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Riassunto esame Storia del Diritto Medievale e Moderno, prof. Treggiari, libro consigliato Storia del Diritto in Europa, Padoa Schioppa Pag. 1
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Storia del diritto medievale e moderno

Parte prima. Dall'età tardo-antica all'alto medioevo (secoli V-XI)

  1. Il diritto tardo-antico

    1. Le strutture pubbliche

    Tra l'età di Costantino e l'età di Giustiniano il territorio dell'impero era suddiviso in 114 province, suddivise tra Oriente e Occidente. La bipartizione divenne irreversibile con la caduta dell'Impero d'Occidente nel 476. La successione al trono prevedeva due imperatori (Augusti) e due successori designati (Cesari), in un rapporto di reciproca diffidenza. Tre distinte gerarchie si affiancavano sul territorio: la gerarchia militare faceva perno sui duces e sui magistri militum oltre che su milizie mobili, la gerarchia civile era ripartita in ben cinque livelli, che comprendevano i defensores della città, i governatori delle province, i vicari a capo delle diocesi, i quattro prefetti del pretorio in Italia, Gallia, Costantinopoli e Illirico; una terza gerarchia di funzionari...

1. Amministrazione imperiale

L'amministrazione dell'Impero si basava su una gerarchia di funzionari che esercitavano le competenze tributarie e finanziarie. Al vertice delle tre gerarchie vi era l'imperatore, che deteneva tutti i poteri. Nonostante la presenza di vizi e abusi nella burocrazia imperiale, è innegabile l'alto livello professionale.

2. Legislazione postclassica

Nel tardo Impero, ogni compito di produzione normativa era concentrato nelle mani dell'imperatore, che agiva attraverso uffici guidati da alti funzionari. Il Questore del sacro palazzo si occupava delle questioni legali, mentre il Maestro degli uffici era il capo della Cancelleria. Questi uffici elaboravano le costituzioni (edicta), che poi venivano approvate dall'imperatore. La funzione giudiziaria era esercitata direttamente dall'imperatore attraverso i suoi giudici centrali. La corte imperiale risolveva i casi emettendo a nome dell'imperatore un rescritto o un consulto. I rescripti potevano essere utilizzati anche per casi

Simili e vennero col tempo acquistando un ruolo di natura normativa, che divenne ufficiale quando una sezione di essi entrò nella compilazione giustinianea. I mores e i responsa (pareri) dei giuristi, i senatoconsulta e le altre fonti vennero relegati sullo sfondo. Le fonti del diritto vennero ridotte a due categorie: gli iura, che includevano le fonti tradizionali del diritto civile e onorario, e le leges, cioè le costituzioni imperiali. Vi fu poi l'influenza del cristianesimo e del diritto greco.

Da Teodosio II a Giustiniano

Dal IV al VI secolo vi fu l'esigenza di raccogliere in testi organici il corpus delle costituzioni. I primi furono i Codici Gregoriano ed Ermogeniano, che raccoglievano i rescritti da Diocleziono, segue il Codice teodosiano, promulgato da Teodosio nell'anno 438, che raccolse in 16 libri tutte le costituzioni generali dall'età di Costantino sino a quell'anno in ordine cronologico e che venne esteso in entrambe le parti dell'impero.

esercitando un'influenza profonda e duratura durante l'alto medioevo in Occidente. In seguito, dal 529 al 534, Giustiniano diede vita alle quattro opere che nel loro insieme formarono quello che in seguito venne denominato Corpus iuris civilis. Il codice riunì in 12 libri migliaia di rescritti e di costituzioni imperiali dal secolo I sino a Giustiniano stesso. Il Digesto,
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A.A. 2010-2011
2 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Medievale e Moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Treggiari Ferdinando.