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A) lo Stato B) la collettività intesa come gruppo C) e i singoli
individui.
Su questa base dovrebbe avvenire la circolazione del consenso che parte dal basso
attraverso l'esigenza di tutela e i bisogni di tutela che vengono veicolati dai singoli
individui e che poi vengono veicolati nella collettività, e poi quando questa raggiunge
una certa parte di consenso lo Stato lo raccoglie e lo formalizza.
La realtà è diversa, perché il consenso è un concetto sociologico non abbastanza”
liquido” nel senso che ha due caratteristiche in questo senso:
1) non è facilmente controllabile
2) può essere manipolabile.
L'unica controllabilità realmente controllabile riguarda i PRODROMI DELLE SCELTE cioè
sostanzialmente la scelta dei legislatori (le elezioni dove il consenso elettivo è un dato
controllabile) ma non ci dice nulla dei contenuti che invece interessano al penalista.
Nella realtà, le singole opzioni che riguardano il problema penale non sono mai
esplicitate(anche in tv,non vengono illustrati punti di politica criminale al limite ci sono
slogan come “ lotta alla mafia, lotta alla
Corruzione, occorre combattere il terrorismo negli stadi”) ma i bisogni di tutela
emergono di volta in volta,e nel momento in cui si manifestano in modo prepotente
possono essere espressione di un consenso che si sta formando verso opzioni che
vengono richieste dal legislatore .
Ma a questo punto, dopo le elezioni, il consenso non è più verificabile e altamente
manipolabile.(In che misura un consenso sull'opzione penale si materializza, posto che
non è controllabile in itinere, dato che non è possibile un referendum in termini
penalistici? Da chi è manipolabile, e attraverso cosa?)
Il fondamentale meccanismo di manipolazione di consenso sulla materia penalistica lo
realizzano i MEDIA, prevalentemente i mezzi audio televisivi, e in modo ridotto i media
scritti.
I principali attori che hanno interesse a manipolare il consenso sono 3 ( gli unici che
non sono in grado di farlo sono cittadini, la collettività):
1) il governo, che detiene il potere (ma è il meno attivo in questa attività di
manipolazione).Questo attore è una sorta di servo padrone, cioè è meno
determinato degli altri ed è quello che soffre di più questo potere- facoltà
perché deve gestire un potere che ha avuto tramite consenso popolare e deve
gestire questo potere rendendone conto e continuando in tal modo ad essere
influenzatoè condizionato dal consenso che viene dal basso e non può
manipolarlo in modo del tutto autonomo come fanno invece le altre
componenti. Storicamente” il palazzo” era fortemente condizionato ed
espressione delle lobbies socio economiche e cercava di accontentarle.
Quando il palazzo si rende conto che si sta formando un bisogno di pena che
ritiene di dover fronteggiare ma che non è in grado di governare
l'atteggiamento tipico di manipolazione del consenso è quello della
legislazione politica criminale simbolica o di facciata.
(Quando si parla di sicurezza sociale i profili sono duplici -concezione oggettiva
viene riflessa dalle statistiche criminali, dalla crescita dei tassi di criminalità
denunciata -concezione soggettiva viene riflessa dal tasso di rischio della
popolazione rispetto a certi tipi di reati e dal senso di sicurezza percepita
soggettivamente, che in genere è sempre più alta e influenzata dai media.)
Quando il palazzo percepisce bisogni di tutela derivanti da allarme sociale o
panico morale si sente addosso un peso di dovere agire a fenomeni che però si
rende conto di non essere in grado di risolvere immediatamente. Normalmente
il legislatore reagisce attraverso le azioni che cercano di essere pronte , rapide
attraverso la costruzione di norme penali che diano un messaggio alla
popolazione per rassicurarla che lo Stato si è reso disponibile (attraverso
meccanismi di norme che hanno un impatto simbolico esteriore ma l’impatto
sulla sicurezza reale, sul contenimento di quella certa criminalità sarà pari a
zero.)
In questo modo si realizza una sorta di “anestetizzazione” del bisogno di pena
attraverso risposte inefficaci ma simbolicamente espressive di una reazione.
La conseguenza tipica di questo modo di comportarsi è che il legislatore
aumenta subito le pene soprattutto i limiti massimi.
2 )Lobbies economiche (grossi manipolatori). Hanno da sempre manipolato il
consenso sulle opzioni penali in termini difensivi, garantistici al fine di limitare al
massimo l'intervento penalistico oppure per neutralizzarlo quando non si riesce ad
impedirlo. Si parla di garantismo “peloso” cioè è un garantismo orientato non alla
tutela dello statuto di libertà del cittadino ma alla tutela dei propri interessi. Non ha
carattere generale quindi.
( Lo Sherman act la prima normativa antitrust mondiale è del 1907, quindi fin
dall'inizio la criminalità economica non viene lasciata indisturbatadove è
interessato lo Stato interviene.)
Le lobbies economiche utilizzano due meccanismi:
A) da un lato, in un primo momento, screditano gli interessi collettivi meritevoli
di tutela, per arginare l'opzione di penalizzazione in questo settore, in modo
tale da deviarla .( ma tali barriere saltano quando il consenso diventa troppo
forte - esempio lampante: tutela dell'ambiente che con molta fatica si è