vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Legge urbanistica del 67 765 detta legge ponte
Legge 10 del 77: PIANO:
La prima cosa che pensiamo dell’urbanistica è il provvedimento amministrativo:
imperatività, esecutività (non hq bisogno di altri atti), esecutorietà (decreto di esproprio per
esempio non ha bisogno di altri provvedimenti) .
L’idea di piano nell’Italia viene fuori dai paesi europei. A roma Milano e altri grandi città viene
Legge de 42
creato il piano regolatore per queste città approvate per legge. i comuni redigono il
I comuni hanno la facoltà di redigere il piano regolatore del proprio territorio
piano regolatore.
(come si articola piano regolatore). I comuni hanno facoltà di redigere il piano regolatore, non c’è
l’obbligo di regolarlo, quindi molto spesso agivano senza regole, senza un piano. Salvo alcune
grandi città per anni si è costruito senza regole
=> legge ponte: ragazzi fermiamoci sta succedendo il caos, ssa 3 regole fondamentali: senza
piano non si costruisce (non è più la facoltà di formare o meno il piano regolatore). Chiunque viola
commette un abuso => penalmente censurabile. Fissa poi degli standard: nell’urbanizzazione
delle aree si deve tener conto dei pieni e dei vuoti. Il terzo elemento fondamentale mette in
evidenza unaspetto fondamentale,
Legge del 77: compie un salto molto importante, per costruire devo richiedere un provvedimento
abilitativo, a partire dal ’77 questo provvedimento abilitativo prevede una partecipazione dl privato
cattura di valore:
nella realizzazione dei servizi siccome non tutto il territorio è edi cabile, alcuni
proprietari hanno terreno agricolo. Il privato premiato dall’edi cabilità deve contribuire
Vuol dire che quando vado a chiedere il provvedimento abilitativo devo pagare una quota pari no
al 20% del valore dell’edi cio. Il privato costruisce ma si fa carico di pagare un onere e. Una
quota relativa ale opere di urbanizzazione e di servizi.
ffi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
Strumento di piani cazione (pag.7)
Schema che illustra il contenuto del piano. Ricordo che fare ilpiano è competenza esclusiva del
comune, fare il piano signi ca avviare un provvedimento. Il procedimento per l’emanazione del
provvedimento ha 3 fasi
Fase di iniziativa
Fase istruttoria
Fase decisoria: approvato ed emanato il piano
Procedimenti a iniziativa di u cio: avvio del piano procedimento per iniziativa di
Presneto il progetto per avere provvedimento di costruire =>
parte: io singolo chiedo di avviare un procedimento per avviare un provvedimento.
Avviare un procedimento di piano e poi arrivare alla ne ha la durata di 10 anni.
In moltissime regioni il contenuto del piano regolatore è molto diverso
Zonizzazione: schematizzazione dell’aria comunale. Il piano regolatore generale, che radice il
comune, divide il comune in zone. La zona A è di centro storico. La zona B è quella di
completamento e quindi urbanizzata. La zona C è una destinata alla urbanizzazione e alla
trasformazione. La zona E è agricola e quindi non subisce trasformazioni. La zona D è legata alla
attività produttiva. La zona F è destinata a opere di interesse generale (edi ci pubblici es palazzo
zone.
di giustizia, edi ci statali). Il territorio viene dunque perimetro e sono individuato le
Le zone sono contraddistinte da una de nizione: ogni zona ha una disciplina, individuata
cartogra camente ad una adeguata scala, ogni zona ha le proprie regole di trasformazione,
norme tecniche di attuazione.
dettate nelle prescrizioni:
Quando il piano diventa provvedimento, nell diverse zone ci sono delle regole che
devono essere osservate all’interno delle zone secondo quanto detto nelle norme tecniche di
di edi cabilità:
attuazione. I punti fondanti sono l’indice stabilisce se la zona è per esempio
residenziale, l’indice di edi cabilità sancisce il rapporto tra gli spazi edi cabili e le aree che
devono essere lasciati liberi per garantire le opere di urbanizzazione primarie (strade,
illuminazione, gas, verde pubblico,, parcheggi) e secondarie (verde pubblico attrezzato, luogo di
culto, scuola dell’obbligo). Quindi una parte è edi cabile, l’altra deve essere lasciata per le opere
di urbanizzazione primaria. Come minimo 18 metri quadri per abitante devono essere liberi. Per le
opere di urbanizzazione secondaria. Le opere di urbanizzazione secondaria variano a seconda del
tipo di zona (non posso mettere asilo nido in zona industriale) questo è stato introdotto con al
legge ponte del 67: obbligatorietà di garantire questi spazi nel piano regolatore. La divisione del
territorio è legata agli standard.
Nella zona A non si parla di edi care cose nuove. La zona C è di espansione , zona edi cabile.
Le aree che devono essere lasciate libere come le acquisisce il comune? Il privato le cede gratis?
La zona C di espansione per esempio ha una prescrizione confermativa del territorio, c’è
edi cabilità completa della zona, pur garantendo un minimo i servizi. L’edi cabilità della zona è
condizionata dal fatto che i sviluppatori si mettono insieme e si impegnano di costruite anche i
servizi. Fondamentalmente i proprietari si impegnano a cedere le parti necessarie per i servizi e
costruire i servizi. L’area C è tutta edi cabile ma in cambio i proprietari si consorziano per
impegnarsi a garantire i servizi.
La zona B: zona in parte costruita e in parte non edi cata. Ha comportato dei problemi enormi.
Cona in cui per un periodo non si è edi cato con il piano. Che si può fare in zona B? È una zona
di completamento in cui già ci sono delle costruzioni con delle aree di completamento edi cabili.
Qual’è l’edi cabilità di queste aree di completamento ? Si dice che ci sono già le opere di
urbanizzazione primaria => il privato secondo l’indice di edi cabilità può chiedere di edi care. Qui
si devono lasciare 9 metri quadri per abitante ma non c’è scritto che i proprietari costruiscono
le opere di urbanizzazione secondarie => il comune deve espropriare e realizzare i servizi a suo
carico. La zona b è una agevolazione. C’è vincolo espropriativo per garantire lo standard.
Zona c intervento indiretto perchè ci vuole piano attuativo, la zona d è simile alla c, le zone
agricole sono a intervento diretto: unica zona che ha indice di edi cabilità ssata per legge. Nelle
Le zone F
altre zone l’indice di equivicbilità è dettata dal piano. sono di cili: parti del territorio
interessate a impianti di interesse generale (opere pubbliche)
fi fi fi fi fi fi fi ffi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
ffi fi
fi fi fi fi fi
Decreto ministeriale 68 1444: diviso territorio in zone e gli do un compito, ma stabilisco anche
che devono essere tassativamente garantiti degli spazi per realizzare opere di urbanizzazione
destinazione d’uso
primaria e secondaria.
Articolo 28 legge urbanistica del 42
standard: 18 metri quadri come minimo per abitante e opere di urbanizzazione primaria e
secondaria. Sono standard urbanistici e edilizi
Le distanze tra gli edi ci è dettata dalla norma ed è 10 metri quadri, se c’è in caso in cui non è
dettato dal piano regolatore, subentra il codice civile che la ssa a 3 metri quadri. Nelle varie zone
abbiamo duinqiue limiti di altezza, distanza e densità (spazi da garantire per i servizi).
testo unico dell’edilizia e sono
Le opere di urbanizzazione secondaria sono elencate nel
luoghidi culto, verde attrezzato, parcheggi, scuole dell’obbligo, asili nido e ospedali: il tipo è
a discrezione del comune in base ai servizi che devono essere garantiti in quelle aree.
Decreto ministeriale del 68: 18 metri quadri ad abitanti per servizi.
21/03/2024
Partiamo da capitolo 6 a partire da pag.106
Procedimento di formazione del piano regolatore: il piano è lo strumento attraverso il quale
determino l’assetto dei suoli e il territorio, attraverso il quale le attività economiche possono
esprimersi sul territorio, del comune. Legge 765 del 1967 in lata nella legge urbanistica del 1942
senza piano non si costruisce che penalizza i comuni che non fanno piani regolatori.
Piano regolatore è un provvedimento amministrativo, proprio dell’amministrazione pubblica
(ministero, provincia sovrintendenza) è di competenza del comune grand eo piccolo che sia il
comune ha la potestà di redigere il piano regolatore. Secondo il piano regolatore il territorio è
diviso in zone secondo il principio razionalista della carta di Atene e di Le Corbusier. Tutte le
norme tecniche di attuazione:
speci che vanno scritte nelle vengono messe le disposizioni che
caratterizzano la destinazione d’uso e l’edi cabilità di quella area, attraverso le norme infatti detto
prescrizioni: se dico che ci deve essere una zona residenziale, sto dettando una prescrizione
ovvero un comando. Se voglio costruirci mi devio attenere a quelle disposizioni, quindi dopo che
ho fatto un progetto posso richiedere un provvedimento abilitativo. Le prescrizioni però possono
essere dirette: ovvero confermative della proprietà ovvero conformano direttamente quella
proprietà immobiliare, abilita a richiedere un provvedimento abilitativo. Prescrizioni confermative
del territorio: riguardano un intero territorio, non un area, non abilita a richiedere il provvedimento
abilitativo perchè questo richiederebbe un piano di dettaglio. Queste di erenze le ritroviamo nella
zonizzazione. In quella del territorio la prescrizione riguarda un intera zona quindi non conforma le
singole proprietà perchè non sappiamo dove realizzare strada, area verde attrezzata etc ect. Il
piano si preoccupa di destinare la zona a una funzione. Quando detto una prescrizione del
territorio sto predisponendo territorio di ospitare delle attività produttive, ma non so se questa
o erta sarà coperta da una domanda, non sapendo mi limito a garantire che la zona sia destinata
a quella funzione, A B C D o E. Ma se non c’è iniziativa dei proprietari di quella area a fare piano di
dettaglio non parte nulla. Il comune in questo modo si garantisce che in quelle aree le costruzioni
non siano frammentati, per evitare che il territorio venga utilizzato malamente. Sono dunque
profezie credibili, penso che questa o erta copri la domanda di produzione di beni o servizi quindi
metto in condizioni gli attori, ovvero i proprietari di agire. Se si muovono bene altrimenti pazienza.
Il piano è quindi una profezia calcolata a tempo indeterminato, per il principio del contrari actus
Prescrizione conformativa della proprietà e del
salvo un provvedimento uguale, non lo cambio.
territorio vanno capiti bene. Nel commento in cui il commune ha espress