Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il trattamento di fine rapporto (TFR) e la previdenza complementare
TFR negoziali/aperti). Ad ogni tipo di fondo può essere versato il proprio (dal 2007 è anzi automatico questo passaggio). Esso rende il 7,41% della retribuzione differita, di cui il 6,91% rimane all'impresa e lo 0,5% viene versato all'INPS con un rendimento dell'1,5% + 75% dell'inflazione.
Per le imprese con meno di 50 dipendenti (quasi tutte in Italia), il TFR inoptato (non destinato alla previdenza integrativa) viene gestito dall'impresa, se essa presenta 50+ dipendenti in media nel 2006 allora il TFR viene indirizzato al fondo di tesoreria INPS (per finanziare le infrastrutture e le grandi opere). Ci sono compensazioni del 0,3% - 0,34% del monte retributivo per le imprese che non beneficiano del TFR.
Conviene passare alla previdenza complementare? (+ schema confronto) sul TFR si paga in tasse il 17% dei rendimenti + la media delle aliquote IRPEF degli ultimi 5 anni per rimborso del capitale. Sui fondi (che fruttano in media dal 3% al 5%) si paga il
15% dei rendimenti come ritenuta atitolo d'imposta - 0,3% per ogni anno di contribuzione al fondo eccedente il 15° (max. 6%)/il 20% dei rendimenti nella fase di accumulo ed il 12,5% nella fase di pensionamento.
Riforma Tremonti: disincentivi per pensioni di anzianità e incentivi per permanenza sul lavoro (detassazione del 32,7% dello stipendio) in vigore dal 2008. Si ritorna ai 60-65 anni per la pensione (o 40 anni di contributi) e l'anzianità viene riconosciuta a 60/61 anni con 35 di contributi (scalone successivamente eliminato nel 2007).
In seguito alcune aliquote contributive sono aumentate ed è stata introdotta un'una tantum aggiuntiva per le pensioni base.
Nel 2009 la corte di giustizia Europea ha equiparato l'età pensionabile di donne e uomini (innalzamento a 65 anni per le donne nel settore pubblico progressivo entro il 2018).
Dal 2013 inoltre ogni 3 anni c'è una revisione automatica dei coefficienti di
trasformazione (poiché l'età media cresce). Riforma Fornero: dal 2012 abbiamo solo "pensione di vecchiaia" o "pensione anticipata" e la riforma tocca anche i pensionati attuali. Viene abolito il sistema delle quote, si ha il diritto alla pensione anticipata con 42/41 anni di contributi, inoltre i contributi a carico dei lavoratori autonomi sono alzati dal 20% al 24%. L'età massima diventa quindi di 66 anni e nel 2021 di 67.
Dal 2035 l'anzianità sarà a 67-70 anni (con 20 anni di contributi e pensione > 1,5* assegno sociale) e la pensione anticipata a 63 e 67 anni.
Legge di Bilancio 2017: provvedimenti che agevolano la flessibilità in uscita. Viene introdotto l'APE (anticipo pensionistico) che si divide in:
- APE Social (anticipo pensionistico a carico dello stato), bisogna avere almeno 63 anni e 30 di anzianità e si deve cessare l'attività lavorativa;
- APE Volontario erogato da una banca.
Si può percepirlo anche se si continua a lavorare. È un prestito che va rimborsato entro 20 anni;
RITA (rendita integrativa temporanea anticipata), richiede gli stessi requisiti dell'APE volontaria e riguarda le pensioni complementari.
Legge di Bilancio 2019: viene introdotta "Quota100" (richiesti 62 anni + 38 di contributi), chi opta per essa non può più percepire redditi da lavoro (solo <5000€ annui). È un esperimento valido fino al 2021.
Redistribuzione del Reddito
Lo scopo della funzione distributiva dello stato è di combinare equità ed efficienza attraverso la fornitura di beni/servizi o gli interventi sui prezzi di mercato. Ma quali sono le condizioni di ottimo sociale in termini di distribuzione del reddito?
Dati Nazionali: il 42% del reddito era posseduto nel 2000 dal 20% della popolazione. Si considerano i redditi al netto di imposte e contributi (fonte ISTAT) e l'unità di riferimento è la famiglia.
I redditi vengono aggiustati in base alle differenze e ai bisogni con le scale di equivalenza (deflatori che paragonano i vari tipi di famiglie a quello ideale base scelto), da questo viene calcolato il reddito equivalente. Calcolato il reddito annuo.
Un altro aspetto è il tempo di riferimento, in questo caso la base è. Se ad esempio una famiglia ha 2 capifamiglia e 2 figli con più di 14 anni e uno con meno di 14 anni, si considerano i primi con un fattore 1, i secondi con 0,5 e l'ultimo con 0,3. Se per ipotesi il reddito della famiglia fosse di 47000€, si calcola il reddito equivalente come:
RE = 47000/(1 + 1 + 0,5 + 0,5 + 0,3) = 47000/3,3 = 14242€
Distribuzione Egualitaria: l'allocazione socialmente ottima richiede che alcune ipotesi vengano soddisfatte, il risultato dipende da:
- Forma delle frontiere di utilità;
- Forma delle funzioni di utilità individuali;
- Forma delle funzioni di benessere.
sociale;4) Effetto della redistribuzione sulla forma delle frontiere. 26Cosa accade se la redistribuzione riduce la frontiera efficiente? Essa può non essere egualitaria, l'uguaglianza può infatti essere troppo costosa in termini di perdita di utilità totale. (+ grafici)
Analisi di Edgeworth: le ipotesi di base includono funzioni di utilità identiche, utilità marginale del reddito decrescente, funzione di benessere sociale utilitarista e reddito totale fisso. Se consideriamo la FBS maxmin Rawlsiana w = min{U1, U2, … Un}, il risultato di ottimo richiede l'eguaglianza delle utilità sociali e quindi dei redditi. (+ grafico)
utilità marginali diverseCon l'ottimo utilitarista è Y2* > y1* e U2 > U1. Con utilità marginali costanti invece l'ottimo è indifferente rispetto alla distribuzione costanti ma diverse del reddito. Se invece sono l'ottimo prevede di dare tutto il reddito
all'agente con UM più alta.- Nel caso delle FBS maxmin Rawlsiane con UM costanti uguali, l'ottimo richiede l'uguaglianza delle utilità, se invece UM costanti diverse, si dà tutto a chi ha UM minore.
Se la dimensione totale del reddito varia? Ciò può accadere a causa del disincentivo che l'attività redistributiva porta agli agenti di lavorare. Inoltre l'attività redistributiva richiede il sostenimento di costi amministrativi che usano parte delle risorse (come un "secchio bucato", più trasferiamo risorse più è inefficiente). Supponiamo ad esempio che per ogni euro trasferito, 1 euro si perda.
Motivazioni per la Redistribuzione (intervento diretto dello stato):
- Valutazione normativa, massimizzazione del benessere sociale, rettifica di discriminazioni, promozione di eguali opportunità;
- Assicurazione sociale, la redistribuzione del reddito è un meccanismo assicurativo che
Garantisce una quantità minima di risorse a chi dovessetrovarsi in una condizione di necessità a fronte di pagamenti effettuatiquando l'individuo è in condizioni economiche vantaggiose;
Vantaggio informativo, se gli individui sono altruisti possono volertrasferire risorse ai più bisognosi. Lo stato ha un vantaggio informativo27sulle caratteristiche di chi necessita risorse e permette di effettuare iltrasferimento a costi bassi.
Effetti: redistribuzione diretta del reddito, tasse/sussidi su consumo deibeni/fattori economici e fornitura dei beni pubblici/privati (o pubblici impuri). Itrasferimenti in natura sono preferiti a quelli monetari solo quando permettonodi selezionare (screening) i beneficiari in modo preciso.
Esempio: chi beneficia realmente dei sussidi pubblici all'acquisto della primacasa per famiglie povere? Con un sussidio del 20% ipotetico del valore nettodella casa la curva di domanda sale e di conseguenza il prezzo sale (+
(grafico). In questo modo l'effetto del sussidio ha portato ad un aumento del prezzo della casa (perché gli immobili rimangono gli stessi sul mercato), quindi l'incidenza è a vantaggio solo dei fornitori e il sussidio fallisce.
Nel caso la curva di offerta non sia rigida, è possibile che anche i poveri beneficino in parte del sussidio e che la quantità di abitazioni acquistate in equilibrio aumenti. In questo modo possono beneficiare del sussidio sia i fornitori che i consumatori.
Conclusioni: la selezione di allocazioni socialmente ottime richiede di affrontare il "trade-off" tra equità ed efficienza. Sotto ipotesi restrittive la distribuzione del reddito può essere considerata come variabile obiettivo dell'intervento sociale. Nell'ottimo distributivo invece non è necessario che redditi o utilità siano eguagliati.
Politiche redistributive possono essere attuate anche attraverso interventi sui prezzi.
(tassazione indiretta), in questo caso è importante considerare l'incidenza economica della tassa (su chi grava effettivamente).
Efficienza ed Equità: su chi grava economicamente l'imposta? È possibile che imposte diverse originino gli stessi effetti economici?
Incidenza per unità di bene: imposta di ammontare t che grava giuridicamente sul consumatore in un mercato concorrenziale (+ grafico), si ha una perdita di surplus. Se invece lo stesso tipo di imposta gravasse sul produttore? Non cambia nulla, si arriva alla conclusione che l'incidenza non dipende da chi sopporta giuridicamente la tassa.
E per le imposte ad valorem? Anche in questo caso non dipende dal soggetto giuridico. Infatti in concorrenza perfetta l'imposta sul valore e quella per unità sono equivalenti in termini di incidenza. Ma allora da cosa dipende l'incidenza? Dall'elasticità di domanda e offerta e dalla forma di mercato.Consideriamo un mercato
concorrenziale con offerta perfettamente elastica (+grafico). Se invece c'è domanda perfettamente rigida non si registra nessuna perdita di surplus (in entrambi i casi l'imposta incide solo sui consumatori). Maggiore è l'elasticità della domanda ed offerta di un agente e minore è l'incidenza dell'imposta su quell'agente. L'imposta quindi non ha incidenza su agenti con curve perfettamente elastiche e viceversa. La perdita di surplus misura l'eccesso di pressione dell'imposta (considerando curve di domanda compensate cioè approssimate a quelle del mercato). L'eccesso di pressione è positivo se domanda ed offerta non sono perfettamente rigide all'effetto sostituzione. Ciò è dovuto delle imposte, la diminuzione del consumo e quindi dell'offerta del bene tassato riduce il gettito a parità di.