vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL MONDO DEL COLORE
1. il colore è luce
-per i pittori sono pigmenti che permettono di creare un quadro
-per le persone comuni il colore è una caratteristica intrinseca degli oggetti.
-per un fisico sono aspetti dell’energia radiante, la visione dipende dalla luce che ci porta informazioni su
forma, colore di oggetti del nostro ambiente. In una stanza buia infatti non vedi nulla
Colore: deriva dalla luce, forma di energia radiante che si propaga attraverso onde che colpiscono gli
oggetti e si riflettono sulla loro superfice per poi essere catturate dai nostri occhi, facendoci vedere cosi il
colore. La luce è visibile a 400nm (frequenze più alte) a 700nm (freq. Più basse). Non è una caratteristica del
mondo reale, ma il complesso risultato dell’effetto della luce sul sistema percettivo.
La visione del colore: vi intervengono molti fattori quali
-luce -relazioni occhio-cervello
-interazioni di assorbimento, riflessione, rifrazione(legate a struttura, composizione chimica della materia)
-fattori genetici(maggiore o minore ricchezza di sensazioni cromatiche percepite da una persona)
Luce: radiazione elettromagnetica, onda che si propaga nello spazio a 300mila km/sec. Tre caratteristiche
principali dell’onda: lunghezza (distanza tra due creste successive) ; ampiezza (distanza tra cresta e piano
che interseca l’onda); frequenza (quantità di oscillazioni che l’onda compie nell’unità di tempo, velocità).
Quando la luce colpisce un oggetto , essa può essere assorbita, attraversarlo e risultare così trasmessa, o
riflessa. La quantità assorbita e riflessa dipende dal materiale e lunghezza d’onda
L’occhio: le radiazioni visibili dall’occhio umano sono comprese in una fascia molto limitata dello spettro
elettromagnetico. Il fatto che noi riusciamo a percepire sotto forma di luce soltanto una parte limitata delle
radiazioni elettromagnetiche è dovuto alla particolare natura del nostro occhio. L’occhio riceve un fascio di
raggi luminosi provenienti da ogni punto dell’oggetto, il cristallino, lente biconvessa, concentra i raggi
una zona sulla retina formando cosi un gran numero di punti immagine che costituiscono l’immagine
retinica dell’oggetto.
2. la percezione del colore
Se alcune lunghezze d’onda dello spettro visibile sono più assorbite di altre l’oggetto ci appare colorato.
Se assorbe tutte le onde tranne 1 risulterà del colore corrispondente a quella radiazione ( se non assorbe
rosso risulta rosso)
Se riflette tutte le onde luminose appare bianco (somma di colori)
Se assorbe tutte le onde senza restituirle ai nostri occhi ci appare nero (assenza di colori)
Se un corpo è di colore trasparente vuol dire che lascia passare senza riflettere tutti i raggi luminosi. Se
vediamo un vetro blu è perché vi passa solo il raggio blu
Onde di luce alta frequenza = viola ///onde bassa frequenza = rosse
Le frequenze tra questi due estremi sono giallo verde arancione blu e così via.
Colmkelleher sostiene che il colore è una proprietà fisica della luce stessa e non
dipende dalla percezione umana. Nell’immagine accanto rosso e verde si
sovrappongono e la luce è gialla, cosa strana ,essendo la luce un’onda, due
diverse frequenze non dovrebbero interagire tra loro ma coesistere, sono
presenti infatti due tipi di onde luminose. Nella retina ci sono 2 tipi di cellule recettrici della luce: coni
(trasformano impulsi luce in impulsi nervosi) e bastoncelli (per vedere in condizioni di scarsa luce,
prendono il controllo e sono di un solo tipo, quindi 1 solo segnale inviato, luce o non luce e avere un solo
tipo di rilevatore di luce non ci permette di vedere il colore)
Tre tipi di coni/cellule che corrispondono ai colori rosso blu e verde (usati anche per i televisori). Quando
vediamo un colore ciascun cono invia il suo distinto segnale attraverso il cervello. Se ci troviamo davanti
una luce gialla essendo come colore vicino a rosso e verde entrambi i coni mandano segnale al cervello.
Stessa cosa capita se simultaneamente di presenta sia luce rossa che verde. Il nostro cervello riceve lo
stesso messaggio sia se frequenza del giallo che frequenze verde e rosso simultanee. Es lampadina (giallo)
/fiore(rosso e verde).
TEORIA TRICROMATICA DELLA VISIONE:
Primi del 1800 Thomas Young(medico inglese) propose una teoria del colore in cui si sosteneva la presenza
di tre differenti tipi di recettori, ognuno dei quali in grado di percepire un particolare colore e dalla
combinazione delle sensazioni provenienti da ognuno risulterebbe la percezione dei colori nello spettro
visibile. Inizialmente individue giallo rosso blu ma poi indica come primari il rosso il verde e violetto.
1850 Hermann Von Helmhotz riprende le ricerche di Young per redigere la teoria tricromatica del colore,
basata sull’azione combinata di tre diversi tipi di recettori fotosensibili. Le rivelazioni effettuate nel 1964
con tecniche di microspettrometria diedero la conferma sperimentale dell’esistenza dei tre tipi di recettori
e della speciale sensibilità nei confronti della lunghezza d’onda della radiazione elettromagnetica.
Le differenti posizioni rispetto alla lunghezza d’onda , dei picchi di assorbimento della luce da parte dei tre
tipi di coni dipende dalle differenti caratteristiche del pigmento (iodopsina) in essi contenuto.
Dato un modello tricromatico di percezione dei colori, la visione del giallo è l’effetto dei coni-M (sensibili al
verde) e dei coni-L (rosso) che sono massimamente stimolati, mentre l’eccitazione dei coni-S (blu) è del
tutto trascurabile. Il bianco si vede quando i tre tipi di coni risultano massimamente stimolati.
Rosso, verde e blu risultano quindi i colori primari della luce che non si possono creare mescolando altri
colori, mentre se mescolati tra loro generano tutti i colori dell’arcobaleno ovvero dell’intero spettro
visibile come Young nel 1860 dimostrò. La teoria tricromatica della visione è l’antecedente fisiologico del
modello RGB (rosso, giallo, blu)
-sintesi additiva: es monitor, tv ecc.. la sensazione del colore è data dall’emissione di radiazioni luminose
e accostamento di tre puntini con i colori primari della luce e attraverso innumerevoli combinazioni si
formano altri colori fino al bianco. l’occhio umano può percepire milioni di diverse combinazioni.
Sovrapposizione di fasci di luce.
-sintesi sottrattiva: nel caso di colori usati per disegnare il colore si forma per sottrazione ovvero
assorbimento, da parte di un pigmento o inchiostro colorato, di una parte della radiazione luminosa (così
come per il colore di oggetti) avviene tale sintesi per cui la parte di radiazione riflessa (rimanente) che
giunge all’occhio produce la percezione del colore. Per la sintesi sottrattiva invece i colori primari
(pigmenti di colore) sono magenta blu ciano e giallo che mescolati possono creare tutti i colori fino al nero.
FONDAMENTALE QUINDI DISTINGUERE COLORI LUCE (RGB) E COLORI PIGMENTO (MYC)
Rosso+blu=magente / verde+rosso=giallo /blu+verde=ciano
3. le teorie del colore
- Esperimento della dispersione della luce: Isaac newton 1666 fece esperimento con un prisma triangolare
di vetro fece passare la luce fino a rifletterla sulla parete opposta ottenendo così tutti i colori. Aveva
scomposto così la luce del sole (luce bianca) dallo spettro dell’iride, dove i colori sfumavano da rosso
all’arancio al giallo al verde al blu all’indaco e infine al violetto. Secondo newton i colori erano tutti presenti
nella luce bianca del sole prima della sua scomposizione. Per confermare l’ipotesi ideò un esperimento
inverso tale da riprodurre la ricomposizione dei colori. Dopo aver scomposto la luce usando una lente
convergente portò tutti i colori in un unico punto ottenendo così il raggio di luce bianca nuovamente. Ciò
vuol dire che il colore non è una proprietà dei corpi ma dovuto a una proprietà della luce. A seguito
dell’esperimento Newton creerà il primo diagramma circolare/ schema di colore circolare 1704. Pubblica
la sua opera Opticks in cui dispone sul cerchio lo spettro dei colori identificati nell’esperimento.
Trasforma così i normali sistemi lineari in una rappresentazione circolare caratteristica delle successive
rappresentazioni dei colori. Egli esclude totalmente la possibilità che al buio si potessero essere colori in
quanto sono inscindibilmente legati alla presenza di luce. Luce bianca è eterogenea, composta di parti, cioè
i raggi dei singoli colori. Il buio per lui non è nulla, semplice assenza di luce e pertanto da non prendere in
considerazione
- Johann Wolfgang Goethe (1749-1832): nel 1810 nella sua teoria dei colori persegue lo scopo di distillare
le leggi dell’armonia dei colori attraverso la soggettività della nostra percezione del colore.
Che dipende da: -oggetto -luce -modo in cui li percepiamo.
la natura è visiva ed è espressione di uno spirito (in senso romantico) e non una natura morta come
nell’astratto approccio meccanicistico. Goethe considerava l’emergere del colore dall’interazione fra luce e
buio, due grandi poli del mondo. Goethe ripete l’esperimento di newton senza oscurare la finestra e
osserva che ponendo una striscia bianca su sfondo nero, attraverso il prisma compare su una delle due
interfacce il giallo, confinante col bianco e che il giallo tende al rosso verso la zona nera , sull’altra
l’azzurro (confinante col bianco) e che verso il nero vira verso blu scuro e viola. Invertendo le condizioni
ponendo una striscia nera su sfondo bianco la polarizzazione si inverte e si vedono i colori chiari a sinistra
(giallo che confina con bianco e rosso verso nero) e i colori scuri a destra (azzurro verso bianco e blu
scuro confinante col nero. Dalla dialettica di questi due poli sorgono per interazione gli altri colori
- Johannes Itten e il Bauhaus 1888-1967 la teoria del colore di Itten, pubblicata per la prima volta nel 1961
con titolo “arte del colore: esperienza soggettiva e conoscenza oggettiva come vie per l’arte” è il risultato
della sua attività artistica , caratterizzata da un astrattismo geometrico affine al cubo-futurismo, ma
soprattutto della sua intensa attività didattica. Il colore è vita, un mondo senza sembrerebbe morto. Egli è
un giovane maestro elementare. Percepisce l’arte a tutto tondo, successivamente conoscerà il creatore
della Bauhaus
Itten intuizione e metodo:-esperienze e sensazioni del soggetto; teoria della forma dei colori della
composizione e della creazione artistica (non si occupa solo della teoria dell’arte ma sull’intuizione e
metodo)
Uno dei più convinti sostenitori che l’arte nasca dall’anima dell’artista e che quindi non può essere
insegnata, soltanto le tecniche ed i metodi di utilizzo dei materiali