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ESEMPIO DI PROGRAMMA INTEGRATO: KIT KIWI

È rivolto ad allievi tra i 4 e 14 anni ed ha come obiettivo quello di integrare il bambino con disturbo

di ADHD con il resto della classe. Si basa sulla valutazione dell’allievo iperattivo in 3 fattori, tramite

l’utilizzo del rating scale:

- Inibizione cognitiva: vengono misurate le difficoltà del soggetto a limitare le risposte cognitive

e motorie irrilevanti per il compito.

- Orientamento al compito e persistenza: viene valutata la capacità di mantenere l’attenzione

sostenuta.

- Autocontrollo motorio: vengono analizzati i comportamenti di iperattività motoria.

In base al risultato si possono utilizzare 3 tipi di percorsi: training di autocontrollo; esercizi di

attenzione, memoria e inibizione; controllo educativo.

PROBLEMI DI COMPORTAMENTO:

Mirano a potenziare abilità comunicative e funzionali, partendo dagli interventi antecedenti (come

modellare l’ambiente di vita del soggetto, per individuare i possibili fattori scatenanti di un

comportamento aggressivo), per poi studiare le conseguenze dei suoi attegiamenti e intervenire

(scienze motorie) 6

PEDAGOGIA SPECIALE

(scienze della formazione primaria)

PSICOLOGIA PER L’EDUCAZIONE DELL’HANDICAP

sui comportamenti aggressivi (ad es. ignorare l’allievo ogni vota che compie un atteggiamento

aggressivo oppure rinforzare gli atteggiamenti opposti a quelli aggressivi) e infine arrivare ad

utilizzare specifici training come modellamento, prompting, role-playing…. per favorire le abilità

mancanti, come interagire senza utilizzare un atteggiamento aggressivo.

11. COSA DICONO LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI IN RIFERIMENTO AL

RITARDO MENTALE?

Secondo la classificazione del DSM-IV, una persona ha un ritardo mentale se ha:

- QI < 70 (il QI viene misurato dalla scala Wechsler o Wisc)

- Ha limiti significativi nei comportamenti adattivi (necessari per la vita personale, sociale e

lavorativa)

- I due sintomi precedenti compaiono prima dei 18 anni di età

Il DSM-IV distingue inoltre 4 gradi di gravità del ritardo:

GRAVISSIMO GRAVE MEDIO LIEVE BORDERLINE

Con QI<20 QI da 20 a 35 QI da 35 a 50 QI da 50 a 70 QI da 70 a 90

12. RITARDO MENTALE E SVILUPPO EVOLUTIVO.

L’APPROCCIO NEUROPSICOLOGICO indaga i rapportandoli a

limiti in specifiche funzioni cognitive

determinati deficit strutturali del attraverso l’uso di Ne è uscito fuori che i

sistema nervoso test cognitivi.

sono diversi: cause organiche, ereditarie, acquisite…, per cui

fattori che determinano il ritardo mentale

NON è possibile determinare un’unica causa per un certo tipo di ritardo, è sbagliato affermare che la

forma più grave si associ semplicemente a cause organiche o a quella più lieve a fattori affettivi.

13. INDICATORI DI QUALITÁ DELLA VITA DI UN INDIVIDUO CON SINDROME DI

DOWN. - Compromissione significativa dell’apparato

GRAVISSIMO Con QI<20 sensomotorio

- Necessità di assistente

- Minimi o assenti livelli di linguaggio

QI da 20 a

GRAVE - Minime competenze di autonomia

35 - Da adulti possono svolgere attività semplici

- Discreta capacità comunicativa

QI da 35 a - Cura di se stessi e svolgere lavori semplici

MEDIO 50 con supervisione

- Discreto adattamento alla vita comune

- Minime compromissioni senso motorie

QI da 50 a - Possono vivere in comunità con un

LIEVE 70 sostegno

14. DESCRIVERE LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI DISTURBO MOTORIO NELLE

PARALISI CEREBRALI INFANTILI (PCI). (scienze motorie) 7

PEDAGOGIA SPECIALE

(scienze della formazione primaria)

PSICOLOGIA PER L’EDUCAZIONE DELL’HANDICAP

FORME SPASTICHE: vi è un aumento del tono muscolare, con conseguente rigidità; spasmi

o muscolari dolorosi; clono una serie di contrazioni e rilassamenti incontrollati dei muscoli

compromessi.

FORME ATETOSICHE: caratterizzato da alterazioni ipercinetiche, cioè continui movimenti che si

o bloccano solo nel sonno, e esecuzioni lente. Il tono muscolare è normale o rilassato (=diminuito). Vi

è una compromissione della muscolatura mimica e respiratoria che porta ad avere difficoltà

durante la respirazione e difficoltà a parlare.

FORME ATASSICHE: si ha un deficit globale nella coordinzione, equilibrio e movimento

o volontario*. Esistono 2 tipi di forme atassiche:

1. Displegia atassica, con prevalente spasticità negli arti INFERIORI e segni atassici* in quelli

superiori

2. Atassia congenita, NON presenta segni di spasticità

FORME RIGIDE: è caratterizzata da un’ipertonia spastica, cioè sia i muscoli agonisti che antagonisti

o fanno resistenza, limitando molte attività quotidiane.

FORME CON TREMORE: è una PCI ed è caratterizzata da tremori nei muscoli del

forma rara di

o corpo più periferici, soprattutto nelle mani.

FORMA ATONICA: è una PCI ed è caratterizzata da una drastica riduzione del tono

forma rara di

o muscolare.

Forme miste

o

15. DESCRIVERE LE PRINCIPALI FORME CLINICHE DEL DISTURBO MOTORIO

NELLE PARALISI CEREBRALI INFANTILI (PCI).

Le principale forme cliniche della PCI si distinguono in base alla zona che interessa il disturbo motorio.

solitamente quello

MONOPLEGIA: è molto rara e consiste nella perdita di mobilità di un solo arto,

o superiore.

PARAPLEGIA: è l’alterazione marcata della forza concentrata negli arti inferiori

o EMIPLEGIA: vi è una compromissione di uno dei 2 emisferi cerebrali che compromette il

o funzionamento di una parte dell’apparato muscolare.

TETRAPLEGIA: è il più frequente e il più grave perché tutti e 4 gli arti presentato un disturbo del

o tono muscolare.

DOPPIA EMIPLEGIA: sono danneggiati entrambi gli emisferi cerebrali, ma portano a diversificati

o disturbi del tono e del movimento muscolare.

16. QUAL È LA TRIADE CON DISTURBI DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÁ (ADHD)?

In un soggetto con ADHD sono evidenti i seguenti sintomi (classificati nel DSM-IV e ICD-10):

1. Problemi di attenzione: il soggetto ha difficoltà ad apprendere. È carente nella selettività, cioè non

riesce a focalizzare l’attenzione su un unico stimolo; nella vigilanza (attenzione sostenuta), cioè

non riesce a mantenere l’attenzione a lungo e in modo adeguato. Non hanno molta difficoltà nello

shift, cioè lo spostamento dell’attenzione da una parte a un’altra in base alle richieste, hanno solo a

ritornare sul lavoro precedente; nella capacità (attenzione condivisa).

2. Alti livelli di attività motoria: il soggetto presenta atteggiamenti di ipertattività non solo a livello

motorio, ma anche a livello verbale. Infatti l’allievo iperattivo tocca tutto ciò che vede, si muove

continuamente, parla in maniera eccessiva, interrompe gli altri… Le difficoltà di autoregolazione

aumentano quando l’allievo è impiegato in attività poco motivanti e ripetitive.

3. Impulsività: esistono 3 tipi di impulsività: (scienze motorie) 8

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(scienze della formazione primaria)

PSICOLOGIA PER L’EDUCAZIONE DELL’HANDICAP

a. Impulsività comportamentale: l’allievo agisce senza pensare alle conseguenze

b. Impulsività cognitiva: l’allievo passa da un’idea all’altra così come gli vengono a mente

c. Impulsività emotiva: consistono in improvvisi cambiamenti d’umore e in una ridotta tolleranza

per le situazioni frustanti

17. COSA SI INTENDE PER DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono riguardare un ambito specifico, come lettura, scrittura o

calcolo, anche se è più frequente incontrare l’associazione di più deficit (ad esempio disturbo specifico di

lettura, chiamato anche Dislessia, e specifico di scrittura). Si tratta comunque di disturbi distinti, ognuno

con una propria fisionomia.

A seconda del grado di difficoltà, l’acquisizione delle competenze richieste non raggiunge quasi mai i livelli

attesi per età e/o scolarità. Si tratta solitamente di difficoltà che si manifestano nel bambino fin dalle prime

fasi del suo apprendimento, quando deve acquisire nuove abilità come la lettura, la scrittura ed il calcolo.

Tali difficoltà possono persistere in modo più o meno marcato attraverso l’adolescenza fino all’età adulta.

Questo avviene perlopiù anche quando sono stati effettuati interventi riabilitativi ed educativi, che tuttavia

risultano determinanti allo scopo di consentire un, se pur lento, percorso di miglioramento e soprattutto

per garantire comunque appropriate condizioni e opportunità di apprendimento.

18. UN QUADRO GENERALE SUI PROBLEMI DEL COMPORTAMENTO.

DEF: L’aggressività consiste in un qualsiasi atto visibile emesso intenzionalmente per creare danno a

persone, animali o cose.

L’aggressività è un’azione motorio/verbale, cioè l’allievo insulta o colpisce fisicamente insegnanti e

compagno ed è un’azione che compare in maniera improvvisa; intenzionale; provoca un danno sia fisico e

e sono quelli più dannosi e meno evidenti.

quindi evidente, ma anche emotivo

L’ICD-10 classifica i problemi del comportamento in relazione ad altri tipi di deficit ed individua diverse

categorie:

a. Disturbo ipercinetico della condotta: i soggetti presentano sia sintomi iperattivi che

comportamenti aggressivi;

b. Disturbo della condotta con ridotta socializzazione;

c. Disturbo della condotta depressivo: presente in fase adolescenziale e c’è la presenza di

atteggiamenti depressivi e aggressivi;

d. Disturbo misto caratterizzato dalla presenza di elementi aggressivi e altre forme di disturbo ansioso

e nevrotico.

19. UN ESEMPIO DI ATTIVITÁ DIDATTICA DA UTILIZZARE PER I PROBLEMI

COMUNICATIVI GRAVI DELL’AUTISMO.

1. LE SCHEDE: vengono utilizzare per permettere al soggetto con autismo di comprendere le varie

attività giornaliere, la successione degli eventi in programma ed eventuali cambiamenti. Serve

per chiarificare quando un’attività inizia e finisce. Quest’attività è fondamentale per i bambini con

autismo che presentano disturbi generalizzati dello sviluppo, in particolare non riescono a scandire

le parti della giornata. Le schede permettono anche di apprendere particolari bisogni come, ad es.,

prendere le medicine. Esse sono composte di parole, disegni stilizzati, fotografie, scritte ed è

importante che l’alunno le realizzi insieme all’insegnante (ciò dipende dall’età e dalle abilità

dell’allievo stesso). Le schede possono subire anche delle modifiche per non

Dettagli
A.A. 2016-2017
11 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgia_Caponi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione per l'handicap e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Cottini Lucio.