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La tecnologia di conservazione a breve termine
Al contrario, gli alimenti poco deperibili o per nulla deperibili sono prodotti che, in virtù delle loro caratteristiche intrinseche come elevata acidità o bassissima aw o a seguito di trattamenti intensi come essicazione o sterilizzazione, risultano stabili per mesi se non addirittura anni. In tali casi, il rischio maggiore non è costituito tanto dalla crescita di MO, ma dalla perdita delle caratteristiche nutrizionali e sensoriali. D'altronde, la sfida in questo caso è garantire che il prodotto, a distanza di mesi e anni, mantenga lo stesso sapore e le stesse caratteristiche del prodotto medesimo appena realizzato. Quindi, in generale, non danno luogo a pericoli immediati per la salute umana.
Definire la tecnologia di conservazione a breve termine:
Tra le varie operazioni possibili da compiere lungo il processo alimentare, da una parte vi sono le tecnologie di conservazione e tra esse spicca in parte la tecnologia di conservazione a breve termine.
Allude in questo caso a trattamenti soft, ovvero leggeri, che non sono considerati troppo intensivi, pertanto danno origine ad una conservazione limitata nel tempo a discapito della conservazione a lungo termine. Trattamenti di questo genere riguardano spesso l'utilizzo della temperatura, come ad esempio la refrigerazione che indica prodotti portati a una temperatura tra i -1 e gli 8°C, specialmente tra 0 e 4°C. In questo modo si danno origine a prodotti freschi confezionati in frigo come vegetali, latte, succhi di frutta e ovoprodotti. La refrigerazione tuttavia presenta vari difetti, dal deterioramento rapido fino alla contaminazione crociata o a un errato impiego delle temperature. Allo stesso tempo, anche operazioni come la pastorizzazione consentono di dare origine a prodotti sicuri al consumo ma soggetti a deterioramento rapido. In questo caso però si utilizzano temperature più elevate, attorno ai 70°C, per determinati periodi di tempo.
28. Definire le diverse gamme dei prodotti
- Prodotti di I gamma: vegetali freschi venduti sfusi.
- Prodotti di II gamma: conserve e semiconserve.
- Prodotti di III gamma: ortofrutticoli congelati e surgelati.
- Prodotti di IV gamma: vegetali pronti all'uso, come insalate tagliate, lavate e refrigerate.
- Prodotti di V gamma: prodotti precotti.
La pastorizzazione è una tecnologia di conservazione a breve termine. E' un trattamento mild che ha i seguenti effetti desiderati:
- Eliminazione o riduzione dei microrganismi patogeni.
- Inattivazione degli enzimi che causano la degradazione del prodotto.
- Prolungamento della durata di conservazione del prodotto.
Tuttavia, la pastorizzazione può avere anche alcuni effetti secondari:
- Perdita di alcune vitamine termolabili.
- Alterazione del sapore e dell'aspetto del prodotto.
- Perdita di alcune proprietà organolettiche.
Il prodotto ottenuto dalla mungitura regolare ed ininterrotta della secrezione mammaria senza alcuna aggiunta o sottrazione è il latte. Questo termine viene utilizzato per indicare il latte proveniente dalla vacca, mentre per tutti gli altri animali è necessario specificare la provenienza. Il latte crudo, nel caso specifico, è il latte prodotto che non è mai stato riscaldato a temperature superiori ai 40°C e non è stato sottoposto a trattamenti con effetti analoghi. Pertanto, è un latte sicuramente ricco di sostanze nutritive e con una sensorialità molto più intensa rispetto ai latti pastorizzati e sterilizzati. Tuttavia, è anche il meno sicuro in quanto, non essendo sottoposto a trattamenti, il rischio di presenza di patogeni è alto.
Le principali cause di deterioramento del latte sono:
- Contaminazione batterica: il latte può essere contaminato da batteri presenti nell'ambiente o provenienti dalla mungitura o dalla manipolazione.
- Ossidazione: l'esposizione del latte all'ossigeno può causare l'ossidazione dei grassi presenti, portando a un deterioramento del sapore e dell'odore.
- Fermentazione: l'azione di batteri lattici può causare la fermentazione del lattosio presente nel latte, producendo acido lattico e gas, con conseguente acidificazione e formazione di bolle.
- Contaminazione da microrganismi patogeni: se il latte è contaminato da microrganismi patogeni come Salmonella o Escherichia coli, può rappresentare un rischio per la salute dei consumatori.
- Temperatura inadeguata: il latte deve essere conservato a temperature basse per evitare la proliferazione batterica. Un'elevata temperatura può favorire la crescita di microrganismi indesiderati.
vigenti.Secondo la legislazione vigente il latte pastorizzato può suddividersi in diverse categorie secondo alcuni principi importanti. Innanzitutto si definisce pastorizzato se il latte sottoposto a pastorizzazione al momento del consumo presenta prova negativa della fosfatasi alcalina e un contenuto di sieroproteine solubili non denaturate non inferiore all'11% delle proteine totali. Si definisce invece latte fresco pastorizzato il latte che perviene allo stabilimento di confezionamento e che viene lavorato termicamente entro le 48 ore dalla mungitura. Nel momento del consumo presenta prova negativa anch'esso alla fosfatasi alcalina, prova alla perossidasi positiva indice di un latte di qualità maggiore e un contenuto di sieroproteine solubili non denaturate non inferiore al 14% del totale. Infine vi è il latte fresco pastorizzato di alta qualità. Tale denominazione è affidata al latte originatosi da latte crudo proveniente direttamente dalle
Stalle con un contenuto in grasso non inferiore al 3,5% e che al momento del consumo presenti un contenuto di sieroproteine non inferiore al 15,5% del totale.
Definisci la T di conservazione a lungo termine.
La tecnologia di conservazione a lungo termine consente di preservare il prodotto per un tempo più duraturo. Essa prevede trattamenti più severi rispetto alla consueta refrigerazione o alle tecnologie mild, pertanto è in grado di garantire una più elevata estensione della durabilità degli alimenti senza alterare in alcun modo la composizione e le caratteristiche nutrizionali e sensoriali. Ne sono esempi la sterilizzazione, il congelamento, le operazioni di sottrazione d'acqua come essiccamento o concentrazione o liofilizzazione. Pertanto la problematica di queste tecnologie non è legata in particolare all'insorgenza di patogeni in grado di resistere alle alte o basse temperature come potrebbe esserlo invece per quelle a breve termine.
bensì riuscire a mantenere costanti le caratteristiche sensoriali e nutrizionali dei prodotti dopo un lungo periodo di conservazione.- Spiega la differenza tra conserve e semiconserve:
La differenza tra le due sta nel fatto che la conserva è il prodotto per eccellenza dell'sterilizzazione o della pastorizzazione di un prodotto già molto acido con pH generalmente inferiore a 4,5. La conserva gode di un'ottima stabilità microbiologica a temperatura ambiente pressoché illimitata, difatti sono prodotti che possono conservarsi per periodi molto lunghi. A differenza, le semiconserve invece sono per eccellenza quei prodotti ottenuti dalla pastorizzazione di alimenti a pH > 4,5 e che hanno una stabilità microbiologica limitata che dipende dagli interventi tecnologici attuati. Inoltre, sono perlopiù prodotti confezionati con sostanze particolari, ad esempio i prodotti sott'aceto, sott'olio, in salamoia, etc...
- Elenca effetti desiderati ed