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Rossiglione scappa e la moglie e Guardastagno vengono sepolti insieme.
10. Dioneo: (cfr. II 10 Ricciardo di Chinzica) (mi ricorda le 1001 notti) A Salerno
viveva un chirurgo, Mazzeo della Montagna, ormai vecchio, che aveva una moglie
bellissima e giovane e, a causa della sua età, non poteva soddisfarla. La donna decise allora
di trovarsi un amante e si innamora di Ruggieri d'Aieroli, un ragazzo conosciuto da tutti per
le sue brutte azioni. Ogni notte in cui il marito non era presente, i due si incontravano e si
sollazzavano insieme. Avvenne che una volta, dovendo Mazzeo effettuare una amputazione,
si fece portare a casa un liquido per addormentare il paziente e lo lasciò nella sua stanza
senza dirlo a nessuno. Dopo essere partito per visitare il paziente, sua moglie fece andare in
casa io suo amante per la notte. Avendo questo molta sete, bevve dalla bottiglietta e si
addormentò profondamente. La donna, credendo fosse morto, con l'aiuto della serva lo mette
in un'arca di legno che si trovava davanti la falegnameria. Allo stesso modo due usurai
avevano visto quella cassa e avevano deciso di rubarla e portarla in casa e così fecero.
Passato l'effetto dell'anestesia, Ruggieri si svegliò e venne preso per ladro e, non sapendo in
che modo fosse giunto lì, affermò di essere andato a rubare in quella casa. Venne allora
incarcerato. Tornato il chirurgo a casa, si infuriò molto per lo smarrimento del liquido
anestetizzante e chiese alla moglie che fine avesse fatto. La donna, compreso tutto, disse che
non lo sapeva; chiede però alla fantesca di andare a cercare informazioni su Ruggieri e,
grazie al fatto che inventa di essere stata lei l'amante di Ruggieri, riesce a farlo liberare
mentre i due usurai vengono arrestati per il furto della cassa.
Giornata V
Regina: Fiammetta
Tema: si ragiona di ciò che a alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti,
felicemente avvenisse.
1. Panfilo: (cfr. IV 4) A Cipro viveva un uomo di nome Aristippo, che tra i suoi figli ne aveva
uno bellissimo ma stolto, di nome Galeso ma che veniva chiamato Cimone (che vuol dire
caprone). Il padre tentò più volte di farlo studiare ma lui non voleva e per questo se ne
andava spesso in campagna dove vide una bellissima donna che dormiva sotto un albero.
Appena questa si svegliò lo vide e si spaventò ma lui volle accompagnarla a casa lo stesso e
seppe il suo nome (Efigenia). Questo forte amore lo portò a voler cambiare e così divenne
educato, colto e intelligente. Decise di chiedere allora al padre della donna la sua mano ma
questo rifiutò; ormai aveva già deciso di darla in sposa a un altro. Lui non si arrese e seguì la
nave che avrebbe condotto Ifigenia a Rodi alle nozze e la rapì. Dopo aver assalito la nave e
aver rapito la ragazza, però una tempesta lo condusse proprio a Rodi dove venne
riconosciuto e fatto prigioniero. Qui, il futuro marito di Ifigenia si prepara alle nozze e,
avendo questo un fratello, decisero di festeggiare le nozze insieme. Cassandrea però, la
donna che il fratello avrebbe dovuto sposare, era amata da Lisimaco, magistrato della città.
che pur di averla decise di liberare Cimone e di collaborare con lui. Rapiscono le due donne
e le sposano, rovinando i piani ai due fratelli. I quattro vivono felici e contenti.
2. Emilia: A Lipari vivevano Costanza e Martuccio Comito che si amavano reciprocamente.
Purtroppo però, appartenevano a classi sociali differenti e così il padre di Costanza non volle
mai che la figlia prendesse in matrimonio un uomo povero. Per potersi arricchire, Martuccio
decise di partire per l'Africa del nord (Barberia) per arricchirsi. Divenne allora pirata, e rubò
a molti. Accade però che un giorno la nave su cui sta viene presa e Martuccio e i suoi
uomini vengono condotti prigionieri a Susa, vicino Tunisi. Passato molto tempo, tutti
diedero Martuccio per morto e così Costanza, tutta sofferente, decise di farsi morire. Non
avendo però il coraggio, si mette in una barca e si lascia trasportare dalle onde, senza voler
vedere niente. Giunge a Susa e, aiutata da una vecchietta (che la conduce da una nobile
signora). Intanto dalla cella, Martuccio di offre di dare consiglio al re di Tunisi per vincere
l'attacco da parte di Meriabdela che affermava di essere il vero re di Tunisi (Granata). Dà un
consiglio che riguarda le frecce dell'arco, cambia cocche e fili per far sì che durante l'attacco
i nemici fossero impossibilitati di utilizzare le frecce che arrivavano. Il re apprezzò molto il
suo consiglio e lo fece diventare ricco. Intanto Costanza venne a sapere della fama di
Martuccio e i due si incontrarono, si sposarono e tornarono a casa ricchi.
3. Elissa: A Roma viveva un giovane, Pietro Boccamazza che si innamorò di Agnolella
(ricambiato) ma quando chiese la mano della ragazza i suoi parenti e il padre lo ricattarono.
Allora Pietro decise di scappare con Agnolella per poter vivere il loro amore insieme; i due
partirono verso Anagni e durante il viaggio sbagliarono strada e vennero inseguiti da dodici
fanti che li assalirono. I due si separarono e Agnolella riuscì a fuggire e Pietro venne
derubato. Camminando, Agnolella arrivò fino ad una casa dove venne ospitata da una
coppia che però le chiese di andare via per non rischiare l'attacco dei banditi. Giunse allora
in un castello. Intanto a Pietro dei pastori indicarono un castello per riposare e lì trovò
l'Agnolella e si sposarono ritornando a Roma.
4. Filostrato: in Romagna viveva un cavaliere famoso, Lizio da Valbona che aveva avuto una
figlia in vecchiaia da Giacomina, Caterina. Riccardo Manardi frequentava spesso la loro
casa e si innamorò di Caterina, e lei ricambiò. Dal momento che lei dormiva ancora con i
genitori, ideò un metodo per cambiare stanza e poter incontrare Riccardo. Disse allora che
aveva tanto caldo e voleva trasferirsi in terrazza e allora fu accontentata. La notte Riccardo
la raggiunse e i due si sollazzarono. Al mattino però si addormentarono e il padre e la madre
(è quella dell'usignolo) li videro e decisero di farli sposare (se non avesse sposato la figlia,
non sarebbe stato perdonato dall'ingiuria e dai danni e il padre avrebbe potuto ucciderlo).
5. Neifile: A Fano abitano due lombardi, Guidotto da Cremona e Giacomino da Pavia e
morendo il primo lascia al secondo sua figlia (Agnesa) di dieci anni e Giacomo la ama come
una vera figlia. Crescendo diviene bellissima e di lei si innamorano due giovani: Giannol di
Severino e Minighino di Mingole che litigano tra loro. Ognuno di loro si accorda
segretamente con due servi della casa; mentre Giacomino non era in casa, entrambi erano
pronti a entrare in casa ma, entrato prima Giannol e tentato di portare la ragazza via con la
forza, le urla di questa vennero sentite da Minghino che tentò di fermare il rapimento.
Entrambi vennero arrestati. I parenti dei due ragazzi chiesero a Giacomino di dare in sposa
la ragazza a uno dei due e lui disse che quella non era sua figlia, ma che era stata trovata da
Guidotto durante la presa della città da parte di Federico II e, udita la storia, il padre di
Giannol disse che lui aveva perso una figlia in quell'occasione e che poteva riconoscerla da
una cicatrice a forma di x che lei aveva dietro un orecchio. Allora si resero conto che quella
era davvero la figlia e quindi venne data in sposa a Minighino.
6. Pampinea: A Ischia vivevano Restituta e Gian di Procida, che si amavano molto e un
giorno, purtroppo, mentre la ragazza era in spiaggia, venne rapita da alcuni giovani
napoletani che la donarono a Federico II di Sicilia, conducendola a Palermo. Il re la accettò,
vedendola molto bella. Intanto Gian di Procida era giunto a Palermo per salvare la ragazza.
Una volta ritrovatisi, lui entrò nella stanza dalla finestra e giacette con lei. Saputo questo,
Federico II si infuriò e decise di farli bruciare, così come li aveva trovati, nudi. I due
vennero legati allo stesso palo, schiena contro schiena ma prima di accendere il rogo,
Ruggiero di Loria (ammiraglio del re) riconobbe Gian essere figlio di Landolfo di Procida e
salvò entrambi invitando Federico II a riflettere prima di commettere simili atti.
7. Lauretta: In sicilia viveva Amerigo Abate da Trapani che, avendo bisogno di servitori,
comperò alcuni giovani da navi pirata, tra questi giovani vi era Teodoro che, crescendo a
stretto contatto coi figli di Amerigo viene affrancato e chiamato Pietro. Violante si innamorò
di Pietro e venne da lui ricambiata. Un giorno, per puro caso, travolti da una tempesta,
dovettero rifugiarsi in una chiesetta e lì si sollazzarono. La ragazza rimase incinta. Una volta
resosi conto di tutto, Pietro era pronto a partire ma Violante gli disse di non farlo perché non
avrebbe mai detto a nessuno chi fosse il padre. Sotto minaccia di morte, Violante fu poi
costretta a fare il nome di Pietro e il padre ordinò la sua decapitazione e diede del veleno a
Violante e fece condurre il bambino alla morte. Fortunatamente, un uomo riconobbe
Teodoro (da una voglia che aveva sul petto) prima che fosse ucciso e disse che era suo
figlio, così fermò la tragedia. I due se ne andarono a Laiazzo con il padre di Teodoro.
8. Filomena: A Ravenna vive Nastagio degli Onesti, un nobile che si innamorò di una giovane
troppo nobile per il suo status e che non voleva ricambiarlo, appoggiata dalla sua famiglia.
Così Nastagio se ne andò a Chiassi e si fermò diversi giorni. Verso maggio, trovandosi in un
bosco, iniziò a sentire delle urla e vide arrivare una donna correndo, nuda che gridava e
aveva ai fianchi due cani che la mordevano e dietro un cavaliere con una lancia in mano.
Nastagio cercò di aiutarla ma il cavaliere gli spiegò che non poteva fare niente perché era
morto; era Guido degli Anastagi, innamorato di quella donna che non l'aveva mai ricambiato
e per questo era stata punita nell'aldilà con la pena di essere ogni giorno seguita dai cani e
squartata da lui dalla schiena per frantumare il suo cuore di ghiaccio. Nastagio, sconvolto
dalla visione, decide di invitare Paolo Traversaro, la moglie e la figlia per farli assistere
all'episodio e così li convince e la donna lo prende il sposo.
9. Fiammetta: (come la novella di madama Oretta, si tratta di una novella nella novella,
Fiammetta dice di aver sentito Coppo di Borghese Domenichi raccontare questa
novella) Federico degli Alberighi ama in modo smisurato una donna, monna Giovanna
(Firenze) sposata. Egli spende tutti i suoi averi per fare doni alla donna che però non vuole
saperne niente di lui. Il marito di Giovanna si ammala e, prima di morire, lascia in eredità
tutto a suo figlio, ancora piccolo e quindi è la donna a possedere tutto. Anche il figlio della
donna però si ammala gravemente e, come suo grande desiderio, dice alla m