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Il rapporto tra popoli bianchi europei e indigeni americani nel 1500

RAZZAGià nel 1500 con la cacciata degli ebrei dalla Spagna e la conquista dell'America da parte di Hernán Cortés si instaura un rapporto di egemonia tra popoli bianchi europei, che si considerano portatori della sola e unica e vera Civiltà e vera Religione (cattolica). A questo punto fu inviata una lettera degli spagnoli a Papa Paolo III Farnese per chiedere se gli Indios fossero essere umani e quindi destinati alla salvezza o fossero come animali e quindi senza anima. Papa Paolo III emanerà una Bolla papale, la "Veritas Ipsa" conosciuta meglio come Sublimis Deus, nel 1537, dove sottolinea che gli abitanti delle Americhe sono esseri umani e consideriamo gli stessi indiani come veri uomini, non solo capaci di ricevere la fede cristiana, ma anche ad accorrere alla stessa fede. Ricordiamo il vescovo domenicano Bartolomeo de las Casas e il Frate Francescano Berbardino de Sahagun. Lo studioso De Gobinau, con il suo testo "il Saggio sulla...

"Disuguaglianza delle razze umane" afferma che le razze, bianca superioree le altre, non si devono mischiare, che c'è una gerarchia tra le razze e che la razzabianca è all'apice di questa gerarchia. Inizia una teoria razzista: L'eugenetica, letteralmente "buona vita". L'eugenetica è una disciplina che si prefigge di favorire esviluppare le qualità innate di una razza, giovandosi delle leggi dell'ereditarietà genetica (Galton). Si trasformò nella prima metà del 20° sec. in un movimento politico-sociale volto a promuovere la riproduzione dei soggetti socialmente desiderabili e a prevenire la nascita di soggetti indesiderabili per mezzo di infanticidio e aborto. Dopodiché si è fatta strada una nuova eugenetica tecnologica, che persegue tre scopi:

  • Selezione genotipica dei soggetti a rischio con diagnosi prenatale
  • Selezione germinale, scelta di gameti raccolti e utilizzati
nell'ambito della fecondazione artificiale-Geneterapia, mediante la modifica dell'informazione genetica. Negli anni successivi, l'applicazione della genetica umana alla sanità pubblica si è indirizzata alla riduzione della mortalità riconducibile alla malattia e alla prevenzione della malattia stessa. Il nazismo è la base dell'eugenetica. Parte dall'idea che l'uomo tedesco e ariano è l'essere superiore e il resto delle razze umane sono numeri e forza lavoro, schiavi (disabili ecc). Razza ariana: che si pensava fossero biondi, alti e con gli occhi azzurri e che avessero colonizzato l'Europa e fossero gli antenati della "razza tedesca ariana" dell'epoca nazista. CESARE LOMBROSO esponente italiano dell'antropologia criminale. La psichiatria criminale è la ricerca degli indicatori che permettono un'indicazione precisa dell'uomo criminale e della donna criminale, tesi portate

avanti nei testi: "La donna delinquente, la prostituta e la donna normale" e "L'uomo delinquente."

Lombroso era convinto che il criminale e la criminalità fossero una forma patologica dell'uomo. Il punto fondamentale della sua teoria sull'atavismo (comparsa in un individuo di caratteristiche non possedute né dai genitori, né da ascendenti, interpretata come un ritorno a condizioni che esistevano in lontanissimi antenati) è nella scoperta di una fossetta di alcuni centimetri presente alla base del cranio, vicino all'osso occipitale, di un famoso brigante calabrese di nome Vilella nel 1870. L'errore di Lombroso è quello di ritenere una variabile unica, forma comune di un tipo di atteggiamento. Invece si è dimostrato, nel tempo, che non si poteva trovare un tipo di gene o formazione ossea che indichi senza dubbio chi è criminale e chi no. Lombroso si ispira a Tarnowsky per il trattato "La donna delinquente".

La prostituta e la donna normale" e mantengono un rapporto di collaborazione e scambio con lo scienziato, inviandogli molte fotografie di donne criminali russe, presenti nel fondo archivistico. Lombroso inoltre individua nel tatuaggio una prova della primitività del delinquente. Egli descrive i criminali tatuati accomunandoli alle popolazioni dell'emisfero australe, come gli aborigeni e i maori.

Il manifesto della razza italiano, premessa alle leggi razziali, sempre del 1938, è la risposta italiana alla Germania e delinea la politica razziale e di razzializzazione italiana. La razzializzazione è una rappresentazione delle differenze tra i gruppi umani come derivanti da fattori biologici. La tradizione dice che solo 12 professori universitari su 1225 rifiutarono il giuramento nel 1931. Il manifesto, redatto e firmato da Lidio Cipriani che fu anche caporedattore della rivista: "La difesa della Razza", denota la politica e il posizionamento.

Dell'Italia nel panorama del razzismo biologico. L'Italia è fieramente razzista, esistono diverse razze e quella italiana è pura, mai mischiata e priva della macchia della contaminazione ebraica, è diversa dalle altre razze ariane.

  1. Le razze umane esistono.
  2. Esistono grandi razze e piccole razze.
  3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico.
  4. La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana.
  5. È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici.
  6. Esiste ormai una pura "razza italiana".
  7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti.
  8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra.
  9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana.
  10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono
esserealterati in nessun modo.

MALINOWSKI nasce in Polonia, ed è il padre della moderna antropologia sociale britannica. In Inghilterra con i consigli del suo maestro, William Rivers maturò la decisione di dover andare sul campo per poter mettere in pratica alcune teorie e metodi (Isole Trobriand). Essere antropologo per Malinowski significava andare nelle popolazioni che si volevano studiare, impiantare il proprio campo, rimanere a contatto con gli oggetti della ricerca il più possibile, studiare e annotare i dettagli della vita sociale, le strutture familiari, i modi di apprendimento e farci raccontare i miti e i riti.

I dettagli del nuovo metodo etnografico sono descritti nel testo: "Argonauti del Pacifico Occidentale": un campo prolungato nel luogo della ricerca; l'osservazione partecipante, significa far sì che anche il più diffidente dei nativi si fidi di te; significa entrare a far parte del gruppo e osservare partecipando; la scritturacontinua di un diario di campo che possiamo definire una scrittura etnografica e la restituzione alla comunità scientifica di una monografia, vera conclusione scientifica di un lavoro antropologico. Malinowski raccolse anche un gran numero di fotografie etnografiche che rappresentano l'inizio dell'antropologia visiva, che delinea la centralità dell'incontro del ricercatore con il suo oggetto di studio. A venticinque anni dalla morte, la moglie volle far pubblicare, come omaggio al marito, il diario di campo della sua ricerca nelle Isole Trobriand. "A Diary in the Strict Sense of the Term" (Giornale di un Antropologo, a cui si aggiungono i dubbi sulla sua permanenza, i suoi problemi con la sessualità e la nostalgia per l'Europa). Malinowski è anche il padre della teoria funzionalista, ovvero mette in primo piano la funzione sociale e culturale che un fenomeno ha all'interno di una società. La stesura dei risultati deve essere

“imparzialità e sincerità”. Da qui la ricerca della piena oggettività dell'antropologo e della ricerca della giusta distanza tra ricercatore e oggetto di studio. In etnografia il ricercatore è anche uno storico e un testimone della realtà. Lo “spaesamento” che colpisce l'antropologo all'arrivo in una cultura altra, un rito di passaggio che il ricercatore subisce e che deve subire per poter continuare. Il rischio nel bloccarsi è quello di non riuscire ad instaurare un rapporto autentico con gli “indigeni”. Per evitare di far sorgere agli individui protagonisti delle ricerche sfiducia, le condizioni sono: l'assenza di altri uomini bianchi, vivere nel villaggio e prendere parte alle loro attività. La ricerca empirica, basata sull'esperienza e l’osservazione diretta e sulla partecipazione, ha bisogno di una preparazione profonda che Malinowski chiama “carta mentale" che poi si trasforma in

“carta reale”, che vuol dire trasformare il materiale in diagrammi, schemi, tavole sinottiche. Le tavole genealogiche sono forme concrete di una costruzione dell'indagine parentale e delle relazioni familiari. L'antropologo comprese che le società sono pervase da un “sistema di funzioni” che rappresentano la loro struttura. Malinowski non è d'accordo con Freud sull'idea di parricidio originario, ma attraverso le sue ricerche che sviluppa nel testo: "Sesso e Repressione Sessuale tra i Selvaggi", arriva alla conclusione che nelle società matrilineari (dove è la donna che conta) le “pulsioni ostili” sono dirette dal padre allo zio materno e le pulsioni sessuali di tipo incestuoso sono indirizzate verso la sorella. Questo, per Malinowski, rappresenta che il complesso di Edipo non era universale, quindi non una struttura fondante della cultura. Va ad investigare le ritualità degli abitanti attraverso un

ritualità del Kula, un antico rito di condivisione di doni. Secondo il racconto iniziale, i partecipanti al Kula sono abili costruttori di canoe e altri utensili, e grazie a queste abilità si sviluppano dei veri e propri commerci. Nel contesto del Kula, vengono scambiati due tipi di beni: le collane (soulava), composte da dischi di conchiglia di spondilo rosa, perle di vetro rosse, foglie di pandanus secca, e i braccialetti (mwali), con perle di vetro gialle, rosse, bianche e blu, e semi di banana nera attaccati al bracciale con fibra vegetale. Le collane circolano sulle isole solo in senso orario, mentre i braccialetti in senso antiorario. Questo perché gli oggetti possono essere scambiati solo con un oggetto del tipo opposto, aumentando così il prestigio di chi li possiede. Lo scambio avviene attraverso dei riti, durante i quali vengono raccontate storie sacre e il mito di fondazione dell'eroe culturale. L'eroe culturale è colui che porta la "cultura" ad un gruppo. Il Kula, quindi, aumenta e rinsalda le relazioni sociali e culturali tra i partecipanti.

Relazioni amicali e parentali dei gruppi influenzava la possibilità di accedere a posizioni di potere. Gli indigeni erano oggetti di studio.

FRANZ B

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A.A. 2020-2021
19 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marti17__ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Discipline demoetnoantropologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Pesce Mario.