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PROGRAMMI COMPLESSI

Rispondono ad una esigenza di riqualificazione e riconversione urbana: programma integrato di intervento

(localizzazione di alloggi di servizio per persone nella difesa dell’ordine pubblico), programma di

riqualificazione urbana (PRIU) (programmi di finanziamento pubblico per attuazione dei programmi

integrati in funzione ambientale, fisica sociale dell’ambito urbano), altri piani

Società di trasformazione urbana (STU)

Risposta all’esigenza di intervenire nei processi di riqualificazione della città contemporanea con strumenti

adeguati alla complessità delle situazioni.

TERRITORIO, PROPRIETA’, PIANIFICAZIONE (rapporto tra la proprietà privata e il pubblico)

Le prescrizioni dei piani, del piano generale e di quelli attuativi comunali, integrano tipiche decisioni

discrezionali.

Il comune assume e concretizza le scelte nel momento in cui stabilisce dove e come organizzare

l’edificazione con il PRG, questo comporta una suddivisione del territorio comunale in aree edificabili,

parzialmente edificabili e non edificabili, portando ad alcuni maggiori vantaggi rispetto che ad altri.

Proprietà privata e conformazione

Concessione della proprietà privata: questa è diversa a seconda dei punti di vista, chi la assimila al diritto di

edificare pensa che i vincoli incidenti sulle proprie proprietà sono limitazioni espropriative e pensa che i

pubblici poteri non possono mettere vincoli se non indennizzano, chi ritiene che la proprietà non preesista

a legge e che quindi il legislatore determina il contenuto della proprietà attraverso un potere conformativo

e non espropriativo.

Dall’art 822 del codice civile si desume che il proprietario ha diritto di godere e disporre delle proprie cose

in modo pieno ed esclusivo delineando la proprietà civilistica che includerebbe anche il diritto di edificare.

Con la legge del 42 (modificata con la legge del 67) si è modificata la concezione della proprietà in civilistica,

come diritto conformativo della pianificazione urbanistica.

La proprietà fondiaria nella disciplina del codice civile: i vari tipi di limite allo ‘ius aedificandi’

Nel codice civile ci sono numerosi esempi di limiti imposti al diritto di proprietà nell’interesse pubblico. Un

esempio è dato dalle distanze dagli edifici o dai confini per le costruzioni: sono un limite esterno al diritto di

proprietà: se si oltrepassano i limiti si viola il diritto altrui, e mostra qual ‘è la proprietà concepita

astrattamente come diritto pieno e la proprietà concepita come concretezza edificabile; e queste non

coincidono. Quindi la proprietà e l’edificabilità in natura non coincidono.

Queste sono norme per l’interesse pubblico ed una pacifica convivenza; sono norme che funzionalizzano la

proprietà privata.

In particolare, i limiti funzionali: la proprietà edilizia

L’art. 845 del codice civile mostra la funzionalizzazione della proprietà fondiaria a finalità di interesse

pubblico, l’art. dispone che la proprietà fondiaria è soggetta a regole particolari per il conseguimento di

scopi di pubblico interesse nei casi previsti dalla legge e dalle sezioni di riordinamento rurale, bonifica,

vincoli idrogeologici, proprietà edilizia.

- L’art.857 si occupa dei terreni sottoposti a bonifica e prevede l’esproprio di aree private per fini

igienico sanitari

Le norme sulla proprietà edilizia riguardano il dovere dei proprietari degli immobili ad osservare le

prescrizioni dei piani, le modalità di formazione dei comparti e la costituzione dei consorzi per l’attuazione

del piano, le regole da osservare nelle costruzioni, conseguenze amministrative delle violazioni

L’art. 870 afferma che in caso di mancato accordo per l’attuazione di opere prevista dal PP si può

espropriare.

La tutela costituzionale della proprietà

L’art 42 c2 Cost. stabilisce che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i

modi di acquisto, godimento e i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale. La norma affida al

legislatore il compito di assicurare la funzione sociale. Il costituente ha voluto evidenziare l’esigenza da

conservare ed estendere al diritto di proprietà.

Per un ulteriore passo nella linea evolutiva si è introdotto infatti l’esproprio.

gli orientamenti della corte costituzionale: in particolare, la configurazione delle espropriazioni anomale

la Corte si è focalizzata sul c 3 Art. 42 e sulla misura dell’indennizzo.

- 1865: indennizzo sul valore venale, codice civile parla di giusta indennità, e l’art. 42 si limita a

nominarlo

- Sentenza n.61/57: definizione della corte in negativo dell’indennizzo cioè non deve essere solo

simbolico

- Sentenza n.5/80: definizione in positivo da parte della corte, cioè deve essere un serio ristoro del

pregiudizio arrecato al privato

- Sentenza n.223/83: tenere conto della potenziale utilizzazione economica

- Sentenza n.55-56/68: affronta il problema delle espropriazioni sostanziali ovvero forme di

funzionalizzazione dei beni privati ad esigenze di carattere generale limitando il diritto di proprietà

e non il trasferimento dei beni all’amministrazione.

Differenza dallo statuto Albertino che non garantiva necessità di indennizzo la nuova costituzione:

- Diritto di proprietà subisce pregiudizio da indennizzare anche quando si applicano vincoli che non

permettono il normale usufrutto del bene.

- Limitazioni al diritto di proprietà che comportino i suddetti effetti non sono indennizzabili quando:

attengono al modo di appartenenza di godimento dei beni in generale, riguardino intere categorie

di beni identificabili a priori

In funzione a questi principi la corte ha ritenuto:

- Illegittimità dei vincoli di PRG preordinati all’esproprio per la realizzazione di opere pubbliche e di

quelli non preordinati all’espropriazione quando non sono accompagnati da un indennizzo.

(sentenza 55)

- La legittimità costituzionale dei vincoli paesaggistici perché discendenti dal tipo astratto di bene

(sentenza 56)

Problemi e conseguenze pratiche: in punto di potere conformativo

Il potere di conformazione urbanistica nell’immediato ha continuato ad essere efficacemente esercitato. La

l. 18/11/68 emanata per porre rimedio alle questioni delle sentenze pone a termine l’efficacia dei vincoli

del PRG preordinati all’esproprio o comportanti inedificabilità. La legge stabiliva che questi vincoli

decadevano se passati 5 anni se non fossero stati approvati i relativi PRG (legge tappo) o i piani di

lottizzazione convenzionai. Ma le loro scadenze furono successivamente reiterate.

Con la sentenza n.179/1999 la corte dichiarò incostituzionale gli art. 7-40 l. urb. e dove si ammetteva la

reiterazione dei vincoli scaduti senza indennizzo. Si arriva alla reiterazione del vicolo solo dopo indennizzo.

In punto di indennizzo

L’indennizzo fino al 1971 era su valore venale, poi trasformato in agricolo fino alla dichiarazione di

incostituzionalità con sentenza n5/80. Per un decennio venne riapplicata la lege del 1865

L’art.5-bis l.n.359/92:

- Le aree edificabili sono indennizzate con la legge per Napoli del 1885

- Per le pare le agricole e quelle non edificabili di applicata il valore agricolo

La situazione si aggravò anche nel 2001.

I comuni hanno prestato maggiore attenzione, viene minimizzato il ricorso alla pianificazione attuativa

pubblica (PIP, PEEP scomparsi), ricorrendo all’edilizio convenzionale (PL)

Le posizioni più recenti: a fine del sistema dualistico

La CEDU ha espresso favore per il valore venale per l’indennizzo, e la Corte ha dovuto rivedere i suoi

orientamenti. La sentenza n.348/2007 ha dichiarato incostituzionali i commi 1-2 dell’art.37 t.u.e.p.u. per le

aree edificabili tornando alla situazione del 68 con eccezione per i terreni agricoli.

ESPROPRIO (t.u.e.p.u.)

Espropriazione per pubblica utilità e per opere pubbliche

Il corretto governo del territorio comporta la necessita di determinare la forma giuridica per acquistare

proprietà di altri soggetti per uno scopo comunitario superiore a quello singolo.

- Riguarda la costituzione di un legame ravvicinato tra il governo del territorio e l’esecuzione delle

infrastrutture

- Il ruolo dell’espropriazione per pubblica utilità (EPU) nell’ambito della disciplina urbanistica. Nei

primi anni dopo l’unità d’Italia era uno strumento per garantire maggiori standard igienico sanitari

Previsioni urbanistiche e i vincoli

Riaffermata la centralità della programmazione e della pianificazione legando il trasferimento del bene agli

atti pianificatori tramite la localizzazione con il vincolo preordinato all’esproprio (VPE). Tale vincolo si pone

come contatto tra l’urbanistica e il potere di esproprio Il VPE riguarda suoli ed aree specifiche dove è

prevista la successiva espropriazione in vista della futura realizzazione di un’opera pubblica.

L’espropriazione per pubblica utilità nella costituzione: i principi

L’espropriazione per pubblica utilità pone il problema della tutela del diritto di proprietà nei confronti

dell’esercizio del potere per un fine pubblico.

Art.42 Cost. dispone che la proprietà nei limiti della legge può essere espropriata per motivi di pubblico

interesse generale indennizzando.

La legge fissa tre principi:

- la riserva di legge: relativa

- l’esistenza di un motivo di interesse generale

- la previsione di un indennizzo

l’unificazione del modello espropriato e le fasi del relativo procedimento

Il modello espropriativo è articolato in fasi necessarie ed eventuali.

Le necessarie:

- apposizione del VPE

- la DPU dell’opera

- la determinazione dell’indennità

- l’emanazione e l’esecuzione del decreto di esproprio che produce il vero e proprio trasferimento

del diritto.

Le eventuali:

- occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio

- cessione volontaria del bene

i soggetti sono l’espropriato (può essere persona giuridica, pubblica o privata), autorità espropriante (chi

emana l’atto), il promotore (chi richiede l’esproprio e che paga l’indennità), beneficiario (colui che acquista

la proprietà).

Questo può essere disposta per la realizzazione di opere pubbliche, di pubblica utilità o per consentire

l’utilizzazione da parte della collettività di beni e di terreni.

Il suo oggetto sono beni immobili; se del demanio prima devono essere sdemanializzati, e se del Vaticano

sono in casi con gravi ragioni.

Vincolo preordinato all’esproprio (art.9-10)

L’opera scelta dev

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A.A. 2017-2018
55 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xj6-600 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto urbanistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Carrà Matilde.