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L'EPOCA TARDO-ROMANA
Costantino il Grande 306-337 d.C.: (fondò la seconda capitale, Costantinopoli).
321 d.C. Prima legge delle citazioni validità alle note critiche ai Responsa e: (tolse alle Quaestiones di Papiniano, tramandate sotto i nomi Paolo Ulpiano.di e Solo l'opinione propria di Papiniano poteva essere citata nei tribunali).
322 d.C. Seconda legge delle citazioni l'autorità di tutte le opere di Paolo,: (confermò comprese le Sententiae che circolavano sotto il nome di questo autore, ma che erano opera di un autore postclassico).
Presa e sacco di Roma da parte dei Visigoti. 410 d.C.
425 d.C. scuola di diritto a Costantinopoli: Per iniziativa dello stato fu fondata una (dell'esistenza Scuola Giuridica di Berito sin dalla metà del III Sec. della (Beirut) in Fenicia si hanno notizie.
Costituzione di Diocleziano, accolse la richiesta una conservataci dal codice giustinianeo, di un gruppo di giovani là per studi giuridici, che
si trovava seguire gli concedendo loro l'esenzione dalle prestazioni obbligatorie (munera) a cui erano tenuti nella loro comunità d'V Sec. d.C. piano diorigine. Nel la scuola di Berito era una vera e propria facoltà giuridica, con unstudi fisso, corsi annuali studio delle costituzionisuddiviso in ed avente come oggetto loimperiali letteratura giuridica classica).e della426 d.C. leggi delle citazioni, costituzione Teodosio II: Fu promulgata la più ampia tra le una di e diValentiniano III, essa delimitava la cerchia dei giuristi che, in un processo, potevano essere citati"autorità" dello ius,come introducendo contemporaneamente per loro una specie di meccanismomaggiori giuristi tardo classici,di votazione: avevano validità nei tribunali tutte le opere dei cioèPapiniano, Paolo, Ulpiano e Modestino; inoltre Gaioed quelle di che, essendo l' autore di unmanuale di largo uso, agli occhi dei romani del tardo Impero si collocavatra i grandi; infine erano valide le opere dei giuristi più antichi citati da questi cinque, ma solo se le loro affermazioni venivano comprovate in modo attendibile mediante il confronto di più manoscritti. Nel caso che in una decideva questione di diritto le "autorità" riconosciute fossero di parere diverso, la maggioranza di parità di suffragi, il parere di Papiniano. esse e, Quando si aveva parità di suffragi e Papiniano non compariva tra nessuna delle parti era chiamata a decidere la prudenza del giudice; era ribadita la validità delle Sententiae di Paolo. Con la codificazione di Giustiniano la terza legge delle citazioni non ha più motivo di esistere, sostituita dal Digesto, ce lo testimonia il fatto non è contemplata nel Codex repetitae praelectionis. che essa Codex Theodosianus 438-439 d.C., Pochi anni dopo Teodosio II: la legge delle citazioni, concepì il grandioso progetto di creare, ius con il vastissimo materiale siaDello che delleleges, un codice che pubblicato sotto il nomenon desse adito ad alcun errore o oscurità e, dell' Imperatore, mostrasse ad ognuno che cosa dovesse fare e cosa, invece, evitare. La commissione nominata dall' Imperatore a questo scopo non concluse niente, solo una seconda nominata sei anni più tardi portò a termine in due anni un'opera che, secondo il piano originario, raccolta doveva solo essere un lavoro preparatorio rispetto a quel codice vero e proprio, cioè la delle costituzioni da Costantino in poi. Codex Theodosianus,
Quest'opera, il rappresenta la continuazione di due raccolte private di costituzioni, composte negli anni di Diocleziano. La Codex Gregorianus, da Adriano fino a più antica di esse, il conteneva costituzioni Diocleziano; Codex Hermogenianus, la più recente e meno ampia, il conteneva nella sua solo costituzioni dioclezianee. Gregorio ed edizione originaria Gli autori delle due raccolte, Ermogeniano
Funzionari dell'amministrazione centrale, dovevano essere probabilmente dati che per riprodurre nel le varie costituzioni dovevano aver avuto accesso agli archivi Codex Theodosianus, imperiali. Il pervenutoci in modo ben più completo degli altri due, pur essendo una continuazione delle due raccolte private, come prodotto dell'attività legislativa loro rappresenta un nuovo tipo di fonte: con esso comincia, infatti, la serie delle statocodificazioni tardo-romane. Il 15 Febbraio del 438 d.C. parte il Codex fu adottato nella orientale poco dopo Occidente Valentiniano III dell'impero, dall'imperatore d' per il territorio a1 Gennaio del 439 entrò in vigore per tutto l'Impero. L'opera si divide in 16 libri, in un certo numero di titoli dedicato ad una determinata materia rispettive costituzioni in ordine cronologico.
Theodosianus sono state più volte raccolte sia in occidente sia nella parte orientale dell'impero. Mentre le raccolte orientali furono soppiantate dalla codificazione di Giustiniano, quelle occidentali si sono conservate: Novellae in cui si fusero quelle Posttheodosianae. Esse contengono costituzioni degli anni dal 438 al 468 d.C. Edictum Theoderici 458-459 d.C., compilazione ufficiale di diritto Romano: il cui nome, con molta probabilità, si riferisce al non re degli Ostrogoti Teodorico il Grande (come a lungo si è creduto), ma al sovrano visigoto Teodorico II, sotto il regno del quale esisteva ancora l'Impero d'Occidente ed in Gallia era il Praefectus pretorio Galliarum che lo rappresentava. Proprio dal titolare di questa prefettura, Magno di Narbona, pare sia stato emanato l'Editto. Il materiale per i 155 brevi capitoli delle leggi Imperiali dei tre codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, e dalleSententiae di Paolo, ma spesso al posto del loro testo originale viene usata una parafrasi volgarizzata.
Codex Euricianus 475 d.C., altra compilazione di origine Visigota, re: un' redatta sotto il Eurico, opera di giuristi romani, successore di Teodorico II, questa compilazione è ma fudestinata solo ai Goti, diritto volgare romano il suo contenuto è costituito in prevalenza da elaborato con notevole originalità e non solo da materiale giuridico germanico, come si Il Codex Euricianus, potrebbe pensare. oltre a servire come base per le successive codificazioni influì anche sul diritto delle stirpi franche, burgunde, alemanne e bavare visigote, svolgendo una importante funzione di mediatore tra il diritto volgare romano e il mondo germanico del primo Medioevo.
Lex Romana Visigothorum 506 d.C., Breviarum Alarici. re visigoto Alarico II,: detta anche Il fece compilare epoco prima della caduta del dominio visigotico nella Francia meridionale pubblicare un codice per i
suoi sudditi romani (la legge fu un tentativo di rafforzare in extremis l'intesa con la popolazione romana e con la Chiesa cattolica che la rappresentava in vista di una futura guerra con i Franchi il cui re era cattolico). Con un lavoro affrettato e approssimativo, furono disposte l'una dopo l'altra le fonti che erano allora più familiari alle scuole e ai tribunali: il Codice Teodosiano, in forma fortemente abbreviata, accanto alle Novelle post-teodosiane, un rifacimento in soli due libri delle Istituzioni di Gaio, che si discostava in più punti dal testo originale, un estratto delle Sententiae di Paolo, alcune costituzioni prese dai codici Gregoriano ed Ermogeniano, e da ultimo un unico breve responso di Papiniano. Ad eccezione del rifacimento di Gaio, il codice è accompagnato da un'interpretatio che fornisce ora un sommario del contenuto, ora una dettagliata parafrasi del testo, e contiene anche dei richiami (che in parte siriferiscono a fonti nonInterpretatioaccolte nel codice: da ciò si può desumere che l' non fu composta direttamente daial più tardi subito dopocompilatori visigoti, ma fu estratta da un' opera privata più antica (scrittala metà del V Sec. d.C.) possibile usata Edictumche è fosse stata già per la redazione dell'Theoderici). Lex Romana VisigothorumNonostante la fosse rozza ed inadeguata come operasvolse una funzione di notevole importanza nella storia giuridica dell'legislativa, essaEuropa sudoccidentale durante il Medioevo. CodexNella Spagna visigotica costituì insieme alEuricianus basi del codice promulgato intorno alla metà del VII Sec. d.C. dal reuna delleRecesvindo, Nella Francia meridionaledestinato tanto ai Romani quanto ai Goti. essasopravvisse allo stesso dominio visigotico (si estese, anzi, al territorio dei Burgundi e alla Provenza)fu soppiantata nel XIII Sec. d.C.rimanendo in vigore per circaMezzo millennio fin quando nondalla codificazione di Giustiniano che vi si diffuse dall' Italia.Lex Romana Burgundiorum regno burgundo di: Questo codice risale probabilmente alGundobado 516 d.C.,morto nel alla base del codice fu lo stesso gruppo di opere utilizzate per laLex Romana Visigothorum (i codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, le Sententiae di Paolole fonti sono fuse in un testo unitarioe le Istituzioni di Gaio), a differenza del codice visigoto quiche si allontana dai suoi modelli e si basa spesso su Interpretationes uguali o molto vicine aIl codice burgundico èquelle che accompagnano il testo della legge romano-visigotica.fortemente impregnato di diritto volgare non aver avuto significato rilevante per lae oltre astoria giuridica del Medioevo, ci offre molto poco per la conoscenza del diritto romano anteriore.Giustiniano 527-565 d.C.:528 d.C. 13 Febbraio Giustiniano, costituzione Haec, dieci: con la nominò una commissione dimembri, tra i quali
Triboniano e Teofilo sono tutti alti funzionari dell'amministrazione centrale (professori della Scuola di Costantinopoli nonché membri del consiglio imperiale). Egli affidò loro il compito di comporre una nuova raccolta di leggi imperiali sulla base dei codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, nonché delle costituzioni promulgate successivamente; le leggi superate dovevano essere escluse, le contraddizioni eliminate e i testi ridotti al loro contenuto praticamente rilevante.
L'opera fu condotta a termine in un anno e fu pubblicata con la costituzione Summa il 16 Aprile del 529, entrando in vigore con il Codex Iustinianus del 529. Le altre leggi imperiali che non erano state incluse nella Summa furono abrogate.