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4. LA DIMENSIONE RELAZIONALE E COMUNICATIVA IN DIDATTICA

4.1

Il modello tradizionale della didattica trasmissiva colloca lo studente in una posizione di

subalternità rispetto al docente , influenzando la qualità della relazione che diviene generalmente

improntata all’autoritarismo. Come abbiamo già visto nella disamina dei tre principali modelli di

didattica bisogna abbandonare un approccio centrato esclusivamente sul docente e promuovere

un approccio centrato sullo studente e sulla relazione , fondato sostanzialmente su una

comunicazione efficace . L’insegnamento è una pratica universale , la variabile

fondamentale che rende l’insegnamento efficace è proprio la qualità della relazione educativa.

La didattica si definisce , come scienza della relazione educativa , sul piano educativo è

fondamentale che il rapporto che intercorre tra docente e studente sia fondato su una relazione di

qualità . creare una relazione efficace non è affatto un compito facile , a causa della presenza di

mutevoli variabili che sono parte integrante dell’essere-in-relazione e che , inconsapevolmente , ne

condizionano la qualità , molto spesso , anche a prescindere dalla volontà di chi interagisce .

tuttavia , ciò non implica che la relazione e la comunicazione non possono essere analizzare e

gestite come oggetto complesso attraverso la definizione e l’esercizio di una precisa competenza ;

tale competenza si sostanzia nella capacità di volgere uno sguardo critico .

Gestire l’imprevisto che scaturisce dall’essere-in-relazione è possibile . esso è un aspetto centrale

della competenza didattica , intendendo quest’ultima come capacità di regolare e di adattare scelte

e comportamenti in situazione.

In sostanza , cio che rende una relazione efficace si riferisce ai modi di interpretare la

comunicazione altrui.

Quali sono le ragioni per cui una persona ci è antipatica o simpatica ??

per quali motivi interpretiamo lo sguardo di un interlocutore come segnale di ostilità o di

benevolenza ?

che origine hanno le spinte che ci inducono a comportarci aggressivamente o gentilmente nei

confronti di qualcuno ??

La risposta a queste domande va ricercata nei filtri interpretativi che ognuno di noi utilizza

nell’esperienza di relazione, i quali determinano in nostri giudizi e le nostre azioni nei confronti

degli altri .

Una strada percorribile per la costruzione di una capacità di gestione della relazione è

rappresentata , dalla possibilità di divenire consapevoli dei processi che guidano i nostri modi di

entrare in rapporto con gli altri , rendendoli in qualche modo visibili alla nostra coscienza.

Se nella vita quotidiana , un modo di comunicare inconsapevole costituisce un grave errore

professionale che può determinare il fallimento dell’intero progetto educativo . In didattica è

necessario guidare in maniera competente le proprie scelte comportamentali e comunicative

rispetto agli obiettivi educativi individuati. La capacità di gestire se stessi all’interno della relazione

con gli altri è strettamente correlata al nostro modo di comunicare

4.2

La comunicazione può essere definita attraverso due enunciazioni : la modalità attraverso cui si

instaurano , si strutturano e si sviluppano le relazioni sociali ; ma è anche il principale strumento

per affermare il se nel mondo come attore individuale e/o collettivo . In altri termini , è solo grazie

alla facoltà di comunicare che gli essere umani , entrano in contratto tra di loro riuscendo a

condividere un insieme di accordi e di regole che sanciscono il vivere comune . E’ grazie alla

comunicazione che ognuno di noi è in grado di dichiarare la propria esistenza nel mondo come

esistenza sociale. In altri termini , comunicare vuol dire esistere : nessun essere superiore

potrebbe sopravvivere se fosse costretto a comprendere il mondo facendo riferimento solo a se

stesso ; la socializzazione si basa sulla comunicazione , cioè si istruzioni circa il modo in cui si

deve vedere il mondo .

Per tentare di descrivere le variabili della comunicazione ci riferiamo ad un modello definito

circolare per il quale la comunicazione è costituito per sei elementi o variabili :l’emittente , il

messaggio, il canale , il codice , il destinatario , il feedback.

• L’EMITTENTE è la fonte di trasmissione che intende comunicare e che produce il

messaggio

• IL MESSAGGIO è rappresentato dai contenuti che l’emettente trasmette

• IL CANALE è il mezzo attraverso cui il messaggio viene veicolato.

• IL CODICE è l’insieme dei simboli e di regole attraverso cui il messaggio si esprime

• IL DESTINATARIO è il soggetto a cui viene inviato il messaggio

• IL FEEDBACK è il messaggio di risposta che il destinatario rinvia all’emittente cioè dal tipo

di risposta ricevuta , il destinatario comunica , a sua volta , un ulteriore messaggio in

direzione dell’emittente

Alle sei variabili ne va aggiunta , una settima il contesto , cioè il luogo o l’ambiente nel quale

avviene la comunicazione , il quale svolge un ruolo determinante rispetto agli altri esiti del

comunicare , in quanto ha un’importante influenza su tutte le altre variabili.

La comunicazione costituisce un’azione spontanea della vita quotidiana , equiparabile al

camminare o al respirare .

Uno dei equivoci del comunicare può essere espresso nell’affermazione basta comunicare per

comprendersi ; il nodo problematico della comunicazione in genere è costituito proprio

dall’incomprensione . Ribaltiamo dunque la nostra affermazione di partenza chiarendo che non

basta comunicare per comprendersi ,anzi , che , nel comunicare è più facile non capirsi che capirsi

.

Ad un messaggio prodotto da un emittente corrisponde sempre un messaggio di risposta da parte

del ricevente il quale rinvierà un altro messaggio e cosi via . Diremo , pertanto che la

comunicazione è un sistema. Affinche una comunicazione avvenga è sufficiente che due persone

siano inserite in uno spazio , che siano , sensorialmente percepibili l’uno dell’altro . Uno sguardo ,

un atteggiamento del corpo , un silenzio rappresentano tutti modi di comunicare , i quali

raggiungono il nostro interlocutore , inducendolo a reagire al nostro messaggio con una risposta ,

che può essere , allo stesso modo , un comportamento , un atteggiamento del corpo , un modo di

guardare o un’affermazione verbale ( effetto pragmatico) .

Il primo assioma della teoria della pragmatica della comunicazione umana afferma non è possibile

comunicare , poiche la comunicazione si esprime attraverso una pluralità di dimensioni ; esse sono

le dimensioni verbali , para-verbali , non verbali.

1. La comunicazione verbale è costituita dal linguaggio , il codice del pensiero , cioè quello

strumento fondamentale d cui gli essere umani si servono per tradurre ciò che pensano in

parole e concetti noti

2. La comunicazione para-verbale è costituita da tutti gli elementi che accompagnano la

comunicazione verbale sul piano dell’emissione del messaggio . Tali elementi sono il tono ,

il volume, il tempo, il timbro :

- il tono rinforza il contenuto .

- il volume è ovviamente connesso all’intensità sonora della voce e rappresenta un livello

para-verbale fondamentale per la comprensione di un messaggio .

-il tempo è costituito dalle pause , la lentezza , la velocità o il ritmo attraverso cui si emette

una espressione verbale. Il tempo può costituire un fattore para-verbale molto importante

nella comunicazione , poiché esso può variare , accentuare o ridurre il significato verbale in

base al suo fluire , cioè , in base al ritmo che propone.

- Il timbro è l’insieme delle caratteristiche individuali della voce , le quali non sono

modificabili , ma si distinguono da individuo a individuo . Usando una metafora , possiamo

affermare che il timbro è il colore della voce .

3. La comunicazione non verbale è costituita da tutti quei fenomeni di comunicazione

generalmente involontari , ad esempio il modo di gesticolare , le espressioni del viso , gli

sguardi , ecc. gli elementi che definiscono la comunicazione non-verbale sono: La postura ,

la prossemica , le espressioni del viso , i movimenti e i gesti del corpo , la mimica.

- la postura rappresenta il modo di disporre nello spazio le parti del corpo e consente di

distinguere la funzione comunicativa da quella espressiva .

- la prossemica indica due aspetti del modo di presentarsi alle persone : l’uno , riguarda

l’uso dello spazio in termini (vicinanza/distanza) , l’altro , la posizione del corpo che

assumiamo nei confronti di un interlocutore (ad esempio di fianco , di fronte , ecc.)

- le espressioni del viso costituiscono un insieme di segnali generalmente involontari

estremamente potenti che meritano , un’attenzione estrema e particolare . Nei confronti di

un interlocutore ciò che principalmente osserviamo e ci condiziona sono i suoi sguardi , gli

atteggiamenti del volto , infatti nel linguaggio comune si usa dire che gli occhi non mentono

e quindi non è un caso che siano proprio gli occhi e tutti gli altri segnali che connotano

l’espressività umana a condizionare fortemente la qualità ed il tipo di comunicazione tra le

persone . lo sguardo è l’espressività del volto rappresentano , dunque , uno dei più potenti

veicoli di comunicazione , il quale la influenza fortemente .

- i movimenti e i gesti del corpo fungono da accompagnamento , essi enfatizzano i

messaggi attraverso una sorta di punteggiatura gestuale che ha la funzione di evidenziare ,

sottolineare , chiarire o minimizzare ciò che diciamo

- la mimica rappresenta tutta la gamma di gesti e di movimenti che hanno un valore

simbolico e che sono dunque condivisi e riconoscibili.

La comunicazione non verbale è la più importante tra le altre .la dimensione non-verbale la rende

particolarmente significativa in quanto non sia prodotta in modo intensionale ,accompagnando

l’interazione tra persone ad un livello inconsapevole : i nostri modi di guardare , di muoverci , di

assumere atteggiamenti , nella maggior parte dei casi , non sono cioè sotto il nostro controllo ;

essi semplicemente si verificano , a prescindere dalla nostra volontà .

Un atto comunicativo , soprattutto in sede didattica , per essere efficace deve contraddistinguersi

per assoluta coerenza tra tutte le dimensioni che lo costituiscono (verbale , para-verbale , non

verbale )

Inoltre , vi è un ulteriore aspetto che nel corso di una comunicazione rappresenta la variante

determinante : esso è rappresentato dalla soggettività . Quest’ultima im

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A.A. 2016-2017
25 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rainone2013 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Iavarone Maria Luisa.