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MAGISTRATURE ORDINARIE PERMANENTI:

MAGISTRATURE ORDINARIE PERMANENTI, in ordine di importanza, dalla più alla meno importante, la più importante di tutte

è ovviamente il CONSOLATO.

1) CONSOLATO: il consolato viene istituito nel 367 a.C., con una delle leggi Licinae Sestiae. I consoli sono 2, il loro potere è

collegiale, e la collegialità è pari, cioè ciascun console ha lo stesso potere dell’altro. I poteri dei consoli sono civili, militari, e

giurisdizionali. Vengono eletti dal comizio centuriato, rimangono in carica 1 anno, e hanno il potere della eponimia, cioè i loro

nomi, i nomi delle loro famiglie, danno il nome all’anno, i Romani non identificano gli anni con dei numeri, ma con i nomi dei

consoli.

I poteri dei consoli sono tanti, i consoli hanno i poteri che non hanno gli altri magistrati, cioè li individuiamo per sottrazione.

I Romani hanno configurato il potere dei consoli, collegialità pari, numero di 2, per evitare un ritorno alla monarchia, o

l’instaurazione di una tirannide. E sicuramente da questo punto di vista si tratta di una configurazione efficace, però crea

problemi, perchè avendo i due consoli esattamente gli stessi poteri, quando sono in disaccordo l’attività dell’uno paralizza

quella dell’altro, quindi o si verifica una situazione di stallo, o si verifica una situazione in cui la direzione della cosa pubblica o

della guerra è ondivaga, quindi inefficace.

Per ovviare a questo problema, che è il maggiore che insorge quando i consoli esercitano il loro potere, i Romani hanno

escogitato vari rimedi, il più utilizzato è l’esercizio a turno, quindi a turno comanda l’esercito un console, poi finisce il suo

turno, e sarà quell’altro; oppure la divisione del potere, a un console tutti gli affari civili, all’altro tutte le questioni militari; i

consoli non potevano decidere la guerra però erano i comandanti a capo dell’esercito.

Più o meno in questo modo il problema è stato risolto.

Quando non si ricorreva alla divisione dei compiti, o all’esercizio al turno, i consoli avevano l’obbligo di esercitare il potere

insieme, e infatti anche quando proponevano leggi alle assemblee, le leggi votate che entravano a far parte dell’ordinamento

giuridico, portavano come nome quelli dei due consoli (come Licinae Sestiae, o Valeriae Oratiae).

C’è un’unica attività che non possono compiere insieme, ed è la scelta del dittatore. Il dittatore non viene eletto, ma viene

scelto da console, dal console, uno soltanto.

Ancora una volta per evitare che se i consoli non fossero stati d’accordo sulla scelta del dittatore, si sarebbe paralizzata

l’azione politica, e siccome il dittatore viene scelto nelle situazioni di massima gravità per Roma, non c’è tempo da perdere.

Qualora uno dei due consoli muoia durante l’anno di carica, è necessario eleggerne un altro.

Nell’età repubblicana, l’unico, con autorizzazione del Senato, ad essere rimasto console senza collega, è stato Mario, ma

perchè Mario era la longa manus del Senato, e quindi il Senato non voleva che qualcuno potesse intralciarlo.

2) PRETURA: in ordine di importanza dopo il consolato, poco meno importante, viene la PRETURA: i consoli hanno compiti di

volontaria giurisdizione, ossia hanno compiti civili, militari, e giurisdizionali; i pretori invece hanno compiti solo giurisdizionali,

cioè sono i magistrati che istruiscono le cause civili, non penali o criminali.

I pretori sono due, ma non stanno in collegialità fra di loro, cioè a differenza dei consoli non hanno gli stessi poteri e le stesse

competenze, sempre di processi si tratta, ma di processi molto diversi: il PRETORE URBANO, che è stato istituito, che è stato

istituito nel 367 a.C., uno dei due magistrati che premiano i patrizi della perdita di un posto di console; e il PRETORE

PEREGRINO, che viene istituito nel 242 a.C..

Perchè viene istituito il pretore urbano lo sappiamo, lo vogliono i patrizi che hanno perso uno dei due posti di console; il

pretore peregrino viene istituito perchè nel 242 a.C. sta per concludersi, si concluderà nel 241 a.C., la seconda guerra punica,

Roma contro Cartagine. Roma ne combatte tre, questa è la più importante, quella che cambia totalmente l’assetto geopolitico

del Mediterraneo e costituzionale di Roma. Roma diventa la città egemone del Mediterraneo, il centro dei traffici di tutto il

Mediterraneo, quindi ha bisogno di un magistrato che istruisca le controversie cui partecipano anche gli stranieri. E infatti il

pretore urbano si occupa solo di controversie fra cittadini; il pretore peregrino si occupa di controversie tra Romani e stranieri,

e anche stranieri fra di loro purchè si trovino dentro il territorio di Roma.

Anche i pretori sono eletti dai comizi centuriati, rimangono in carica 1 anno, quindi tutti i processi a Roma dovevano

concludersi entro 1 anno, entro l’anno di carica del pretore.

Naturalmente non c’è collegialità, perchè hanno competenze diverse, e non hanno i poteri dell’eponimia.

Cosa vuol dire istruire la causa? Il processo romano era bifasico, bifasico vuol dire che c’era la fase in iure, e quella apud

iudicem. Davanti al pretore si svolgeva la fase in iure, non perchè apud iudicem non si fosse in tribunale, ma perchè cambia il

protagonista, nella fase in iure il protagonista era il pretore, nella fase apud iudicem era il giudice, ma sempre in tribunale

siamo, le basiliche, basilica prima sede dell’esercizio della giurisdizione del pretore a Roma.

Qual è il compito del pretore? Ogni anno il pretore emana un editto, nell’editto dichiara a quali situazioni concederà protezione

giuridica, queste e solo queste.

Chi ha diritto ad essere tutelato in base alle norme dell’esito si rivolge al pretore, e chiede che sia istruita la causa.

Cosa significa tecnicamente istruire la causa? Le parti, nelle forme previste dalla legge, dichiarano davanti al pretore le loro

ragioni, fino a giungere a quella che noi chiamiamo litiscontestatio, il pretore valuta la situazione, e con una propria pronuncia,

che si chiama formula, riassume la questione sottopostagli, e nella rigida cornica di quella formula, le parti sono rinviate al

giudice.

Il pretore non emana la sentenza, lui infatti istruisce la causa, il pretore ha il potere della iurisdictio, dice qual è il diritto che può

essere usato. In astratto tutelo dal furto, in concreto, in questa causa è la situazione di tutela per il furto.

Con la formula del pretore le parti vanno dal giudice, il giudice viene scelto a Roma dalle parti, c’è un elenco, ciascuna parte

sceglie dei nomi, l’altra può ricusarli oppure no, finchè si arriva al giudice.

Le parti vanno dal giudice, il giudice ascolta le testimonianze, assume le prove, e poi emana la sentenza. Tutto entro l’anno di

carica del pretore, il processo comincia col pretore, e deve finire prima che il pretore se ne vada; nuovo pretore, nuovo editto,

sostanzialmente rimanevano però invariati.

3) QUESTURA: scendiamo ancora, la QUESTURA: i QUESTORI esistono fin dall’epoca monarchica.

Quarere significa “chiedere svolgendo indagini” (questura ai giorni nostri, ed esisteva un tribunale chiamato pretura fino a poco

tempo fa): in epoca monarchica questi questori erano ausiliari del re, solo nel processo criminale, cioè svolgevano le indagini e

poi il re emanava la sentenza.

Per la loro vicinanza con il re, erano praticamente gli unici ausiliari del re, in epoca repubblicana li si è conservati come ausiliari

del potere, ma le loro funzioni sono state modificate: cioè i questori diventano magistrati che si occupano di amministrare il

denaro per il benessere della città, e sono i QUESTORI CITTADINI, monumentalizzarla, riparare i guasti a Roma; poi ci sono i

questori che si occupano dell’esercito, ossia i QUESTORI DELL’ESERCITO, cioè quelli che finanziano le operazioni belliche.

Ovviamente chi decide il senato, loro sono gli esecutori; e i questori, quando Roma ha una propria flotta, questa parte

dell’esercito costituita dalle navi, che si chiamano QUESTORI CLASSICI, da classis, la formazione, anche nelle navi

dell’esercito romano.

QUESTORI URBANI, QUESTORI DELL’ESERCITO, QUESTORI CLASSICI: in numero variabile, arrivano fino ad una trentina di

questori.

Siccome sono meno importanti dei consoli e dei pretori, non li elegge il comizio centuriato, ma li elegge il comizio tributo.

Sempre durano in carica 1 anno.

4) EDILITA’ CURULE: ci sono altri magistrati ordinari, ed è quello della EDILITA’ CURULE, cioè EDILI, dal nome dei magistrati

della plebe, ma con potestas ed imperium, quindi del popolo romano, per questo CURULI.

Gli edili curuli hanno un triplice compito: la cura dei mercati, si chiama la cura dell’annona (in italiano annona identifica

l’approvigionamento alimentare), cura dei mercati significa due cose: regolare fisicamente il commercio, ma anche regolarlo

giuridicamente. Infatti anche loro emanano un editto, un editto curule, e anche loro istruiscono controversie, però che abbiano

a che fare solo coi mercati.

La loro competenza maggiore riguarda la compravendita di schiavi, quindi anche loro hanno la iurisdictio, come il pretore, il

potere di dicere ius, che si sostanza dell’emanazione dell’editto. E questa è la cura annonae, il potere di sovrintendere i

mercati.

Poi c’è una cura della città, cura urbis, e qui le loro competenze entrano un po’ in conflitto con quelle dei questori e dei

consoli, tutti questi magistrati devono occuparsi di tenere Roma pulita, ordinata, e sicura.

I questori, prima che venisse istituito il corpo i vigili del fuoco, lo faranno solo con l’età di Augusto, e saranno tutti ex schiavi,

perchè rischiavano la vita, non volevano sprecare vite dei cittadini liberi, ad esempio prima che venissero istituiti i vigili del

fuoco, svolgevano l’attività dei vigili del fuoco.

Infine, ma non è la meno importante, anzi, la cura dei giochi, sacri e pubblici, la cura ludorum: che cos’è la cura dei giochi sacri

e pubblici? Occuparsi di tutte le manifestazioni in onore degli dei, ad eccezione di Apollo, e perchè sia una eccezione non lo

sappiamo. E’ un compito molto importante, perchè organizzando grandi manifestazioni, con distribuzioni gratuite di tessere

del circo, di beni alimentari, chi poi si sarebbe candidato alle magistrature maggiori, otteneva consenso.

Rivestire l’edilità curule era un trampolino di lancio per il consolato e la pretura. Mi guadagno consenso blandendo il popolo,

panem et circenses, per questo è così importante questa funzione, ovviamente pagando tutto di tasca propria.

A Roma le magistrature si chiamano “honores”, vuol dire che non viene pagato nessuno che rivesta un incar

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A.A. 2021-2022
7 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

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