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Presupposizione e analisi del testo
Le presupposizioni sono informazioni di background, stabiliscono i limiti del discorso. Sono condivise aprioristicamente e rispondono ad un principio di economia. L'enunciatore si sottrae alla responsabilità dell'asserzione: l'inferenza è lasciata al lettore e non affidata a nessi testuali forti. Tuttavia i meccanismi inferenziali seguono dei principi generali di cooperazione: si tratta di regolarità, non di regole forti.
Attivatore di presupposizione può essere anche l'accostamento nella stessa pagina di notizie diverse, che porta il lettore a legarle con un nesso causale.
Ciò che è presupposto da un enunciato continua ad esserlo anche quando l'enunciato viene sottoposto a negazione: si dice che le presupposizioni sono costanti sotto negazione.
Il problema dell'esplicitazione di presupposizioni appartenenti a testi con finalità comunicativa autonoma (quotidiani, manuali, ecc.)
ecc. e non esempi appositamente costruiti) sta nel trovare la formulazione più precisa per catturare quello che quel segmento di testo dà per scontato, relazionandolo ai tratti linguistici che attivano quella presupposizione. Più l'attivatore è incassato, più sarà difficile l'esplicitazione.
Una presupposizione può essere costituita da un enunciato del tutto diverso dall'enunciato che la attiva o recuperare materiale linguistico già presente nel testo; nel secondo caso (fino ad arrivare all'estremo in cui enunciato e presupposizione coincidono) avremo un maggiore grado di esplicitezza e quindi una forte impressione di dato per scontato. Del resto la funzione della presupposizione non è tanto dare informazioni aggiuntive, quanto marcare determinati enunciati come da accettare senza discussione.
Le presupposizioni linguistiche sono espressioni particolari che veicolano un contenuto presupposto, meno visibile del
stato e di iterazione: verbi di cambiamento di stato e di iterazione; - verbi di giudizio: verbi di giudizio; - proposizioni temporali: proposizioni temporali; - ipotetiche controfattuali: ipotetiche controfattuali; - avverbi: avverbi; - frasi relative parentetiche: frasi relative parentetiche; - frasi scisse: frasi scisse. La funzione strategica degli attivatori di presupposizione è trattare come presupposti contenuti che non lo sono. La presupposizione può essere usata come arma più o meno occulta di persuasione e manipolazione. 1. Presupposizioni e appropriatezza In questo gruppo di esempi osserviamo come numerosi elementi lessicali esprimono azioni o stati che possono essere compiuti solo a partire da certe condizioni (presupposte, appunto):stato (presuppongono il darsi in precedenza di un certo stato /funzione cognitiva o ideologica); - verbi di movimento (presuppongono l'allontanamento o avvicinamento a un centro deittico); - verbi implicativi, dove la presupposizione investe la frase complemento (che rappresenta una conseguenza logica dell'intero enunciato) /funzione cognitiva o ideologica. All'agente che vuole svolgere quell'azione è richiesta una competenza sufficiente a superarla (ad es. si consideri il verbo riuscire). La negazione dell'enunciato non potrebbe negare la necessità di tale competenza. Oltre alla funzione cognitiva, queste presupposizioni hanno anche funzione ideologica, perché gli enunciati presupposti possono essere valutativi o opinabili: - E' necessario ampliare i propri orizzonti. Gli orizzonti sono attualmente ristretti. In molti casi si osserva come, se la presupposizione risultasse falsa, l'inappropriatezza del segmento testuale sarebbe.notevole; si tenderebbe a respingere in blocco l'intero discorso.- Condizioni di felicità
- Domande polari (sì/no): presuppongono l'esistenza della cosa su cui la domanda verte e la sua conformità ad una data descrizione (Il cane è vaccinato? - una domanda infelice sarebbe invece: La pentola è vaccinata?);
- Domande contenenti un elemento morfologicamente marcato come interrogativo: la presupposizione coincide con un enunciato che sostituisce all'elemento interrogativo uno indefinito (Che cosa ci fa pronunciare quel "che bello"? Qualcosa ci fa pronunciare "che bello"?);
bello”);- Atti illocutori verdettivi, ossia giudizi: presuppongono il possesso di una competenza da parte del parlante in merito a ciò che va a giudicare. Se le affermazioni che permettono di risalire a questa competenza sono ritenute inadatte, verrà meno la felicità dell’atto verdettivo;
- Atti esercitivi, ossia consigli, avvertimenti, esortazioni: presuppongono che il destinatario dell’atto linguistico si trovi in una posizione diversa da quella verso cui lo si vuole indirizzare. Presuppongono inoltre che, lasciato a se stesso, il destinatario potrebbe facilmente cadere in un comportamento sbagliato.
3. Presupposizioni aperte- Gli enunciati contenenti gli avverbi focali “anche” e “persino” attivano delle presupposizioni riformulabili ricorrendo ad un indefinito. Tale indefinito si riferirà ad entità dello stesso tipo di quella messa a fuoco dagli avverbi, ma non propriamente alle stesse.
Merita pieno riconoscimento
L'azione del governo. Merita apprezzamento anche l'opinione pubblica italiana. Qualcuno oltre all'opinione pubblica merita apprezzamento. Il valore informativo di queste presupposizioni è scarso (ripetono informazioni già date esplicitamente, come in questo caso: già sappiamo che il governo merita riconoscimento), ma possono essere usate come mezzo di connessione tra le parti del testo. Spesso infatti il contenuto presupposto può essere ricercato all'interno della porzione di testo precedente. In casi diversi il contenuto informativo aumenta: Chi sceglie di fumare lo spinello, ma sta bene anche senza, potrebbe persino fumarlo. Chi sceglie di fumare lo spinello, quando fuma sta bene. Si ha poi il caso in cui la presupposizione di qualcosa di indefinito è appositamente ricercata, perché è sufficiente ad indebolire la portata di un'affermazione: La crisi della famiglia nasce anche dall'atteggiamento dei genitori.
La crisi della famiglia nasce da qualcos'altro oltre che dai genitori. Gli impliciti attivati dagli indefiniti fungono da requisiti di appropriatezza delle affermazioni che li contengono. Se dovessero risultare falsi, sarebbe infelice l'intero atto linguistico. - L'aggettivo/pronome "altro" presuppone che vi sia un "primo". La riformulazione del contenuto presupposizionale è simile a quella appena vista. Il contributo informativo che è in grado di fornire sarà tanto maggiore quanto più facile sarà recuperare il riferimento precedente. - Ancora simili sono le espressioni iterative (avverbi ed espressioni con il prefisso ri-). Hanno valore informativo. La presupposizione attivata sarà indefinita perché le espressioni iterative non consentono di capire quando, come e quante volte ha avuto luogo quell'evento in precedenza (ma si dà per scontato che ciò di cui si parla sia già accaduto).almeno in un'altra occasione). 4. Presupposizioni di esistenza e di unicità Danno per scontata l'esistenza dell'oggetto cui si fa riferimento. Sono connesse a tipi di espressione con funzione generalmente referenziale, come i sintagmi nominali in posizione argomentale o di soggetto (in parole povere all'inizio). Infatti se il sintagma si trova come parte nominale di un predicato abbiamo un'implicazione logica e non una presupposizione. Per verificare ciò basta applicare il test della negazione a: (a) Lo zio di Giulia è un artista. Se non esiste uno zio di Giulia, tutto l'enunciato risulta infelice. (b) Giovanni è lo zio di Giulia. Lo zio di Giulia può non esistere, ma Giovanni resta e l'enunciato risulta semplicemente falso. I sintagmi nominali definiti (che iniziano con un articolo determinativo, quindi) o i nomi propri presuppongono l'unicità del soggetto indicato, ossiaun’univocaidentificabilità nel contesto. L’unicità non sembra dipendere dall’esistenza:Il proprietario del cane, se esiste, pagherà la multa.I sintagmi nominali non definiti si esplicitano invece come “Esiste almeno un X”.
4.1 Presupposizioni di nomi e di descrizioni definiteSpesso questo tipo di presupposizioni si possono risolvere all’interno del testostesso, se il referente è già stato introdotto. In caso contrario, sarà necessarioprocedere all’accomodamento della presupposizione di esistenza. Nella stampa sitratta di un processo tipico, per non dover di volta in volta introdurre tutti ipersonaggi e i retroscena
Il governo algerino ha giudicato inaccettabile la presa di posizione dell’Onu nei confronti dei recenti massacri nel Paese. Esiste il Paese Algeria. Esiste l’ONU. Esiste uno e un solo governo algerino. Ci sono stati dei massacri recenti in Algeria. C’è stata una e una
sola presa di posizione dell'ONU.
4.2 Sintagmi nominali definiti analizzabili come frasi nominalizzate
Sono molto usati in italiano, perché utili all'economia informativa dei testi. Non solo danno per scontata l'esistenza del referente, ma anche la verità dell'enunciato espresso in forma nominalizzata.
È possibile elaborare una valutazione quantitativa dell'impatto umano sull'ambiente. L'uomo ha un impatto sull'ambiente. Esiste l'impatto umano sull'ambiente.
Naturalmente l'uso dell'articolo determinativo ne presuppone anche l'unicità.
4.3 Presupposizioni d'esistenza di sintagmi nominali indefiniti e di quantificatori
Similmente ai sintagmi definiti, quelli indefiniti indicano una presupposizione d'esistenza se messi in posizione argomentale; se in posizione di predicato, un'implicazione logica. Mancando l'articolo determinativo.