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La Corte si è pronunciata per la diretta applicabilità

Allorquando:

  • l'interpretazione di norme nazionali che disciplinano materie oggetto di direttive comunitarie è dubbia;
  • la direttiva chiarisce il contenuto di un obbligo già previsto dal trattato;
  • in caso di inerzia dello Stato gli individui possono invocare la direttiva per gli effetti che questa si propone.

In ogni caso l'efficacia diretta delle direttive riguarda sempre i rapporti tra i cittadini e lo Stato, la Corte ha ribadito l'assenza di qualsiasi effetto orizzontale delle direttive, vale a dire la possibilità che queste possano esplicare effetti tra privati pur mancando una disposizione nazionale di recepimento.

Principio di legittimo affidamento: il ragionevole affidamento suscitato nei terzi da una situazione apparentemente corrispondente a quella reale è meritevole di tutela. È stato usato come eccezione del principio della certezza.

del diritto; è ad esempio il caso dell'efficacia nel tempo degli atti, che non può essere retroattiva in ossequio al principio della certezza, ma che può essere oggetto di una deroga quando "lo esiga lo scopo da conseguire e purché sia fatta salva il legittimo affidamento degli interessati". Principio della certezza del diritto possibilità di conoscere la valutazione concreta operata dal diritto positivo con riferimento alle azioni compiute; implica la conoscibilità a priori delle norme giuridiche da osservare. In ambito comunitario l'aspetto principale del principio in esame attiene alla trasparenza delle attività dell'amministrazione, che deve rivolgersi ai cittadini comunitari con una normativa chiara, facilmente comprensibile e prevedibile nella sua applicazione. Lo stesso è richiesto alle amministrazioni nazionali.al quale la Comunità interviene in quei settori che non sono di sua esclusiva competenza solo quando la sua azione è considerata più efficace di quella intrapresa a livello nazionale, regionale o locale, senza andare oltre quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi fissati. L'intervento della Comunità in via sussidiaria è soggetto a diversi presupposti: 1. è previsto solo per le materie che non rientrano nella competenza esclusiva della CE, con lo scopo di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri o se necessario per completare la loro azione; 2. la Comunità potrà intervenire sempre che l'azione prevista abbia una dimensione europea; 3. vi dovrà essere la presunzione dell'insufficienza degli Stati a risolvere lo specifico problema; 4. la presunzione dell'esigenza dell'intervento comunitario per una migliore soluzione dello stesso. Il principio ha una portata ambivalente. Da un lato

È volto a salvaguardare l'ambito di competenza statale contro ogni ingerenza comunitaria non necessaria: dall'altro si pone come principio che giustifica l'intervento della Comunità anche in aree sino ad oggi riservate alla competenza degli Stati membri.

Il Trattato di Amsterdam ha introdotto alcuni principi guida sulla base dei quali procedere alla valutazione delle condizioni atte a consentire l'intervento suppletivo da parte della Comunità:

  1. la questione in esame deve presentare aspetti transnazionali, che l'azione degli Stati membri non sia in grado di regolare in modo esauriente;
  2. l'azione degli Stati comprometterebbe le prescrizioni del trattato o gli interessi degli Stati membri;
  3. l'intervento comunitario conseguirebbe risultati più vantaggiosi rispetto alle azioni degli Stati membri.

Teoria dei Poteri impliciti teoria inizialmente elaborata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti e poi accolta anche dalla Corte di

Giustizia delle Comunità. Secondo tale teoria un organo internazionale può utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per raggiungere gli scopi previsti dal trattato istitutivo dell'organizzazione stessa, anche quando tali mezzi non sono espressamente previsti nel testo del trattato.

Nel Trattato istitutivo della Comunità europea è stato inserito un articolo che richiama la teoria dei poteri impliciti. I poteri riconosciuti dalla norma sono subordinati all'esistenza di due condizioni indispensabili:

  • l'azione deve essere necessaria per raggiungere uno degli scopi della Comunità;
  • l'azione deve servire al funzionamento del mercato comune.

Principio di proporzionalità: l'azione della Comunità non va oltre quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi posti dal Trattato. Così, in materia di libera circolazione delle persone non devono essere imposte condizioni eccessive per garantire.

L'esercizio della libertà di soggiorno, né sanzioni sproporzionate per il mancato rispetto di quelle formalità che fungono da ostacoli alla libera circolazione. Il criterio in esame prevede anche una gradazione tra i mezzi a disposizione delle istituzioni. L'autorità comunitaria dovrà preferire un atto non vincolante a uno vincolante e lo strumento della direttiva solo per il risultato da raggiungere, lasciando poi agli organi nazionali la scelta di forma e mezzi di intervento. Principio di leale cooperazione pone a carico degli Stati membri l'onere di assicurare l'esecuzione degli obblighi comunitari derivanti dal trattato o dagli atti delle istituzioni della Comunità, facilitando a quest'ultima l'assolvimento dei compiti ed astenendosi dal porre in essere misure che possano compromettere la realizzazione degli scopi del trattato. Si è precisato che soggetti al principio di leale cooperazione sono anche le

istituzioni comunitarie, che si impegnano dando la loro collaborazione agli Stati ed in particolare agli organi giudiziari nazionali. 8 di 31 Istituzioni Comunitarie Parlamento europeo è l'Istituzione di espressione democratica e di controllo dell'Unione europea e rappresenta i 500 milioni di cittadini dei 27 Stati che ormai fanno parte dell'Unione. Eletto a suffragio universale a partire dal 1979, si compone di 785 deputati di cui 78 eletti in Italia. Organizzazione: Il Presidente è il rappresentante istituzionale del Parlamento europeo: apre, sospende e chiude le sedute dell'Assemblea plenaria. Inoltre, rappresenta il Parlamento europeo nelle relazioni internazionali, cerimonie, atti amministrativi, giudiziari e finanziari. Le venti commissioni permanenti del Parlamento, e le eventuali sottocommissioni e commissioni temporanee, che coprono tutti i settori di attività dell'Unione europea preparano i lavori da presentare in Aula. Il Parlamentopuò creare inoltre commissioni di inchiesta su questioni specifiche di grande impatto sull'opinione pubblica. Poteri: Il Parlamento europeo esercita tre poteri fondamentali: il potere di bilancio, il potere legislativo e di controllo democratico sull'Esecutivo. Più precisamente, condivide con il Consiglio il potere di bilancio e decide in ultima istanza sulle spese non obbligatorie (non previste espressamente dai Trattati). Partecipa pienamente al processo legislativo comunitario. Nel tempo i suoi poteri si sono notevolmente accresciuti e il Parlamento è passato da una partecipazione unicamente consultiva alla codecisione che, in numerosi settori, lo pone su un piano di parità con il Consiglio. Il Parlamento partecipa al processo di revisione e all'elaborazione dei Trattati. I poteri di controllo del Parlamento possono così suddividersi: - controllo sugli atti delle istituzioni. Per quanto riguarda il Consiglio, tale controllo riguarda

Essenzialmente il bilancio comunitario, mentre quello esercitato sulla Commissione ha per oggetto la Relazione generale che tale istituzione è tenuta a presentare annualmente al Parlamento;

controllo sul bilancio;

controllo sulle istituzioni. Nei confronti della Commissione, il Parlamento dispone di un effettivo strumento di controllo giuridico rappresentato dalla mozione di censura; sul Consiglio, invece, esercita un controllo politico attraverso pareri consultivi e interrogazioni;

controllo sull'apparato amministrativo. Si tratta di forme di controllo volte a salvaguardare i diritti dei membri della Comunità, siano essi Stati, persone fisiche o persone giuridiche.

La sessione del Parlamento ha durata annuale. Il quorum per la validità della seduta è di un terzo dei membri del Parlamento. All'inizio della sessione viene eletto il Presidente, che dirige i dibattiti e gode di vasti poteri disciplinari, e l'Ufficio di Presidenza.

Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei suffragi espressi, a meno che i trattati non dispongano diversamente. Procedura di consultazione è uno dei procedimenti di formazione degli atti comunitari che prevede la consultazione del Parlamento prima dell'adozione, da parte del Consiglio, di un atto normativo. La consultazione parlamentare può essere sia obbligatoria che facoltativa, a seconda delle previsioni del Trattato. Essa comporta l'emanazione di un parere da parte del Parlamento che non è mai vincolante né per la Commissione, né per il Consiglio. In realtà, la procedura di consultazione realizza un equilibrio istituzionale tra la Commissione (organo proponente), il Consiglio (organo decisionale) e il Parlamento. La Corte ha affermato che: la consultazione del Parlamento è obbligatoria, un atto può essere impugnato se realizzato con una procedura che non prevede la consultazione, potendo sceglierne.

una che la prevede;— non è sufficiente che il Consiglio abbia chiesto al Parlamento il suo parere. Se il Parlamento non adempie entro un ragionevole periodo di tempo, non potrà obiettare al Consiglio l'inosservanza della procedura;— il parere deve essere dato su di un testo che nella sostanza rispecchi quello successivamente adottato. Se quest'ultimo intende apportare modifiche sostanziali all'atto, è necessaria una nuova consultazione.

Il Trattato sull'Unione europea ha ampliato i settori sottoposti alla procedura di consultazione includendovi, tra le altre materie, le modalità di esercizio di voto dei cittadini dell'Unione, la politica industriale, alcune misure relative all'unione economica e monetaria, la politica dei visti.

Il Trattato di Amsterdam ha sottratto alla procedura di consultazione la disciplina legislativa di diversi settori, prevedendo l'applicazione della procedura di codecisione, che

attribuisce al Parlamento un ruolo molto più incisivo nell'ambito dell'iter legislativo.

Procedura di codecisione Rappresenta un'assoluta novità in campo legislativo in quanto, per la prima volta, il Parlamento europeo e il Consiglio sono posti

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Publisher
A.A. 2011-2012
31 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Caggiano Giandonato.