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Il Sud dopo il 1861: guerra, periodo di fuga, fascismo

Dopo il 1861, il Sud ha affrontato diverse sfide, tra cui la guerra, il periodo di fuga e l'ascesa del fascismo. Durante la prima guerra mondiale, molti giovani del Sud sono emigrati per sfuggire ai problemi legati allo spopolamento mondiale. Questa migrazione ha portato a una perdita di forza lavoro nelle aree del Sud.

Inoltre, sono state fondate diverse aree ghetto, come ad esempio Brooklyn, per accogliere gli immigrati provenienti dal Sud. Questi ghetti sono diventati luoghi di aggregazione e di preservazione della cultura meridionale.

Sinofoni: difficoltà degli apprendenti cinesi nell'apprendere L2

Un'altra curiosità riguarda la difficoltà degli apprendenti cinesi nell'apprendere una seconda lingua (L2). Gli apprendenti cinesi spesso incontrano difficoltà nel padroneggiare una lingua diversa dalla propria, a causa delle differenze linguistiche e culturali.

Curiosità generali sulla Cina

  • La Cina è il terzo paese al mondo per superficie, mentre è il primo per popolazione. Il suo territorio presenta molti paesaggi diversi, tra cui deserti, montagne, pianure e costa.
  • La popolazione cinese si concentra principalmente sulla costa, poiché il territorio è più favorevole. Nelle zone interne, dove si trovano le zone rurali o montagnose, vive una popolazione più arretrata rispetto a quella della costa.
  • La bandiera cinese è di colore rosso, simbolo del comunismo e del sangue versato durante la guerra di liberazione.
  • La Cina investe molto sull'educazione e l'istruzione ha un ruolo fondamentale nella società cinese. Gli studenti cinesi sono noti per essere silenziosi e ordinati, e l'educazione è caratterizzata da una certa rigidità.

GAO KAO > esame che si fa alla fine dellesuperiori dal quale esito si determina se lo studente può lavorare oandare all’università e quale università scegliere. Dura 3 giorni,comprende molte discipline. Il più alto tasso di suicidi in Cinadipende dal GAO KAO.

- Le famiglie cinesi delegano l’educazione scolastica agli insegnanti, iquali hanno potere.

- Colore lutto cinese: bianco vs noi nero o viola

- Colore spose cinesi: rosso vs noi bianco

- Educazione cinese si basa su confucianesimo (Confucio ha dato delledirettive per vivere una vita equilibrata come per esempio “istruirsiper la patria”. Ha determinato molto il carattere dei cinesi vseducazione italiana basata sulla religione o sulle impostazioni dellaChiesa.

- Lingua ufficiale: mandarino o lingua HAN, che deriva dalla dinastiaHan, la più antica.

- In Cina non esiste il quadro comune di riferimento ma il loro livellosi stabilizza dalla conoscenza degli ideogrammi a fine corso.

Sifocalizza più l'attenzione sul contenuto, si giudica la conoscenza in base al numero di ideogrammi. Il Cinese è una lingua isolante, ossia non ha morfologia e dunque flessione verbale, e tonale, ossia ha i toni. A ogni tono corrisponde un determinato ideogramma. La scrittura cinese è divisa in varie unità: grafica (grafema), semantica (lessico) e fonetica (sillaba).

Per quanto riguarda la grammatica ed i verbi, il cinese fa dell'aspetto verbale (ossia una categoria grammaticale, come tempo, azione, modo e diatesi, che semplicemente è il punto di vista del parlante attraverso l'uso del tempo) il cardine della lingua. L'aspetto verbale può essere perfettivo (presente) o imperfettivo (durativo o progressivo) ex. quando ero piccolo giocavo a pallavolo. Il cinese per indicare il perfettivo utilizza la particella GUO, mentre per indicare l'imperfettivo utilizza la particella GE.

Inoltre, essendo una lingua isolante e non flessiva

come l'italiano, il cinese utilizza moltissimo il modo infinito. Un'altra caratteristica importante del cinese, che porta difficoltà nell'apprendere l'italiano, è l'assenza di numero. In cinese, a differenza dell'italiano che ha il numero, si utilizza per esprimerlo il classificatore, per indicare una persona, un animale, una taglia piccola o grande, etc. Più semplicemente è una freccetta diretta verso l'alto posta al centro di due ideogrammi che indica il campo semantico. Ha funzione di modificatore nominale. Es. italiano "la maestra" > implicita o sottintesa fig. femminile > è una lingua con lemmi con configurazioni semantiche vs cinese "la DONNA maestra" > lingua in cui si deve classificare tutto ed esplicitare la valenza semantica che è invece implicita nelle lingue europee. Per quanto riguarda gli articoli, in Cina non esiste l'articolo determinativo ma esiste l'idea.

Di determinatezza, espressa attraverso il classificatore. Inoltre, l'educazione dei cinesi è di tipo mnemonica ossia si basa sull'imparare a memoria.

Difficoltà:

  1. Flessione verbale e nominale > cinese lingua isolante vs italiano flessiva. Il cinese non ha morfologia, mentre tutte le lingue europee hanno due morfemi: flessivo, che da alla lingua le desinenze come l'italiano, e derivazionale con prefissi e suffissi come l'inglese.
  2. No maiuscole e minuscole come l'arabo
  3. No spazio, stampatello, corsivo
  4. No articolo determinativo o indeterminativo
  5. Assenza di un alfabeto
  6. No input lingua italiana perché a casa si parla solo cinese
  7. Problemi tecnici come R>L
  8. Differenza tra fonemi sonori e sordi PB/DT
  9. No "gl" palatale e "gn" nasale
  10. No doppie
  11. Mancanza connettivi
  12. No articoli e dunque neanche preposizioni articolate
  13. Problemi verbali: in cinese si usa moltissimo il tempo presente, sovra esteso al imperfetto

al passato prossimo e al futuro. Il verbo è posto all'inizio del periodo, ossia è in prima posizione. È la posizione che identifica la funzione verbale e non il pronome relativo ex. che.

Aspetti culturali:

  1. Sentimento di rispetto verso le autorità e verso il più anziano in famiglia. Il nonno è quello che da gli ordini e tutti devono obbedire. C'è un forte sentimento di devozione verso l'anziano.
  2. La loro casa è come una piccola Cina (vita privata), dove parlano cinese anche se vivono in Italia vs albanesi che in casa si sforzano di parlare italiano per cercare di inserirsi linguisticamente nel contesto.
  3. Il sistema scolastico cinese ora è improntato verso il merito, visto come grande valore. È simile a quello italiano formato da infanzia, elementari, media inferiore e superiore ed università. La differenza è che le classi sono molto numerose, comprendono circa 60 allievi a classe. In ogni

Classe c'è molto silenzio, rigore e disciplina ed ogni allievo deve avere il massimo rispetto per l'insegnante. Questo è molto rispettato perché è colui che trasmette i valori.

Ideogramma è elemento importantissimo nel cinese: un quadrato diviso in 4 quadratini, dentro i quali si riproduce il segno. L'insegnamento degli ideogrammi è una delle materie più notevoli in Cina, per cui l'insegnante occupa molto tempo. I caratteri cinesi di ideogrammi sono più di 60.000, anche se la maggior parte della gente istruita arriva a conoscerne in media 6.000. A ciascun carattere (o come diremo noi morfema) corrispondono un suono sillabico ed un significato. Inoltre, dal punto di vista estetico, tutti i caratteri hanno la stessa dimensione e questo è molto importante soprattutto perché per loro la precisione e l'ordine sono fondamentali.

Arabofoni: difficoltà degli apprendenti arabofoni

nell'apprendere L2L l'arabo è una lingua parlata in molti Stati: Marocco, Africa Atlantica, Africa mediterranea etc. 21 sono i paesi che hanno l'arabo come lingua madre, ossia sono uniti dalla cultura araba. Tutti questi paesi sono legati, se si fa del male ad un paese gli altri si alleano. Non c'è differenza tra marocchino, algerino ma sono tutti arabi. Noi siamo molto individualisti a differenza degli arabi. Non a caso c'è il Corano, che presenta una religione coesa, soprattutto sotto il punto di vista della fratellanza tra arabi. Esiste una lingua standard ma c'è anche una grande varietà dialettale. L'arabo standard è la lingua uguale per tutti presa dal Corano. L'arabo è una lingua semitica, termine che deriva da "Sem", il figlio di Abramo che ha creato la tribù dei semiti. Una positività dell'arabo è che, a differenza del cinese, è una lingua alfabetica.

e dunque ogni lettera ha un suono e una grafia (corrispondenza fonema-grafema). L'alfabeto arabo è composto da 28 lettere poste in posizione iniziale, finale e mediale. La lingua è prettamente consonantica, ossia presenta più consonanti che vocali (noi abbiamo 21 consonanti e 7 vocali). Le vocali arabe sono 3: a, i, u. Le vocali possono essere scritte sotto o sopra le parole con le consonanti ex. C S. Quindi l'insegnante dovrà far capire il senso delle vocali nell'italiano: esse sono semantiche, ossia hanno un significato e non sono semplici accessori della lingua, dunque non possono essere omesse. Un altro problema che l'insegnante dovrà risolvere è far capire che il suono "h" di "chi, che" è un suono duro in italiano, a differenza dell'arabo che lo produce come gutturale. Inoltre, l'arabo ha 3 diversi tipi di pronuncia dell'"h". Un'altra difficoltà

Lo studente arabo deve capire che nell'italiano si usa la punteggiatura perché è semantica, mentre loro non la utilizzano. Non hanno neanche le maiuscole e le minuscole, gli spazi come il cinese.

Per quanto riguarda la scrittura, l'arabo avrà dei problemi con il nostro metodo di scrittura diretto da destra a sinistra. Egli infatti scrive da sinistra verso destra e dunque uno dei grandi problemi che l'insegnante dovrà risolvere sarà quello della laterizzazione.

Per quanto riguarda la morfologia, quella araba detta della combinazione: le parole si combinano. Es. Ma + drasa > madrasa > scuola, dove Ma = "luogo" e drasa = "studio" > ossia "luogo in cui si studia" (combinazione).

Inoltre, l'arabo è una lingua con i casi, precisamente 4: diretti (nominativo ed accusativo) e indiretti o obliqui (genitivo e dativo). Noi esprimiamo i casi attraverso le preposizioni.

Il numero in arabo è singolare.

plurale e duale (coppia di elementi). L'arabo ha solo un articolo > AL utilizzato per tutti i generi. L'articolo indeterminativo non esiste ma c'è l'idea di indeterminatezza, che viene espressa attraverso due suffissi: UN e NUN. Questo processo si chiama nunazione, la quale caratteristica principale è che l'articolo indeterminativo è interno al nome alla quale fine si aggiungono i suffissi "un" o "nun". Es. KITABÙN > un libro (kitab > libro). Per quanto riguarda l'aspetto verbale, l'arabo ha il perfettivo e imperfettivo ma anche il futuro che si forma con la particella o prefisso "sa". L'arabo non ha la copula, quindi questo è un altro dei problemi da risolvere. Es. lei è italiana > lei italiana. Inoltre, come i cinesi, avranno problema.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
17 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luz1234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica dell'italiano come seconda lingua e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Desideri Paola.