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A E G

Produce le pulsantiere del citofono e altri oggetti elettrici, decorate allo Jughen Stil.

Lauweriks,

[All’accademia di arti applicate entra in contatto con architetto olandese. Era anche un teosofo,

confessione religiose ma di una filosofia che fa ‘’sapere di Dio’’, ma non è una religione, è una scienza di

Dio. Conosce il segreto della geometria, costruisce oggetti con una griglia sottesa alle cose, una sorta di

principio ordinatore che lui adotta per progettare anche l’architettura.

Banca Osthaus geometria molto importante, ovunque, schemi labirintici.

Colonia per artisti per alcuni architetti dietro allo sviluppo delle pratiche artistiche, imposta la colonia su

un’idea molto più segreta e rigorosa rispetto a Olbrich. Sono 6 case che vengono disposte come note su

una partitura musicale, con un’oscillazione. I giardini hanno dei labirinti o svastiche (come antico segno

solare indiano, non ancora fasciste), raggi di sole che vengono indicati nel loro moto circolare. Tutto è

segnato da uno stesso ordine. Le case sono come il crematorio di Behrens, hanno un ordine e una

geometria ben precisa. Tutti i muri di separazione sono una figura simbolica. Simboli che vengono sempre

reinterpretati, molto geometrici.]

Negozio di Linoleum Lauweriks gli suggerisce come operare nelle fattezze geometriche.

Ventilatore Gli oggetti che produce la AEG sono fatti da lui. Piccoli

elettrodomestici. Gli elementi elettrici sono ancora scoperti, sono ancora

pericolosi. Vi è un rivestimento estetico, il ventilatore è come se fosse una

carrozzeria. Racchiude gli elementi elettrici e gli dà una forma. Sempre geometrie

semplici, classiche. Lampada ad arco linee che tengono dentro la grafica

complessiva. Sono linee fondamentali, perché ordinano il

piano della grafica, un piano al di fuori del quel c’è il mondo sempre più confuso,

all’interno invece c’è ordine, l’oggetto deve essere ben percepibile. Le linee devono

dividere dal mondo caotico e una realtà ordinata. Linea che i greci disegnavano

quando facevano il Tempio, taglio dello spazio che separa il profano dal scaro.

Forme semplici.

Macchina da cucire capiamo esattamente qual è la struttura, come negli oggetti

di Morris, è un oggetto architettonico, c’è una logica che la tiene insieme.

Trattamento chiaro.

Bollitore elettrico design, alcuni progetti sono trattati come un microcosmo che

dev’essere ordinato. Crea famiglie di oggetti, ci possono essere diverse circostanze, si

deve ritrovare lo stesso oggetto in più versioni differenti. Famiglie di oggetti che

hanno dei tratti in comune.

Mannesmann-Haus 1911, grande industria tedesca gli affida il compito di rendere

la loro immagine molto durevole

Ambasciata tedesca ordine gigante, molto più retorico con l’episodio di cavalli che

stanno sulla copertura che lo rende una sorta di neoclassicismo di ritorno.

L’industria tedesca prima di Behrens erano molto buoni ma poco belli. Nel 1914 viene fondata

l’associazione tedesca degli industriali e degli artisti, si mettono allo stesso tavolo. Come risolvere il

problema della qualità dei prodotti dell’industria? Si prova a far dialogare le due parti, coloro che

producono e coloro che traducono l’oggetto in oggetto estetico. Si crea un crocevia di dibattiti. Behrens ha

capito come risolvere il nesso tra industria ed estetica.

Muthesius,

Uno dei protagonisti di questi dibattiti è architetto che verrà inviato in Inghilterra, e lì studierà

le arts and crafts, alla fine pubblicherà un libro in 3 volumi che parla di tutto ciò che riguarda la casa, tutto

viene analizzato e offerto alla cultura tedesca per capire come la casa fosse diventata per gli inglesi il centro

motore per la produzione di oggetti. Nell’epoca moderna la casa diventa il cuore della società, i primi a

capirlo furono gli inglesi. Usa la standardizzazione inglese, rende gli oggetti compatibili tra di loro, famigliari

tra di loro piuttosto che singolari ed eccezionali. Idea che si debba dar corso a un’attitudine più di analisi e

studio degli oggetti piuttosto che una loro reinterpretazione artistica.

Van de Velde invece si oppone a questa idea, sostiene il principio della immedesimazione dell’artista dentro

l’oggetto. Il dibattito verrà stroncato dalla guerra.

Nel 1914 fa un teatro, non più troppo decorato, la sua architettura diventa

quasi organica, rifiuta il principio meccanicistico, la geometria pura. È come

se smussasse il corpo, è come se fosse più un corpo che una cosa, un

oggetto. La sala nonostante tutto è simmetrica.

Alla mostra delle arti c’era anche il padiglione di Taut il vetro diventa

essenziale, è uno dei prodotti dell’industria. Taut diventa un cantore

dell’architettura di vetro, è un vetro spesso, colorato, che ha una sua

corposità e carnosità. Ha un riscatto rispetto al mattone e la pietra, trasfigura completamente

l’architettura. Da un lato c’è l’industria tedesca che vuole standardizzare, ma nello stesso tempo altri

architetti sognano un’evasione dal mondo tramite gli elementi dell’industria. Come se tutti gli elementi

portassero a sognare altri mondi e utopie al di fuori della guerra che è scoppiata. Il Bauhaus sorgerà da

queste radici utopiche. 5 apr. 19

America (1871-1930) – Le dinamiche dello sfruttamento

Chicago, 1871: città importante dal punto di vista geografico, sul lago Michigan, è uno snodo mercantile ed

è una delle città americane più avanzate. In una notte scoppia un grande incendio nel quartiere olandese, si

propaga in due terzi della città. Distruggerà gli edifici in legno e quelli multipiano che già esistono a Chicago,

in ghisa a vista. Città organizzata secondo una griglia regolare.

I grandi speculatori edilizi riuscirono a vendere i lotti liberi per la nuova edificazione a prezzi elevatissimi,

chi compra questi lotti necessità soluzioni per avere un ritorno economico. Costruire deve corrispondere al

massimo sfruttamento dei lotti. Si sfruttano nuove tecniche costruttive, non più Balloon Frame in legno,

inizia a farsi strada un tipo di struttura con la parte portante in ghisa e rivestimento in mattone forato. La

struttura portante si alleggerisce.

Nasce un nuovo movimento di architettura che poi si chiamerà Scuola di Chicago, movimento che assume

dei principi, non esiste una scuola fisica, ma motivi comuni che uniscono gli architetti che operano.

William Le Baron Jenney

Nasce la tipologia dell’edificio per uffici. Uno dei primi interpreti è

First Leiter Building ancora un compromesso, idea di una struttura portante

in muratura.

Edifici privi di decorazione e ornamentazione, su richiesta dei committenti che

già avevano speso molto per i lotti, l’ornamento è ormai superfluo,

economicamente costa troppo. Maglia continua in facciata, avanzamento dal

punto di vista tecnologico, pilastri portanti in ghisa rivestiti da muratura, tra un

pilastro e l’altro vi sono finestre a tutta altezza con montanti in ghisa. Si crea una

fascia continua, non esiste più il richiamo alla decorazione classicista. L’edificio è

definito da un punto di vista strettamente funzionale. Operazione di addizione

di superfici potenzialmente fruibili e affittabili.

Jenney è un architetto ingegnere, da quando arriva a Chicago il suo studio sarà un luogo dove passeranno

moltissimi architetti.

Henry Hobson Richardson

Coetaneo di Jenney.

Marshall Field Wholesale Store richiama il palazzo all’italiana,

finestrature ad arco con coronamento decorato. Modo che adotta di

attribuire importanza alla nuova tipologia. La nobiltà è riferita non più al

signore ma al commercio, ripetizione di struttura e apertura, è comunque

una gabbia. Cambia a livello estetico perché si riferisce a una tipologia

precisa, ma è un grosso blocco che si svolge continuamente nello stesso

modo.

Nascono collaborazioni tra personalità diverse, nascono studi di

architettura con diverse personalità a contatto. Si stabiliscono coppie di personaggi che lavorano insieme.

Dankmar Adler (1844-1900) – Louis H. Sullivan (1856-1924)

Adler ha già uno studio avviato, Sullivan è uno studente. Si incontreranno a Chicago, Adler si scioglierà dal

suo socio e verrà affiancato da Sullivan come tirocinante. I ruoli all’inizio non sono paritari, a livello

qualitativo sì. Sullivan all’inizio ha un ruolo di decoratore, Adler è colui che ha agganci e esperienza.

Per Sullivan la decorazione sarà molto importante.

Auditorium Building (1886-89) progetto che nasce con l’esigenza

della città di Chicago di dare una sede fissa al Chicago Festival.

Otterranno l’incarico per un edificio multifunzionale. Dall’esterno è

come se fosse una versione meno forte di un edificio di Richardson,

palazzo nobiliare tripartito. Abbiamo un grosso blocco monolitico di 11

piani, con una torre di 17 piani. All’interno non contiene solo una sala

da concerto, ma contiene uffici, hotel… fine di ottenere il massimo

ricavato da un progetto che doveva costare tantissimo. Necessità di

trarre il maggior vantaggio possibile inserendo all’interno più funzioni possibili. È un emblema dell’edificio

multifunzionale che accoglie molteplici funzioni. La decorazione all’interno è molto dominante. Arcate con

moltissime lampadine (scoperta elettricità). Le arcate laterali saranno caratteristiche di Sullivan. La

decorazione non è tradizionale, ma si basa su leggi geometrico-organiche, richiamo di motivi floreali e

vegetali, simili all’art nuveau.

Dopo la realizzazione dell’auditorium lo studio si sposta negli ultimi due piani della torre dell’auditorium, si

amplierà a 30 dipendenti. Stanza di Sullivan è a diretto contatto alla drawing room a doppia altezza, quella

di Adler è a contatto con la segreteria amministrativa. Ci sarà anche la stanza di Wright, che entrerà nello

studio giovanissimo. Gerarchia ben definita nel disegno delle piante. Al piano superiore ci sono le stanze più

burocratiche.

Wainwright Building costruiranno edifici alti. Edificio esternamente è un blocco

monolitico, i lotti erano molto ampi. La decorazione è presente, demarca i piani e

culmina nel cornicione. È un elemento molto forte che da dignità all’edificio, esso

deve avere una sua autonomia, non essere solo prettamente funzionale. Studia la

disposizione delle stanze degli uffici, ma per Sullivan l

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
138 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sole307 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Biraghi Marco.