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PARTE SECONDA
1 – Cos è il capitale di funzionamento? Quando viene determinato? Attraverso quale
strumento?
Il capitale di funzionamento o di bilancio è una somma algebrica di valori fra loro connessi
nell’unicità del fine che li accomuna, per cui risulta essere un coacervo di valori
caratterizzato da sistematicità. E’ il valore che si determina annualmente in concomitanza
con il reddito di esercizio, può essere considerato quale fondo astratto di valori che proviene
da un complesso di valutazioni riguardanti valori, stime e congetture sugli investimenti a
fronte dei quali non sono ancora stati conseguiti i relativi realizzi e ai finanziamenti in attesa
di rimborso. Viene determinato a fine esercizio generando la chiusura e lo strumento che lo
determina è il bilancio d’esercizio.
2 – Per quale finalità viene determinato il capitale di funzionamento?
Il capitale di funzionamento viene definito al fine di determinare la struttura degli impieghi
e quindi delle utilità a disposizione dell'impresa e le fonti attraverso cui gli impieghi
vengono finanziati. E’ un fondo di valori che esprime la consistenza (in termini
quantitativo-monetari) e la composizione strutturale del patrimonio in un dato momento. E’
composto dai fattori produttivi (generici e specifici) che presentano una riserva di utilità
(impieghi) e dalle fonti di finanziamento (proprie e di terzi) utilizzate l’acquisizione dei
medesimi. La determinazione del capitale di funzionamento si offre, come problematica
principale, di evitare che le politiche di bilancio non seguano la corretta applicazione dei
principio di prudenza e competenza.
3 – Quali sono i sinonimi di capitale di funzionamento?
Capitale di bilancio, o capitale di gestione. Il primo fa riferimento al fatto che, alla
determinazione di tale capitale si perviene nei bilanci d’esercizio; Il secondo utilizza il
termine gestione perché attraverso tale capitale vengono determinati gli impieghi e le
rispettive fonti necessarie al ciclo processuale tipico.
4 – Che relazione vi è fra il capitale di funzionamento e il reddito?
Il capitale di funzionamento e reddito sono strettamente legate, poiché al variare dell'uno
tende anche a modificarsi l'altro. Infatti nel momento in cui vanno a diminuire i componenti
negativi di reddito e ad aumentare quelli positivi, aumenterà il capitale di funzionamento. Al
contrario, quando diminuiscono i componenti positivi e aumentano quelli negativi
rispettivamente diminuirà il capitale di funzionamento.
5 – Cosa è il periodo amministrativo?
La vita aziendale è suddivisa in tanti periodi amministrativi, cioè archi di tempo limitato
lunghi 12 mesi, generalmente coincidenti con l’anno solare, nel quale vengono prese in
considerazione tutte le operazioni di gestione aziendali per redigere il bilancio d’esercizio.
(ES. 1 GENNAIO-31 DICEMBRE)
6 – Cos è l’esercizio amministrativo?
L’esercizio amministrativo è l’insieme delle operazioni di gestione svolte nell’intervallo
temporale predefinito, ossia nel periodo amministrativo.
7 – Come si definisce il reddito?
Il reddito corrisponde al divario tra costi e ricavi, si definisce come la variazione che subisce
il capitale per l’effetto della gestione. Esso viene misurato e determinato confrontando due
situazioni patrimoniali relative a due diversi momenti di gestione sulla linea del tempo. Tale
differenza tra i netti patrimoniali dei due momenti sarà positiva se si parla di utile, sarà
negativa se, invece, si parla di perdita.
8 – Attraverso quale modalità è possibile pervenire alla determinazione del reddito
d’esercizio? Da quali documenti è composto il bilancio d’esercizio? Quali sono i
contenuti di ciascun documento?
Il reddito d’esercizio si determina attraverso il principio di competenza economica.
L’applicazione di tale principio impone di sospendere le operazioni non ancora concluse
fino a quando non si saranno manifestati i relativi costi e ricavi che potranno quindi
partecipare alla determinazione del reddito.
Oppure
Il reddito di esercizio è dato dalle differenze tra componenti positive e negative di reddito di
competenza dell'esercizio. Tra questi componenti di reddito ci sono sia quelli di natura
ordinaria che quelli di natura straordinaria. Nella determinazione del reddito d'esercizio si
dovrà prendere in considerazione la dinamica che i flussi economici rispettivamente
misurati da costi e ricavi. Il reddito di esercizio si determina attraverso la misurazione
dell’incremento che il capitale subisce per effetto della gestione viene misurato e
determinato confrontando due situazioni patrimoniali relative a due diversi momenti di
gestione sulla linea del tempo.
9- Da quali documenti è composto il bilancio d’esercizio? Quali sono i contenuti di
ciascun documento?
Il bilancio d’esercizio è composto da tre documenti: lo stato patrimoniale, il conto
economico e la nota integrativa. Lo stato patrimoniale, descrive la situazione patrimoniale
dell’azienda in un dato momento dando una descrizione qualitativa e quantitativa del
patrimonio aziendale. La situazione patrimoniale è formata dagli investimenti, cioè i beni o i
diritti che fanno capo all’azienda ha contratto, e il capitale proprio. Il conto economico
contiene una rappresentazione analitica dei costi e dei ricavi, in quanto deriva da un
confronto fra investimenti effettuati e realizzi conseguiti. Evidenzia quindi gli aspetti
economici e reddituali della gestione descrivendo i flussi di ricavi e i costi dell’azienda. La
nota integrativa, infine, è un documento informativo essenziale che descrive e informa i
destinatari del bilancio, non solo sull’origine e le caratteristiche dei valori quantitativi
presenti nello stato patrimoniale e nel conto economico, ma anche sulle modalità con cui la
gestione si è svolta, esplicita determinati comportamenti in merito alle valutazioni
effettuate, ed eventuali deroghe alle disposizioni di legge.
10 – In che cosa consiste il postulato della chiarezza del bilancio?
Il postulato della chiarezza afferma che nella redazione del bilancio si devono: - rispettare
gli schemi formali di bilancio stabiliti dalla legislazione civilistica; - non raggruppare le
singole voci se non nei termini previsti dagli schemi di bilancio; - non effettuare compensi
di partite.
11 – Cosa significa che il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico
dell’esercizio?
Come stabilito dall’art. 2423 del c.c il bilancio deve essere redatto in maniera veritiera e
corretta. Ciò significa che tale rappresentazione obbliga gli amministratori ad effettuare
correttamente le stime e le valutazioni di bilancio allo scopo che il risultato conseguito
possa essere rappresentato in maniera corretta. Per quanto riguarda l’aggettivo veritiero,
riferito al rappresentare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria, richiede che i
redattori del bilancio operino correttamente le stime e ne rappresentino il risultato.
12 – Qual è l’enunciato del principio di competenza economica? Cosa significa tale
principio?
Il principio di competenza economica afferma che: ”Il bilancio deve fondarsi sulla ideale
correlazione causale tra i costi sostenuti o da sostenere, e i ricavi relativi a tali costi,
conseguiti nell’ambito di coacervi di operazioni realizzate in periodi amministrativi uguali,
ovvero gli esercizi.” Tale principio significa che bisogna sospendere le operazioni non
ancora concluse fino a quando non si saranno manifestati i correlativi costi e/o ricavi e
potranno partecipare alla determinazione del reddito. Bisogna anche considerare operazioni
non ancora avviate ma correlate ad altre che hanno già avuto manifestazioni.
13 – Qual è l’enunciato del secondo corollario al principio di competenza economica e
qual è il suo significato?
Il secondo corollario afferma che: “Si rinviano costi o ricavi, già manifestatisi
finanziariamente alla determinazione del risultato economico di un esercizio successivo, in
quanto sia attendibile che nel futuro esercizio debbano conseguirsi i ricavi o sostenersi i
costi correlativi (Rettifiche).” Ciò significa che se non siamo a conoscenza dei ricavi futuri,
pur avendo già sostenuto i costi, non possiamo inserire tali ricavi all’interno dell’esercizio,
in quanto non rispetteremmo il principio di prudenza e di veridicità prestabiliti dalla legge.
Questo vale anche nel caso in cui conosciamo i ricavi ma non abbiamo sostenuto i relativi
costi.
14 – Qual è l’enunciato del terzo corollario al principio di competenza economica e
qual è il suo significato?
Il terzo corollario afferma che: “è necessario imputare all’esercizio costi e ricavi, non ancora
sostenuti, in quanto siano stati conseguiti i correlativi ricavi o sostenuti i correlativi costi”.
Per manifestazione finanziaria s'intende la ricezione di un qualsiasi documento che attesti
l'esistenza di un credito/debito un incasso/pagamento (fattura, assegno, lettera contabile
etc.). Per correggere tali condizioni esistono le Integrazioni che si suddividono in:
• Accantonamenti
• Ratei, possono essere attivi o passivi
Essi sono i casi inversi di ammortamenti e risconti.
15 – Qual è l’enunciato e il significato del primo corollario al principio di competenza
economica?
Il primo corollario al principio di competenza economica stabilisce che:” Non si devono
imputare al conto economico costi e ricavi per i quali rispettivamente, non siano stati
conseguiti o sostenuti i ricavi o i costi correlativi”. Dato che si devono attribuire al periodo
costi o ricavi che si riferiscono a operazioni in esso concluse, nel momento in cui si
presentano costi già sostenuti senza aver conseguito i rispettivi ricavi, e ricavi già conseguiti
senza aver sostenuto i rispettivi costi, si deve rinviare tale dato all’esercizio successivo.
16 – Qual è l’enunciato del principio di prudenza e qual è il suo significato?
L’enunciato del principio di prudenza è che il bilancio deve fondarsi sulla non
sopravalutazione delle attività e non sottovalutazione delle passività, nonché sulla non
sopravalutazione del reddito in relazione ai rischi ed alle incertezza connessi con
l’operatività aziendale. Ciò significa che si devono escludere dalla formazione del reddito
quegli incrementi patrimoniali che non sono certi e durevoli, mentre vi si devono far
contribuire tutti i costi, gli oneri e le perdite anche se incerti o solt