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CAPITOLO PRIMO
La via d’uscita alla situazione di stallo passava attraverso un compromesso: non era possibile mantenere lo stesso testo
del trattato costituzionale firmato a Roma del 2004, ma era possibile mantenere la sostanza. Era necessario introdurre
solo emendamenti ai trattati vigenti:
- Trattato sull’Unione Europea (TUE)
- Trattato che Istituisce la Comunità Europea (TCE) -> che con il trattato di lisbona cambierà nome in Trattato
sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
[Attualmente l'Unione europea si basa su due trattati fondativi: il Trattato sull'Unione europea - TUE, detto anche
Trattato di Maastricht e il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea - TFUE, detto anche Trattato di Roma,
recentemente modificati dal Trattato di Lisbona. A questi si aggiungono il Trattato Euratom e la Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea il cui valore vincolante è stato deciso proprio dal Trattato di Lisbona.]
L'accordo recepisce gran parte delle innovazioni contenute nella Costituzione europea. Rispetto a quel testo, sono state
approvate a Bruxelles le seguenti modifiche:
* non esisterà un solo trattato (come la Costituzione europea), ma saranno riformati i vecchi trattati. Il Trattato di
riforma modificherà quindi il Trattato sull'Unione europea (TUE) e il Trattato che istituisce la Comunità europea
(TCE). Il primo manterrà il suo titolo attuale mentre il secondo sarà denominato "Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea" (TFUE). Ad essi vanno aggiunti la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e il Trattato
Euratom (quest'ultimo non era stato integrato nella Costituzione europea);
* è stato tolto ogni riferimento esplicito alla natura costituzionale nel testo: sono stati eliminati i simboli europei e si è
ritornati alla vecchia nomenclatura per gli atti dell'UE: tornano "regolamenti" e "direttive" al posto delle "leggi europee"
e "leggi quadro europee";
* è stata confermata la figura del presidente del Consiglio europeo non più a rotazione e per un mandato semestrale
ma con elezione a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una
volta;
* il "ministro degli Esteri" europeo tornerà a chiamarsi "alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza
comune (PESC)", benché con i poteri rafforzati indicati nella vecchia Costituzione: sarà anche vicepresidente della
Commissione europea;
* vengono meglio delimitate le competenze dell'UE e degli Stati membri, esplicitando che il "travaso di sovranità"
può avvenire sia in un senso (dai Paesi all'UE, come è sempre avvenuto) che nell'altro (dall'UE ai Paesi);
* il nuovo metodo decisionale della "doppia maggioranza" entrerà in vigore nel 2014 e, a pieno regime, nel 2017; 1
* aumentano i poteri dei Parlamenti nazionali che hanno più tempo per esaminare i regolamenti e le direttive
(maggiore lentezza dell’iter legislativo)
* la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea non è integrata nel Trattato, ma vi è un riferimento ad essa. Il
Regno Unito ha ottenuto una "clausola di esclusione" ("opt-out") per non applicarla sul suo territorio al fine di
preservare la Common law. Lo stesso è stato concesso alla Polonia ma con l'elezione a premier di Donald Tusk
quest'ultimo si è impegnato a non far valere l'"opt-out" ottenuto;
* il Regno Unito e l'Irlanda hanno ottenuto (per chiunque lo voglia utilizzare) un meccanismo ("opt-out") per essere
esentati da decisioni a maggioranza nel settore "Giustizia e affari interni";
* viene specificato che la PESC ha un carattere specifico all'interno dell'UE e che non può pregiudicare la politica
estera e la rappresentanza presso le istituzioni internazionali degli Stati membri.
* la concorrenza non è più ritenuta un obiettivo fondamentale dell'UE, ma viene citata in un protocollo aggiuntivo;
* viene introdotta l'energia nella clausola di solidarietà in cui gli Stati membri si impegnano a sostenere gli altri in
caso di necessità;
* spariscono i termini legge e legge-quadro
* viene specificata la necessità di combattere i cambiamenti climatici nei provvedimenti a livello internazionale;
* viene introdotta la possibilità di recedere dall'UE (fino ad oggi, infatti, vi si poteva solo aderire).
Valéry Giscard d'Estaing, il presidente della Convenzione europea, ha dichiarato che le differenze tra i testi della
Costituzione europea e del Trattato di riforma sono solo "cosmetiche" e che rendono quest'ultimo meno comprensibile
rispetto al primo mentre il "think tank" euro-scettico "Openeurope" si è spinto fino all'analisi dettagliata, notando che il
Trattato di riforma è per il 96% identico alla Costituzione europea.
Essenzialmente tre sono stati i Paesi su cui si è trattato più a lungo per un accordo: Polonia, Regno Unito e Francia. I
punti controversi sul tavolo negoziale erano i seguenti:
* la Polonia rifiutava il metodo della maggioranza qualificata per le decisioni in seno al Consiglio europeo e chiedeva
il ritorno alla ponderazione col metodo della radice quadrata;
* diversi paesi (tra cui soprattutto Regno Unito, Paesi Bassi e Repubblica Ceca) chiedevano di cancellare la figura del
ministro degli Esteri europeo mantenendo l'autonomia nazionale in politica estera;
* il Regno Unito si opponeva al valore giuridico della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (ottenendo
un "opt-out" insieme alla Polonia) e alla superiorità del Diritto europeo in tutti i settori (cosa poi ottenuta dagli
europeisti, sebbene derubricata in una dichiarazione contenente un richiamo alla giurisprudenza della Corte di giustizia
dell'UE), due cose che avrebbero stravolto l'ordinamento della Common law britannica;
* la Francia chiedeva la soppressione del riferimento a un mercato comune dominato dalla libera concorrenza, per
porre freni al liberismo europeo visto con malanimo dai francesi.
I negoziati hanno presto risolto, con diverse concessioni, i nodi britannici mentre la questione polacca si è rivelata quasi
insormontabile a causa del deciso rifiuto dei leader Lech e Jarosław Kaczyński di accettare la maggioranza qualificata.
Un accordo tra Varsavia e la tedesca Merkel (che prevedeva l'entrata in vigore della maggioranza qualificata solo nel
2014) è stato dapprima accettato e poi respinto dalla Polonia. A questo punto, sotto la pressione dell'Italia che ha
guidato una coalizione di paesi europeisti a oltranza, il cancelliere Angela Merkel aveva proposto di indire una nuova
Conferenza intergovernativa senza includere la Polonia che, di fatto, sarebbe così rimasta fuori dal nuovo trattato. Ciò
ha spaventato il governo polacco che ha infine accettato una proposta di compromesso.
La Conferenza intergovernativa
Con questo mandato si è aperta a Bruxelles il 24 luglio 2007 la settima Conferenza intergovernativa (CIG) con
l'incarico di finalizzare il nuovo trattato: il gruppo di "esperti giuridici" ha raggiunto un accordo sul testo il 2 ottobre
2007. La CIG ha concluso i suoi lavori al Consiglio europeo del 18-19 ottobre 2007, in cui le ulteriori questioni
discusse sono state:
* la Polonia insisteva per comprendere la "clausola di Ioannina", meccanismo che permette ai Paesi in minoranza di
rinviare le decisioni prese dal Consiglio dell'Unione europea, all'interno del Trattato anziché in una dichiarazione
separata. Il compromesso trovato è di includerla in un protocollo, dalla maggiore "forza" legale. Infine la clausola potrà
essere rimossa dal Consiglio all'unanimità e non da una nuova Conferenza Intergovernativa come chiedeva la Polonia
(la Polonia voleva avere un n° di voti vicio a quello dei cosiddetti grandi)
* la Polonia ha ottenuto un avvocato generale permanente presso la Corte di giustizia come già avveniva per
Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna;
* l'Italia si era detta contraria all'approvazione della nuova composizione del Parlamento europeo che deve passare a
751 membri secondo il Trattato. La proposta votata dal Parlamento portava i seggi italiani a 72 contro i 73 del Regno
Unito e i 74 della Francia (storicamente tre paesi con lo stesso numero di seggi), utilizzando una formula che teneva
conto della popolazione residente anziché dei cittadini come recita il Trattato. Secondo l'Italia la decisione avrebbe
potuto essere differita, in quanto non vincolante per l'adozione del Trattato. Il compromesso trovato vede crescere i
seggi italiani a 73 e prevede inoltre una nuova redistribuzione dei seggi sempre con il criterio della cittadinanza a partire
dalle elezioni europee del 2014;
* la Bulgaria ha ottenuto di poter scrivere il nome della moneta comune in alfabeto cirillico ("евро" invece di
"euro"). 2
L'accordo ha posto fine a due anni e mezzo di incertezza istituzionale successiva al blocco dei referendum francese e
olandese sulla Costituzione. Il Trattato è stato approvato ufficialmente il 18 ottobre 2007 nel vertice informale di
Lisbona che concludeva la CIG ed è stato firmato dai capi di Stato e di Governo il 13 dicembre 2007, sempre a Lisbona.
I lavori durante la Convenzione europea ha permesso progressi importanti in direzione di una politica estera di sicurezza
comune + coesa, anche se nello stesso periodo la divisione tra i governi dell’UE era particolarmente marcata riguardo la
politica estera e la scelta dell’entrata in guerra a fianco degli USA vs l’iraq.
L’incremento del carattere costituzionale dei trattati alla base dell’UE era quindi legata alla consacrazione dei principi
democratici all’origine dei valori dell’UE ed erano tesi ad una migliore separazione dei poteri, diversa da quella dei 3
pilastri [I tre pilastri dell'Unione Europea, creati con il Trattato di Maastricht del 1992, sono stati un modo di dividere
le politiche dell'Unione Europea in tre aree fondamentali. Sono stati aboliti con l'entrata in vigore del Trattato di
Lisbona nel 2009.
1. Il primo riguardava le Comunità Europee ovvero un mercato comune europeo, l'unione economica e monetaria,
una serie di altre competenze aggiunte nel tempo, oltre alla politica del carbone e dell'acciaio e quella atomica.
2. Il secondo affrontava la Politica estera e di sicurezza comune ossia la costruzione di una politica unica verso
l'esterno.
3. Il terzo, ovvero la Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale intendeva costruire uno spazio europeo
di libertà, sicurezza e giustizia in cui vi sia collaborazione contro la criminalità a livello sovranazionale.] che impediva
il semplice funzionamento dell&rsqu