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IL MUTAMENTO DELLO STATO E LA GRAN PARTE DEL XX SECOLO

Con il chiudersi dell'Ottocento gli Stati iniziano a trasformarsi. L'allargamento progressivo del suffragio, l'avvento delle organizzazioni politiche e sindacali che sostengono le classi lavoratrici, provocano un'estensione della base sociale dello Stato, non più espressione della sola borghesia.

La trasformazione si consolida con l'inizio del XX secolo. I gruppi sociali emergenti chiedono ai pubblici poteri un intervento penetrante nei rapporti economici al fine di ottenere un significativo controllo sulla proprietà e sull'impresa. Una maggiore regolazione pubblica è richiesta, inoltre, dal potenziamento dell'industrializzazione nei Paesi più avanzati, come l'Inghilterra, e dal primo sviluppo industriale di Paesi che avevano avuto una vocazione più incline all'agricoltura, come la Francia e l'Italia; sono proprio questi ultimi a

nella realizzazione delle infrastrutture, anche nella pianificazione territoriale. L'urbanizzazione, in particolare, contribuisce all'espansione degli interventi pubblici. Durante la prima e la seconda guerra mondiale, gli interventi pubblici nell'economia aumentano in modo significativo. Oltre a garantire l'approvvigionamento delle armi, vengono messi in atto anche provvedimenti per assicurare la sussistenza delle popolazioni, come la fissazione autoritaria dei prezzi, il razionamento delle derrate, il controllo della produzione e delle importazioni, l'organizzazione dei trasporti militari e civili, e gli aiuti economici al settore agroalimentare. Dopo la guerra, la necessità di ricostruzione prolunga l'impiego degli interventi pubblici. In questo modo, gli interventi pubblici si estendono sempre di più e richiedono un impegno costante, sia nella realizzazione delle infrastrutture che nella pianificazione territoriale.

Una grande competenza tecnica. Si sviluppa lo Stato amministrativo (le pubbliche amministrazioni, in quanto dotate della necessaria stabilità e della specifica conoscenza dei problemi, sono più adatte alla loro risoluzione). Quel che costituisce una novità del Novecento è la pianificazione economica generale. Essa assume caratteri imperativi nel mondo sovietico, mentre in Europa prende forma di "programmazione indicativa": le imprese non sono vincolate dal piano economico dei pubblici poteri; ricevono solo indicazioni ed orientamenti, che vengono rafforzati da un complesso sistema d'incentivi e contrattazioni fra Stato e collettività locali da un lato, e imprese pubbliche e private dall'altro.

5. FRA IL XX E IL XXI SECOLO

Il periodo che si apre con gli ultimi vent'anni del XX secolo è caratterizzato da mutamenti notevoli rispetto alla fasi precedenti. Gli ordinamenti di numerosi Stati sperimentano forme di

La privatizzazione di beni e imprese pubbliche, realizzano deregolazioni in importanti settori economici, abbandonano la via della pianificazione economica generale. In Europa prendono corpo le liberalizzazioni di molti settori economici volute dalla Comunità Europea: dai mercati finanziari a servizi di pubblica utilità, come le telecomunicazioni, i trasporti aerei, l'energia. Ciò consente l'eliminazione di situazioni monopolistiche e l'apertura dei mercati a più operatori. Si registra inoltre la diffusione planetaria delle regole di libera concorrenza. La gran parte degli Stati si dota di una legge generale antitrust, che vieta le condotte anticompetitive delle imprese, in particolare i cartelli e gli abusi di posizione dominante.

Nonostante tutto questo la regolazione pubblica prosegue. Anzi per alcuni aspetti si amplia, raggiungendo anche la dimensione ultranazionale.

6. CONTINUITÀ E MUTAMENTI NELL'AZIONE DEI PUBBLICI

Dagli ordinamenti politici antichi fino ai tempi presenti si rileva una grande continuità nell'azione dei pubblici poteri in campo economico. Fino agli inizi del XVIII secolo nessun limite giuridico si oppone agli interventi di regolazione pubblica: le autorità pubbliche possono operare tanto come gestori diretti di attività produttive quanto come regolatori. La lex mercatoria, XI secolo, apre alle imprese una sorta di autoregolazione, ma ciò non frena le misure pubbliche, che si moltiplicano nel tempo, soprattutto nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo, caratterizzato dalle politiche mercantilistiche e protezionistiche. La stessa lex mercatoria, a questo punto, comincia a divenire legge dello Stato. Dal Settecento, il riconoscimento sempre più pregnante della libertà economica privata pone con forza il problema dei limiti all'azione dei poteri pubblici. Ciò tuttavia non preclude la regolazione pubblica.

distinguono due principali tipi di intervento: la regolazione settoriale e l'antitrust. La regolazione settoriale si riferisce alle norme e alle misure adottate dalle autorità pubbliche per disciplinare specifici settori dell'economia. Questo tipo di regolazione è necessario quando il mercato da solo non è in grado di garantire un corretto funzionamento del settore. Ad esempio, nel settore delle telecomunicazioni, le autorità pubbliche stabiliscono regole per garantire l'accesso equo alle infrastrutture e per evitare abusi di posizione dominante da parte delle imprese. L'antitrust, invece, si occupa di prevenire e reprimere le pratiche anticoncorrenziali. Le autorità antitrust hanno il compito di garantire che le imprese operino in un contesto di libera concorrenza, senza abusi di posizione dominante o accordi anticoncorrenziali. Ad esempio, possono vietare fusioni o acquisizioni che potrebbero ridurre la concorrenza nel mercato. Questi due tipi di regolazione sono complementari e si integrano a vicenda per garantire un corretto funzionamento dell'economia. La regolazione settoriale si concentra sulle specificità di ogni settore, mentre l'antitrust ha un approccio più generale e mira a garantire la concorrenza in tutti i settori dell'economia.possono adottare misure di regolazione economica per disciplinare i diversi settori economici. Queste misure sono solitamente adottate attraverso leggi e regolamenti e possono riguardare settori come i mercati finanziari, le comunicazioni elettroniche e i trasporti. La partecipazione dei soggetti regolati è prevista in questi procedimenti. 2) Le misure antitrust, invece, si applicano a tutti i settori economici e sono di norma adottate dalle autorità competenti in materia di concorrenza. Queste autorità, che possono essere sia nazionali che sovranazionali come l'Unione Europea, adottano tali misure tramite procedure che assicurano la partecipazione di tutti i soggetti interessati. 42. SOGGETTI PUBBLICI CHE ADOTTANO MISURE DI REGOLAZIONE ECONOMICA Diversi sono i soggetti pubblici, sia nazionali che sovranazionali (come il FMI, la Banca Mondiale e l'OMC), che adottano misure di disciplina dell'economia. Fra i soggetti nazionali si distinguono organi sia politici, come governi e parlamenti, sia giurisdizionali, come le corti di giustizia, sia amministrativi.sono state istituite per garantire l'indipendenza e l'efficacia della regolazione economica, e hanno il compito di vigilare sul rispetto delle norme e di adottare decisioni in materia di concorrenza, mercati finanziari, servizi di pubblica utilità, ecc. 4) Le associazioni di categoria e i sindacati svolgono un ruolo importante nella definizione delle politiche economiche e nella regolazione dei mercati. Essi rappresentano gli interessi delle imprese e dei lavoratori e partecipano attivamente alla formulazione delle norme e delle regole che disciplinano l'attività economica. 5) Infine, anche gli organismi internazionali, come l'Unione Europea, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Fondo Monetario Internazionale, hanno un ruolo significativo nella regolazione economica. Essi promuovono la cooperazione tra i paesi e stabiliscono regole comuni per favorire il commercio internazionale e garantire la stabilità finanziaria. In conclusione, la regolazione economica è un processo complesso che coinvolge diversi attori e si basa su norme di legge, decisioni giudiziarie, interventi degli organi amministrativi, partecipazione delle associazioni di categoria e degli organismi internazionali.nell'ultimo quarto del '900 sono penetrate largamente nei Paesi europei e si sono diffuse in tutti i continenti. Ad esse è oggi affidata la regolazione di importanti settori come le telecomunicazioni, l'energia, i mercati finanziari, nonché la disciplina della concorrenza. IMP!! Possono nascere dei rischi quanto al modo in cui la regolazione economica viene posta in essere. Più il regolatore si avvicina al gioco degli interessi locali, più aumentano i pericoli di cattura da parte dei soggetti regolati. Si rendono dunque necessari monitoraggi continui sulle regolazioni decentrate. 3. PROCEDURE PER L'ADOZIONE DI MISURE PARTICOLARI E GENERALI Le misure pubbliche di disciplina dell'economia possono essere particolari o generali, in ragione dei loro contenuti ed effetti. - Misure particolari → si riferiscono a determinate imprese e a specifiche operazioni economiche (l'autorizzazione bancaria o la revoca, adottatedall'autorità di vigilanza settoriale nei confronti dell'istituto che ha richiesto di poter operare o di quello che ha perduto i requisiti necessari per conservare l'autorizzazione) Misure generali → hanno contenuti ed effetti che valgono per l'insieme indeterminato di operatori che possono agire in uno specifico settore economico (misure di determinazione delle tariffe e dei prezzi adottate dalle autorità pubbliche nei settori dell'energia elettrica, del gas, dell'acqua che hanno effetti per tutte le imprese operanti in quel settore) Le procedure per l'adozione di misure particolari hanno una lunga tradizione in molti sistemi giuridici. Esse consentono un'ampia partecipazione ai soggetti interessati, i quali possono presentare osservazioni scritte o chiedere di essere sentiti oralmente nella fase istruttoria dei procedimenti, ed assicurano la trasparenza dell'azione dell'autorità pubblica, con garanzie.

diverse che includono il diritto di accesso alla documenta-zione o la facoltà di assistere alle riunioni degli organi decidenti.Tradizioni meno ampie e diffuse hanno invece le procedure necessarie all'adozione di misure generali. Vi è stata a lungo ampia libertà degli organismi pubblici di regolazione di porre in essere simili misure; in segui-to, negli USA, sono state previste alcune regole procedurali garantistiche, quali la comunicazione da parte delle amministrazioni dell'avvio del procedimento di adozione di misure generali e la facoltà degli interessa-ti di presentare osservazioni e proposte (notice and comment). Talvolta, le autorità sono tenute ad effettu-are un'analisi preliminare di impatto della regolazione (RIA), devono cioè valutare innanzitutto la necessità della misura che si vuole dotare e poi i modi migliori per metterla in pratica, che siano i meno restrittivi per gli operatori economici coinvolti.

Tipologia delle misure

Tutte le misure pubbliche, generali o particolari, di regolazione settoriale o di concorrenza, possono essere ricondotte a 3 tipologie:

  1. Quelle che incidono sulla struttura delle imprese
  2. Quelle che riguardano l'accesso al mercato
  3. Quelle che influenzano le condizioni di concorrenza
Dettagli
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher s.o.s.giurisprudenza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof D'Alberti Marco.