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La pericolosità sociale

Il secondo ruolo che lo psichiatra deve prendere in considerazione è quello della pericolosità sociale. Nella perizia psichiatrica si chiede se una persona è capace di intendere di volere, poi vengono messi dei "paletti" derivati una convenzione tra giurista e uomo di scienza. Fondamentalmente può accadere che una persona, perché ha avuto una situazione di paura o a causa di un episodio psicotico, che stava producendo un danno era convinta di subire un nocumento a sua volta. La psichiatria non ha esami obiettivi meramente applicabili all'individuo che possano diagnosticare un disturbo bipolare, psicosi indotta o altro. Diversa è la situazione nel caso della pericolosità sociale perché ci sono due problemi. Il primo problema viene dibattuto molto anche in ambito penalistico e riguarda chi è recidivo, chi è il pericoloso sociale e per chi è ammessa la.

perizia.148

L'articolo 203 c.p. afferma che negli effetti della legge penale "È socialmente pericolosa la persona anche se non imputabile o non punibile, quando è probabile che commetta nuovi fatti previsti dalla legge come reati."

Si pone il problema non di quello che ha fatto, ma di quello che potrebbe fare in futuro e si va a definire il concetto di probabilità.

Il nuovo codice di procedura penale stabilisce, all'articolo 220, che "Non sono ammesse perizie per stabilire l'abitualità o la professionalità del reato, la tendenza a delinquere, il carattere e la personalità dell'imputato, e in genere le qualità psichiche indipendenti da cause patologiche."

Al giudice, il fatto che ci sia un disturbo antisociale di personalità non interessa perché non incide sulla capacità di intendere e volere, e però interessa lo stato psicotico.

Non viene ammessa la perizia per stabilire

L'abitualità o professionalità del reato, tuttavia, però, nei processi di sorveglianza per il riesame della pericolosità sociale, il ricorso a perizie e consulenze tecniche o di pareri di esperti in psichiatria del Servizio Sanitario Locale sono pienamente legittimati dall'articolo 20 d.p.r. 230/2000 e sono trasmessi al magistrato di sorveglianza. C'è un doppio binario. Il criterio principale per stabilire la pericolosità sociale è la recidiva del reato. Se io sono una persona che tende a recidivare il reato, a quel punto è possibile che io lo ricommetta e quindi sono pericolo. Peraltro, la recidiva si ha nel 68,45% di chi sconta la pena in carcere, nel 19% per chi usufruisce della misura penale esterna. Recidiva delle persone rilasciate dopo il provvedimento di indulto nel 2006, considerando i mesi immediatamente successivi al procedimento di indulto: 48% italiani, 22% stranieri. Viene chiesto allo psichiatra di fornire dei

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dati attendibili sulla pericolosità sociale del soggetto e cominciano problemi non indifferenti.

In primo luogo, ci si basa su qualcosa che deve ancora accadere, ci si basa su una probabilità che ha margini di errore rilevanti.

In secondo luogo, la valutazione della pericolosità in ambito psichiatrico è soggettiva, il psichiatra si muove secondo delle linee guida e la sua cultura e visione del mondo influiscono molto nella valutazione psichiatrica.

Esempio: Angelo Izzo, insieme a due rampolli della Roma bene, commette un omicidio e mezzo. Due ragazze vengono portate nella villa del Circeo, i ragazzi abusarono ripetutamente di loro e una venne uccisa, l'altra si salvò perché pensavano fosse morte. Pochi anni fa il giudice di sorveglianza Angelo Izzo fu condannato all'ergastolo, chiese il parere dello psichiatra per sapere se Angelo Izzo potesse accedere alla misura detentiva esterna. Lo psichiatra disse di sì, altri psichiatri non lo avrebbero formattato correttamente il testo utilizzando tag html:

persona viene sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio a causa di un disturbo mentalegrave che la rende pericolosa per sé stessa o per gli altri. In questi casi, il giudizio dellopsichiatra si basa su criteri clinici e scientifici per valutare la pericolosità sociale e lapossibilità di recidiva.Il coinvolgimento delle neuroscienze è diventato sempre più importante per comprendere lacomplexità del comportamento umano. Attraverso l'utilizzo di tecniche di imaging cerebrale ealtre metodologie, gli scienziati cercano di individuare eventuali anomalie o disfunzioni nelcervello che potrebbero influenzare il comportamento criminale.Tuttavia, le domande riguardanti la capacità di comprendere e non ripetere un crimine, cosìcome il perdono da parte delle vittime o della società, sono estremamente complesse e nonpossono essere risolte solo attraverso l'approccio scientifico. Coinvolgono anche fattori emotivi,etiche e morali che vanno al di là della pura analisi scientifica.

Una persona bipolare può entrare in una fase maniacale che può richiedere un ricovero coatto per evitare che la persona possa compiere atti lesivi verso se stessa o verso gli altri. La decisione di ricovero si basa su diversi fattori interni, come:

  1. Esistenza di sintomi che sono considerati come segni di malattia, ad esempio una persona affetta da una psicosi cronica che crede che gli altri complottino contro di lui e possano fargli del male (paranoia).
  2. Assenza di consapevolezza della malattia.
  3. Rifiuto o avversione alle terapie prescritte. Molte persone, quando si sentono meglio, smettono di seguire le terapie e una ricaduta diventa probabile.
  4. Possibile progressione dei disturbi psicopatologici. A volte, dopo un certo periodo di tempo, emerge che la malattia è peggiorata e le terapie precedenti non sono più efficaci.

Non sempre le terapie vengono seguite come prescritto dallo psichiatra, soprattutto nel contesto carcerario.

specialista e ci sono progressioni importanti. Ci sono poi i fattori esterni:

  1. Caratteristiche dell'ambiente famigliare di riferimento. La persona vive in una situazione disagiata? È in un quartiere pericoloso?
  2. Esistenza e idoneità dei servizi psichiatrici nella zona in cui si trova. Uno dei tagli della sanità attuale ha colpito anche la psichiatria.

Secondo la Corte costituzionale adesso i fattori esterni dovrebbero servire per la divisione tra misure di sicurezza extra-murarie e intramurarie.

Arancia meccanica: due elementi chiave.

  1. Abbiamo a che fare con una banda di ragazzi violenti.
  2. Alex viene pizzicato e in prigione gli propongono uno scambio: tu ci consenti di effettuare su di te una metodica sperimentale che ti farà perdere l'aggressività e noi ti liberiamo. Alex accetta che lo trasforma da un violento aggressivo ad una pecorella, però poi viene picchiato da tutti gli altri, in primis i suoi compagni di merende che sono

diventati poliziotti. Questo film sta diventando un tentativo reale. Questo studioso tedesco che si chiama Neills Birbauner (?) sta cercando di modificare la risposta amigdaloidea di soggetti criminali aggressivi e lo fa utilizzando dei "giochi" al computer in cui c'è la simulazione dell'evento 152 aggressivo in cui si desensibilizza la iperattività dell'amigdala e l'ipoattività del lobo frontale.

Lo studioso dice di aver avuto alcuni risultati interessanti come dimostrato da queste (slide) che permettono di visualizzare l'attività cerebrale in tempo reale.

immagini

C'era stato un tentativo, fatto nelle prigioni spagnole poi sospeso per incostituzionalità, in cui si è utilizzata la tecnica del TDSES (Stimolazione diretta concorrente transcranica) che modifica l'attività cerebrale. Ora si usa la Stimolazione transmagnetica che viene usata nei cocainomani per il discontrollo degli impulsi.

Aldilà

Di quello che diceva Fornari, sempre basandosi su criteri di tipo clinico, esiste un algoritmo messo a punto a Oxford che consentirebbe di capire meglio se una persona ha la tendenza a recidivare nei comportamenti antisociali o meno. Questo strumento è attualmente utilizzato in Inghilterra.

Una nuova tendenza è quella della neurogiustizia. Fino ad ora abbiamo ragionato in termini "antiquati" per cui lo psichiatra ragiona in base ai problemi mentali già conosciuti. Si potrebbe fare un enorme passo avanti se la diagnosi viene effettuata anche in base a elementi obiettivi (si pensi ad esami come analisi del sangue), sia da un punto di vista neuroanatomico o attraverso la dimostrazione di ipo-attivazione di aree cerebrali importanti che possono aver compromesso il suo giudizio di appartenenza al mondo sociale.

Quest'onda è utile da un certo punto di vista perché è giusto andare avanti, ma è diventata una moda, e ci sono due problemi fondamentali:

I mezzi di cui si dispone adesso non sono sufficienti a dare giudizi individuali sul comportamento di una persona.

Non si aggiunge molto alla perizia psichiatrica.

La comprensione totale del cervello non ci sarà mai, sicuramente ci saranno metodiche più avanzate di quelle che abbiamo. Ad esempio, adesso si riesce a vedere l'impulso che si muove sui fasci nervosi, però siamo a livello statistico. La medicina si muove a livello statistico e non personale. La predisposizione comporta un giudizio probabilistico, non di fattualità. È un giudizio che si basa sulla legge probabilistica ma non epidemiologiche, in diritto penale si usa una legge probabilistica che arriva al 99%. Nonostante questo, ci sono già esempi, anche in Italia, dell'utilizzo anche fruttuoso per il reo, di metodiche di questo tipo. Una decina d'anni fa una Corte d'Assise d'Appello italiana ha concesso una riduzione di pena ad un assassino di origine algerina.

invocando una vulnerabilità genetica che lopredisporrebbe a comportamenti aggressivi.“Condannato a due anni a tre mesi di prigione per aver accoltellato un colombiano di32anni. Nel marzo 2007 questa persona ha visto la sua pena ridotta di un anno, dopoessersi sottoposto ad un’innovativa analisi del DNA. È stata scoperta nel soggetto unaserie di geni che lo predisporrebbero a dare segni di aggressività qualora venisseprovocato od escluso socialmente.” 154In un gene esistono delle regioni che possono modificarsi (regioni polimorfiche) asecondadel profilo del recettore, ma questo dato non è riferito ad un singolo individuo ma adun
Dettagli
A.A. 2020-2021
236 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadascaramelli97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Venafro Emma.