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CORPORIS JURIS FRIDERICIANI"

Mentre la riforma processuale fu un successo, il tentativo di codificazione sostanziale risultò

invece un fallimento totale.

La prima parte dell'elaborato del Cocceius fu pubblicata nel 1749 con il titolo "Project des

Corporis Juris Fridericiani", la quale conteneva le regole generali desunte dal diritto romano

(norme sui diritti delle persone e sul diritto di famiglia). 2 anni dopo venne pubblicata la

seconda parte contenente la disciplina della proprietà e dei diritti reali. La terza parte,

contenente le norme relative alle obbligazioni e al diritto penale, non fu mai pubblicata.

Il progetto Cocceius, tutt'altro che rispondente alle esigenze di Federico II, era una tipica

espressione dell'indirizzo giusnaturalista della scuola di Samuel Pufendorf, cioè a quell'indirizzo

legato alla tradizione romanistica. Il Project trascurava completamente le caratteristiche proprie

degli statuti delle città prussiane; inoltre era formulato in modo tutt'altro che chiaro e incisivo.

Esso venne criticato aspramente da 2 dei più importanti giuristi germanici dell'epoca: Leibniz e

Wolff. La coincidenza tra il disegno di Federico II (che voleva un diritto prussiano chiaro e

maneggievole) e le posizioni critiche dei 2 giuristi valsero a rendere inacettabile il Progetto

Cocceius, il quale dopo la morte dell'autore perse ogni possibile speranza di ripresa in

discussione.

LA POLITICA DI DIRITTO DI MARIA TERESA D'AUSTRIA

L'operazione costituzionale era oggettivamente più difficile in Austria che in Prussia per il

semplice motivo che il sovrano d'Austria (Ferdinando I) ricopriva contemporaneamente anche la

carica di Imperatore del Sacro Romano Impero. Egli, in quando protagonista del vecchio ordine

e in quanto Imperatore cattolico, era anche tutore degli Stände.

L'operazione costituzionali quindi si rese possibile solo quando il titolo di Imperatore si

soburdinò a quello di sovrano della Casa d'Austria: ciò avvenne verso la fine della guerra di

successione austriaca (1740-1748) e soprattutto durante la guerra dei 7 anni (1756-1763).

Anche in Austria il primo passo verso la riforma costituzionale è costiuito dalla riforma

finanziaria. L'imperatrice Maria Teresa affidò al conte Von Haugwitz l'elaborazione di tale

progetto. Si stabilì che:

contribuzioni dovessero essere tutte in denaro e valutate in base ai possedimenti

le terrieri ed era in parte a carico del signore feudale e in parte a carico dell'utilista;

costituito un nuovo organo centrale (Hauptdeputation) con competenza

venisse

finanziaria e commerciale;

separata l'amministrazione generale dello Stato dall'amministrazione della

venisse

giustizia -> vennero quindi istituiti 2 diversi organi;

creato un Consiglio di Stato con competenza consultiva generale. Il Consiglio si

venisse

sarebbe dovuto comporre di 6 membri chiamati Consiglieri di Stato (3 membri nominati dalla

nobiltà territoriale e 3 dalla nobiltà di toga) e presieduto dal Cancelliere Von Kaunitz. Questo

organo sarebbe dovuto essere imparziale.

IL CODEX THERESIANUS

Nel 1753 l'imperatrice nominò una comminissione con lo scopo di elaborare un corpo di diritto

privato unificato per tutte le province austriache. I lavori si svolsero a Brünn. Successivamente,

a causa di scontri interni, la commissione venne sciolta e una nuova venne istituita a Vienna

(all'interno di essa vennero immessi i 2 maggiori membri della vecchia commissioni cioè i

giuristi Azzoni e Hogler, i quali divennero i nuovi Presidenti). Nel 1761 Azzoni muore e Hogler

viene allontanato; la presidenza viene così assunta dal giurista Zencker. Questa nuova

commissione portò a termine il lavoro e nel 1766 venne emanato il Codice Teresiano. Esso era

strutturato in base alla tripartizione romanistica (persone, cose, azioni). Ogni parte era divisa in

capitoli e ogni capitolo era diviso in paragrafi (questi ultimi a loro volta divisi in numeri). Il

Teresiano, scritto in lingua tedesca e non in latino, si presentava come disciplina unica ed

esclusiva. Esso, inoltre, abrogava totalmente le normative territoriali previgenti e si presentava

come una codificazine solo di diritto privato.

In altre parole lo scopo della Commissione che redasse il Codice Teresiano era quello di:

un'uniformità primitiva limitando l'arbitrio del sovrano (si stabilì infatti che la

ristabilire

Commissione poteva rimettere le questioni all'imperatrice solo in caso di "dubbi" normativi);

l'arbitrio del giudice;

limitare le consuetudini al Codice (esse mantengono la loro forza obbligatoria a condizione

subordinare

che i suoi contenuti siano ragionevoli, non contrari al bene comune e non abrogati dal diritto

nuovo).

Si stabilì che qualora fossero sorti dubbi di applcabilità tra 2 o più norme, il giudice era

vincolato ad applicare quella che maggiormente si avvicinava al diritto positivo.

Si stabilì che tutti gli ambiti riguardanti l'Aererium (tesoro e demanio dello Stato) e la Fiscalia

(amministrazione finanziaria), che insieme formano la materia camerale, insieme

all'amministrazione della giustizia non dovessero rientrare nella codificazione.Venne incluso il

diritto di famiglia mentre il diritto feudale venne completamente escluso. Sotto il profilo del

processo di unificazione del soggetto di diritto privato, il Teresiano presenta caratteristiche

ambigue: da una parte afferma che tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge, dall'altra

parte si tiene ancora conto di parecchie differenze cetuali (es: il vassallo per sposarsi aveva

bisogno del consenso del suo signore).Nel 1769 il Ministro Waldstätten fu incaricato di

preparare una relazione sul Teresiano, la quale venne poi inviata al Consiglio di Stato. Il

relatore incaricato fu Blinder (giurista molto legato a Von Kaunitz) ed egli fece una serie di

rilievi critici ispirati alla necessità di avere una codificazione più estesa, che comprendesse il

diritto commerciale, il diritto processuale e il diritto penale e che fosse estendibile anche ai

paesi confinanti. Il Consiglio di Stato si divise e il Cancelliere Von Kaunitz si accollò la

responsabilità della decisione. La sua relazione fu negativa per i seguenti motivi:

Teresiano era pieno di norme e distinzioni romanistiche;

il era sufficientemente esplicito nell'abrogare i diritti precedenti;

non troppo prolisso e discorsivo.

era

Nel 1771 si decise di non promulgare il Codice.

LA RICOMPILAZIONE PENALISTICA TERESIANA

Contemporaneamente ai lavori per il Codice Teresiano (codificazione di diritto privato), venne

istituita anche una commissione per redigere un Codice di diritto penale. Essa, presieduta da

Hogler, produsse il risultato nel 1768 pubblicato con il titolo di Constitutio Theresiana

Criminalis. Questa costituzione criminale:

abrogò i diritti precedenti, ma si limitò a rifonderli;

non la distinzione tra le figure di reato che derivavano dalle differenze cetuali;

ridusse

il soggetto unico di diritto penale;

istituì

ridusse nè la quantità dei tipi di pena previsti nè la loro crudeltà.

non LA CODIFICAZIONE BAVARESE.

Tra i grandi principati germanici solo la Baviera, oltre alla Prussia, si incamminò intorno alla

metà del 1700 verso il processo di codificazione. Il sovrano Massimiliano Giuseppe III autorizzò

nel 1750 il Cancelliere Von Kreittmayr a elaborare una nuova raccolta di diritto territoriale noto

con il titolo di Codice Massimilianeo. Esso comprendeva il diritto civile, il diritto penale e il diritto

processuale. Il Codice Penale abrogò completamente il diritto previgente, lasciò spazi al ricorso

all'analogia e all'equità. Il Codice civile abrogò i diritti precedenti solo quando la materia è

regolata ex novo dalla nuova legislazione e quando il diritto previgente è modificato in modo

implicito.

Questa codificazione si può ritenere moderna ma non di stampo illuminista.

L'OPERA DI CESARE BECCARIA

a) L'UOMO E L'OPERA

Cesare Beccaria nacque a Milano l' 8 maggio 1738 da una famiglia abbastanza nobile.

Dagli 8 ai 16 anni studiò a Parma in un istituto gestito dalla Compagnia di Gesù.

Successivamente studiò all'Università di Pavia dove si laureò in legge nel 1758. 2 anni dopo,

contro il volere della famiglia si sposò con Teresa Blasco con la quale visse per alcuni anni in

povertà, aiutato solamente dagli amici, finchè nel 1762, grazie all'intermediazione dell'amico

intellettuale Pietro Verri, si riconciliò con la famiglia. Pietro Verri lo introdusse nel salotti

milanesi e contribuì al suo avvicinamento con la cultura illuminista; studiò in questo periodo,

per esempio, le opere di Helvétius, Montesquieu, Diderot e Roussesu. Il primo scritto di

Beccaria, piuttosto modesto, fu in materia economico-monetaria; essa suscitò vivaci polemiche

nei circoli culturali lombardi. La sua principale opera fu il saggio "Dei delitti e delle pene",

pubblicato per la prima volta a Livorno nel 1763 grazie all'aiuto dell'amico Alessandro Verri,

fratello di Pietro. Il successo fu immediato e travolgente; si susseguirono le edizioni e le

traduzioni in tutte le lingue europee. La vita di Beccaria, tranquilla e malinconica, venne quindi

turbata dal successo dell'opera. Nell'autunno del 1766, durante un viaggio a Parigi, a seguito

dei festeggiamenti a lui riservati da un gruppo di philosophe (intellettuali francesi), ebbe un

crollo di nervi e si rinchiuse in se stesso; tornò a Milano e si estraniò da tutti. L'anno successivo

rifiutò addirittura l'offerta di sistemazione in Russia da parte della zarina Caterina, sovrana

illuminista. Nel 1768 venne nominato professore di scienze camerali nelle Scuole Palatine.

Nonostante fosse sempre più assente dalla vita pubblica, scrisse però in questi anni opere

interessantissime. Negli anni successivi venne nominato Magistrato provinciale per la Zecca,

Membro della delegazione per la riforma monetaria, funzionario dell'amministrazione lombardo-

austriaca e membro per la Giunta della riforma criminale. Morì, quasi inosservato, nel 1794.

b) NATURA E PRINCIPI DELLE LEGGI PENALI

Nel saggio "Dei delitti e delle pene" l'idea di rezione al crimine viene concepita come difesa della

sovranità e della pace sociale. La difesa sociale si avvarrà di "sensibili motivi volti a distogliere il

dispotico animo di ogni uomo dal risommergere nell'antico Caos delle leggi della società": questi

sensibili motivi sono le pene, le quali hanno funzione di prevenire il turbamento della pace

sociale. Successivamente Beccaria introduce il problema che egli

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Publisher
A.A. 2013-2014
26 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher msa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Piergiovanni Vito.