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L’ORIGINE DELLE SPECIE.
Dal 1858 Darwin iniziò a lavorare al riassunto del suo manoscritto sulla specie, che uscì
nel 1859, il titolo fu On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the
preservation of Favoured Races in the Struggle for Life;ed egli lo definì come << il
lavoro più importante della mia vita >>. A questa edizione ne seguirono altre cinque dove
Darwin affrontò le critiche che gli furono mosse.
In una breve introduzione viene presentata la struttura e l’obiettivo dell’opera e cioè quello
di acquisire la conoscenza dei mezzi della modificazione e del coadattamento. Svolge uno
studio attento sugli animali domestici e sulle piante coltivate che sarebbe stato utile per
risolvere il suo problema.
Variazione allo stato domestico è uno dei primi argomenti che viene affrontato.
Darwin scrive che la condizione più favorevole al verificarsi di variazioni è la riproduzione
allo stato domestico.
Gli esseri organici di quasi ogni classe hanno subito delle variazioni quando si sono
riprodotti per lungo tempo allo stato domestico.
Insieme al collocamento in un clima favorevole, l’eccesso di cibo è una delle cause delle
variazioni, anzi è la condizione necessaria per le variazioni desiderate dall’uomo, come
aumento di dimensioni e forza.
Durante la loro vita gli individui, per effetto diretto di condizioni esterne a cui sono esposti,
cambiano leggermente nella forma, dimensioni o altri caratteri che, una volta acquisiti in
questo modo, vengono poi trasmessi alle generazioni successive (prole).
Per quanto riguarda la selezione, allo stato domestico far si che una razza o un ceppo
diventino ereditabili è necessario il principio della selezione che implica la separazione.
Anche nei rari esempi di razze anomale con tendenza all’ereditarietà, si devono impedire
gli incroci con altre razze. Quando le condizioni esterne tendono a fornire qualche
carattere, una razza che lo possiede si formerà con facilità molto maggiore se verranno
scelti e incrociati tra loro gli individui che lo presentano in misura più evidente. La
selezione richiede abilità nell’individuare le più piccole differenze nella forma degli animali
ed implica alcuni distinti punti di vista. Con questi requisiti gli allevatori devono solo
aspettare per ogni singolo avvicinamento al fine desiderato. Nella maggior parte dei casi la
selezione accurata e la prevenzione di incroci accidentali saranno necessari per parecchie
generazioni perché in una nuova razza c’è una tendenza forte a variare e specialmente a
ritornare alle forme ancestrali, via via in ogni generazione successiva sarà necessaria una
cura minore perché la razza migliori fino a che sarà necessario solamente separare o
eliminare individui occasionali.
Gli effetti delle condizioni esterne sulle dimensioni, colore e forma che durante la vita di un
individuo possono essere rilevati in modo poco chiaro, diventano evidenti dopo molte
generazioni.
Lo stato domestico produce per parecchie generazioni solo un effetto piccolo nel plasmare
l’organizzazione e dopo di ciò, all’improvviso i caratteri originali della specie si perdono o si
affievoliscono.
Quando due razze ben definite vengono incrociate, la prole nella prima generazione
prende più o meno da ambedue i genitori, nella seconda e nelle successive generazioni la
prole appare più varia
La selezione e la prevenzione di incroci sono necessari per parecchie generazioni perché
in ogni razza c’è una forte tendenza a ritornare alle forme ancestrali.
generazione successiva l’uomo può allentare le sue cure nella selezione perché la
In ogni
tendenza a variare e a tornare allo stato ancestrale diminuisce, in questo modo si dovrà di
tanto in tanto eliminare o rimuovere la parte della prole annuale che si allontana dal suo
tipo.
Se invece si permette l’unione libera tra due razze, in modo tale che nessuna delle due
rimanga pura, queste si fondono insieme in modo che le due razze vengano eliminate per
formare un ibrido
Si parla poi della Variazione allo stato di natura.
La maggior parte degli esseri organici allo stato naturale varia pochissimo. Dei
cambiamenti di condizione dovuti a cause geologiche, producono durante gli anni degli
effetti analoghi a quelli prodotti dallo stato domestico su alcuni organismi.
La variazione tende ad essere ereditaria. La natura è continuamente in guerra, tutti gli
individui tendono ad aumentare ma la quantità di cibo rimane costante, in mesto modo c’è
una selezione naturale che tende a mantenere gli stessi individui con qualche deviazione
di struttura mentre tende a distruggere ogni deviazione di natura opposta.
Darwin non discute del termine Specie ed evita qualsiasi tentativo di ridefinizione per
occuparsi direttamente della specie. la sua attenzione si spostò quindi sulle piccole e
numerosissime differenze individuali che costituiscono proprio il materiale grezzo
dell’evoluzione.
Le differenze individuali sono molto importanti in quanto sono spesso ereditarie e
forniscono il materiale su cui la selezione può agire, accumulandole in una determinata
direzione.
Nel 1838 con la lettura del Saggio sul principio della popolazione, di Malthus gli mostra
che in natura non c’è posto per tutti e trae la conclusione che l’adattamento è un risultato
da conquistare a prezzo della vita, non basta quindi essere adattati, bisogna essere più
adattati degli altri per sopravvivere. Solo i più adatti sopravvivono, prendono il sopravvento
numerico e danno luogo a varietà che possono consolidarsi in nuove specie.
dell’evoluzione per
La Teoria selezione naturale venne scritta nel 1838 e fu poi
elaborata in due manoscritti nel 1842 e nel 1844, questa fu resa nota al pubblico solo dopo
20 anni ed ebbe un gran successo ma anche una grande dose di critiche.
La sua nuova modalità di vedere la natura è totalmente diversa dal passato, egli non vede
nella natura un oggetto di riflessione filosofica come facevano i suoi precursori.
Critica ampiamente Haeckel lamentandosi della sua scarsa conoscenza dell’anatomia e
della biologia contemporanea e del fatto che subordinava lo studio del materiale
paleontologico.
Darwin è un naturalista, durante il viaggio sulla Beagle, veniva guidato dalle opere di
Humboldt, uno dei padri della biogeografia.
Il suo è un nuovo modo di fare scienza, diverso da quello in uso; egli predilige le
escursioni, l’osservazione in campo, la raccolta di campioni, la conduzione di esperimenti.
ricerca, non è l’evidenza dell’evoluzione ma l’indagine sui
Il fulcro della sua suoi
meccanismi, egli infatti afferma “E’ inutile speculare attorno all’origine della vita in
generale, […] il nostro problema non è come sorsero i pesci e i quadrupedi ma come mai
oggi ce ne siano tante specie”. Come si formano quei gruppi di specie? Questi risultati
sono la conseguenza per la lotta della vita. Grazie a questa, ogni variazione, anche se
lieve, contribuirà alla conservazione di quell’individuo e sarà poi ereditata anche dai suoi
discendenti. Quindi anche tra loro poi ci saranno migliori probabilità di sopravvivere.
Le razze prodotte dai mezzi naturali di selezione differiscono da quelle prodotte dall’uomo.
L’uomo seleziona basandosi solo su dati esteriori, non è in grado di selezionare le
sfumature nelle differenze di costituzione, è un cattivo giudice, non continua la sua
selezione o non lo fanno i suoi successori con lo stesso scopo per centinaia di
generazioni. Seleziona ciò che gli è utile e non ciò che si adatta nel modo migliore,
raramente permette che i maschi lottino per riprodursi, sceglie quelli che possiede e che
preferisce anche se non risultano come i meglio adattati alle condizioni esistenti.
Spesso inizia la sua selezione da una forte diversa da quella parentale.
La legge della selezione naturale, invece, opera in modo totalmente diverso. Le varietà
selezionate differiscono solo in modo lieve dalle forme parentali, le condizioni sono
costanti per lunghi periodi e cambiano lentamente; raramente si verifica un incrocio; la
selezione è rigida, infallibile e continua per molte generazioni. Se l’individuo è meno
adattato finisce per essere eliminato.
La selezione naturale tuttavia non potrebbe fare niente se non si verificassero variazioni
favorevoli, essa scruta di giorno in giorno qualsiasi variazione rifiutando quel che è cattivo
e conservando e accumulando ciò che è buono. Essa lavora in modo silenzioso e
insensibile, porta al perfezionamento di ogni organismo vivente in rapporto alle sue
condizioni di vita organiche e inorganiche. La selezione naturale può operare solo
attraverso la conservazione e l’accumulo di modificazioni ereditarie piccolissime, ognuna
di queste è utile alla conservazione.
Anche l’isolamento è un fattore importante nel processo di selezione naturale. In una zona
limitata o isolata purchè non sia molto grande, le condizioni di vita organiche e inorganiche
in genere sono uniformi, per cui la selezione naturale sarà tesa a modificare tutti gli
individui di una specie in via di variazione nello stesso senso in una data zona, nella quale
vigano le stesse condizioni.
Verranno inoltre impediti gli incroci con gli individui della stessa specie.
L’isolamento agisce anche ostacolando l’immigrazione di organismi meglio adattati dopo
qualsiasi cambiamento fisico dando ad ogni varietà il tempo di perfezionarsi lentamente e
questo potrà, in qualche caso, avere importanza nella produzione di nuove specie.
Se però la zona isolata è molto piccola, il numero totale degli individui che vi possono
vivere sarà necessariamente molto piccolo e la scarsità numerica degli individui ritarderà
notevolmente la produzione di nuove specie per selezione naturale riducendo le
probabilità di comparsa di variazioni favorevoli.
In una regione ampia ed aperta, non solo ci saranno migliori probabilità che compaiano
variazioni favorevoli nel vasto gruppo di individui di una stessa specie che vivono in essa,
ma resteranno condizioni di vita altamente complesse grazie al numero di specie già
esistenti.
Se quindi qualcuna tra le molte specie si modificherà e perfezionerà, le altre dovranno
perfezionarsi nella stessa misura, altrimenti saranno sterminate.
Ciascuna nuova forma inoltre, non appena si sarà perfezionata, sarà in grado di
diffondersi su una superficie aperta e ininterrotta e quindi entrerà in concorrenza con molte
altre specie.
In una regione grande si creeranno posti nuovi in maggior numero e la lotta p