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Risposta:
Gli isegnanti dovrebbero anche essere giornalisti di grande esperienza. La
speranza di Pulitzer è che l’intera categoria veda in tutto ciò un appello al
proprio onore e all’orgoglio professionale.
8) alcune cose non possono essere insegnate da una scuola di giornalismo
risposta:
cose come immaginazione, spirito di iniziativa, entusiasmo, umorismo,
non possono essere insegnate. Eppure se coltivate nell’atmosfera del corso
proposto, non uscirebbero sviluppate e rafforzate?. L’istruzione è
sviluppo, non creazione.
9) Pulitzer stesso dimostra l’inutilità del corso universitario visto che lui
stesso ha raggiunto il successo senza frequentarne uno:
risposta:
ciò che va insegnato è lavorare per la comunità, non per un commercio, non per
se stessi, ma per il pubblico.
La scuola non deve avere natura commerciale, anzi anti commerciale. Essa dovrà
esaltare i principi morali, il sapere e la cultura. Deve sapere costruire ideali
(Pulitzer stesso non ha mai trascorso un’ora nell’ufficio vendite di “The World”
sebbene l’abbia fondato lui). La scuola deve creare una netta distinzione tra il
giornalismo vero e l’uomo che svolge una sorta di lavoro giornalistico che non
richiede né conoscenza né convinzione bensì solo una qualche preparazione
aziendale.
Il fatto che un giornale debba essere al tempo stesso istituzione pubblica e
un’azienda è innegabile, ma in questo non vi è nulla di eccezionale. Elementi di
commercio, economia e contabilità ci sono ovunque, anche nelle chiese.
Ma quando le considerazioni d’ordine finanziario entrano in una redazione,
diventano degradanti e pericolose. Una volta che il pubblico giugne a vedere la
stampa come un’impresa esclusivamente commerciale, quest’ultima perde tutto
il suo potere morale.
È dunque proprio l’uomo che è critico e maestro di tutti quanti l’unico a non aver
bisogno di insegnamento?
10)tutti sostengono che bisognerebbe insegarne ad avere un buon stile
Risposta:
conte de Buffon: “lo stile è l’uomo stesso” = la cosa migliore nella scrittura di
qualsiasi uomo è l’espressione della sua individualità. Tutti i diversi stili idonei
all’uso di una redazione sono accumunati da un’unica caratteristica: il pubblico
interesse.
Un corso di specializzazione pensato per gli studenti di giornalismo che insegni
loro ciò che è necessario sapere e ometta gli elementi che non sono
indispensabili per chi non abbia intenzione di praticare la professione legale,
sarà so non solo fattibile ma indispensabile.
L’etica dovrà permeare tutti i corsi di studio:
ci dovranno essere lezioni di(prende in considerazione tutte quelle materie che
p esperti sono indispensabili per un buon giornalista)
-‐ letteratura – in particolare si dovrà insegnare a consultare la biblioteca
per reperire info con rapidità e precisione
-‐ storia – in particolare storia della politica, nascita e sviluppo delle libere
istituzioni e cause del loro declino, rivoluzioni e cambi di governo.
Influenza dell’opinione pubblica su tutte le forme di progresso,
legislazione, politiche fiscali, movimenti ideologici, schiavitù e guerra,
conflitti tra capitale e lavoro, storia della colonizzazione, storia del
giornalismo.
-‐ economia
-‐ statistica –non leggere le statistiche passivamente, ma verificarle
attraverso la propria conoscenza e buon senso
-‐lingue moderne
-‐fisica – in generale dovrebbe avere una buona conoscenza dei principi
della fisica, chimicha, biologia, astonomia.
-‐studio dei giornali attualmente in circolazione – dare dimostrazioni
pratiche a parire dai quaotidiani del giorno priprio come fa il prof di
medicina con il caso clinico.
Per essere giornalisti:
pensare nel modo giusto, istantaneamente, incessantemente e intensamente,
cogliere al volo le opportunità quando gli altri se le lasciano sfuggire.
Un pensiero datato ma applicato a una nuova situazione è anch’esso nuovo.
Per insegnare metodi del giornalismo si deve:
-‐ avere una vera redazione. Si farebbe scrivere editoriali sullo stesso
argomento e il migliore andrebbe in stampa, esplicitando le ragioni della
scelta.
-‐ il corso cercherà di sviluppare la moralità, ma anche questo unicamente
come mezzo per conseguire il fine ultimo, il bene pubblico.
-‐ il giornalista ricorda ai funzionari il loro dovere. Denunzia piani segreti di
ladrocinio. Promuove ogni promettente progetto di sviluppo. Senza di lui
l’opinione pubblica sarebbe muta e amorfa. Avvicina classi e le professioni,
insegna loro ad agire di concerto sulla base di un senso civico comune.
Una stampa cinica, mercenaria, demagogica e corrotta a lungo andare renderà il
popolo tanto ignobile quando lo è essa stessa. Il potere di plasmare il futuro
della Repubblica è nelle mani dei giornalisti delle future generazioni. Per questo
invito caldamente i miei c