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L’ ORDINAMENTO BRITANNICO

In questo ordinamento si verificano alcuni passaggi fondamentali importanti per il

costituzionalismo. Nel XVII si realizzano due rivoluzioni liberali, la prima che va dal 1642

al 1649 e la seconda tra il 1688 e il 1689, che anticipano di circa duecento anni tutto ciò che

avverrà nel continente europeo. Lo stato di diritto sorge a seguito di queste due

rivoluzioni nel 1600 e le successive rivoluzioni daranno lo stesso risultato sul continente a

partire dal 1789. Lo stato liberale in Italia si afferma addirittura con lo Statuto albertino

circa due secoli dopo. È importante analizzare come questo processo si realizza

nell’ordinamento inglese: la prima fase è caratterizzata dalla costituzionalizzazione

dell’ordinamento, cioè dalla limitazione del potere, dopo la Gloriosa Rivoluzione; si ha poi

il passaggio dalla monarchia costituzionale pura alla monarchia costituzionale

parlamentare, grossomodo verso la fine del ‘700; infine il passaggio dalla forma di

governo parlamentare dualistica a quella monistica agli inizi del 1800. Tutto ciò che

avviene nell’ordinamento inglese viene poi traslato negli altri ordinamenti, i quali un po’

copiano questo ordinamento costituzionale, infatti il modello Westminster è considerato

ideale.

Un fattore importante nella storia costituzionale inglese è che nella fase precedente

alla formazione dello Stato di diritto non si realizza mai una vera e propria forma di

monarchia assoluta: si cerca, ma mai si riesce ad affermare l’assolutismo regio.

Nell’ordinamento inglese il potere del sovrano è sempre limitato, dalla classe aristocratica

prima e successivamente dalla classe borghese, ma soprattutto da un organo

costituzionale, che è espressione di queste due classi sociali, che è il Parlamento. Quindi il

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monarca è il grande feudatario, ma gli altri possono limitarlo e di fatti lo limitano e già in

pieno Medioevo la limitazione del potere si concretizza con un atto fondamentale: la

Già nel 1215, nel periodo in cui lo Stato liberale è molto lontano,

Magna Charta Libertatum.

nell’ordinamento inglese si adotta questo atto che è un po’ una sorta di prima carta

costituzionale, non nel senso di costituzione come intendiamo oggi, ma di documento

scritto, solenne, in cui si affermano i principi della limitazione del potere ed i privilegi

della classe aristocratica. Quindi i baroni chiedono ed ottengono dal sovrano Giovanni

Senza Terra di avere un riconoscimento formale dei privilegi della classe nobiliare. Tutto

ciò sarà poi confermato nel 1297 da un altro atto, la con cui Edoardo I

Confirmatio cartarum,

promette solennemente di rispettare i principi contenuti nella Magna Charta. Ma è

soprattutto il Parlamento che consente la limitazione del potere del Re. L’ordinamento

inglese è molto importante in quanto il Parlamento nasce in quel contesto: questo organo

rappresentativo delle classi sociali, che poi assumerà il ruolo importante di legiferare,

nasce lì. Inizialmente esso è rappresentativo della grande aristocrazia ed il sovrano è

tenuto a consultarlo soprattutto per questioni di carattere fiscale, quando è necessario

chiedere dei finanziamenti e quindi dovranno essere imposte delle nuove tasse.

Alla fine del 1200 si afferma un altro principio per cui le imposizioni fiscali non

possono essere decise se non dai rappresentanti di quella classe sociale che dovrà poi

sostenere la pressione fiscale. Questo principio si sintetizza con l’espressione “no taxation

cioè non ci può essere imposizione fiscale senza la decisione dei

without rappresentation”,

rappresentanti. Quindi la funzione del Parlamento nasce come necessità di consultare i

rappresentanti, inizialmente della classe aristocratica, poi anche della classe borghese,

affinché si possano deliberare le imposizioni fiscali che sono indispensabili alla Corona per

gestire gli affari di governo.

Il Parlamento nasce intorno al 1200, ma in questa prima fase è un’istituzione

abbastanza poco stabile: non esiste un Parlamento che siede stabilmente e questo avverrà

per molti secoli. In una prima fase esso si compone solo di rappresentanti della classe

aristocratica laica ed ecclesiastica, ma dopo qualche tempo viene concesso anche alla classe

borghese di inviare i propri rappresentanti. Il 1265 è una data di carattere prettamente

simbolico, poiché un barone, Simone di Montfort, si spende affinché vengano convocati

anche i rappresentanti dei borghi e delle contee: questo anno viene convenzionalmente

indicato come data di nascita del Parlamento. In realtà il Parlamento nasce già qualche

tempo prima, ma il fatto che esso sia allargato anche ad altre classi sociali, chiaramente

non quelle più umili, è un evento importante che viene anche festeggiato in

corrispondente dell’anno ’65.

Il Parlamento poi nel corso del tempo tende a dividersi in due rami. Il bicameralismo

nasce quindi in Inghilterra, quando intorno al 1400 circa si tende a formare una prassi per

cui il Parlamento non si riunisce più in seduta unica, ma in due sedi distinte: la Camera

dei Comuni con rappresentanti della piccola nobiltà e della borghesia; la Camera dei Lords

che rappresenta l’alta nobiltà laica ed ecclesiastica. Il bicameralismo si giustifica per la

composizione sociale dell’assemblea con due camere che rappresentano diverse classi

18 sociali. Il Parlamento poi decide con due procedimenti distinti e ciò diventa utile perché si

evita la possibilità che vengano prese decisioni avventate dettate da una maggioranza

momentanea. Il bicameralismo è anche giustificato dal fatto che una delle due camere è in

rappresentanza degli enti federali, come ad esempio gli Stati Uniti, dove il Senato

rappresenta gli Stati membri.

In questo momento storico in Inghilterra si parla di monarchia limitata, non è ancora

monarchia costituzionale nel senso di limitazione vera e proprio del potere, ma non era un

potere assoluto, non potendolo certo paragonare all’ordinamento francese.

In futuro la materia finanziaria, motivo per cui è sorta l’esigenza di avere un

Parlamento, diventerà prerogativa della Camera dei Comuni, proprio per il fatto che essa

sia rappresentativa ed elettiva, mentre invece la Camera dei Lords è composta da membri

nominati.

Si afferma la competenza del Parlamento a legiferare, anche se questa tendenza sarà

suggellata poi successivamente, ma già in questa fase il Parlamento legifera, quindi non c’è

assolutismo perché non c’è una condizione in cui le norme sono poste solo ed unicamente

dal sovrano.

Terza grande competenza è quella che delinea la procedura di impeachment,

attraverso la quale il Parlamento può controllare i funzionari regi, soprattutto i

collaboratori del sovrano, che saranno poi definiti ministri, perché qualora i ministri si

siano macchiati di alto tradimento, il Parlamento può sanzionare questo reato che ha

natura chiaramente politico – istituzionale. La Camera dei Comuni può quindi mettere in

stato d’accusa il ministro interessato e la Camera dei Lords può giudicarlo.

Dal 1600 in poi la storia inglese sarà caratterizzata dai contrasti tra il monarca ed il

Parlamento: il monarca cerca in tutti i modi di affrancarsi dalla limitazione del potere; il

Parlamento cerca di rivendicare le proprie prerogative. Questi contrasti, che porteranno

poi alle rivoluzioni durante il XVII secolo, avvengono in particolar modo sotto la dinastia

dei Tudor: Enrico VII, violando le norme della Magna Charta, sottopone i nobili al

giudizio del Consiglio Privato della Corona, la cosiddetta Camera Stellata, anziché a

quello dei Pari; Enrico VIII nel 1534 con lo Scisma anglicano pone le premesse per

l’affermazione della superiorità regia anche in materia religiosa; Elisabetta I cercherà di

manipolare la Camera dei Comuni attraverso lo sfruttamento di collegi spopolati, i

cosiddetti borghi putridi, che però godevano ancora del diritto di eleggere i propri

rappresentanti presso il Parlamento. Il contrasto tra le due istituzioni si fa ancora più acuto

quando, in seguito alla morte senza eredi di Elisabetta I, nel 1603 sale al trono Giacomo I

Stuart che cerca di affermare i principi dello Stato assoluto in quanto fautore della teoria

della derivazione divina del potere politico: il potere deriva da Dio, per cui il sovrano è

rappresentante di Dio in terra. Ciò significa che l’autorità del Re deriva da Dio e non dagli

uomini, quindi il governo è illimitato. Già con la riforma del 1534, attraverso la quale si

costituisce la Chiesa Anglicana che è indipendente da Roma, si vuole affermare che il

potere del sovrano non può essere limitato dal Papa o da principi di carattere religioso. In

questo periodo scrive Hobbes che teorizza il potere assoluto, quindi questa è la fase storica

19

in cui si teorizza e giunge al culmine l’assolutismo. Durante il regno di Carlo I, il

Parlamento adotta la (1628), ma il Re reagisce evitando di convocare il

Petition of Rights

Parlamento e sciogliendo la camera appena eletta (c.d. del 1640). Nello

Corto Parlamento

stesso anno, però, il Re è costretto a convocare un nuovo Parlamento, che resterà in carica

sino al 1653 (c.d. Lungo Parlamento).

Nell’ordinamento si tenta, ma non si riesce di affermare questo potere, proprio

perché il conflitto tra questa dinastia ed il Parlamento porterà alla guerra civile, in virtù

della un tassa imposta senza la consultazione parlamentare, tra le due fazioni:

Ship Money,

i favorevoli al Re; le contrarie all’assolutismo regio. L’ordinamento

Cavalieri, Teste Rotonde

inglese non è esente quindi da rivoluzioni, però è caratterizzato da una certa continuità a

differenza del continente europeo. Nel 1649 Carlo I viene decapitato e c’è questo passaggio

in cui addirittura viene proclamata la Repubblica.

Si apre quindi la fase di Cromwell, che è importante non solo perché per la prima

volta si afferma un ordinamento repubblicano fino al 1658, ma anche perché nel 1653

Cromwell emana un testo costituzionale: per la prima ed unica volta l’ordinamento inglese

avrà un testo costituzionale, l’Instrument In questo atto viene definita anche

of Government.

la forma di governo, che prevede la figura del Capo di Stato, ossia il Lord Protettore,

coadiuvato nella sua attività da un Consiglio di ventuno membri, e prevede un

Parlamento monocamerale di quattrocento membri. Questo ordinamento non riesce ad

essere concretizzato poiché Cromwell muore qualche anno dopo, nel 1658, ed il<

Dettagli
A.A. 2010-2011
72 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AngeloNELLAnebbia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale italiano e comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Lanchester Fulco.