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07.05.2014
LA LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA
I presupposti della LCA sono quelli della irreversibilità della crisi, non necessariamente
uno stato d'insolvenza. La LCA ha come finalità quella di liquidare il patrimonio, ci
sono una serie di specialità dettate dalla speciale natura dei creditori. In particolare
continueranno ad essere in una procedura di crisi sotto la vigilanza della BI. Qui troviamo
una speciale tutela per i creditori tipici, cioè i depositanti: tutte le norme del TUB relative
a LCA e AS sottolineano che le procedure si devono svolgere nell'interesse dei
depositanti. Per quanto riguarda i depositanti si produce il diritto di chiedere il rimborso
dell'equivalente (fino a 103 mila euro) ai fondi di garanzia, che devono provvedere entro
un determinato tempo dalla dichiaraziopne della LCA. In Italia abbiamo 2 fondi:
1. fondo interbancario di tutela dei depositi al quale hanno l'obbligo di aderire tutte
le banche che hanno forma giuridica di spa e banche popolari.
2. fondo di garanzia dei depositi del credito cooperativo, dal 1997 per le BCC
Il fondo si surroga al diritto di credito dei depositanti nella procedura di liquidazione. Ha
diritto ad essere rimborsato prima dei depositanti che sono già stati in parte rimborsati. I
depositanti invece non sono creditori privilegiati ma chirografari. Questo perché sono così
tanti che non si può riconoscere privilegio ad ognuno. Da questo diritto di rimborso sono
esclusi alcuni tipi di rapporti di deposito:
Depositi intestati ad altri intermediari bancari
1. Quelli che fanno capo ai componenti degli organi sociali della banca e dell'alta
2. direzione
Quelli che fano capo ai soci rilevanti
3. Il risparmio raccolto sotto forma di obbligazioni, dato che l'essenza economica delle
4. stesse unisce causa di risparmio e d'investimento, gli ultimi prevalgono
L’obiettivo è quello di mantenere la fiducia dei piccoli risparmiatori.
Per quanto riguarda invece gli investitori? Il depositante è creditore di un diritto alla
restituzione, l'investitore rimane titolare e proprietario degli strumenti finanziari che la
banca negozia e gestisce. C’è in questo caso non tanto un diritto di rimborso ma più che
altro un diritto alla restituzione di quegli strumenti finanziari specifici o del controvalore al
momento della redazione dello stato passivo. La tutela per questi soggetti passa
attraverso una tutela ma poco significativo (20.000 €), ma soprattutto dalla disciplina
applicata nella LCA.
La banca che svolge attività d'investimento è obbligata ex art. 24 TUF a rispettare il
principio di separatezza patrimoniale. Cioè il patrimonio riferibile al singolo cliente
rimane a tuttti gli effetti patrimonio distinto da quello dell'intermediario e degli altri clienti
dell’intermediario bancario. Quindi i creditori della banca non possono rifarsi sul
patrimonio del cliente. Questa separazione riguarda però soltanto agli strumenti
finanziari, il danaro segue il regime tipico del deposito ed è qui la criticità dell’esercizio
congiunto perché viene utilizzato dalla banca per svolgere sia attività bancaria che
d’investimento. Da un punto di vista concreto come si può realizzare questa separatezza
giuridica? Con una separatezza contabile. vi è quindi un obbligo da parte della banca di
far fronte alla separatezza. Gli investitori vengono quindi iscritti in una sezione speciale
dello stato patrimoniale dove vengono individuati gli strumenti finanziari a cui hanno
diritto alla restituzione, e gli consente di essere soddisfatti prima degli altri creditori,
hanno una prelazione. Il presupposto della tutela è però che la banca abbia rispettato la
separatezza, se così non è gli investitori vengono comunque iscritti nella sezione
specializzata dello stato passivo e verranno soddisfatti in proporzione al numero dei
creditori e subiranno quindi un pregiudizio. Se invece non è stata rispettata neanche la