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Il processo di codificazione del diritto canonico
Salve a tutti!!! In merito all'argomento che affronteremo in questo periodo sul diritto canonico, nella biblioteca della nostra facoltà, ho trovato un testo che illustra diversi aspetti della materia che ci possono interessare. Il testo è di Giorgio Feliciani e si intitola "Le basi del diritto canonico". In questo commento cercherò di fare un excursus storico sul processo di codificazione del diritto della storia della Chiesa. Dal 1580 Papa Gregorio XIII designa ufficialmente con il termine Corpus Iuris Canonici l'insieme delle norme del diritto canonico. Il Corpus si apre con il Decretum di Graziano su cui non mi soffermo perché comunque, sia riguardo alla sua storia, sia riguardo al suo contenuto sono già stati fatti diversi commenti di approfondimento. Mi limito a ricordare che è stato redatto nel XII secolo sulla base delle più disparate fonti che vanno dalle Sacre Scritture, alle norme dei Concili, agli scritti.dei Padri della Chiesa, alle lettere dei Pontefici, alle stese leggi civili. Il Decretum si diffonde molto rapidamente sia come fonte legislativa che come testo di insegnamento a Bologna e non solo, tanto che già a partire dalla seconda metà del XII secolo a fronte delle numerose questioni giuridiche che emergono, i pontefici sono chiamati a risolverle autoritativamente e da ciò nasce l'esigenza di raccogliere le loro decretali in collezioni. Tra di queste si ricorda quella di Gregorio IX affidata a Raimondo di Penafort conosciuta come Liber Extra che da una disciplina organica alla materia eliminando quello che non serve o è in contraddizione. Questa collezione è promulgata nel 1234 con la bolla Rex pacificus che ne sancisce il carattere autentico. L'opera di Gregorio IX è proseguita da Bonifacio VIII che nel 1298 promulga il Liber Sextus (che si aggiunge ai cinque della collezione precedente per evidenziarne la continuità) dove
Sono raccolti i canoni dei Concili generali di Lione del 1245 e del 1274 nonché le decretali successive al 1234. L'ultima raccolta ufficiale compresa nel Corpus è costituita dalle Clementine promulgate da Clemente V, riviste poi da Giovanni XXII nel 1317. A queste si aggiunge la raccolta privata dello Chappuis che racchiude le Extravagantes Ioannis XXII e le Extravagantes communes che comprendono le decretali di vari pontefici da Urbano IV a Sisto IV. Alla vigilia del Vaticano I si registrano esigenze di riorganizzazione del diritto canonico, vista la vastità e spesso la contraddittorietà delle varie fonti e dello stesso Corpus; si ricorda infatti che dalla fine del XIV secolo le fonti sono ancora aumentate e le precedenti non sono state abrogate, creando una crescente incertezza del diritto. Da qui l'esigenza di una Reformatio Iuris per la creazione di un codice breve, chiaro e soprattutto rispondente alle esigenze moderne della vita ecclesiastica.
Nonostante le accanite discussioni, il progetto è stato accantonato perché il Concilio si è occupato di problemi politici che premevano di più i vertici della Curia Romana, (parliamo della famosa questione romana) che si è limitata quindi a riordinare solo alcuni istituti. Solo il 19 marzo 1904 Pio X dichiara la necessità di emanare un codice della Chiesa e istituisce a tale scopo un'apposita Commissione Cardinalizia e un collegio di consultori che si avvarranno della collaborazione dell'Episcopato mondiale. Dalla lettera del segretario della commissione, Pietro Gasparri, si capisce quella che sarà la sistematica del nuovo codice, ispirato ai più moderni trattati di diritto canonico usati nelle università che seguono a loro volta il modello delle istituzioni giustinianee: persone, cose e azioni. Ulteriori precisazioni si trovano nelle norme approvate dal pontefice l'11 aprile del 1904: il codice sarà redatto.in paragrafi e sottoparagrafi, per facilitarne la consultazione e la comprensione. Il Codice di Diritto Canonico del 1917 è stato il primo codice completo della Chiesa Cattolica, che ha unificato e organizzato le leggi ecclesiastiche in un unico testo. È stato promulgato da Papa Benedetto XV e ha avuto un ruolo fondamentale nella disciplina e nell'organizzazione della Chiesa. Il Codice è diviso in cinque libri, ognuno dei quali tratta un'area specifica del diritto canonico. I libri sono suddivisi in titoli, che a loro volta sono suddivisi in capitoli e articoli. Ogni articolo contiene una disposizione specifica del diritto canonico. Il Codice contiene un totale di 2414 canoni, che sono le leggi ecclesiastiche stabilite nel Concilio di Trento, nel Corpus dei decreti delle congregazioni romane e dei tribunali ecclesiastici. Questi canoni sono scritti in forma breve e astratta, per rendere il testo il più chiaro e conciso possibile. Il Codice di Diritto Canonico del 1917 è stato in vigore fino al 1983, quando è stato sostituito dal nuovo Codice di Diritto Canonico promulgato da Papa Giovanni Paolo II. Tuttavia, il Codice del 1917 ha ancora un valore storico e viene spesso consultato per comprendere l'evoluzione del diritto canonico.