondo momento.
Madonna Salting, 1460-69, National Gallery, olio su tavola
L'attribuzione è dubbia perché ci sono molti dettagli fiamminghi. La luce però la caratterizza come opera di Antonella perché da compattezza e i volumi sono chiaramente italiani. Il nome Salting deriva dall'ultimo proprietario prima della National Gallery di Londra.
Pietà, 1478-79, Museo del Prado (Madrid), olio su tavola
Cristo alla colonna, 1478-79, museo del Louvre, olio su tavola
Cristo è ritratto in modo molto naturalistico in entrambe le opere e c'è un'attenta cura dei dettagli data
Per esempio nei capelli e nella corda. Ritratto Trivulzio, 1476, Torino, olio su tavola posa di ¾ e mezzo busto, sfondo scuro. Dettagli tipici dei fiamminghi nelle sopracciglia e nella ricrescita della barba. Resa volumetrica data anche dal copricapo nero che scende sulla spalla dx. Interesse vivo per la prospettiva. Ombre nette delle pieghe rese in modo geometrico a cannula. È presente il cartellino.
Ritratto del cardinale Albergati, 1431-32, Jan Van Eyck. Luce fiamminga indagatrice. Posa di 3/4, mezzo busto, sfondo scuro, la luce si concentra sul viso dell’uomo. Mostra un grande interesse per le irregolarità e le imperfezioni.
Beato Angelico. Opere: Annunciazione, 1440, affresco, Convento di S. Marco (Firenze). Beato Angelico si occupa degli affreschi di tutto il complesso monastico. Quest’episodio è ritratto sulle scale al primo piano dove si trovavano le antiche celle dei frati. Nell’Annunciazione Beato Angelico riprende l’architettura di Brunelleschi. Le




- Madonna di Tarquinia, 1437, tempera su tavola, palazzo Barberini (Roma) cornice gotica ma dipinto rinascimentale. Influenza di Jan Van Eyck.
- Annunciazione, 1440, tempera su tavola, s. Lorenzo (Firenze) Spazio unificato da un'ingegnosa architettura. Riferimento a Van Eyck nell'ampolla di vetro.

Con il nome di Donato di Niccolò di Betto Bardi. Realizza il suo apprendistato presso la bottega di Lorenzo Ghiberti. Muore intorno al 1466.
Opere:
- Donatello a Firenze
- David, 1435-40 circa, bronzo, Firenze
- Giuditta e Oloferne, 1457-64, bronzo dorato, Firenze (Palazzo Vecchio)
La posa ancheggiante del giovane Davide, trionfante sulla testa di Golia, rivela una grande eleganza che Donatello dà alla sua opera e che Ghiberti non avrebbe saputo realizzare. La scultura è a tutto tondo, realizzata in modo che le si possa girare intorno e che da ogni angolazione la si guardi appaiaverisimile. Donatello lo realizza per una sala del palazzo di cosimo de' Medici, dove si trovava su una colonna (riprendendo la statuaria greca) e guardandolo dal basso era possibile incrociarne lo sguardo altrimenti nascosto dalla tesa del cappello.
Anche questa volta è una scultura a tutto tondo. Ma esprime grande forza. Il panneggio sembra fremere e anche la storia del basamento sembra muoversi.
Donatello a Siena e Padova:
San Giovanni Battista, 1457, bronzo, Siena (Ss. Annunziata)
Crudo vigore viene espresso dalla figura di Giovanni. Viene ripreso con attenzione da alcuni dei suoi allievi come nel caso del Vecchietta che realizza un Cristo Risorto di bronzo nel 1476 per la stessa chiesa a Siena.
Gattamelata, 1443-53, bronzo, Padova (S. Antonio)
Il soggetto ritratto è Erasmo da Narni, capitano dell’esercito che aveva saputo riconquistare Verona. Gli eredi con il consenso della repubblica di Venezia commissionarono l’opera a Donatello. Lo si mette in relazione con il monumento a Cangrande della Scala ritratto a Verona. Tuttavia, abbandona il marmo per scegliere il bronzo e si ispira con chiarezza all’antichità nello specifico alla statua di Marco Aurelio a cavallo. Il destriero poggia su una palla di
cannoneche risolve il problema di equilibrio che altrimenti si sarebbe venutoa creare. Il condottiero alza il bastone del comando.
In occasione di una donazione sidecise di commissionare un altarededicato a San Antonio, inauguratonel 1450. Oggi l’assemblaggio ècambiato per un riposizionamentocollocabile nel 1800. Le statue atutto statue a tutto ondo sono 7: alcentro troviamo la vergine in tronodecorato da sfingi, a fianco si trovanoinvece tre santi francescani (tra cuiAntonio e Francesco) e tre santivenerati a Padova. Le statuerealizzato con unpanneggio che inalcuni puntisembrava bagnatorivelavano leanatomie sottostanti.
Sul basamento siaprono 22 rilievi su 2registri:
- I simboli deglievangelisti
- 12 angeli
- Pietà
- Deposizionedalla croce
- 4 scene dallavita di san Antonio nel registro superiore distinte dalloSTIACCIATO.
Il “Miracolo della mula” rappresenta la scena dell’animale ches’inginocchia
Per ricevere il sacramento ed è ambientato in una sorta di antica basilica con volte a botte. Donatello li ha ritratti dal sotto in su coerentemente con la posizione da cui dovevano essere visti.
Filippino Lippi
Opere:
- Tre arcangeli e Tobiolo, 1477-78, tempera e olio su tavola, (Torino) Galleria Sabauda
- Le storie di S. Pietro della Cappella Brancacci iniziate da Masaccio e Masolino erano state completate da Filippino. Filippino iniziò l'apprendistato con il padre Filippo e lo proseguì con Botticelli. Il legame con Sandro è visibile in quest'opera mentre si nota la completa emancipazione del pittore nella Cappella Brancacci.
- Crocifissione di San Pietro, 1480-85, affresco, Cappella Brancacci (Firenze)
- Apparizione della Vergine a San Bernardo di Chiaravalle, 1484-85, olio su tavola, Badia Fiorentina
- Legame con gli esponenti della pittura nordica. Committente in abisso. Cappella Carafa, 1488-93, Roma Santa Maria sopra Minerva
- Trionfo di san Tommaso d'Aquino, affresco
dell'angelo a Zaccaria rivela parti