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DE VULGARI ELOQUENTIA
Contemporaneamente al Convivio, Dante scrive un trattato
in prosa in latino sull'arte di parlare volgare-> tuttavia
l'opera è abbandonata al capitolo 14
l'opera è innovativa da 2 punti di vista:
1 nessuno ha finora trattato la lingua volgare;
2 la scelta del latino per una trattazione di questo tipo
l'opera si articola in 3 sezioni:
1 storia delle lingue;
2 esame dei volgari italiani;
3 inizio di una trattazione sui tre stili
punto 1-> ORIGINE E NATURA DELLE LINGUE-> il
ragionamento del poeta si imposta sull'opposizione tra
lingua NATURALE il volgare e lingua SECONDARIA il latino
interviene poi col discorso biblico sulla differenza fra lingue-
> dio ha dato ad Adamo una sola forma di linguaggio ovvero
quella che poi venne chiamata EBRAICO in quanto
continuata a parlare dai figli di Eber quando tutto il resto del
genere umano fu punito per la costruzione della Torre di
Babele-> dio produsse negli uomini una dimenticanza di tale
lingua così i gruppi umani diedero vita ai vari distinti idiomi
incomprensibili ai parlanti l'un l'altro
uno degli idiomi babelici si sarebbe differenziato in
PROVENZALE lingua d'oc, in FRANCESE lingua d'oil e in
ITALIANO lingua del sì-> tali ceppi hanno poi conosciuto
individuali differenziazioni ecco che nelle varie regioni di
italia si parla un volgare diverso
per superare le difficoltà di comunicazione, gli uomini hanno
poi creato lingue artificiali provviste di una grammatica
vincolante ed inalterabile tra cui il latino
Punto 2-> I VOLGARI ITALIANI-> Dante pone a confronto
italiano, francese e provenzale-> fra i 3, l'italiano vanta una
certa superiorità:
1 perchè appartengono a tale lingua coloro che hanno
poetato in volg più dolcemente e più profondamente(Cino da
Pistoia e l'amico di Cino);
2 perchè i suoi scrittori dimostrano di appoggiarsi
maggiormante al latino
date tali considerazioni, il poeta si mette alla ricerca della
parlata più decorosa d'italia procedendo così ad un esame
delle parlate italiane-> esso si presenta come la PRIMA
CARTA DEI DIALETTI ITALIANI
dopo aver esaminato ben 22 volgari italiani Dante si rende
conto che il volgare ILLUSTRE non coincide con nessuno di
questi-> ergo esso non può essere altro che la lingua
dell'intero paese che il poeta chiama VULGARE LATIUM
il poeta ritiene che esso non sia però il prodotto del
raffinamento dei volgari locali da parte dei poeti dunque
rimane da chiederci: da dove viene questo volgare?
il poeta spiegando le caratteristiche di tale
volgare(illustre,cardinale,regale e CURIALE) mette in
evidenza il collegamento di tale lingua illustre con gli
ambienti di reggia e curia di cui l'Italia, dopo la caduta dei
sovrani svevi, manca
Punto 3-> LO STILE TRAGICO-> l'autore rivela che le tre
grandi finalità della nostra vita siano i tre MAGNALIA(cose
importanti):
1 L'utile(SALUS)
2 il piacere(VENUS)
3 l'onesto(VIRTUS)
i tre rispettivi argomenti letterari ARMI,AMORE e RETTO
VOLERE sono gli unici degni del volgare illustre-> ergo lo
stile da associare a questi sarà il più alto che si possa
concepire
per fissare il suo discorso sullo stile dante fissa la definizione
di POESIA-> creazione fantastica espressa attraverso le
norme di retorica e musicalità-> tuttavia non tutti i rimatori
sono POETI solo coloro che operano una
imitazione/emulazione dei poeti latini-> ergo i latini sono
maestri, i volgari allievi
nel Medioevo, era diffuso il pensiero secondo il quale gli stili
principali fossero 3 esemplificati tramite i capolavori di
Virgilio ENEIDE BUCOLICHE GEORGICHE:
1 Stile TRAGICO a cui corrisponde il volgare illustre;
2 stile della COMMEDIA a cui corrisponde un volgare medio
cioè di estensione regionale;
3 stile ELEGIACO a cui corrisponde un volgare basso di
estensione locale
Dante riferisce qualche informazione in più solo rispetto allo
stile tragico-> come forma metrica la CANZONE, come verso
l'ENDECASILLABO e poi una costruzione ricca di figure
retoriche
il punto chiave di tale dottrina è che un certo stile deve