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La successione testamentaria

L'ordinamento riconosce la possibilità di regolare la successione autonomamente tramite testamento (Art.587 CC), detto atto di ultima volontà, poiché realizza la funzione per il tempo in cui il suo autore avrà cessato di vivere e la sua efficacia è differita all'apertura della successione testamentaria. La funzione è di indirizzare la vocazione dei diritti ereditari. Il motivo è di assicurare a dati soggetti la titolarità dei diritti sui beni, che rimarranno alla morte del testatore, ed è intuitivo che essa favorisca dati soggetti a scapito di altri; carattere di liberalità. Il testatore può servirsene anche per dichiarazioni di volontà/scienza che potrebbe rendere altrimenti, o per la realizzazione d'interessi d'indole non patrimoniale. Il testamento valorizza la personalità umana (Art. 2 Cost); è istituto socialmente rilevante.

L'unico atto capace di incidere sui rapporti giuridici dopo la morte. L'ordinamento riconosce anche autonomia testamentaria. L'autonomia del testatore sfugge a verifiche interne alla società delle intenzioni e dello scopo. Il testamento è un negozio giuridico tipico, diretto alla sistemazione degli interessi post-mortem: determina la sorte dei rapporti patrimoniali e la realizzazione di tre assi sguarniti della patrimonialità. La volontà si rende manifesta attraverso la traduzione della realtà degli affetti, delle emozioni, degli ideali, delle convinzioni. L'erede deve anche porsi l'interrogativo sulla reazione alla possibile inadempienza delle disposizioni. Eredi e legatari sentono l'esigenza di rispetto della volontà mortis causa; la previdenza del testatore può spingersi all'elezione di strumenti che assicurino l'esatta esecuzione voluta: l'esecutore testamentario. Il testamento è auto.

regolamento di privati interessi, giuridicamente rilevante. La tipicità, la personalità, l'unipersonalità, la revocabilità, lui l'ha tradita e la non recettività sono i caratteri essenziali del testamento che è inoltre negozio formale e tipico. Non è caratteristico iniziale del testamento la liberalità. Può accadere che il testatore disponga un Modus, che finisca per assorbire l'intero vantaggio derivante dalla disposizione. Nei casi in cui scemi il vantaggio liberale, Il testamento non si snatura e permane atto a causa di morte. Il testamento è atto strettamente personale; la volontà va manifestata esclusivamente e direttamente dal testatore, l'atto non può essere compiuto tramite rappresentanza. È unipersonale ossia può racchiudere la volontà di un solo testatore. Il divieto del testamento congiuntivo ti spiega nel senso che la norma protegge la spontaneità dellavolontà e la libertà della facoltà di revoca. È atto illimitatamente revocabile ed unilaterale; non è recettizio. È negozio formale, produce effetti solo se la volontà sia stata manifestata con una delle forme prescritte dall'ordinamento. È negozio giuridico in quanto è atto, documento, supporto materiale che reca traccia dell'atto. La volontà deve essere contenuta in un documento. L'essenzialità della scrittura e l'importanza riconnessa al documento consentono di negare validità al testamento per relationem. Il testamento, tuttavia, rimane valido ove faccia riferimento a uno scritto, dal quale desumere un semplice dato di fatto: la relatio formale è consentita. La capacità di testare è l'idoneità di una persona a stabilire col testamento la sistemazione dei propri interessi post-mortem. Sono incapace di testare, l'elencazione è tassativa, iminori d'età e gli interdetti per infermità di mente. Sono capaci di testare il beneficiario dell'amministrazione di sostegno e l'inabilitato. L'emancipato è incapace per ragioni d'età. Sono incapaci di testare i soggetti che si provi che fossero per qualsiasi causa, anche transitoria, incapaci di intendere e volere nel momento in cui fecero testamento. Il testamento redatto da un incapace di testare è annullabile. La legge indica i casi in cui la designazione del chiamato all'eredità non può produrre effetti e individua, a tutela della libertà testamentaria, i soggetti privi di capacità di ricevere per testamento (testamenti factio passiva). Sono nulle le disposizioni a favore del notaio che abbia ricevuto il testamento pubblico (Art. 597 CC). La nullità è prevista anche riguardo alla disposizione dettata a vantaggio di una persona interposta (Art. 599 CC). La volontà

La disposizione testamentaria deve essere interpretata per attribuire significato al testo. Il criterio è letterale e funzionale; il primo impone di dare alle parole usate il significato primario e tecnico secondo la loro connessione e attribuendo a ciascuna il significato risultante dal complesso dell'atto; il secondo impone di verificare se il risultato letterale debba essere confermato o modificato. L'attività interpretativa mira a comprendere la precisa volontà del testatore affinché sia esattamente eseguita. Il codice civile non predispone in materia di testamento uno specifico sistema di norme di interpretazione. Ove persista un considerevole dubbio è preferibile considerare improduttiva di effetti la disposizione, lasciando spazio alla successione legittima. L'interpretazione del testamento mira all'accertamento della volontà del testatore, oltre alla mera dichiarazione. Occorre aver riguardo alla sua genuina e intima volontà.

preminente sul significato letterale delle parole impiegate. Tale attività importa anche il richiamo alle sue vedute personali, ai comportamenti tenuti, ove capaci, di rivelare il suo modo di vedere altresì riguardo la materia testamentaria. È consentito l'esperimento di ogni mezzo di prova. Si può tener conto dell'età, della cultura, della sensibilità, delle consuetudini di rapporti, dell'ambiente di vita e della situazione familiare del testatore. Irrilevante è il modo in cui il testamento sia inteso dai tuoi beneficiari. Va esclusa tendenzialmente la possibilità di integrazione della volontà con strumenti esterni alla scheda. È importante la sostanza della disposizione, ossia che comprenda l'universalità o una quota dei beni del testatore, e non già la formula lessicale impiegata. Non rilevano le espressioni impiegate: attraverso l'interpretazione si può aggiungere la

La ricostruzione della volontà del testatore. La designazione dei chiamati oggi giace alla regola secondo la quale devono essere determinati, o facilmente determinabili, l'erede e il legatario. La designazione sarà efficace ove sia determinabile con un fatto certo nella sua storicità. Con l'interpretazione si deve raggiungere la certezza sul designato, altrimenti la disposizione è nulla. L'art 630CC fa salve le disposizioni a favore dei poveri e altre simili, intendendole come dettate a favore dei popoli del luogo in cui il testatore aveva domicilio al tempo della morte. La devoluzione è ora in favore del Comune. La norma favorisce il sentimento religioso del testatore considerando non necessaria l'indicazione dell'adempiente; in mancanza l'onere graverà sull'erede legittimo. Il testatore può designare un esecutore della disposizione pro anima. Eredi e legatari designati sono i soggetti indicati nel

testamento

Disposizioni testamentarie

Tramite testamento un soggetto vuole un certo assetto dei diritti sui beni, che con la sua morte passano ad altri. Il suo autore può anche manifestare la volontà concernente interessi privi di patrimonialità, ad esempio quelli di tipo familiare. L'art. 587 CC fonde la natura negoziale del testamento come atto rivolto alla disciplina di una pluralità di interessi patrimoniali e no, la cui rilevanza è post mortem. La designazione di beneficiari può consistere sia nella sola istituzione di erede sia nella designazione di eredi e legatari sia nella semplice designazione di legatari. Possono non emergere dalla scheda i motivi che abbiano spinto il testatore a dettare una data disposizione; l'ordinamento viene qui in corso con gli accidentalia negotii. Al testatore è consentito di contemplare disposizioni sanzionatorie per stimolare i successori all'esecuzione della sua volontà. Può

Dove il testatore abbia risposto che l'erede o il legatario non debba compiere un certo atto. Il testatore può dettare anche disposizioni non patrimoniali, che hanno efficacia anche se manchino disposizioni patrimoniali (Art. 587 CC). Si ricordano: riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio (Art. 254 CC); designazione dell'esecutore testamentario (Artt. 700 ss. CC); disposizioni su cremazione e dispersione ceneri, e su funerali e luogo di sepoltura. Ius eligendi sepulchrum -> diritto della personalità di decidere sulla propria sepoltura. Elementi accidentali Gli accidentalia negotii, apponibili al testamento ex artt. 633 CC, sono: condizione, termine, modo/onere. Conferiscono valore giuridico ai motivi individuali, che penetrano nel negozio e che altrimenti rimarrebbero di regola irrilevanti. Il carattere sospensivo/risolutivo dipende dalla volontà del testatore; nei casi dubbi si ha interpretazione. Sino a quando non si sia verificato l'evento.

dedotto in condizione, se ne ha pendenza. La condizione può essere potestativa; causale, se l'istituzione sia subordinata al verificarsi di un evento indipendente dalla volontà dell'istituto; mista. L'ordinamento riprova condizione illecite e impossibili. Il favor testamenti, connesso all'esigenza di salv

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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe0110 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Spoto Giuseppe.