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Foreste temperate

(la Foresta Nera copriva l'Europa centrale) si differenziano molto tra i due emisferi: nel boreale con clima umido si trovano alberi decidui (=cadono le foglie) a foglia larga mentre nell'australe con un clima mite foreste di sempreverdi. Si articola in 4 livelli verticali: volta delle chiome, piano delle chiome inferiori, cespugli, erbe, felci e muschi.

Nel nostro emisfero (boreale) il ciclo vegetativo è riconoscibile con foglie gialle-rosse che cadono in autunno e verde clorofilla in primavera. La componente animale si concentra negli ultimi due livelli verticali (cespugli, erbe, felci e muschi), vi sono uccelli che dai nidi sugli alberi vanno a mangiare i semi sul suolo ed animali decompositori come lombrichi, trituratori, coleotteri, insetti e batteri che chiudono il ciclo.

Prateria

(America centrale, Asia, minori in Sud America e Sud Africa) con precipitazioni abbondanti di 250-800 mm/anno; vi sono anche praterie create dall'uomo.

attraverso incendi per i pascoli mentre quelle naturali stanno diminuendo per effetto dell'antropizzazione (città). Ricca di invertebrati come nematodi e vertebrati tra cui gnu, bisonte, zebre, canguri.

Foreste di conifere (nell'emisfero Nord a latitudini elevate tra Stati Uniti e Canada mentre la più estesa è la Taiga dalla Scozia al Giappone che rappresenta l'11% delle terre emerse). La Taiga presenta estati brevi, fredde e umide mentre gli inverni sono lunghi, rigidi, secchi con nevicate intense e continue mentre le precipitazioni non sono distribuite in modo uniforme. È presente il permafrost che si sgela nello strato superficiale d'estate inumidendo il terreno permettendo la crescita vegetativa mentre lo strato sottostante rimane impermeabile all'acqua. Essendo un clima secco sono frequenti gli incendi e le piante hanno saputo adattarsi.

L'abete rosso è la forma vegetazionale caratteristica. È presente

l’alce che si ciba di piante stagnanti, caribù che compiono migrazioni stagionali tra Taiga e tundra, scoiattoli, lupi, linci, uccelli sub-tropicali molto colorati che passano l’estate nella Taiga (frosoni, cardellini, crocieri). Tundra (fascia settentrionale dell’emisfero boreale in Nord America, Groenlandia, fascia Nord di Russia e Asia) non presente nell’emisfero australe, presenta un suolo bagnato e umido con copertura vegetazionale fino al 100% mentre il deserto polare, che anch’esso fa parte della tundra, presenta un suolo arido con copertura vegetazionale <del 5%. Le caratteristiche della tundra sono legate al permafrost e al trasferimento di calore: quando arriva l’estate c’è maggiore irraggiamento, meno scioglimento, le piante tardano a comparire e il suolo si ricongela; con congelamento e scongelamento il suolo si conforma in forme geometriche ed è detto poligonale. La vegetazione è semplice, con crescita.

rallentata e poche specie; in località ben drenate ci sono cespugli, salici, betullenane, erbe, muschi e licheni mentre se la tundra è asciutta con molto vento si trovano cespugli bassi, licheni crostosi e fogliosi sulle rocce. Escluse le piante superiori, le piante artiche si riproducono per via vegetativa quindi asessuale; hanno 1-2 mesi per crescere quindi l’attività fotosintetica è concentrata in questo poco tempo con particolari adattamenti:

  • fotosintesi continua per 24 h anche se l’efficienza è del 10% rispetto alla media
  • foglie erette perpendicolari al terreno per catturare i raggi incidenti
  • immagazzinamento di nutrienti nelle radici prima dei mesi invernali 100 volte superiore rispetto al normale cosicchè muoia solo la parte superiore della pianta

Ci sono sciami di insetti che poi muoiono durante l’estate, oligocheti che vivono nel suolo, molti vertebrati erbivori come lemmings, lepri artiche, caribù, bue muschiato e

risorse simili potrebbero entrare in competizione diretta e compromettere la loro sopravvivenza. • La catena alimentare e il ruolo dei carnivori I carnivori svolgono un ruolo fondamentale all'interno delle catene alimentari. Essi si posizionano generalmente ad un livello trofico superiore rispetto agli erbivori e si nutrono di questi ultimi. In questo modo, i carnivori regolano la popolazione degli erbivori e contribuiscono all'equilibrio degli ecosistemi. • L'importanza della conservazione dei carnivori La conservazione dei carnivori è di fondamentale importanza per la biodiversità e per il mantenimento degli equilibri ecologici. Essi svolgono un ruolo chiave nella regolazione delle popolazioni di altre specie e contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi. Inoltre, molti carnivori sono considerati specie indicatori, cioè la loro presenza o assenza può fornire informazioni importanti sullo stato di salute di un ecosistema. • Le minacce ai carnivori I carnivori sono spesso soggetti a diverse minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza. Tra queste minacce vi sono la perdita e la frammentazione dell'habitat, la caccia illegale, il bracconaggio, l'inquinamento e i cambiamenti climatici. La conservazione dei carnivori richiede quindi un impegno concreto nella protezione degli habitat, nella lotta contro il bracconaggio e nella promozione di pratiche sostenibili. • Conclusioni I carnivori sono animali affascinanti e di fondamentale importanza per gli ecosistemi. La loro conservazione è essenziale per garantire la biodiversità e il corretto funzionamento degli ecosistemi. Dobbiamo quindi impegnarci nella protezione e nella tutela di questi animali, affinché possano continuare a svolgere il loro ruolo ecologico e a vivere liberi nelle loro habitat naturali.

la stessa risorsa nonsopravvivono. Non è detto che "vinca" la specie che era già presente nel territorio: es. l'uomo ha importato la vongola delle Filippine che ha soppiantato la vongola verace italiana, il siluro ha fatto scomparire lo storione (quando è stato importato accidentalmente). Ci potrebbe essere però anche co-esistenza quando due specie che si sovrappongono molto per la stessa risorsa se la spartiscono; si verifica invece una divergenza di nicchia quando una specie cambia la propria morfologia per adattarsi a mangiare la risorsa di un'altra specie come ad es. specie di uccelli che cambiano la morfologia del becco per mangiare semi diversi e questo è possibile grazie alla riproduzione sessuale perché nella popolazione sono già presenti i minus e i plus varianti, organismi fenotipicamente diversi. Ci sono specie che occupano lo stesso habitat ma nicchie ecologiche diverse: es. litteriacquatici quali Notonecta e

Corixa che abitano lo stesso habitat ma una specie è erbivora mentre l'altra è detritivora. Storia del concetto di nicchia 1930 Grinnell intende la nicchia in modo fisico come se fosse un habitat senza considerare il ruolo degli organismi 1957 Hutchinson la nicchia come uno spazio multidimensionale, un ipervolume all'interno del quale l'ambiente consente a un individuo o ad una specie di sopravvivere indefinitamente. Concetto matematico: ogni asse dello spazio corrisponde ad una risorsa per l'organismo ed attraverso le perpendicolari si forma una sfera, l'insieme delle risorse di cui ha bisogno un organismo per sopravvivere. Identifica la "nicchia fondamentale" cioè la massima dimensione raggiungibile dall'ipervolume, cioè la nicchia potenziale e la "nicchia realizzata" il reale ipervolume occupato per le interazioni che si creano quando ci sono più specie che competono tra loro o che co-esistono. Studiosulle nicchie ecologiche dei fringuelli delle GalapagosVan Valen valutò che la nicchia ecologica dei fringuelli che vivono sulle isole è maggiore in ampiezza che nei fringuelli che vivono nel continente perché qui c'è una maggiore competizione (sulle isole non tutti gli animali vi possono arrivare). Grant misurando la morfologia del becco dei fringuelli separò le loro nicchie alimentari: differenze nella morfologia del becco sono associate a differenze nella dieta. - Dinamica di popolazioni: modalità di accrescimento, fattori regolatori e non regolatori Popolazione = gruppo di individui della stessa specie che abita una certa area. È implicita l'interfecondità: devono essere in grado di accoppiarsi e riprodursi tra loro così come è implicito il confine spaziale ben definito entro il quale può vivere una certa specie. Caratteristiche: - distribuzione in uno spazio limitato - densità cioè il numero di individui per unità di superficie - tasso di natalità e tasso di mortalità - tasso di immigrazione e tasso di emigrazione - tasso di crescita della popolazione - fattori regolatori: limitano la crescita della popolazione (es. disponibilità di risorse, predatori, malattie) - fattori non regolatori: non limitano la crescita della popolazione (es. clima, catastrofi naturali)nascita e alla sopravvivenza della specie, come ad esempio le zone urbane o le aree in cui sono presenti forti disturbi ambientali. La distribuzione degli individui all'interno dell'areale può essere uniforme, quando gli individui sono distribuiti in modo regolare nello spazio, o aggregata, quando gli individui si concentrano in specifiche aree del territorio. Questa distribuzione può essere influenzata da diversi fattori, come la disponibilità di risorse, la presenza di predatori o la competizione tra individui della stessa specie. Inoltre, la distribuzione può variare nel tempo a causa di cambiamenti ambientali o di movimenti migratori degli individui. La migrazione può avvenire sia all'interno dell'areale, quando gli individui si spostano da una zona all'altra in cerca di risorse o per sfuggire a condizioni sfavorevoli, sia tra areali diversi, quando gli individui si spostano da un territorio all'altro. In conclusione, la distribuzione degli individui all'interno di una popolazione è influenzata da diversi fattori, come la densità, la natalità, la mortalità e la dispersione. Questi fattori determinano la dinamica della popolazione e la sua capacità di adattarsi alle condizioni ambientali.sopravvivenza di individui perché non hanno le risorse necessarie, perciò si trovano le sub-popolazioni, macchie di individui, che si distribuiscono nell'areale; l'insieme di sub-popolazioni costituisce la meta-popolazione. Ci sono anche zone che potrebbero essere occupate. Spesso gli individui più anziani (hanno raggiunto da poco la maturità sessuale e sono più forti) vengono mandati via perché non ci sono abbastanza risorse per tutti e sono costretti a cercare una nuova popolazione a cui aggiungersi che però può non essere trovata. Se le risorse non sono limitate le popolazioni possono crescere in modo esponenziale. L'abbondanza è funzione di due fattori: - densità di popolazione cioè n° individui/area - area in cui la popolazione è distribuita Si fa una stima della popolazione presente nell'areale attraverso la conta con un reticolo (si contano gli individui per ogni km2, lo si fa per).

alcuni e poi si moltiplica il n° per ikm2). Densità specifica: non tiene conto della distribuzione degli individui e può variare da unalocalità all’altra (gli organismi non sono distribuiti in modo uniforme nell’area). La distribuzione può essere:

  • casuale la posizione di un individuo è indipendente da quella di un’altra
  • uniforme individui distanziati più o meno regolarmente (es. pioppi)
  • raggruppata individui presenti in gruppi

La distribuzione uniforme si presenta quando c’è forte competizione tra gli organismi (es. arbusti nel deserto che competono per l’acqua) mentre la distribuzione raggruppata avviene secondo la distribuzione della risorsa (es. cespugli nella savana). Si può fare una conta completa quando la popolazione è piccola (dimensione = densità per area), l’areale è ridotto e l’habitat è aperto (cioè vedo gli individui) ma normalmente in natura

queste condizioni non si verificano. Posso usare il reticol

Dettagli
A.A. 2021-2022
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viola.barattieri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Binelli Andrea Paolo.