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SCENEGGIATURA E TRASCRIZIONE: ELEMENTI COMUNI
Film e romanzo hanno degli elementi comuni, e possono essere collegati da alcuni fenomeni
funzionali all’uno ma che rientrano nel territorio dell’altro.
- storia : successione degli eventi;
- personaggi: azioni di determinati individui;
- dialoghi: componente verbale, dialogo parlato, voice over screen (discorso
indiretto/discorso diretto cinematografico = parole che escono dalla bocca dei personaggi,
di matrice teatrale);
- didascalie, cartelli, sottotitoli: soprattutto prima dell’invenzione del sonoro la componente
verbale del film era affidata alle didascalie, inserzioni letterarie all’interno della narrazione,
anche nei film parlati possiamo avere queste componenti che ci indicano un passaggio di
luogo, tempo.
Questo espediente fa convivere la dimensione cinematografica con la sua dimensione
letteraria.
effetto straniante: la normale percezione del film viene alterata dal testo letterario.
In Italia, onde evitare questo effetto, più che ai sottotitoli si ricorre al metodo del doppiaggio.
Ciò che viene chiamato “soggetto” all’interno di un film è il testo da cui si possono desumere le
origini dello stesso: se il film è tratto da un’opera letteraria il soggetto sarà l’opera letteraria stessa.
Il “trattamento” è il copione che precede la fase della sceneggiatura.
La “sinossi” invece è l’esposizione sintetica e sistematica del film.
La “sceneggiatura” è invece quel testo letterario che comprende la suddivisione della trama in
scene, dialoghi ( che non differiscono molto dal comune discorso diretto del racconto), esposti in
maniera più schematica.
Distinzione: sceneggiatura “vera e propria” e “desunta” (trascrizione) = la prima è il testo al servizio
del regista, la seconda coincide con il film, lavoro di trascrizione.
Elementi della trascrizione: indicazione condizioni ambientali, luogo, dati spazio-temporali, numero
inquadratura, componente sonora (dialogo)… -> tradurre in immagini una lingua verbale.
ADATTAMENTO E TRADUZIONE
Le sceneggiature tratte da libri si chiamano “adattamenti” (rielaborazioni di opere letterarie in vista
di una loro rappresentazione scenica); se il confronto investe libro e film si parla invece di
“traduzione”.
Abbiamo 3 tipologie di approccio ad un testo letterario per il suo adattamento:
1. prendere il romanzo , mantenerne alcuni elementi e lasciare che il film segua la sua strada
liberamente – “non schema” (es. Apocalypse now);
2. Citazione problematica: del testo originale rimane praticamente solo il titolo (es: ladro di
orchidee),
oppure trasporre cinematograficamente un testo cogliendone solo alcuni momenti chiave,
opere “tratte da”…
3. Obiettivo della fedeltà assoluta, possibile solo nel caso in cui un romanzo nasca in
contemporanea ad un film.
Come si può passare da un sistema di segni linguistici ad un sistema di segni non linguistici quale
il cinema?
Si tratta di compiere una serie di equivalenze fra oggetti diversi: da qui si è arrivati a definire il
concetto di ISOTOPIA = linee di coerenza testuali che consentono di collegare un film ad un libro.
Sono di diversi tipi:
- Tematiche: questioni di fondo di cui si occupano libro e film;
- Figuarative: dati oggettivi che riguardano l’identità dei personaggi, le loro azioni..;
- Patemiche: cambiamenti caratteriali ed emotivi che subiscono i personaggi nel corso del
racconto.
REMAKE = film “tratto” da un film, due testi fatti della stessa sostanza.
Perché ci sono differenze fra libro e film?
- Sottrazioni: assenza di qualche elemento, personaggio o situazione del film rispetto al
romanzo;
- Aggiunte: applicazione di scene o personaggi al film che non compaiono nel testo letterario;
La dinamica di trasposizione è estremamente mobile e complessa.
“Espansione”: a metà strada fra l’aggiunta e la rielaborazione.
Esempio di dinamiche intrecciate e del meccanismo di traduzione: film di Kubrick e romanzo di
Nabokov.
Adattamento secondo Thierry Groensteen: <<processo di traslazione con cui si crea un’opera
finale da una iniziale>> le cui materie d’espressione utilizzate sono differenti; << reincarnazione di
un’opera in un media diverso da quello che offriva originariamente supporto>>.
La traslazione da un medium all’altro è accompagnata da elementi che fungono da mediatori.
Limiti lettura comparata: ogni opera va considerata nel suo ambito di competenza, ma solitamente
si evince sempre la superiorità del romanzo rispetto al film.
Ogni indagine comparata tra un film e romanzo chiama in causa la dialettica stessa fra cinema e
letteratura.
QUINDI:
• Quasi sempre il cinema presuppone un testo letterario di partenza, la sceneggiatura;
• Sul piano dell’analisi comparata è interessante analizzare quel testo di passaggio che è
l’adattamento di un romanzo preesistente;
• Film e romanzo devono sempre confrontarsi con un testo di riferimento (relazioni
intertestual).
4. ELEMENTI E STRUMENTI DEL RACCONTO
All’inizio degli anni ’60 si è sviluppata in Francia una serie di studi che adottavano un metodo
strutturalista per indagare la narrazione in se’.
Il racconto possiede una propria autonomia, per poter essere trasportato da un mezzo all’altro e la
narrazione è determinata dal racconto o storia.
La narratologia si occupa di: cosa significa raccontare una storia e quali siano le sue componenti e
forme del discorso, cosa si narra e come.
1)Storia = contenuto del racconto, categoria astratta che contiene gli elementi che possono
rimanere invariati in un film o libro, ciò che accomuna i due testi;
2)Eventi = azioni e avvenimenti che compaiono all’interno di una storia, legati da un ordine, una
successione, selezione e gerarchia, in ordine cronologico o meno.
- Analessi & prolessi: flashback e flashforward
- Storia e plot: fatti e intreccio, trama (creazione di reticoli di senso).
Quando il cinema comincia a muoversi grazie al montaggio e a sviluppare un’autonomia narrativa
che gli consentirà di narrare storie estremamente complesse, la preoccupazione è quella di
seguire il personaggio.
-Ellissi: durata della narrazione
3)Temporalità del cinema = durata e tutte le sue tipologie (si ricollegano all’ellissi).
4) Profilo spaziale = richiede da parte del lettore una cooperazione ben maggiore, egli infatti si
crea uno spazio immaginario; lo spettatore percepisce uno spazio unitario…
…per entrambi (scrittore e regista) è una questione di stile, ma in letteratura l’effetto è dato tramite
l’espressività, mentre nel cinema attraverso un rapporto fra location e macchina da presa.
5) Personaggi = funzione della storia
Barthes reintroduce il problema del personaggio: non è importante solo quello che i personaggi
fanno ma anche come sono tratteggiati; abbiamo il personaggio a tutto tondo e quello di superficie,
ovvero quello psicologicamente complesso e quello elementare (che si distinguono in base ai tratti
concessi loro dall’autore).
6) Discorso = espressione di una storia: periodi, parole, inquadrature ordinati in un intreccio.
7) Autore e narratore = autore può esser un gruppo di persone (spesso in un film) un numero
incalcolabile di persone (Bibbia), l’autore di un testo è colui che lo pone in essere; il narratore è
invece colui che concretamente al suo interno ne forma gli enunciati.
Si possono distinguere le due figure tramite l’analisi del punto di vista.
8) Punto di vista = punto fisico dal quale si osserva qualcosa, opinione di qualcuno, interesse di
qualcuno; in campo letterario per stabilirne i confini bisogna distinguere fra i diversi tipi di enunciati,
differenziandoli in base alla persona a cui possono essere attribuiti.
Nel cinema è basato sul rapporto che si instaura fra le tipologie di inquadrature che riproducono il
punto di vista del personaggio (soggettive) o che provengono da un narratore esterno.
Il punto di vista possiamo coglierlo anche tramite la componente sonora (che si affianca a quella
visiva), abbiamo quindi processi di auricularizzazione e ocularizzazione.
La base di partenza può essere quella narratologica, per capire se un film adotta lo stesso punto di
vista del romanzo da cui è tratto.
QUINDI:
• Sia cinema che letteratura raccontano delle storie, influenzate in modo differente dai mezzi
dei diversi sistemi espressivi;
• Racconto = somma di elementi: fatti, presone e i contesti, che nel passaggio fra letteratura
e cinema subiscono modificazioni impercettibili o sostanziali.
• Il punto di vista risulta da procedimenti specifici che utilizzano le tecniche dei medium.
5. IL CINEMA NEI LIBRI
Il rapporto che lega il cinema alla letteratura è BIUNIVOCO, agisce in due direzioni : il cinema trae
dalla letteratura storie, trame, personaggi, tecniche narrative, le rielabora e restituisce alla
letteratura esercitando su di essa un’influenza.
Terminologia utilizzata per analizzare fenomeni letterari è desunta dal vocabolario cinematografico:
ricaduta del cinema sulla letteratura “effetto rebound”(condizionamento reciproco).
Italo Calvino costruisce la sua scrittura a partire da un film o dal dispositivo cinematografico ad
esempio!
Zone del cinema : sala buia (funzione storica: rito sociale della proiezione) , zona neutra fra interno
ed esterno della sala in questa terra di nessuno individuata e descritta da Barker in un suo
racconto si sviluppa il meccanismo che vede il cinema come strumento di forte propaganda, che
verrà adottato dai regimi totalitari.
Questione del divismo: adorazione incontrollata e sopra ogni cosa nei confronti di un’attrice/ attore.
Il cinema per alcuni autori ad es. Viel può diventare una vera e propria ossessione ed universo
chiuso.
Paul Auster ha inventato dei film, proiettandoli nella sua fantasia e facendoli esistere solo per il
fatto di averli concepiti e proposti al lettore (ma mai realizzati, come Don Chisciotte di Orson
Welles).
Analogo è il caso di Hector Mann, che ha precorso i tempi e sperimentato tutte quelle invenzioni
alla base del cinema moderno: intimismo ed esistenzialismo.
QUINDI:
• Se il cinema ha subito una profonda influenza da parte della letteratura, quest’ultima ha
finito per ricevere a sua volta dei profondi condizionamenti, sul piano dell’immaginario,
tecniche narrative, effetti e personaggi (effetto rebound);
• Il cinema diventa il perno attorno al quale gira la letteratura per interpretarlo, criticarlo e
reinventarlo;
• Il cinema può appropriarsi della letteratura citandola cass