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Dante

Anche qui osserviamo delle differenze. Nel Canzoniere di Petrarca sono i componimenti, sonetti, canzoni, poche ballate, qualche madrigale che costituiscono quest'opera unica. Il Canzoniere per la prima volta ci presenta un ordinamento tematico della produzione lirica di un autore (le rimedi Dante, le rime di Cavalcanti non ci sono presentate in un ordinamento) invece Petrarca lavorò tutta la sua vita su questo suo manoscritto di liriche per arrivare a definire posizione e contenuto delle sue liriche e arrivò al numero complessivo di 366 componimenti. È un numero che apparentemente sembra dire niente e invece dice ben altro se lo scorporiamo: 1+365. 365 sono i giorni di un anno. Anche qui siamo di fronte ad una simbologia. Qualcuno dice che il Canzoniere di Petrarca se lo analizziamo in questo senso finisce per diventare una sorta di libro delle ore laico. Il libro delle ore è il libro delle preghiere giornaliere che ciascun cristiano in una vita cristiana.

ideale dovrebbe fare giornalmente. Aver scorporato il 375 con l'uno che è il primo sonetto che è veramente introduttivo. Infatti Petrarca dice "o voi che ascoltate in rime sparse il suono...". Quel sonetto sappiamo che è stato scritto quando lui era arrivato alla fine di questo percorso di poesie. Si prende l'introduzione e si aggiunge l'introduzione al proprio disegno complessivo. Tutto il resto è ordinato come un libro di preghiere laico perché poi nel canzoniere anche Petrarca ci descrive intanto tutto il travaglio terreno che riguarda il suo amore, da quando ha conosciuto Madonna Laura e la terza lirica secondo l'ordinamento ma sarebbe poi la seconda, è il secondo giorno che lui ci dice che cosa è successo con Madonna Laura e dopodiché ci descrive diciamo prima di tutto questo travaglio che gli viene provocato dalla passione amorosa. In questo caso non c'è subito il distacco del

sentimento amoroso rispetto alla propria biografia, dopodiché la morte di Laura provoca tutta la revisione spirituale sia del percorso della propria autobiografia, sia del percorso dell'amore fino all'approdo spirituale che è la canzone alla Vergine Maria, l'ultimo componimento col numero 366. Ma sappiamo che effettivamente il numero 365, l'ultimo, il compimento, la visione della vergine che in realtà rappresenta il vero tramite tra la Terra e il cielo. Il vero tramite in veste femminile. È un fattore simbolico, allegorico molto importante che l'ultimo canto della Divina Commedia, il 33esimo del Paradiso si apre con la preghiera alla Vergine. Una sorta di Ave Maria, dell'annunciazione dell'Angelo no che va a dare la lieta Novella alla vergine, cioè tu avrai il figlio di Dio. La Madonna è l'unico elemento terreno ma veramente contemporaneamente indispensabile perché la divinità possa compiere la sua.vita terrena. Quindi 33canto del Paradiso, l'ultimo canto, si apre con l'invocazione alla vergine e con la canzone alla Vergine si chiude il Canzoniere. 3opera fondante della nostra tradizione letteraria ma anche estremamente rappresentativa del mondo medievale è Il Decameron di Boccaccio. Boccaccio in realtà rappresenta la storia e la novella, nel senso puro del termine, come se fosse una sorta di notizia. Le novelle che si raccontano nel Decameron sono di fatto notizie prese da luoghi disparati e hanno una differenza rispetto al racconto normale: sono brevi racconti calati però in una realtà, in un hit et nunc. La parola Novella assume lo stesso significato oggi della nostra parola "news" e Il Decameron una sorta di rotocalco come lo sono quei giornali di gossip, cioè si raccontano delle storie rispetto dei personaggi che più o meno sono conosciuti. Questa parte del Decameron l'abbiamo ovviamente persa perchénon siamo uomini del Medioevo e poi anche alcune di quelle novelle, come Elisabetta da Messina che sono più antiche del tempo rispetto al tempo in cui vengono narrate. Intanto già il titolo "Il Decameron" porta il nome 10 perché deca emeron deriva dal greco e significa 10 giornate. Quindi già nel titolo porta il numero 10 (la divinità). Il Decameron è composto da 10 giornate strutturate in modo che questa allegra brigata dei Fanciulli che se ne scappa da Firenze dove imperversa la peste. Questi 10 ragazzi si incontrano in una chiesa e dato che muoiono tutti decidono di andarsene in campagna facendo passare l'onda furibonda del contagio. Questi 10 ragazzi si ricreano in una villa e siccome in tutta la giornata non è che hanno molto da fare: fanno la mattina le preghiere, le abluzioni, poi vanno a pranzo, il pisolino arrivati al pomeriggio senza tv, internet decidono di raccontare delle storie. Inventano questo gioco che

Durerà 10 giornate. Loro sono 10 e racconteranno ognuno in ogni giornata 1 Novella sotto la supervisione di una sorta di re che detta il tema per il giorno dopo, viene eletto la sera prima e detta il tema per il giorno dopo. 10 persone complessivamente che raccontano 10 storie in 10 giorni = 100. Questa allegra brigata è costituita curiosamente da 3 maschi e 7 femmine. 3 e 7 sono i numeri simbolici: 3 la trinità e il 7 è un numero ancora più importante nella nostra tradizione cristiana (7 vizi, 7 virtù). Il 7 corrisponde all'Humanitas e il 3 il numero che corrisponde alla divinità e il 7 potrebbe essere il numero che ci lega alla terra. E tutto quello che ci lega alla terra è tutto quello che è femminile, cioè la Vergine Maria senza la quale tutta la dottrina Cattolica va in fumo. La parte del femminile è la parte che ci lega alla nostra più profonda umanità, cioè alle nostre debolezze in

Quanto uomini. Questa è la scelta che fa Boccaccio secondo la mentalità del suo tempo secondo questa mentalità cristiana che non è che differenzia (perché dice quello è più brutto è quello più bello), l'umanità sono anche gli uomini. La donna è il motore dell'amore, il motore della società, il tramite per Dio. La donna ha un ruolo fondante. Boccaccio è veramente un femminista ante litteram perché dà alle donne la capacità di pensiero e dice "io questo libro lo dedico a voi, lo dedico a voi donne perché gli uomini hanno tante distrazioni, escono di casa quando sono disperati per amore, vanno a caccia vanno a fare la mercanzia, hanno gli affari lavoro e quindi gli affari amorosi per l'uomo sono meno pesanti di quanto non lo siano per voi povere donne che state chiuse in casa, che non avete altra distrazione che vivere all'interno di queste passioni."

"amorose e quindi ve lo dedico così possiate avere un momento di evasione, divertimento e anche di apprendimento". Si aggiunge il 7 in questa numerologia boccaccesca perché il 7 è la terra, i vizi e le virtù. Naturalmente per il mondo medievale sono diversi da quelli che noi pensiamo però più o meno siamo là, pensiamo che nella rappresentazione dell'aldilà di Giotto alla Cappella degli Scrovegni ci sono le due pareti che accompagnano da un lato verso l'inferno dall'altro al Purgatorio e sotto ci stanno tutti i riquadri da un lato tutti i vizi e dall'altro tutte le virtù. L'ultimo vizio per Boccaccio è l'invidia, quello più grave e va a finire direttamente nella bocca di Lucifero. Come con la parola gentile e onesta, donna mia come ci racconta Contini nel sonetto di Dante: è vero che non abbiamo più quel senso forte delle parole però è anche vero che rimane"

Nel nostro modus vivendi, modus pensandi molto di quel clima culturale che nel Medioevo aveva una forte connotazione simbolica. L'ultima novella di Boccaccio è un grande mistero, l'ultima novella si chiama "Griselda". È una Novella che se la si legge la Griselda indigna perché c'è tutto un crescendo di violenze fatte da un uomo su una donna. Questa donna le subisce senza fare una piega, è una Novella che racconta una vicenda che è popolare tant'è vero che Petrarca quando legge questa novella gli dice a Boccaccio "bello questo tuo libro però come ti è venuto di scriverlo in volgare, dovevi scriverlo in latino che aveva una dignità e siccome ho letto l'inizio e la fine" appena uno legge dice Petrarca va a vedere l'inizio e la fine; questa lettera è scritta in latino perché Petrarca è un uomo che si aspettava la gloria dal latino non tanto dalle liriche.

volgari egli dice "allora ti traduco questa novella finale che avevo già più o meno sentita daqualche parte ma l'hai scritta veramente bene" e quindi la traduce in latino e la manda in giro ai suoi amici in Europa dove si parlava il latino, il quale diventa la lingua tramite per cui viene conosciuto Boccaccio. Questa pubblicità di Petrarca giunge subito dovunque e Il Decameron viene letto nella sua interezza nel volgare italiano. L'Italia fuori d'Italia è molto più importante di quanto noi non immaginiamo. Una volta l'italiano era davvero la lingua della cultura, poi subito dopo la letteratura inglese comincia con un libro di novelle, "Canterbury Tales" di Geoffrey Chaucer, che discendono totalmente dal Boccaccio. Non c'è neanche la cornice ma le novelle sono le stesse, cioè Geoffrey Chaucer traduce alcune novelle di Boccaccio. L'ultima novella di Boccaccio è di fatto la

Rappresentazione terrena di quello che accade alla Madonna nel momento dell'annunciazione. La Madonna senza fare domande ha accettato il disegno di Dio, il problema è che la società medievale pensa sempre a Dio, quindi il disegno di Dio sulla terra è accettato senza fare domande dalla Madonna. Allora la Griselda si presenta come corrispettivo sulla terra della Vergine Maria. Dunque così è stato per la commedia di Dante, come è per il Canzoniere di Petrarca anche il Decameron si conclude con l'esaltazione del femminile, cioè della Vergine Maria che è il tramite femminile tra Terra e cielo. Quanto è importante diciamo simbolicamente questo rilievo della Vergine Maria, della Madonna all'interno di questo percorso delle opere del Medioevo e quanto importante e cruciale è il suo ruolo lo dimostra il fatto che le campane della chiesa suonano alle ore 12, in qualunque posto ci sia una chiesa cattolica a mezzogiorno.

suonano le campane (suonano di solito per la raccolta allamessa però a mezzogiorno suonano sempre). Le campane suonano a mezzogiorno per ricordare il gesto della Vergine. Le campane suonano ricordando non la
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Publisher
A.A. 2020-2021
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadadileo98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Imbriani Maria Teresa.