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Il CAP: un programma attivo a Chicago dal 1932

Il CAP è un programma ancora oggi attivo a Chicago, dal 1932. L'idea principale è quella di individuare il punto cruciale della disgregazione sociale nell'incapacità di autoregolazione delle comunità. Inizialmente, nasce come un grande progetto di riforma sociale dove vengono coinvolti Shaw e Mckay che progettano la ristrutturazione dei quartieri più degradati coinvolgendo nel cambiamento gli stessi abitanti delle zone. Essi volevano sollecitare gli abitanti ad assumere un ruolo decisionale attivo, sia a livello politico sia a livello dell'organizzazione del controllo delle proprie aree di residenza. Questo serviva come prevenzione del crimine, in particolare della devianza e criminalità giovanile perché essa è l'oggetto specifico delle ricerche intraprese fino a quel momento dagli studiosi. Robert Park è il padre fondatore della Scuola e loro sono gli allievi. Nel 1932, danno il via al Chicago Area Project.

un programma comunitario. L'obbiettivo era quello di far fronte ai problemi attivando tutte le risorse sociali in favore dei giovani avviati alla devianza in modo tale che gli interventi della burocrazia della giustizia repressiva vengano anticipati. Volevano evitare che la scure del controllo sociale formale si abbattesse sui giovani di queste aree. Come? Mettendo in moto la comunità stessa in modo tale che la comunità si schierasse a protezione di questi giovani devianti, per evitare che questi giovani finissero nelle mani del controllo sociale formale. Se il problema di fondo è la disorganizzazione sociale, bisogna riorganizzare i rapporti sociali per prevenire l'insorgere di nuove manifestazioni di devianza e criminalità. L'idea di base è rendere parte attiva di questo progetto i residenti. Essi devono essere indotti ad organizzarsi per contribuire attivamente a cambiare la situazione. Devono unire le proprie energie in un'ottica di

auto-mutuo aiuto. (es: alcolisti anonimi)

In questo ambito, assume particolare importanza la figura del "leader", figura che si prende carico di essere il punto centrale del lavoro di coordinamento che è necessario effettuare per svolgere il programma.

Il CAP è stato attivato in un quartiere, in un'area precisa che è "Russel Square" e poi allarga il proprio raggio di azione fino a comprendere 80 vicinati alla fine degli anni 60.

Chi sostiene il CAP? Per le risorse finanziarie e per il personale, da organizzazioni ed enti privati-pubblici e anche da comuni cittadini che desiderano impegnarsi in prima persona nell'ambito della prevenzione della criminalità.

Come sono gestite le attività organizzate e svolte? Il vicinato come unità operativa, i residenti che pianificano e gestiscono, impiego di operatori provenienti dal territorio, risorse locali e l'attività di leader.

Le attività sono gestite da un

Il comitato è composto da cittadini significativi per il territorio. Il fatto che gli autori abbiano deciso di affidare la responsabilità di ciò che viene costruito ai residenti è il più grande fattore di novità del progetto e presenta un aspetto di grande modernità. Per farlo, dovranno lottare parecchio contro quello che si usava fare all'epoca. All'epoca, si interveniva nelle aree disagiate non con i residenti, ma con operatori professionisti che nella maggior parte dei casi vivevano altrove. La situazione non veniva gestita assieme ai residenti e non era detto che quella problematica fosse quella avvertita come più importante dai residenti. Shaw e Mckay vogliono che le problematiche vengano definite e le soluzioni trovate dai residenti. Sono convinti che il coinvolgimento dei residenti avrebbe aumentato la fiducia nelle istituzioni, contribuito al mantenimento verso sé stessi e il luogo di residenza, miglioramento del proprio status.

Non più soluzioni dall'alto che venivano vissute come umiliazione, ma cambiare la prospettiva e coinvolgere i residenti. Non si tratta di un prodotto pre-confezionato ed imposto al territorio dall'esterno ma è un prodotto che viene sviluppato in concerto con la comunità. È la comunità che deve definire e valutare i propri problemi e deve delineare delle soluzioni. In questo modo si sarebbero rafforzati i legami sociali, che uniscono le persone e li incoraggiano a lavorare insieme per degli obiettivi comuni e condivisi. C'è un elemento di straordinaria modernità perché è un modo di operare che viene ripreso anche oggi per i programmi di prevenzione sociale (per prevenire la delinquenza giovanile o minorile in una zona) ed è rappresentato dall'impiego di locali che vivono sul territorio nell'ambito delle attività da svolgere sul campo. (lavoratori)

“indigeni”) L’enfasi con cui Shaw volle utilizzare delle persone residenti sul luogo in cui questo programma veniva messo in atto venne criticato perché temevano che questo avrebbe ridotto lo spazio dei servizi forniti da quegli operatori professionali che venivano dalla municipalità di Chicago ed avevano tutte le capacità professionali per svolgere il lavoro. Il dibattito è ancora aperto perché ha dei pro e dei contro. I contro sono che questi operatori non smettano mai di lavorare perché abitando là sono immersi in ciò che gli domandano costantemente i suoi concittadini, questo aspetto può diventare logorante e a volte sono anche costretti a traslocare per questo. Specialmente gli operatori indigeni sono in grado di intrattenere significative relazioni con i residenti e con le istituzioni, sono dei tramiti tra istituzione e popolazione. Nell’ottica di Shaw, l’utilizzo di lavoratori indigeni avrebbe

contribuito a dare vita ad un circolo vizioso in cui gli uni traevano esperienze dagli altri. Al fine di realizzare le attività previste dal Cap, il comitato dei residenti si avvale della cooperazione di tutti i centri vitali del paese (chiesa, scuola, sindacati, imprese, etc.). Tutti questi centri diventano figure di riferimento così come i singoli cittadini devono essere di singolo riferimento. Le attività che vengono organizzate dal Cap sono molteplici e di vario tipo: iniziative ricreative sportive per i ragazzi (tornei degli sport, camping estivi, etc.), campagne promozionali per il miglioramento delle condizioni in ambito ambientale e sanitario (campagne per l'igiene orale, utilizzo degli occhiali), organizzare gruppi di genitori per modificare positivamente le relazioni tra la scuola e la comunità (il rapporto tra famiglie e scuola, nei quartieri disagiati, non è così stretto, spesso i genitori non capiscono neanche la lingua).c'è la necessità di svolgere questa attività di mediazione culturale) interventi diretti nei confronti delle bande giovanili che vengono agganciate nelle strade dove si riuniscono (educatori di strada, gruppi di mediatori di notte) attività organizzate da residenti del quartiere che avevano già trascorso dei giorni in carcere, attività legate alle opportunità di inserimento lavorativo per i giovani (es: Francia, le municipalità bandivano dei concorsi per questi ragazzi disagiati con doposcuola, lavori estivi, tenere le scuole aperte). L'obiettivo che vuole raggiungere il Cap è quello di intervenire velocemente nella vita dei giovani per interrompere il ciclo della trasmissione della devianza, o di modelli di comportamenti devianti o delinquenziali, prima che questi comportamenti conducano il ragazzo a scontrarsi con il controllo sociale formale. L'obiettivo è quello di evitare tramite azioni virtuose che

Il controllo sociale formale si scaglia contro i ragazzi disagiati. Il CAP agiva anche presso luoghi come il riformatorio o le prigioni, seguendo i giovani non solo nel quartiere ma anche quando sono internati in queste strutture. Vogliono cercare di prevenire la recidiva. Si ispirano alla teoria ecologica e della disorganizzazione sociale tutti gli interventi che avvengono in questi ambiti attraverso delle politiche:

  1. Condizioni per rafforzare i legami sociali fra i membri di una stessa comunità significa promuovere attività ricreative, lavorative, informative gestite da comunità di adulti della comunità medesima. Così facendo si consolidano le relazioni tra le varie generazioni nel quartiere. È chiaro, perché emerge dalle indagini di vittimizzazione, che gli anziani hanno paura dei giovani.
  2. Capacità di empowerment della comunità facendo lavorare in prima persona i residenti si rendono membri della comunità.
consapevoli dei problemi della comunità stessa e si rendono "capaci" di trovare una soluzione, mettendosi insieme ed agendo con attività comuni. 3) ambiente fisico: riorganizzare gli spazi di vita dei componenti della comunità (es: rendere più difendibile lo spazio fisico da parte dei residenti, evitare la concentrazione nello stesso spazio delle persone con le stesse caratteristiche, evitare che non ci vada nessuno oltre agli abitanti (per evitare l'isolamento sociale). Seconda finalità: politiche per affrontare il conflitto culturale. Secondo quest'ottica la criminalità è il risultato del conflitto sociale, il deviante non si considera tale perché ritiene di agire secondo ciò che è conforme alla sua classe di appartenenza. Processo di integrazione degli immigrati favorendo la comprensione dei valori delle norme di condotta della cultura dominante. Può essere dato da tre.

logiche:

  1. immigrazione temporanea: l'idea alla base è che l'integrazione dell'immigrato deve essere limitata perché è un fenomeno contingente e funzionale alle esigenze del mondo del lavoro. (Un Paese si è recentemente immerso in questa logica che è l'Australia. Grazie alla sua o a causa della sua posizione geografica, fa anche abbastanza presto ad adottare questa logica)
  2. assimilazione: è quella che promuove l'omologazione culturale dei nuovi arrivati affinché si integrino nella società ricevente rendendosi indistinguibili dalla maggioranza della popolazione. Con alti e bassi, questa logica ha portato avanti fino alla fine degli anni 60, che è la Francia. Dalla fine della guerra d'Algeria, ha iniziato un processo di migrazione che inizialmente erano solo una massa di popolazione algerina, di cui molti dei quali cittadini francesi, perché fino al 62 anche se nascevano in Algeria
erano cittadini francesi. Si è esteso a molte aree del mondo e principalmente da tutti i paesi ex coloni francesi e dell'ovest. 3) pluralista promuove le pratiche politiche multiculturali che implicano che i membri della società
Dettagli
A.A. 2020-2021
43 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariasolegotter di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e sociologia della devianza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sette Raffaella.