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Idoneità alimentare e tecnologica di un materiale di packaging
Per le numerose funzioni richieste all'imballaggio non è facile identificare con un'unica espressione ciò che deve intendersi come sua idoneità. Si parla quindi di due categorie di idoneità, funzionale e alimentare.
Nello specifico, l'idoneità alimentare riguarda la sicurezza del materiale destinato a entrare in contatto con gli alimenti che non devono subire modificazioni o contaminazioni. Una garanzia in questo senso può essere fornita solo dal produttore dell'imballaggio e dal fornitore delle materie prime necessarie.
La materia di studio di questa idoneità è strettamente legata ai fenomeni di migrazione. La questione dell'idoneità alimentare dei materiali di imballaggio è disciplinata nel nostro Paese dal...
contatto con gli alimenti. La legge dello Stato del 1962 e gli interventi del Ministero della Sanità a partire dal 1973 hanno stabilito una serie di principi fondamentali per garantire l'idoneità alimentare degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Questi principi sono stati successivamente adottati anche a livello europeo. Il primo principio è quello dell'inerzia e della purezza, secondo il quale i materiali utilizzati per gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti non devono cedere alcun tipo di componente che possa compromettere la qualità del prodotto o mettere a rischio la salute umana. Il secondo principio è quello dell'etichettatura positiva, che prevede che i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti siano accompagnati da documenti che ne attestino la validità. Questo serve a garantire che gli oggetti siano conformi alle norme di sicurezza e qualità. Infine, vi è la standardizzazione delle procedure per verificare la conformità degli imballaggi e per individuare le responsabilità in caso di non conformità. Questo permette di assicurare che gli imballaggi utilizzati per gli alimenti siano adeguati e sicuri. In conclusione, i principi fondamentali comuni alle norme nazionali ed europee in tema di idoneità alimentare degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti sono l'inerzia e la purezza dei materiali, l'etichettatura positiva e la standardizzazione delle procedure per verificare la conformità. Questi principi sono fondamentali per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti che consumiamo.contenitori destinati al contatto con alimenti devono essere etichettati in modo chiaro e leggibile, indicando le informazioni necessarie per garantire la sicurezza e l'adeguatezza del materiale. Inoltre, vi è il principio di tracciabilità, che prevede che i materiali destinati al packaging alimentare debbano essere tracciabili lungo tutta la filiera produttiva, in modo da poter individuare eventuali problemi o contaminazioni. Infine, vi è il principio di conformità, secondo cui i materiali destinati al contatto con alimenti devono essere conformi alle norme e ai regolamenti vigenti, garantendo la sicurezza e l'adeguatezza del prodotto alimentare. È importante sottolineare che questi principi sono fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e la protezione della salute dei consumatori.- Gli oggetti che entrano in contatto con gli alimenti devono essere accompagnati da una rigorosa e dettagliata documentazione che ne attesta l'idoneità o da un simbolo o logo con analoga funzione.
- Segue il principio di standardizzazione delle procedure impiegate per verificare la conformità.
- Segue il principio di individuazione delle responsabilità sulla conformità degli imballaggi.
- Le norme di carattere generale sull'idoneità alimentare di un oggetto destinato al contatto con gli alimenti discendono dall'articolo 11 della legge 283 del 1962.
Distingui e descrivi i fenomeni di migrazione mettendo in evidenza gli effetti potenziali di ciascuno di questi fenomeni.
Il concetto di migrazione sta alla base dello studio dell'idoneità alimentare e consiste nello scambio di sostanze che migrano per l'appunto dall'imballaggio all'alimento contenuto o viceversa. Nel primo caso si parla di migrazione positiva e...
Viceversa per il secondo invece negativa. Il limite di migrazione deve essere quindi inteso come un pre-requisito di inerzia del materiale per garantirne la sicurezza e la qualità. Senza alcun dubbio le forme di interazione che intercorrono tra l'interfaccia alimento/ambiente e imballaggio/alimento sono le più pericolose sia per l'igiene dei prodotti alimentari sia per la salvaguardia delle loro caratteristiche sensoriali. È un termine quindi che viene impiegato per descrivere fenomeni diffusionali che interessano i materiali di packaging. Gli effetti della migrazione sono generalmente dannosi, la migrazione positiva nello specifico è pericolosa in quanto può compromettere la qualità dell'alimento, le sue caratteristiche nutrizionali e sensoriali e la stessa salute del consumatore. La migrazione negativa invece causa spesso fenomeni di rigonfiamento dell'imballaggio e altri effetti analoghi. Questi fenomeni ovviamente sono la
raggiunto attraverso il fenomeno del leaching. Il leaching è il processo mediante il quale le sostanze migrano dall'imballaggio all'alimento o viceversa a causa del contatto diretto tra le due superfici. Questo fenomeno può avvenire sia per sostanze intenzionalmente aggiunte all'imballaggio, come ad esempio additivi o conservanti, sia per sostanze presenti nell'imballaggio stesso, come ad esempio residui di inchiostri o solventi. Il leaching può essere suddiviso in due sottotipi: leaching di tipo I e leaching di tipo II. Il leaching di tipo I si verifica quando le sostanze migrano dall'imballaggio all'alimento a causa di un contatto diretto tra le due superfici. Questo tipo di leaching è influenzato da diversi fattori, come ad esempio la temperatura, il tempo di contatto e la composizione chimica dell'imballaggio. È importante che gli imballaggi siano sufficientemente inerti per evitare il trasferimento di sostanze nocive o dannose all'alimento. Il leaching di tipo II, invece, riguarda le sostanze volatili altamente diffusive che possono migrare dall'imballaggio all'ambiente circostante senza necessitare di un contatto diretto con l'alimento. Questo tipo di leaching è più difficile da controllare, poiché le sostanze volatili possono disperdersi facilmente nell'aria e contaminare l'ambiente circostante. In entrambi i casi, è fondamentale che gli imballaggi siano progettati e realizzati in modo tale da garantire la sicurezza alimentare, evitando il trasferimento di sostanze nocive e dannose.sono principalmente composti chimici presenti nel materiale dell'imballaggio. Questi composti possono includere plastificanti, additivi, coloranti, solventi residui e altre sostanze chimiche utilizzate durante il processo di produzione dell'imballaggio. Alcuni esempi comuni di sostanze potenzialmente migrabili sono ftalati, bisfenolo A, formaldeide e composti organici volatili. È importante notare che non tutte le sostanze presenti nell'imballaggio sono migrabili e che la quantità di sostanze migranti dipende da vari fattori come il tipo di materiale, la temperatura, il tempo di contatto e le condizioni di conservazione dell'alimento.risolvere. Queste sostanze possono provenire da varie fonti come ad esempio ilcontatto con imballaggi o attrezzature di produzione non idonee, o da processi ditrasformazione non adeguatamente controllati. È importante tenere conto di questecategorie di sostanze quando si valuta la sicurezza dei materiali e dei prodotti, inquanto possono avere un impatto sulla salute umana e sull'ambiente. Pertanto, ènecessario adottare misure preventive e controlli adeguati per minimizzare ilrischio di contaminazione e garantire la conformità alle normative vigenti.risolvere e di conseguenza prevenire. Per esse s'impiega comunemente l'espressione di sostanze non aggiunte intenzionalmente (NIAS). 9. Proporre e discutere comparativamente le 2 modalità di espressione del limite di migrazione globale per le materie plastiche e di come sia possibile convertire una nell'altra. Il limite di migrazione globale va inteso come un pre-requisito di inerzia del materiale tanto che la legge stabilisce un limite alla possibile interazione tra imballaggio e alimento. Attualmente in tutte la UE gli oggetti di materie plastiche sono assoggettati ad un limite di migrazione pari a 10 mg/dm2 oppure 60 mg/kg. Tale valore è possibile ricavarlo attraverso la suddetta regola del cubo secondo il quale si prende in considerazione un contenitore ideale di forma cubica con ciascun lato pari a 1dm. Esso può cedere a ciascuna faccia un quantitativo massimo di 10mg all'alimento contenuto e col fatto che 1dm3 è pari a 1L che adensità pari corrisponde a 1Kg. In tal modo quindi si possono ottenere due espressioni per il medesimo valore, una espressa in mg/Kg e l'altro in mg/dm2 che si ottiene moltiplicando x6. Grazie ad essa è possibile trovare un riscontro con dati di tossicità o pericolosità e pertanto si può affermare che il limite di migrazione è 10 mg/dm2 e 60 mg/kg. Questo per le materie plastiche in quanto per le altre i limiti rispettivi corrispondono a 8 e 50. Per la migrazione specifica il discorso cambia in quanto i suoi limiti sono fissati tutte le volte che una particolare sostanza nota per essere tossica, diventi potenzialmente migrabile nell'imballaggio. Quindi non esistono valori prefissati come nel caso precedente ma dipendono dall'imballaggio, dall'alimento e dalla sostanza coinvolta. La ricerca di tali limiti è condotta attraverso i simulanti adottati per le prove di migrazione globale. 10. Cosa s'intende per principio diIl principio di inerzia va inteso come un pre-requisito fondamentale per conoscere il limite di migrazione globale tra imballaggio e alimento. Mentre tale limite è possibile calcolarlo e quindi vi sono leggi che stabiliscono un valore prefissato oltre il quale non è definito accettabile, il limite di migrazione specifica invece dipende dal materiale coinvolto e quindi non esistono valori prefissati. Tali ultimi limiti dipendono dalla pericolosità della sostanza e si calcolano attraverso l'uso di prove con simulanti alimentari adottati per le prove di migrazione globale e dopo identiche condizioni di contatto con il campione in esame. La corrispondenza tra le due modalità di espressione della migrazione è di grande utilità poiché consente di comparare situazioni che prevedono l'impiego di oggetti non riempibili e di trovare un riscontro con.
dati di tossicità o pericolosità ovvero di massa di migrante per massa di alimentoassunto. Lo studio di questi limiti