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Teoremi richiesti con dim. per la 1a prova in itinere:

  1. Irrazionalità di √2

    Definito ℚ come insieme dei numeri razionali (insieme delle rappresentazioni decimali finite o infinite periodiche) ossia:

    ℚ = {'p/q | p ∈ ℤ, p ∉ ℤ, q ≠ 0'} la sua rappresentazione geometrica è:

    • La diagonale x del quadrato di lato 1 è uguale a p (risalto la diagonale)

    • Dimostro che p non è un numero razionale (ovvero che è irrazionale)

    • Per Pitagora, x = √1 + 1 = √2 dimostro l’irrazionalità di √2

    • Per assurdo:

    • x ∈ ℚ ⟺ x = p/q con p, q ∈ ℤ (q ≠ 0) per definizione

    • x = 2 ⟺ p2/q2 = 2 ⟺ p2 = 2q2 ⟺ p2 è pari (qualsiasi numero moltiplicato per un numero pari, in questo caso 2, dà come risultato un numero pari)

    • ⟺ Se p2 è pari allora p è pari, il che equivale a scrivere che p = 2t, t ∈ ℤ

    • ⟹ Se p = 2t allora l'espressione (p2/q2) = 2 diventa: (2t)2/q2 = 2 ⟺

    • 4t2 = 2q2 ⟺ q2 = 2t2 ⟺ q2 è pari ⟺ q è pari

    • Si ottiene che p e q sono pari ⟹ il loro M.C.D è sicuramente maggiore o uguale a 2 (M.C.D (p,q) ≥ 2) mentre in generale,

    • Per p/q potevo supporre M.C.D (p,q) = 1 ⟹ ASSURDO

    • Si è dimostrato per assurdo l’irrazionalità di √2.

Formula di De Moivre

  • Presi due numeri complessi z1, z2 ∈ ℂ, si ha che: z1 = r1(cos θ1 + i sen θ1) ∧ z2 = r2(cos θ2 + i sen θ2).
  • Si dimostra che:
  1. Il loro prodotto è z1z2 = r1 r2 [(cos θ1)(cos θ2) + i sen θ1 (cos θ2)(cos θ1)(sen θ2) + i sen θ1 (i sen θ1)(sen θ2)]. = r1 r2 [cos(θ1) cos(θ2) – sen θ1 sen θ2 + i (sen(θ1) cos θ2 + cos θ1 sen θ2)]. Sapendo che i2 = -1, Per la formula di Prostaferesi l’equazione precedente diventa: z1 ⋅ z2 = r1 r2 [cos (θ1 + θ2) + i sen (θ1 + θ2)]
  2. Per la formula di De Moivre si ha che il prodotto di due numeri complessi equivale al numero complesso (w) il cui modulo è dato dal prodotto dei due moduli (r1 e r2); l’argomento (θw) è dato dalla somma dei due argomenti (θ1 e θ2).
  1. Il loro quoziente è: z1/z2 = r1/r2 cos θ1 + i sen θ1 con z2 ≠ 0. z2 cos θ2 + i sen θ2 Moltiplicando numeratore e denominatore per cos θ2 – i sen θ2 (razionalizzazione) e tenendo conto che (cos(θ2)2) + (sen(θ2)2) = 1, abbiamo: z1/z2 = r1/r2 [cos θi cos θ2 – sen θ1 i)(cos θ2 – i sen θ2] = r1/r2 [cos (θi – θ2) + i sen (θi – θ2)]
  2. Per la formula di De Moivre si ha che il quoziente di due numeri complessi equivale al numero complesso (w) il cui modulo rw è dato dal quoziente dei due moduli (r1 e r2); l’argomento (θw) è dato dalla differenza dei due argomenti (θ1 e θ2).
  • Se poi i fattori sono tutti uguali, otteniamo la formula (detta di De Moivre): wn = rn (cos (nθ) + i sen (nθ)).
  • Vbn = x0 g(bn) → g(x0)
  • bn f(an) → f(x0) ∀n
  • g(f(an)) → g(f(x0))

Dunque g∘f è continua in x0

  1. Teorema degli Zeri:

    • Sia f: [a,b] → R continua e tale che f(a)·f(b) < 0 (gli estremi assumono valori opposti) ⇒ ∃ c ∈ (a,b): f(c)=0
    • Dimostrazione:
      • Sia c1 = a1 + b1 / 2
        • Se f(c1) = 0 ⇒ Verificato
        • Altrimenti o f(a)·f(c1) < 0 ⇒ [a1, b1] := [a, c1] o f(a)·f(c1) > 0 ⇒ [a, b] := [c1, b]
      • Sia c2 = a1 + b1 / 2
        • Se f(c2) = 0 ⇒ Verificato
        • Altrimenti itero il procedimento costruendo una successione di intervalli [an, bn] tali che:
          • 1) f(an)·f(bn) < 0
          • 2) {an} crescente e {bn} è decrescente (e sono limitate)
          • 3) bn - an = b-a / 2n
      • Da ② per teorema dei limiti di successioni monotone: an → l ∈ R e bn → l ∈ R
      • Da ③ bn - an = b-a / 2n → 0, n → +∞
      • ⇒ l1 = l2 = l (le due successioni convergono allo stesso valore)
      • f è continua, f(l) = 0 n → +∞
      • ⇒Verificato

15. Formula di integrazione per parti:

Siano f e g due funzioni derivabili in [a; b], si ha che:

(f·g)(x) = (f·g)´(x) ⇔ (f·g)´(x) = f(x)·g´(x) + f´(x)·g(x) ⇔ f(x)·g´(x) = (f·g)´(x) - f´(x)·g(x)

Prendendo l'integrale indefinito di entrambi i membri ed osservando che

∫(f(x)·g´(x)) dx = f(x)·g(x), si trova la formula di integrazione per parti:

∫(f(x)·g´(x)) dx = (f·g)(x) - ∫(f´(x)·g(x)) dx = f(x)·g(x) - ∫(f´(x)·g(x)) dx

∫(f(x)·g´(x)) dx = f(x)·g(x) - ∫f´(x)·g(x)dx

Per il 1° teorema del calcolo differenziale, si ottiene:

ab (f(x)·g´(x)) dx = [f(x)·g(x)]ab - ∫ab (f(x)·g(x)) dx

16. Formula di integrazione per sostituzione:

Sia G(t) una primitiva di f(t), in It, con t ∈ I e sia t = P(x), con

P derivabile, allora d/dx G(P(x)) = G´(P(x))·P´(x) = f(P(x))·P´(x)

G(t) è primitiva di f(t) ⇔ G(P(x)) è primitiva di f(P(x))·P´(x)

∫f(t)dt = ∫f(P(x))·P´(x) dx

Per il primo teorema del calcolo integrale, si ottiene:

P(a)P(b) f(t) dt = ∫ab f(P(x))·P´(x) dx

Dettagli
A.A. 2017-2018
15 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/03 Geometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marco.castiglioni99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e geometria I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Catino Giovanni.