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DANTE, PETRARCA E BOCCACCIO
Nacque nel 1265 a Firenze e morì nel 1321 di malaria. Dante apparteneva a una famiglia guelfa di piccola nobiltà. Nel 1274 avvenne il primo incontro con Beatrice. Nel 1285 Dante sposò Gemma Donati, dalla quale ebbe tre figlie. Nel 1290 morì, giovanissima, Beatrice. Alla fine del Duecento iniziarono le lotte intestine tra guelfi bianchi (Dante era un guelfo bianco) e guelfi neri. Nel 1300 venne indetto il primo giubileo da papa Bonifacio VIII (omissione dei peccati, indulgenza plenaria, attraverso il compimento di opere pie, come il pellegrinaggio a Roma). Bonifacio VIII aveva chiesto l'intervento di Carlo di Valois (fratello del re di Francia Filippo IV il Bello) per riappacificare i conflitti tra neri e bianchi in Toscana, in realtà l'obiettivo del papa era quello di allearsi con i neri per poi estromettere i bianchi. I guelfi neri si impadronirono del potere e gli esponenti dei guelfi bianchi vennero repressi.
Aprirò un processo contro Dante, accusato di guadagni illeciti a scapito del bene pubblico. Nel 1302 Dante fu condannato a due anni di esilio. Durante gli anni del suo esilio, Dante girò gran parte delle corti del nord Italia, il suo soggiorno più significativo fu forse quello svolto nella corte di Cangrande della Scala, signore di Verona, con il quale strinse un forte legame e al quale pose omaggio all'interno della Commedia. Dante rifiutò l'amnistia concessa da Firenze ai fuoriusciti nel 1315, a patto della loro umiliazione davanti a tutta la città, Dante rifiutò.
Le OPERE:
- "Il Fiore" e "Il Detto Amore" (opere di attribuzione incerta). Sono traduzioni e rifacimenti del romanzo francese "Roman de la Rose". "Il Fiore" è composto da 232 sonetti, mentre "Il Detto Amore" è un poemetto rimasto incompleto. L'autore si autocita con il nome "Durante".
(formafamiliare di Dante). Queste due opere appartengono alla poesia comica. Il romanzo francese narradi una storia di conquista amorosa sotto un travestimento allegorico.- “Le Rime”, la raccolta non è stata pensata da Dante ma unita in questo modo a posteriori. Le poesiesi dividono in: rime della giovinezza, rime della maturità e rime dell’esilio.→Le rime della giovinezza amicizia con Guido Cavalcanti dalla quale deriva l’interpretazionetragico-dolorosa dell’amore. La seconda parte delle rime sarà caratterizzata dall’amicizia con GuidoGunizzelli che lo porterà alla concezione della natura angelica della donna.→Le rime della maturità caratterizzate dallo sperimentalismo (sul linguaggio comico e giocoso, peresempio). A questo periodo appartiene un piccolo gruppo di poesie, dette “rime petrose” dedicatea una “bella pietra”: una donna che con aspra durezza rifiuta il suo amore.
L'esperienza dolorosa di questo amore porta Dante agli antipodi della sua concezione stilnovista precedente. Lo stile è duro e aspro. Le rime dell'esilio dette anche rime allegoriche e dottrinali si collocano nella fase più matura concettualmente: i temi trattati sono civili e morali.
"La Vita Nova" è un prosimetro. È il romanzo del suo amore per Beatrice, scritto in volgare. È un'autobiografia amorosa. Quest'opera è molto importante perché segna l'invenzione dello STILNOVO.
"Il Convivio" è un'opera di carattere filosofico, mai portata a termine, scritta in volgare. È un'opera che vuole raggiungere un pubblico più vasto, che comprendesse anche la borghesia cittadina, sia maschile che femminile. Il progetto doveva essere composto da 15 trattati, ma la sua stesura si fermò al quarto. Il primo trattato, che svolge funzione proemiale, racconta di
Un banchetto al quale vengono portate delle vivande (le canzoni) accompagnate dal pane (il commento). Il commento delle canzoni è diviso in due parti: letterale e allegorico. La prosa di questa opera è finalizzata alla divulgazione del pensiero filosofico. Nell'opera affronterà la questione della quadruplice interpretazione di un testo (letterale, morale, allegorica e anagogica). Tratta il tema della nobiltà come fatto non di sangue ma come caratteristica elargita da Dio ai singoli individui. Tratta della filosofia come amore per la sapienza, l'uomo ha dei limiti nel cogliere che ogni rapporto causale dell'universo deriva da Dio.
Il "De Vulgari Eloquentia" è un trattato, scritto in latino, che si propone a favore del volgare. È una sorta di manuale per un corretto uso ed apprendimento della lingua. L'obiettivo di Dante è il ritrovamento del volgare illustre, una lingua che deve essere:
Cardinale, aulica e curiale
Il termine "cardinale" indica ciò che è fondamentale e attorno a cui ruotano tutti gli aspetti volgari. Il termine "aulica" si riferisce alla lingua parlata nell'aula e deve coincidere con essa. Il termine "curiale" si riferisce ai criteri di ragione e misura utilizzati nella curia, dove si amministra la giustizia.
Il latino come lingua artificiale
Il latino è considerato una lingua artificiale e perciò incorruttibile e immutabile, a differenza del volgare.
La retorica e la stilistica
Questo trattato comprende una parte sulla retorica e sulla stilistica. È importante che ci sia una corrispondenza tra la materia trattata e il registro utilizzato. Esiste una gerarchia di stili, con il tragico come il più alto, il comico come quello mezzano e l'elegiaco come il più basso. Al primo stile si addice il volgare illustre, come genere metrico la canzone e come verso l'endecasillabo. Deve trattare temi morali, politico-guerreschi o amorosi. La sua sintassi deve essere ben costruita, ricca di figure retoriche e con un lessico ben selezionato.
"De Monarchia"
"De Monarchia" è un trattato di tre libri ad-
Argomento politico
Scritto in latino perché indirizzato a un pubblico colto ed internazionale. Il tema principale è quello dei rapporti tra il papato e l'impero (e la derivante teoria dei due soli).
Nel primo libro, Dante sostiene la necessità di una monarchia universale che possa garantire il benessere del mondo, che è il fine voluto da Dio sul piano terreno. L'imperatore rappresenta il più alto e sicuro garante della pace e della giustizia.
Altro contenuto importante (inserito nel secondo libro) è la legittimazione dell'impero romano: il popolo romano ha conseguito la primazia grazie alle sue capacità militari ma, soprattutto, perché così aveva stabilito Dio.
Nel terzo libro viene affrontata la questione dei rapporti Chiesa-Impero: l'autorità imperiale deriva direttamente da Dio, per questo motivo, l'impero non deve essere sottoposto alla Chiesa. Teoria dei due soli: papato e impero non
sono dipendenti gli uni agli altri ma sono affiancati con l'obiettivo di governare il mondo, uno sul piano spirituale e l'altro sul piano temporale. La Chiesa sideve occupare della felicità eterna dell'uomo, l'Impero della felicità terrena.
"Le Epistole" sono un insieme di lettere redatte in latino e molto curate dal punto di vista retorico. Ce ne sono pervenute 13, i contenuti sono spesso politici. L'epistola più importante è quella indirizzata a Cangrande della Scala perché fornisce la chiave di lettura della "Commedia".
"La Commedia"Lo stilnovo è un genere letterario che vede l'amore come un sentimento inscindibile sia dalla ragione che dalla virtù, uno strumento di elevazione morale e spirituale.
La "poetica del saluto" dell'amata il saluto porta salvezza e beatitudine (è un tema che Dante riprende da Guinizzelli), il saluto è
Sufficiente segno di ricompensa per la fedeltà che l'amato ha mostrato nei confronti della donna. La vera novità dantesca è però rappresentata dalla "poetica della lode" la vera beatitudine amorosa consiste nel poter lodare, tramite la poesia, la donna amata. Il poeta chiede solamente di poter elogiare le qualità della donna amata, si tratta di un sentimento ormai interamente spiritualizzato.
La donna dello schermo utilizzata per tenere nascosta l'identità della donna amata, il poeta finge un falso interesse nei confronti della donna-schermo per tutelare la donna amata realmente. Per questo motivo si ricorre a degli pseudonimi ex. Beatrice viene chiamata così perché il nome significa "colei che porta beatitudine".
BOCCACCIO nacque in Toscana, probabilmente a Firenze, nel 1313 e morì nel 1375. Suo padre era un ricco mercante. Sotto consiglio del padre, intraprese gli studi giuridici e
Iniziò a seguire il padre come apprendista. Gaia Antonini pag. 2
L'esperienza col padre lo aiutò a sviluppare una particolare attenzione nei confronti della precisione e della concretezza e imparò a conoscere ogni strato sociale. Durante il soggiorno napoletano si innamorò di una donna che nasconderà poeticamente sotto il nome di Fiammetta. In lui iniziò a crescere una fortissima passione per la letteratura, anche se in contrasto con i desideri del padre. La sua famiglia fu travolta da un'improvvisa crisi economica. Nel 1348 il padre morì di peste, Boccaccio divenne responsabile del patrimonio familiare. Decise di assumere un ruolo attivo politicamente a Firenze. Nel 1350 incontra per la prima volta Petrarca, nasce una forte amicizia e un sodalizio spirituale-intellettuale. Entrambi condividevano l'amore per la cultura classica e alcune convinzioni ideologiche e filosofiche. Petrarca insegnò a Boccaccio a rinunciare al
Godimento delle cose temporali per potersi dirigere verso quelle eterne. La parola poetica diventa strumento attraverso il quale poter esprimere il mondo reale e se stessi. La scrittura diventa un'esperienza salvifica. La sua casa fiorentina divenne un cenacolo di studi umanistici. Nel 1360 papa Innocenzo VI gli fece ottenere gli ordini e i benefici ecclesiastici. Decise di assumere lo stato ecclesiastico per sopperire alle difficoltà finanziarie e per poter continuare i propri studi. Boccaccio fu il primo commentatore della "Commedia". Morì a Certaldo nel 1375.
Le OPERE:
- "Il Filocolo" un romanzo in prosa. Una storia dentro la storia: nella cornice, Boccaccio finge che Fiammetta gli chieda di raccontare la storia d'amore di Florio e Biancifiore. I due ragazzi, da sempre innamorati, vengono separati siccome i genitori di Florio (di stirpe regale) non volevano che sposasse la ragazza, di rango inferiore. Biancifiore viene venduta a dei mercanti