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Caratteristiche degli insetticidi e modalità di utilizzo

Altra caratteristica è il fatto che un insetticida sia ad ampio spettro e quindi è più probabile che si creino resistenze su più fitofagi, anche quelli non bersaglio. Altre caratteristiche favorevoli sono la sistemia e la persistenza: entrambi i fattori possono determinare una pressione selettiva su fitofagi non bersaglio nel senso che l'insetticida sistemico colpisce parti della pianta che non erano presenti durante il trattamento e si esercita una pressione selettiva anche su queste. Un insetticida persistente esercita una pressione selettiva anche sulla generazione successiva. Inoltre, entrambi i fattori aumentano ancora di più il rischio di resistenza per il problema del sotto dosaggio.

Modalità di utilizzo degli insetticidi: Supponendo di avere individui suscettibili, individui parzialmente resistenti e individui con resistenza maggiore, all'inizio, quando l'insetticida non è molto usato, si avrà la maggioranza della

popolazione che è suscettibile, una piccola quota che è parzialmente resistente e ancora più rari gli individui resistenti. Supponendo di utilizzare l'insetticida alla dosa alta, quella di etichetta, in grado di uccidere il 100% degli individui suscettibili, questa non è in grado di uccidere gli individui RR ma gli RS sì. Utilizzando una dose bassa questa non solo non ucciderà gli RR ma nemmeno gli RS aumentando la probabilità di incrocio e quindi la probabilità di avere individui con la massima resistenza. Inoltre, il sotto dosaggio ha un altro aspetto favorendo anche la possibilità che alcuni individui acquistino una resistenza multipla: Se l'insetticida non viene distribuito in modo uniforme ci possono essere zone in cui c'è un sotto dosaggio, si favorisce la sopravvivenza degli RS aumentando il rischio di resistenze. Gli insetticidi sistemici vanno a colpire anche zone non irrorate dal trattamento e questo.È un vantaggio perché anche se l'insetticida non è stato distribuito in modo corretto la sistemia facilita la distribuzione ma con il passare del tempo c'è il rischio che nella nuova vegetazione aumenti il rischio di sotto dosaggio. Altro aspetto è la pressione selettiva: più trattamenti si fanno con lo stesso insetticida e più in fretta si selezionano individui resistenti. Insetticidi persistenti o con dose più elevata simulano un secondo trattamento insetticida in quanto esercitano una pressione selettiva anche sulla generazione successiva con l'inconveniente del sotto dosaggio. Altro aspetto importante è la densità del fitofago a cui si fa il trattamento: chi vende gli antiparassitari consiglia di fare i trattamenti quando le popolazioni sono basse in quanto dal punto di vista tecnico la percentuale di resistenti sul totale sarà minore data la stessa diluizione. Tanto più la popolazione di

La partenza è alta, tanto minore sarà l'effetto della diluizione. Trattando con popolazione bassa, però, senza rispettare le soglie di intervento si fanno più trattamenti che aumentano la pressione selettiva. Conviene trattare a densità basse solo se si è certi che si sarà costretti a fare il trattamento insetticida.

Altro aspetto è l'estensione dell'area trattata:

Altro aspetto riguarda quali stadi di sviluppo trattare: gli insetti hanno minore suscettibilità ad un insetticida quando sono più grandi dato il minore rapporto superficie volume ed è quindi meglio trattare quando gli individui sono più piccoli. Mai trattare con la sostanza attiva lo stesso stadio in generazioni diverse in quanto si esercita la stessa pressione selettiva su due generazioni diverse. Altro errore da non fare è ripetere il trattamento insetticida sugli stadi di sviluppo successivi di individui già trattati.

in precedenza. Ci sono poi fattori legati alla coltura: le colture che hanno un valore economico sono quelle che subiscono il maggior numero di trattamenti. Altro aspetto è la superficie investita: è chiaro che se una coltura è molto diffusa, la pressione selettiva è molto elevata nel territorio e la probabilità di fare resistenze è più elevata. Altro aspetto è il luogo di conservazione: in serra non si ha diluizione ed è quindi favorevole alle resistenze. Si possono anche avere trattamenti che sono efficaci contro altri fitofagi. Altro aspetto importante sono le successioni colturali nelle serre: nella stessa serra, possono spostarsi da una coltura all'altra e quindi avendo nella stessa serra si esercita una pressione selettiva sullo stesso fitofago.

Strategie anti-resistenza:

Le strategie devono essere un criterio preventivo dato che la reversione è molto lenta. Le strategie devono essere fatte all'interno di

territori ampi, tutti gli agricoltori fanno strategie contro la resistenza. Ci deve essere anche collaborazione fra le ditte produttrici di insetticidi, i rivenditori e i servizi di assistenza tecnica che danno indicazioni agli agricoltori. Le strategie devono essere poi accettabili per gli agricoltori, devono essere fattibili.

Strategie:

  • Fare pochi trattamenti con la stessa sostanza attiva per non esercitare una pressione selettiva.
  • Favorire la diluizione con aree rifugio: se attorno alle colture ci sono aree naturali dove vive il fitofago o altri appezzamenti non trattati o con insetticidi diversi, gli individui che si mescolano provocano una diluizione, diminuendo l'affermazione delle resistenze.
  • Altro aspetto importante è la scelta degli insetticidi: è preferibile, se si può, utilizzare insetticidi specifici contro un certo bersaglio, degli insetticidi specifici in quanto non creano pressioni selettive su fitofagi non bersaglio.
  • Non utilizzare se non necessario.

Insetticidi persistenti in quanto creano una pressione selettiva anche sulla successiva generazione con l'effetto negativo del sotto dosaggio.

Fare l'alternanza: alternare le sostanze attive utilizzando sostanze attive diverse e che non abbiano problemi di resistenza crociata. L'alternanza si può realizzare anche sulla stessa generazione. Il vantaggio dell'alternanza è il fatto che gli individui resistenti sopravvissuti al primo insetticida vengono uccisi dall'altro insetticida.

Miscela: miscelando due insetticidi, quelli resistenti a uno dei due insetticidi divengono uccisi dall'altro e viceversa.

Alternanza: Supponendo di avere diverse popolazioni di cui una è resistente all'insetticida A e un'altra popolazione resistente all'insetticida B, se si tratta la popolazione P2 con l'insetticida A la popolazione resistente sopravviverà. Se si stratta subito la popolazione P2, cioè prima che gli individui

resistenti possano riprodursi, con l'insetticida B, questo eliminerà gli individui resistenti ad A. Se si aspetta che gli individui resistenti della popolazione P2 si riproducano, questi non solo diventano più numerosi ma è probabile che assumano per incrocio anche i geni di resistenza della popolazione P4, vanificando così i benefici dell'alternanza: avremo individui resistenti contemporaneamente agli insetticidi A e B che non saranno quindi uccisi da nessuno dei 2.

Miscele:

La miscela è il miglior sistema per uccidere tutti gli individui perché quelli resistenti all'insetticida A vengono uccisi dall'insetticida B e viceversa senza che abbiano tempo di moltiplicarsi.

Scelta della miscela:

  • Meglio non usare miscele estemporanee per rischio di incompatibilità;
  • Non miscelare insetticidi con resistenza crociata;
  • Non usare la miscela se il fitofago è già resistente ad uno dei 2 prodotti;
  • Non sottodosare i due insetticidi.

insetticidi in miscela;- I due prodotti devono avere persistenza simile;La miscela normalmente non viene consigliata dato il costo superiore e il fattoche sono dannosi contro i nemici naturali.

Criteri di utilizzo dell'insetticida:

  • Ridurre l'esposizione nello spazio attraverso la localizzazione su parte della pianta (es. esche per ditteri tefritidi, zona grappolo per tignoletta della vite) e all'interno dell'appezzamento (es. trattare solo bordi per fitofagi con effetto bordo, geodisinfestanti solo sulla fila);
  • Dose e copertura appropriate per evitare sottodosaggi;
  • Usare sinergizzanti;
  • Trattare con popolazioni basse se il trattamento è certo;
  • Monitorare le possibili resistenze;

Si evitarono i sotto dosaggi distribuendo la dose corretta e in modo corretto, trattando in modo uniforme la pianta. Ora fra le norme degli agricoltori c'è l'obbligo della taratura delle attrezzature.Usare i sinergizzanti viene ad esempio utilizzato per le

piretrine naturali che avrebbero una persistenza troppo bassa altrimenti. Anche i nemici naturali possono diventare resistenti agli insetticidi ma il problema è che, per il fatto che hanno densità più basse, ci impiegano più tempo a diventare resistenti. Conoscere la suscettibilità dei nemici naturali agli insetticidi è comunque importante: è importante conoscere la tossicità degli insetticidi verso i nemici naturali che si è interessati a salvaguardare. Conoscere se in determinati ambienti ci sono popolazioni di un nemico naturale resistente è importante quanto questo nemico può essere introdotto in aree in cui non ce ne sono di resistenti. Altro aspetto importante è conoscere il grado di suscettibilità dei nemici naturali nei confronti delle sostanze attive quando andiamo a liberare i nemici naturali allevati nelle biofabbriche. Dinamiche di popolazione ed equilibri biologici: Conoscendo quali sono i

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A.A. 2021-2022
135 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/11 Entomologia generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NicolasG98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Protezione integrata dai fitofagi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Pavan Francesco.