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PARTE OTTAVA
SUCCESSIONI La successione determina il
1. Nozione, fondamento e oggetto del diritto ereditario.
subingresso di un soggetto (successore o avente causa) ad un altro soggetto (autore o dante
causa) nella titolarità di una o più situazioni giuridiche attive o passive, o di fatto.
La successione è necessariamente a titolo universale, dove sono trasferite la
mortis causa
totalità delle situazioni attive o passive.
La successione è a titolo particolare, dove sono trasmesse singole situazioni (es:
inter vivos,
cessione del contratto).
Il fondamento della successione è quello di impedire che un patrimonio resti privo di titolare:
infatti, il subingresso del successore fino alla morte de cuius, perché se così non fosse,
retroagisce
i beni diventerebbero una res nullius e quindi proprietà dello Stato.
La legge in materia di successione:
tutela la famiglia
• se l'autore non ha stilato il testamento, l'eredità si presume destinata alla famiglia in senso
lato (parenti entro il 6° grado);
• se ha fatto il testamento, la famiglia in senso stretto (coniuge, discendenti e ascendenti) ha,
comunque, diritto ad una parte del patrimonio, anche contro la volontà dell'autore.
Se mancano i soggetti legittimati alla successione, lo Stato può succedere all'autore; comunque,
di regola, lo Stato effettua prelievi fiscali sull'eredità.
delle successioni mortis causa sono le
Oggetto situazioni a contenuto patrimoniale:
sono gli atti precontrattuali irrevocabili (es: proposta irrevocabile) e gli atti posti in
trasmissibili
essere dall'imprenditore nell'esercizio dell'impresa.
Sono non trasmissibili i tra cui: i diritti della
diritti legati all'identità della persona del titolare,
personalità; il diritto morale d'autore; i diritti reali di godimento connessi alla vita del titolare
(usufrutto, e l'assegno di mantenimento; la rendita vitalizia; i rapporti intuitu
uso abitazione);
personae (appalto, mandato, procura). La fonte
2. Successione per testamento e per legge, a titolo universale e a titolo particolare.
della successione mortis causa è necessariamente la o il
legge testamento.
Le situazioni trasmissibili non disciplinate da nessun testamento sono regolate da norme
aventi che determinano la successione a titolo universale del coniuge e dei
funzione suppletiva,
parenti, o dello Stato.
Il testamento è l'unico atto con cui si dispone dei propri beni dopo la morte: può comprendere
disposizioni di successione universale o particolare o a contenuto non patrimoniale.
Le disposizioni a titolo particolare determinano la successione di una o più determinate
e colui che succede è qualificato questi diviene titolare mortis causa
situazioni patrimoniali legatario:
di una situazione già facente capo al de cuius, o a lui riconducibile, ma senza succedergli nell'asse
ereditario.
Le disposizioni a titolo universale determinano la successione della totalità delle situazioni
che hanno ad oggetto l'asse ereditario o una quota di esso (erede ex certis rebus) e colui che
succede è qualificato erede. 62
Tale disposizione si estende a rapporti facenti capo al defunto ancor prima che questi non ne fosse
a conoscenza; l'erede inoltre risponde per i debiti e i pesi ereditari.
illimitatamente
Il legislatore ha disciplinato il divieto dei patti successori; infatti,
4. Divieto dei patti successori.
è vietato il patto successorio istitutivo, ossia l'accordo tra l'ereditando (colui che è titolare dei beni)
e il futuro chiamato all'eredità con cui il primo si obbliga a chiamare l'altro, perché tale patto contrasta
con l'assoluta libertà testamentaria. Sono NULLI:
1. il con cui il disponente (de cuius) trasferisce ad un terzo l'eredità che non ha
patto dispositivo,
ancora conseguito, essendo ancora in vita il de cuius;
2. il che ha ad oggetto la rinunzia dei diritti derivanti da successione non
negozio rinunziativo,
ancora aperta;
3. la perché rappresenta un patto successorio istitutivo; sono valide,
donatio mortis causa,
invece, le donazioni dove la morte del donante è (donatio cum moriar) o
termine iniziale
(donatio si premoriar);
condizione sospensiva
4. il con cui il mandante, a mezzo del mandatario, effettua un'attribuzione
mandato mortis causa,
d'eredità allo stesso mandatario o a terzi;
5. il con cui il mandante conferisce al mandatario l'incarico di trasmettere
mandato post mortem,
ad altri, dopo la morte del mandante, i beni di quest'ultimo.
È valido solo il mandato post mortem exequendum, con cui il mandatario si obbliga nei confronti
del de cuius a ritrasferire, dopo la morte del mandante, il bene che gli è stato trasferito prima della
morte dell'autore-mandante.
Valida è la vendita dei beni dell'ereditando effettuata dal designato all'eredità, considerata una
vendita di cosa altrui, anche se l’efficacia traslativa è sospesa fino alla morte del de cuius.
La morte è la cessazione irreversibile di tutte
5. Apertura della successione ed eredità giacente.
le funzioni dell'encefalo; è l'evento giuridico che determina l'apertura della successione nel
momento stesso in cui si verifica e nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto.
Il procedimento successorio inizia con la morte del de cuius e determina l'acquisto o
dell'eredità o del legato: è composto da 3 fasi: e
vocazione, delazione acquisto.
Nella s. a titolo le in quella a titolo non coincidono
particolare 3 fasi coincidono; universale
temporalmente e quindi sono più facilmente identificabili: all’apertura della successione si ha
necessariamente la vacanza o la giacenza dell'eredità.
La vacanza dell’eredità si caratterizza per l'incertezza sull'acquisto a favore del chiamato, o perché
questi non ha ancora accettato, o perché la vocazione è condizionata, indiretta o differita.
Nella prima ipotesi l’incertezza può cessare con l'actio con la quale chiunque
interrogatoria,
abbia interesse può chiedere al giudice la fissazione di un termine entro il quale il chiamato deve
dichiarare se accetta l'eredità.
Se il chiamato ha il anche di un solo bene ereditario è considerato e
possesso erede puro
ma dovrà redigere l'inventario entro tre mesi dall'apertura della successione e nei 40
semplice,
giorni successivi al suo compimento dovrà dichiarare di accettare con beneficio d'inventario.
Se viene nominato un curatore dell'eredità giacente,
non possiede nessun bene ereditario,
il quale prima provvede alla redazione dell'inventario e poi cura il patrimonio con scopo conservativo:
se l'eredità il curatore l'attività e rende il conto dell'amministrazione;
viene accettata, interrompe
- se i soggetti successibili mancano o non accettano l'eredità, subentra lo Stato quale erede
- e e l'acquisto si opera di diritto senza bisogno di accettazione.
residuale necessario 63
La vocazione (il titolo in base a cui si succede) è la chiamata
6. Vocazione, delazione e acquisto.
all'eredità del/i successore/i effettuata con il o, in mancanza, con la se l'autore ha
testamento legge:
redatto il testamento, il successore è già designato anche prima dell'apertura della successione; se
non è stato stilato il testamento, la designazione dei successori avviene per legge.
1) La si verifica con essa nasce in
vocazione nel momento dell'apertura della successione:
capo al designato il diritto alla successione.
Controversa è l'ammissibilità della con cui il testatore esclude dalla
clausola di diseredazione,
successione un erede legittimo: è ammissibile però la clausola di diseredazione (es:
implicita
istituisco mio nipote Tizio come mio erede solo se conseguirà la laurea – c. sospensiva potestativa).
I vocati si distinguono in chiamato di ossia chiamato di che ha
grado poziore, 1° grado
diritto concreto ed immediato all'acquisto del diritto successorio e chiamato di grado ulteriore.
2) La è l'attribuzione al primo vocato del diritto alla successione e ha ad oggetto
delazione
l'eredità (titolo universale) o il (titolo particolare).
legato
Nella maggior parte dei casi delazione e vocazione coincidono nel momento dell'apertura della
nella persona del primo chiamato; in alcuni casi però non coincidono e si può avere:
successione
delazione condizionale, quando l’istituzione del chiamato all'eredità è sottoposta a condizione
- sospensiva (es: istituzione del nascituro);
delazione successiva, quando è consequenziale ad una delazione immediata (è il fenomeno
- che si ha nella sostituzione fedecommissaria);
delazione indiretta, quando si succede per rappresentazione del delato che non vuole
ex lege
- o non può accettare.
3) L’ultima fase è l'acquisto da parte del successore: l'efficacia o
dell'eredità retroattiva
dell'acquisto fa subentrare il successore al defunto senza che la morte di questi determini
istantanea
la mancanza del titolare dei beni. La capacità di succedere (che prescinde dalla capacità
7. Capacità di succedere e indegnità.
d’agire) può essere attribuita a chi all'apertura della successione sia già nato vivo, a chi sia soltanto
concepito o ritenuto tale e anche al nascituro non concepito purché figlio di persona viva al momento
dell'apertura della successione.
La e la determina incapacità a succedere
commorienza scomparsa del chiamato all'eredità
in quanto è impossibile fornire la prova della sopravvivenza del successore al de cuius.
Le possono succedere sia per testamento che per legge; le
persone fisiche persone giuridiche
invece possono essere chiamate soltanto per testamento e la loro accettazione deve avvenire
necessariamente con beneficio di inventario.
Per gli l'accettazione è subordinata al
enti non riconosciuti, riconoscimento della personalità
che deve avvenire entro 1 anno dall'apertura della successione, pena la decadenza del
giuridica,
diritto. determina l'esclusione e può essere decisa con
L'indegnità dalla successione sentenza
contro chi abbia tenuto volontariamente comportamenti
costitutiva contro la persona del de cuius,
contro il suo contro contro il o contro la
patrimonio, i suoi congiunti, testamento libertà
L'