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CONDIZIONATA
Il legislatore a volte sottopone la possibilità di adire il giudice al compimento di una determinata attività. In questo caso dobbiamo fare delle distinzioni: Negli anni addietro si era posto il problema riguardo alla tutela davanti alle Commissioni tributarie; c'era il cd. Principio del "solvere rent": cioè, il contribuente che voleva opporsi al pagamento di una determinata tassa, doveva prima pagarla e poi poteva fare opposizione. E' intervenuta allora la Corte Cost. e ha stabilito che non si può sottoporre l'adire il giudice al pagamento, e quindi l'ufficio andrà avanti nella sua riscossione delle imposte regolarmente, e il soggetto debitore o presunto tale potrà dall'altra parte fare opposizione. L'ufficio non può, per il solo fatto che il soggetto vuole fare opposizione, pretendere il pagamento, perché sarebbe un modo privilegiato per ottenere tale pagamento (perché non).Dovrebbe seguire l'iter normale di tutti i creditori, ma immediatamente pretendere il pagamento perché il soggetto vuole fare opposizione). È chiaro poi che il soggetto quando propone opposizione chiede immediatamente la sospensione della cartella esattoriale, in modo tale che il soggetto non dovrà pagare – per i 10, 11, 15 mesi – quella somma perché il ricorso sembrerebbe fondato.
Una sentenza recentissima della C. Cost. che riguarda questo problema è del 8 Aprile 2004. Il problema si è posto in maniera quasi identica per le multe automobilistiche. Poiché per le multe automobilistiche si fa opposizione davanti al Giudice di Pace, e poiché questi ultimi hanno migliaia e migliaia di queste multe, il legislatore per limitare tale fenomeno ha stabilito ad un certo punto il pagamento di una cauzione; cioè per fare opposizione bisogna prima pagare una cauzione. La C. Cost. è intervenuta e ha tenuto ferma la sua Giurisprudenza.
Cioè, ha affermato che il legislatore non può sottoporre la giurisdizione a questo condizionamento del pagamento. Inoltre, ci sono ricorsi giurisdizionali e ricorsi amministrativi e la giurisprudenza della C. Cost. ritiene che non può essere sottoposto all'esperimento del ricorso amministrativo il ricorso giurisdizionale, quindi il soggetto può proporre indistintamente o quello amministrativo e quello giurisdizionale. Questa è un'altra ipotesi di Giurisdizione Condizionata. Però, secondo la giurisprudenza, la Giurisdizione Condizionata è ammissibile nei casi in cui il condizionamento serve ad una risoluzione migliore e più snella delle controversie. Nel diritto del lavoro, dove il processo è diverso, si deve esperire il TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE; quindi prima di iniziare la causa si deve tentare la conciliazione. E anche questa è un caso di Giurisdizione condizionata, in quanto si condiziona laPossibilità di proporre ricorso al giudice, al tentativo di conciliazione (anche se poi fallisce quasi sempre). Cmq si ritiene che questo tentativo sia costituzionale, perché se le parti si conciliano si evita la causa, e quindi si snellisce tutta l'attività del giudice. Così come nelle cause previdenziali c'è un procedimento amministrativo che deve essere fatto prima di iniziare la causa.
Il 1° comma dell'art.24 a grandi linee, riguarda chi agisce, chi propone la domanda, cioè l'attore.
2° comma: "la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento".
Il 2° comma, invece, riguarda chi si difende, cioè il convenuto. Espletando così il DIRITTO DI DIFESA.
Chi viene chiamato deve avere sempre la possibilità di potersi difendersi. Diritto di difesa significa anche che il soggetto deve avere il tempo di difendersi. Ad esempio, quando l'attore che stila l'atto lo.
notifica al convenuto, cioè porta il convenuto a conoscenza di questo atto, il convenuto deve avere almeno 60 giorni liberi per costituirsi in giudizio. Questo perché il diritto di difesa deve essere reale, effettivo; deve dare al convenuto la possibilità di andare da avvocato, e questi deve potersi studiare la controversia, chiedere i documenti al cliente per poi redigere il suo atto e costituirsi. Quindi, il diritto di difesa deve mettere il soggetto chiamato nella condizione di difendersi. A volte diritto di azione e diritto di difesa si devono contemperare perché si trovano in contrasto. Si pensi ad esempio al caso in cui si chiede un Provvedimento cautelare. Si tratta di provvedimenti che vengono emessi prima della sentenza finale; per tutelare in via cautelare una determinata posizione giuridica, perché attendere la sentenza finale sarebbe a volte deleterio, in quanto essa arriverebbe quando non ci sarebbe più bisogno della tutela (es.: tutela delLa tutela cautelare è anche quella che riguarda il sequestro conservativo, che è il sequestro che la parte chiede quando ha il timore che il suo debitore alieni i suoi beni, così quando ottiene la sentenza non ha nessun bene su cui soddisfarsi. Anche questo è un provvedimento cautelare. Siccome questi provvedimenti cautelari non garantiscono a pieno il diritto di difesa, diritto costituzionalmente garantito, si è dibattuto più volte sulla loro costituzionalità o incostituzionalità.
Alla fine la giurisprudenza ha
ritenuto che la tutela in via cautelare è un principio costituzionalmente garantito, perché il processo non deve mai andare contro la persona che ha ragione. Dobbiamo puntualizzare una cosa a proposito del Diritto di azione. "Diritto di azione" vuol dire che possiamo tutelare i nostri diritti, ma non che possiamo tutelarli ad ogni costo facendoli valere come e quando vogliamo (ad es. il soggetto che ha un diritto di proprietà può farlo valere se qualcuno lo ha contestato, cioè deve avere un interesse in astratto ha la tutela del diritto di proprietà, ma in concreto deve avere un interesse a questa tutela. Per cui in astratto può far valere il diritto quando vuole ma se perde la causa paga le spese, perché la possibilità di averla gratis è così solo se il soggetto vince la causa, perché ha ragione). Quindi bisogna sempre vedere questo contemporaneamente tra azioni e difesa. Il diritto di difesa.Può essere individuato anche come: DIRITTO AL CONTRADDITTORIO. Anche la tutela cautelare avviene in contraddittorio, tranne nei casi molto speciali in cui la tutela deve essere imminente; ma anche là il soggetto contro cui si chiede il provvedimento deve essere chiamato, quindi anche là c'è il contraddittorio.
Il contraddittorio serve al soggetto che deve avere la possibilità di potersi difendersi, ma serve anche all'ordinamento perché il processo tende a raggiungere alla verità, e alla nostra conoscenza attuale, il mezzo più adeguato per il raggiungimento della verità è appunto il contraddittorio.
Con il contraddittorio, a un potere dell'attore deve corrispondere un altro del convenuto e viceversa. Il giudice è, per così dire, "l'arbitro" del processo, colui che ascolta ciò che le parti dicono, e non può avere il potere di dire ciò che deve essere provato.
Perché così facendo darebbe ragione all'una o all'altra parte. Però ci sono dei casi in cui ciò può accadere, cioè in cui il giudice ha dei poteri dispositivi, e quando ha tali poteri soprattutto nel caso in cui c'è la possibilità di rilevare d'ufficio alcune questioni (ad es. la nullità dei contratti è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado) allora in questi casi l'ordinamento prevede che il giudice non dovrebbe fare sentenza "sorpresa", ma dovrebbe leggere le carte e invitare le parti al contraddittorio. E l'art. 183, 3° comma prevede proprio questo.
3° comma, art. 24 Cost. La difesa dei non abbienti. Il nostro ordinamento vuole che tutti i diritti di tutti i soggetti siano tutelati, anche se tali soggetti non possono permettersi l'avvocato. C'è da dire che nel nostro ordinamento per adire il giudice c'è sempre bisogno di un avvocato.
( tranne in casirarissimi) e l'avvocato va pagato, quindi questo 3° comma si preoccupa dei non abbienti i quali devono cmqavere una tutela dei loro diritti. Questa norma non ha un grande successo nel nostro ordinamento. C'è peròuna norma del 1923, che ancora si applica, per cui un soggetto che ha un reddito molto basso fa unadomanda alla Commissione (formata dai giudici, pubblici ministeri e avvocati) e chiede il cd. Gratuitopatrocinio.La commissione poi discrezionalmente dovrà decidere. Riguardo al Diritto del Lavoro poi, il rito introdottonel '73, c'è una norma anch'essa del '73, per il gratuito patrocinio in tema di tutela del lavoratore. Qui èprevisto un reddito massimo di 2 milioni, quindi con una cifra così bassa nessuno riesce ad ottenere questogratuito patrocinio.
ART. 101 COST."La giustizia è amministrata in nome del popolo . I giudici sono soggetti soltanto alla legge".
Sentenze c'è scritto: "In nome del popolo italiano". Questo vuol dire che è garantito anche nel sistema della giustizia il principio della sovranità popolare. Molto importante è poi la soggezione del giudice soltanto alla legge. Questa sottoposizione del giudice soltanto alla legge implica che nel nostro ordinamento i giudici non sono sottoposti tra loro, essi sono tutti sullo stesso piano. Quindi non c'è un rodine burocratico nell'ambito della magistratura, ma i giudici si distinguono, cioè acquistano gradi solo in base agli anni di carriera che hanno; inoltre i giudici non sono sottoposti a quello che dicono altri giudici. Cioè nel nostro ordinamento non c'è il precedente vincolante. Nel nostro ordinamento c'è una giudice unico in tutta Italia, La Corte di Cassazione, che è giudice di Legittimità e non di Merito (cioè decide sulla giusta applicazione del Principio di.
diritto alla fattispecie e non sa chi ha ragione o chi ha torto) che dà l'indirizzo giurisprudenziale, non fa la legge. Quindi un giudice può dissentire da ciò che dice l'Alta Corte di Cassazione, l'importante è c