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Un Testo è un insieme di frasi che parlano dello stesso oggetto sorrette dal principio di
coerenza e coesione.
I primi studi sul testo sono stati sul testo verbale e narrativo anche se i processi
cognitivi attivi sono gli stessi.
Noi comprendiamo il testo quando lo rappresentiamo mentalmente, comprendere vuol
dire trasformarlo in una rappresentazione mentale fatta da nodi (significati centrali ) e
legami (temporali o causale). Quindi dato il testo rimane in memoria l'informazione
centrale e i legami. Quando abbiamo capito il testo dunque non siamo in grado di
raccontarlo a memoria perche cogliamo il significato globale che possiamo raccontare
con le nostre parole (Rappresentazione semantica globale.)
Dal testo alla rappresentazione semantica ci sono operazioni che coinvolgono
MEMORIA DI LAVORO E MEMORIA A LUNGO TERMINE che fanno: inferenze, attivazione
di conoscenze enciclopediche e metacognizione.
Il processo di comprensione è online : perche mentre leggiamo o ascoltiamo è la
nostra mente che in modo ricorsivo attribuisce un significato alle parole, poi le
combina per dare significato alle frasi, combina le frasi per dare significato al
paragrafo e poi al testo.
Le due tipologie di conoscenze da attivare sono: linguistiche (fonologia, lessico...) e
conoscenze non linguistiche o enciclopediche (le conoscenze che abbiamo del mondo,
si trovano nella memoria a lungo termine e le acquisiamo con l'esperienza e la
scolarizzazione).
Le conoscenze le organizziamo in script (es. un elenco di azioni in ordine cronologico
che concretizzano l'azione, es andare al ristorante) e schemi (la nostra conoscenza di
concetti astratti: es, schema del concetto POLLO che non è una definizione di
vocabolario ma una nuvola di significato attribuibili a quel concetto). Se devo
comprendere un testo: durante la lettura e comprensione la nostra mente deve
attivare le nostre conoscenze (es si attiva lo schema del pollo con due significati e
man mano che procediamo nella lettura scartiamo quello non corretto e teniamo
quello pertinente e poi lo script dell'azione) anche nei film non si raccontano tutti gli
script perche la nostra mente integra il testo...es se leggo: vado al ristorante ed esco
sazio...attivo lo script e so che andare al ristorante implica ordinare, mangiare m
pagare e poi uscire...anche se il testo non ce lo dice noi abbiamo le inferenze e non
perdiamo passaggi. Inoltre si creano aspettative durante la comprensione del testo
che guidano nell'esplorazione del testo , sono fari che fanno luce per non perdermi
nella storia stessa.
Es dalla frase SLIDE 11 l'incidente è una inferenza, cioè un'informazione che il testo
non esplicita ma da indizi tali che lo rendono comprensibile. Se non faccio inferenze
non capisco. Per arrivare a fare inferenze leggendo attivo le conoscenze
enciclopediche. Quindi l'inferenza avviene attraverso l'integrazione tra testo e
conoscenze enciclopediche attivate pertinenti. In letteratura inferenza si riferisce a :1)
informazione mancante ma implicata e 2) processo cognitivo che facciamo per
arrivare a quella informazione. L'inferenza è un elemento centrale per la comprensione
infatti la capacità di fare inferenza discrimina tra good comprhender e poor
comprhender cioè ha un livello di comprensione sotto la media ma senza deficit
cognitivi.
Ci sono diversi modi per distinguiere le inferenze
- inferenze certe e non certe . Ad esempio guardando un'immagine SLIDE 12 vedo un
bambino che scrive (inferenza certa) e vedo due bambini vicini che posso stare a
parlare, o litigare o giocare...inferenze non certe).
- Inferenze necessarie e elaborative. Esempio la frase SLIDE 11 l'incidenze è una
inferenza necessaria per la costruzione della rappresentazione semantica globale,
sono elaborative le inferenze relative al punto di vista dell'autore quando scrive una
poesia, es. chiedo agli studenti di dedurre le caratteristiche stilistiche di un autore, la
posizione politica, ...faccio inferenze elaborative.
- Poi possiamo distinguere le inferenze anche per distanza delle informazioni da
connettere: TESTO SLIDE 13. FRANSE DI INFERENZE LOCALE: giorgio ha dato a
Maria ...anche i poor comprhender non hanno problemi. Invece la frase "franco ieri è
stato due ore sotto la pioggia e sta a letto"...non c'è scritto che si è ammalato ma dato
che il testo è un insieme di frasi retto da principio di coerenza e coesione raccontano
un evento comune e getto un ponte tra la prima e la seconda frase. Connetto le due
frasi attraverso percorsi cognitivi di ragionamento. Attivo le conoscenze che ci fanno
costruire tante aspettative; dalla frase successive attivo altre conoscenze (mi bagno,
prendo freddo ...fa collimare il tutto tra le varie ipotesi quella che rende coerente il
testo). Questo crea problemi in chi ha difficoltà a comprendere che spesso fa inferenze
ma non riconosce quando le fa sbagliate. Anche per comprendere le sequenze di
immagini ho bisogno di fare inferenze e spesso leggono le immagini in modo
scotomizzato per cui tendono a leggere ciascuna sequenza in modo isolato e non
riconoscono il prima e dopo. Spesso i bambini attivano conoscenze più familiari per
fare inferenza ma potrebbero non essere corrette e fanno fatica a revisionarla. I poor
comprhender hanno difficoltà e attivano conoscenze enciclopediche non pertinenti e
danno luogo a inferenze non corrette e non se ne accorgono perpetuando nell'errore.
PROMUOVERE LA COMPRENSIONE? Lavorare su inferenze certe, necessarie e di
connessione. Ad esempio slide 14.
Riassumendo: il processo di comprensione avviene online cioè mentre leggo, avviene
attraverso l'attivazione di conoscenze enciclopediche con aspettative che man mano
scartiamo o accettiamo con una sforzo della mente di massima coerenza e coesione.
Prima costruiamo microstrutture (significati di singole frasi) e poi costruisco le
macrostrutture (del testo).
La comprensione del testo non dipende dall'ampiezza del vocabolario (posso avere un
lessico ampio ma avere difficoltà) e di decodifica (infatti la comprensione avviene dopo
la decodifica...spesso in prima elementare spendono molta energia per leggere e non
riescono a capire quanto letto perchè tutta l'energia cognitiva è spesa nella
decodifica...dalla 3 elem in poi il processo di decodifica è automatico e non ha costi
cognitivi e la comprensione avviene...invece i dislessici hanno problemi a comprendere
il testo scritto non perchè non comprendono ma perche spendono molte energie nella
lettura).
Comprendere un testo scritto, uditivo o visivo richiede gli stessi processi: attivare
conoscenze enciclopediche, fare inferenze e utilizzare strategie metacognitive.
I processi cognitivi coinvolti nella comprensione del testo, della figura…sono uguali ma
una delle strategie utili per favorire la comprensione è lavorare con i testi visivi (es.
dislessici lavorare proponendo testi visivi per promuovere le capacità di fare inferenze
che migliora anche la comprensione del testo perche le evidenze dimostrano che il
processo cognitivo del fare inferenza è il medesimo) soltanto che quando lavoriamo
per immagini dobbiamo sapere quali sono i passaggi difficili: es. fare inferenza sul
riconoscere le azioni dei personaggi (ci sono azioni definite grosso motorie (correre)
che richiedono un livello minimo di inferenza (inferenze più facili), poi le azioni che
raccontano un’azione in corso, che sono più difficili) (es. mettersi una crema che
richiede di tener conto degli oggetti vicini e attivare una conoscenza enciclopedica),
ancora più difficile sono le “catene di azioni” (es. gettare un secchio di acqua che
cadrà su un altro personaggio) la comprensione richiede una maggiore capacità
inferenziale. Un elemento importante è leggere le immagini in modo coerente e
gettare un ponte tra un’immagine e un’altra. Operazioni difficili ma significative sono
quelle da fare quando vediamo i cartoni muti. Occorre ricostruire i contenuti dei
dialoghi, degli eventi e i nessi causali.
Due strade per lavorare sulla comprensione: facilitare (quando aiuto i bambini a
comprendere un testo. Ad esempio spiego un concetto difficile con l’obiettivo di far
comprendere); la promozione cerca di stimolare attraverso dei percorsi che hanno
l’obiettivo di aumentare la capacità di comprendere un testo.
STRATEGIE PER FACILITARE LA COMPRENSIONE
Macrostrategie (su intero testo) e Microstrategie (piccole parti)
Tra macrostrategie : oralizzazione: racconto tutto il testo oralmente, semplifico la
struttura linguistica; rilettura: rileggere un testo in modo da aggiungere informazioni
a quelle acquisite nella prima lettura; supporto delle illustrazioni attraverso grafici,
figure che ripetono lo stesso contenuto scritto, sono ridondanti se ripetono la stessa
cosa; sono complementari se la parte scritta richiede la visione in parallelo della figura
(più difficile).
Tra le microstrategie: lavoro sui passaggi difficili del testo spiegando (aggiungo
informazioni) oppure faccio domande per verificare la comprensione e aggiungere
spiegazioni).
PROMUOVERE LA COMPRENSIONE
Non serve far leggere tante volte, o tanti libri. Dobbiamo invece lavorare sulla capacità
di fare inferenze, fare un controllo cognitivo sul processo di comprensione e interagire
con il testo. Le ricerche OCSE-PISA dicono che i 15enni italiani hanno difficoltà di
comprensione rispetto ai ragazzi europei. Non sono capaci di estrapolare i significati e
torna che la capacità di comprendere il testo dipende dallo svantaggio socio culturale
di appartenenza, i poor comprhenders non hanno difficoltà cognitive ma hanno spesso
svantaggio (grado di istruzione dei genitori,pochi libri in casa, scarsa abitudine alla
lettura dei genitori … sono bambini meno sollecitati, con meno esperienze, hanno
ascoltato poche storie, sono poco invogliati). Allora come scuola si potrebbe colmare
questo svantaggio allenando i bambini a interagire. Sono soggetti che leggono il testo
ma non lavorano con i significati. Le difficoltà principali dei poor comprhender e dei
bambini con difficoltà fisiologiche, sono le stesse: carenza di conoscenza, difficoltà
nelle inferenze e nel controllo cognitivo. In passato si tendeva a dare più conoscenze,
oggi si lavora maggiormente sull’inferenza e meta cognizione (riconoscere l’errore e
correggersi). Occorre prima di tutto usare molti testi diversi (non usare i TESTOIDE:
testo costruito in laboratorio per fare un certo processo cognitivo ma usare i testi
naturali). Posso prendere un testo classico e poi faccio almeno una decina di incontri in
cui impegno i bambini (devono stare attenti) e uso strategie meta cognitive e uso per
ogni incontro un testo diverso.
È meglio la lettura a mente o ad alta voce? Dipende dalla classe, in una quin