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Leggere un rapporto da cima a fondo può ripagare ampiamente della fatica.
Non giudicare mai le persone a priori
I giornalisti affermati sanno che giudicare le persone dal loro aspetto e dalla loro occupazione è un
buon sistema per commettere errori e lasciarsi sfuggire notizie.
Tenere sempre un dossier di idee
Andrebbe sempre tenuto un dossier in cui raccogliere idee e ritagli di giornali e riviste che
potrebbero tornare utili in futuro. Se non altro, servirà a incoraggiare un’altra abitudine tipica dei
giornalisti affermati, ovvero quella di leggere molti quotidiani e riviste. Oltre a tenerli aggiornati su
quello che sta facendo la concorrenza, li aiuta anche a mantenere alto il proprio livello di
conoscenze generali.
Capocronisti
In alcuni giornali il controllo è così centralizzato, il capocronista così in gamba, che la maggior
parte dei buoni articoli nasce in redazione. Quindi per un giornalista conviene sempre manetenre
buoni rapporti con il capocronista.
Fonti di informazione non scontate
La maggior parte dei giornalisti ha vedute molto ristrette in materia di fonti di informazione. Ma le
fonti dei vari articoli non sono per nulla convenzionale come si potrebbe immaginare: metà delle
informazioni provengono infatti solitamente da fonti non istituzionali. Se tra le notizie provenienti
da fonti governative calcoliamo soli gli annunci ufficiali, escludendo le informazioni ottenute da
contatti personali, le fonti non istituzionali forniscono materiale per circa il 60 per cento degli
articoli. Questo dimostra ancora una volta quanto sia importante coltivare i contatti.
Università e istituti di ricerca
Gli accademici intraprendono ricerche inimmaginabili. Alcune di esse sono estremamente
specialistiche, ma molte possono essere di interesse generale (personalità compatibili fra loro, ad
esempio).
Stampa specializzata e underground
Se si ha la competenza per leggerli, i giornali specializzati possono rivelarsi un buon terreno in cui
andare a caccia di notizie insolite. Lo stesso vale per la stampa underground: gli articoli di queste
pubblicazioni sono spesso sbilanciati, ma sono anche frutto di contatti con fonti non convenzionali.
Libri
Spesso sono fonti di notizie e potenziali scoop.
Riviste per iniziati
Non si tratta di riviste scritte per un pubblico colto, ma per persone comuni con interessi particolari.
Organizzazioni internazionali
Esistono migliaia e migliaia di organizzazioni internazionali che producono a getto continuo
rapporti, statistiche e dati, ma nessun cronista si rivolge a loro più di una volta all’anno.
Organizzazioni come queste sono tra le fonti meno sfruttate e non solo su problemi globali. Molto
del loro lavoro implica lo studio di problemi specifici in paesi particolari.
Blog
I blog possono essere preziosi poiché sono una ricca fonte di informazioni che presenta un punto di
vista diverso da quello ufficiale. Ci sono poi anche alcuni casi di “cittadini giornalisti” che svolgono
le loro indagini dove i professionisti non possono, non vogliono, o non hanno il tempo di andare.
Annunci personali
È una delle migliori fonti di notizie esistente, nonché delle più curiose.
Anniversari
L’articolo su un anniversario non deve necessariamente essere leggere. Mentre si fanno ricerche sul
quinto anniversario di un evento importante per scrivere un pezzo di colore, può spesso saltar fuori
un vecchio rapporto sepolto, un elemento trascurato o qualche altra cosa che può far scrivere un
buon articolo.
Le notizie che i buoni giornalisti evitano
I giornalisti affermati, oltre a lavorare sodo, devono saper intuire quali notizie è improbabile che si
rivelino fruttuose e tenersene alla larga. Queste non potranno essere tirate fuori da comunicati
stampa, conferenze stampa di routine, sondaggi fatti su piccoli campioni, né potranno essere tirate
fuori solo da quello che la gente dice, né dagli eventi confezionati appositamente a beneficio dei
giornalisti. E, soprattutto, in genere vanno evitati gli articoli di taglio polemico.
Gli articoli di taglio polemico
Queste notizie sono più spesso creazioni del cronista, nate dal suo desiderio di montare un dramma
fasullo. Un’altra tecnica molto comune è quella di presentare una notizia sotto forma di polemica
per ravvivare qualcosa che è successo o è stato annunciato in precedenza.
V. Ricerche
Oggetti indispensabili per questa fase sono: due taccuini, uno piccolo per i confronti faccia a faccia
e uno più grande per lavorare al telefono dalla propria scrivania; un registratore (per le interviste
faccia a faccia), un’agenda dei contatti, la stenografia.
Un articolo non funzione non per lo stile sciatto, le citazioni sbagliate o la costruzione scadente, ma
perché non sono state fatte ricerche adeguate. Nel giornalismo non c’è linguaggio elaborato che
possa nascondere questo fatto: o si ha la materia prima su cui lavorare oppure no.
Se c’è, ci sono anche gli strumenti per scrivere un resoconto chiaro, senza lacune, con un taglio
forte e originale. Se invece non c’è il pezzo sarà fumoso e confuso.
Che cosa fare allora per procuravi il suddetto materiale? Prima di tutto bisogna sapere, più o meno,
quello che si sta cercando. In secondo luogo, bisogna sapere dove trovarlo, o almeno dove o a chi
andare a chiedere.
Quello che dovreste cercare
Si comincia sempre dalle sei domande di base: chi, che cosa, dove, quando, come e perché, ma non
bisogna fermarsi lì. Quello che soprattutto serve sono i dettagli e gli aneddoti che chiariscono i fatti
fondamentali.
Dettagli
Raccogliere dettagli è fondamentale per fare una buona ricerca. Non esiste quasi nessun dettaglio
che sia troppo insignificante per essere annotato, perché anche il più minuscolo frammento può
aggiungere alla storia un peso che va molto oltre il suo valore nominale. Per molti aspetti e in molti
casi, è proprio il dettaglio a fare la storia. I dettagli assumono uno speciale valore quando si sta
scrivendo un approfondimento o uno speciale, dopo che la notizia è già nota da qualche giorno.
Aneddotica
Lo stesso criterio vale per gli aneddoti: non dovrebbero essere lunghi, anzi meglio una frase o due.
Sfondo
Da aggiungere a qualsiasi pezzo, anche il più breve: si tratta di ricostruire l’ambientazione, il
contesto e i punti salienti della storia di quell’argomento o di quel problema. Bastano anche un
paragrafo o due (le notizie di cronaca, ad esempio, rientrano in un continuum).
Prospettiva
A volte il contesto può essere la parte fondamentale di una storia, perché inserisce fatti e sviluppi in
una prospettiva corretta. Questo è particolarmente importante quando qualcuno comincia a lanciare
allarmi raggelanti su questioni relative alla sicurezza o alla salute pubblica.
Alcuni giornalisti pensano che il loro compito sia quello di drammatizzare tutto, ma basta riflettere
un po’ per capire che è piuttosto sciocco seguire questa strada. Pensate alla reazione di fronte a un
racconto eccessivamente drammatico: spesso si finisce per giudicarlo ingenuo, inattendibile e
inverosimile.
Dove andare a cercare
Le fonti rientrano in tre categorie: umane, informatiche e su carta.
Fonti di informazioni umane
Sono le fonti più comuni. Se esiste una regola d’oro per il successo di un’indagine è sicuramente
quella di non avere mai paura di chiedere. Altri consigli utili possono essere:
• Raccogliere numeri di telefono in modo maniacale
• Fare riferimento alla grande quantità di specialisti che sono pagati per informare il pubblico
su una vastissima quantità di domande e interrogativi (pagati per informare ovviamente, non
per pubblicizzare)
• Fare riferimenti agli esperti, ne esistono per ogni argomento
• Pensare bene a chi chiamare, chiedere alla persona giusta le informazioni che servono
• Sfruttare tutti i mezzi di comunicazione possibile
• Essere sfacciati
Ricerche online
Ecco una serie di consigli su come trattare le pagine web:
• Trattare le pagine web come qualsiasi altra fonte
• Essere più specifici possibili nelle ricerche
• Trattare le ricerche come fossero un rompicapo
• Usare la ricerca avanzata
• Usare la versione cache
• Prendere in considerazione l’idea di iscrivervi a un archivio online (si tratta di raccolte
piuttosto ampie di articoli, riviste accademiche e libri, estremamente preziose se si sta
scrivendo un articolo per una rivista o un libro)
• Tenete conto dei limiti dei motori di ricerca
• Usare i tutorial online
• Fare uso delle Newsgroup (gruppi di discussione pubblica, normalmente aperti a tutti)
• Fare riferimenti a blog (alcuni molto utili indirizzano direttamente i lettori presso siti che
ritengono interessanti)
Fonti di informazione su carta
Esistono due tipi fondamentali di fonti su carta: libri e giornali.
Libri e annuari
Gli scopi per cui un giornalista può usare i libri sono quattro: per controllare le date e come si
scrivono i nomi, per reperire informazioni basilari, per trovare nomi di possibili fonti di
informazioni umane (annuari), e per scovare quei fatti storici o brevi aneddoti che servono a
ravvivare un racconto. L’unica precauzione da usare, per le prime tre categorie, è quella di
assicurarvi che si stia consultando l’edizione più aggiornata.
Usate come fonti gli articoli di altri giornale
Accade spesso che venga chiesto di fare un confronto con un articolo di un altro giornale. La fonte
che dovrebbe essere trattata con maggiore attenzione è proprio quella delle citazioni dagli altri
giornali. Solo perché un’informazione è stata stampata o perché tutti ne parlano non significa infatti
che sia necessariamente corretta.
Come ottenere informazioni all’estero
I reporter che si trovano ad operare in zone particolarmente difficili o pericolose hanno bisogno di
assistenza non solo per scoprire le cose, ma anche per sopravvivere. Le persone che li aiutano in
questo sono i veri eroi misconosciuti del giornalismo. In gergo si chiamano “fixer”, fanno da
interpreti e autisti, hanno contatti, sanno chi corrompere, ecc. Per gli standard del posto sono pagati
bene, ma il loro è un mestiere pericoloso: quelli che aiutano i corrispondenti a scrivere articoli che
mettono in cattiva luce il regime possono essere minacciati, imprigionati o addirittura uccisi.
VI. Gestire le fonti senza farsi gestire da loro
Vent’anni fa, in una città di medie dimensioni, una fonte ufficiale aveva forse a che fare con un paio
di giornali, una radio e una televisione. Oggi c’è una tale proliferazione di mezzi di informazione
che ogni fonte ufficiale locale deve trattare con almeno due quotidiani, diverse pubblicazioni<